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Autore: Kristel    08/03/2005    5 recensioni
Per tutte quelle ragazze/i che amano sognare
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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L’Amore… che cosa meravigliosa, vero? Lo so, lo so… è giusto anche dire: l’Amore che cosa (forse è meglio dire sentimento) ingiusto. Ma allora per non fare un torto a nessuno dovrei anche dire Amore crudele, dolce, che fa soffrire, travolgente… e chissà cos’altro, perché l’Amore è qualcosa d’indescrivibile, diverso da persona a persona e ognuno lo interpreta in modo diverso nella propria vita. E allora, è possibile trovare una soluzione alla domanda “Cos’è l’Amore?”. Il vocabolario prova a darci una risposta (cito testualmente): “Dedizione appassionata ed esclusiva, istintiva ed intuitiva fra persone, volta ad assicurare reciproca felicità, o soddisfazione sul piano sessuale”. Sinceramente non so che cazzo di vocabolario ho preso. Innanzitutto non esiste solo l’Amore fra persone, e poi l’ultima parte… io quello non lo chiamerei Amore. Ok, lezione ricevuta: se questo era solo il primo di 8 significati per definire la parola Amore, allora meglio non affidarsi al vocabolario, non in questo caso. E allora come rispondere a questa domanda che è la più frequente tra noi giovani d’oggi e speranze per il futuro? (Perché credo che la domanda non sia più “come nascono i bambini?).
Ora, qualcuno potrebbe dire che l’Amore non esiste… ma questa non è una soluzione, è una via di fuga. Perché l’Amore esiste! È come i sogni, o l’aria. Non si vede, ma c’è. È sempre con noi, fin dalla mattina quando la mamma ci butta giù dal letto per dirci che sono le 7.45, la scuola inizia alle 8.00 e ci vogliono 20’ per arrivare e in più ci ricorda che c’è lo sciopero dei pullman (questa però è anche sfiga pura). E noi ci facciamo prendere dal panico, solo che appena tutti i neuroni si connettono e le sinapsi iniziano a funzionare (lo so, non sono un asso in scienze)…. Ci accorgiamo che è DOMENICA!
Però resterà sempre la mamma migliore del mondo e sotto sotto le vogliamo un bene infinito. Diverso da quello che si prova per gli amici VERI, o diverso da quello che si prova per il proprio ragazzo. Tutto questo è Amore, anche se si presenta sotto forme diverse. E chi non ha tutto questo? Chi non ha mai conosciuto nemmeno una di queste forme d’Amore, date o ricevute?  In questo caso non si deve credere che l’Amore non esista, perché anche se nascosto, c’è sempre qualcuno che ci ama, anche se questo qualcuno dovesse stare lassù. Dopo tutto questo però la domanda resta: “Cos’è l’Amore?”. L’Amore è come una stanza buia: finchè non si TROVA, non si può accendere l’interruttore della luce e finchè non lo si PROVA, non si potrà aprire ogni singolo cassetto, in cui ognuno di noli troverà qualcosa di diverso. Questa non è una via di fuga. Questa io la considerò la MIA verità. E se l’Amore fosse qualcosa di più profondo? Talmenta tanto, da rendere persino difficile da pronunciare questa parola… io posso solo dire che personalmente, l’Amore è una semplice quanto fortissima emozione, ovvero quella di dire e sentirti dire: “Ti amo”.
Ma per quanto l’Amore sia un campo complicato tra tutti i sentimenti degli esseri viventi (è allora perché l’ho scelto?... perché per me è il più importante), c’è una cosa che non cambierà mai e varrà sempre e per tutti: L’Amore è MALEDETTAMENTE BELLO (e anche questo potrebbe avere vari significati, ma perché non vederla sotto l’aspetto più semplice?).

Cap 1 - Una Vita Come Le Altre
La professoressa firmò il foglio e lo richiuse come se fosse ormai un gesto consueto, sospirò, e con tono poco convinto disse:
-Va bene Annie puoi uscire.. ma è proprio necessario che tu perda così tante lezioni? Per carità sei una delle migliori e non so come tu ci riesca col poco tempo che hai per studiare, ma…-. Questa volta toccò a Annie respirare profondamente
-Gliel’ho detto prof, è il mio lavoro e poi l’impegno di oggi è troppo importante! Ci saranno produttori registi, oltre che attori, attrici cantanti e…- la prof le fece segno di prepararsi e per congedarla disse: -Immagino… dopotutto questo è il tuo mondo…-. la maggior parte dei compagni le lanciò occhiate maligne, intrise di un sentimento che era andato ben oltre la semplice invidia. Annie si mise a correre per i corridoi vuoti (nel bel mezzo della 4 h), era già abbastanza in ritardo.
“Tanto prima o poi la lascerò sto schifo di scuola!” pensò mentre il suo autista la riportava a casa, dove la madre già l’aspettava per l’appuntamento dal parrucchiere. Non aveva motivo di arrabbiarsi in fondo. La prof che le aveva firmato il diario era la sua preferita, l’unica che almeno provava a capirla, in tutta la scuola. Lì tutti la snobbavano solo perché era qualcuno e i suoi compagni di classe, che si sentivano parte di un altro mondo rispetto al suo, la lasciavano sola. Se solo avessero provato a capirla un po’ di più, a conoscerla per quello che era e non per quello che poteva diventare con un bel vestito e un po’ di trucco… bè, sicuramente avrebbero trovato in lei una buona amica, o semplicemente una ragazza qualunque. Anche se comunque riusciva a capirli, non era facile approfondire dei rapporti con il lavoro che faceva, ma loro non si avvicinavano neanche! Le uniche persone che la capivano erano sua madre (che le era sempre vicina, qualunque cosa facesse), e i suoi amici, tutta gente del mondo dello spettacolo, ecco perché la capivano. Proprio per questo si trovava benissimo con loro, avevano interessi comuni e quelle feste di gala, seppur molto formali, potevano essere anche divertenti (specialmente se c’erano i suoi migliori amici… e ci sarebbero stati quella sera), l’unica cosa che rovinava quelle serate, erano i giornalisti. Annie aveva un pessimo rapporto con loro, li odiava, le avevano rovinato la vita… Mark era il suo ragazzo, l’unico del mondo “normale” che non fosse scappato da lei, anzi, le era stato sempre molto vicino, e poi lui era speciale… le aveva dato il primo bacio, sul lungomare, in vacanza… che momento fantastico… già… se solo quel bacio non fosse apparso su tutte le riviste scandalistiche! Il giorno dopo Mark le si presentò davanti con una copia di un giornale e le disse: -Io non voglio averci niente a che fare con questa roba!-. E così era finita. Annie non ci aveva neppure provato a fargli cambiare idea, tanto sapeva che non sarebbe servito a niente, quella era la sua vita e non poteva cambiarla e capiva perfettamente la scelta di Mark. Per fortuna che Annie era una ragazza estroversa, sempre solare, innamorata della vita e anche se ci mise un po’ a riprendersi, ora era felicemente fidanzata. Piccolo problema: essendo il suo ragazzo famoso, avevano deciso di tenere la loro relazione il più segreta possibile, e anche per questo non erano molte le occasioni di vedersi. Ma Annie non aveva tempo di pensare alle cose tristi: quella sera ci sarebbe stato anche lui, e non le importava se era una serata organizzata da Gucci e ci sarebbero state schiere di giornalisti, l’unica cosa che voleva, era rivederlo e rivedere anche i suoi amici. Annie quella sera doveva essere uno schianto, per questo dopo il parrucchiere, toccò una breve seduta dall’estetista (qualcosa di molto leggero, Annie era perfetta già così com’era), e poi la scelta del vestito, che non poteva altro che essere di Gucci (tra l’altro era il stilista preferito). Quel vestitino aderente che metteva in risalto tutte le sue curve, corto fin sopra il ginocchio, con una scollatura vertiginosa sulla schiena, era veramente perfetto, curato nei minimi dettagli, i capelli le ricadevano leggeri sulle spalle, finendo il tutto con un bellissimo paio di orecchini pendenti, regalo di sua madre, e poi quello splendido ciondolo che non toglieva mai. Era un regalo del suo ragazzo, un ciondolo a forma di chiave di violino, e dietro c’era tutta una storia… in realtà quel ciondolo l’aveva visto per la prima volta al collo di lui e subito se ne era innamorata -del ciondolo… e poi di lui…-, gliel’aveva regalato soltanto al loro primo mese insieme, dicendo che per lui era importantissimo e aveva fatto giuramento di non toglierselo mai, ma le disse anche che se sapeva che ce l’aveva Annie, allora sarebbe stato al sicuro, perché voleva dire che lo teneva la persona più importante della sua vita. Annie era stata molto lusingata per quel regalo meraviglioso, e naturalmente non l’aveva mai più tolto quel ciondolo.
Emma e il suo autista vennero a prenderla a casa, e insieme andarono alla festa. In auto…
-Ti sei messa tutta in tiro per lui?- le chiese Emma rivolgendole un sorriso malizioso
-Certo, e per chi sennò? (risero) Comunque anche tu non sei niente male!- e si riferiva a quella minigonna di jeans… Emma si limitò a sorridere. Dunque dunque… chi è Emma? Semplice! La migliore amica di Annie, faceva la modella e sapevano tutto l’uno dell’altra, erano come sorelle, per questo Annie si sentiva libera di parlarle di qualunque cosa che riguardasse il suo ragazzo. Le legava uno straordinario rapporto di fiducia, stima e affetto, e poi lei non era una qualunque, i loro fidanzati stavano nello stesso gruppo, anche se non era stato quello a farle diventare amiche.
Appena arrivarono furono investite da una cascata di flash, anche se ormai non davano più fastidio, ci erano abituate. Le ragazze percorsero il classico tappeto rosso, che le condusse all’interno del palazzo. E così Annie era pronta per passare una meravigliosa serata nel bagno  del Grenny Hill, il palazzo dove si sarebbe svolta la festa e l’unico posto dove poteva starsene in pace con il suo ragazzo. Arrivata dentro riconobbe alcuni di quelli che avevano fatto parte del cast del precedente film in cui aveva recitato, così salutò prima loro, fino a quando Emma non la prese per un braccio e la portò ai divanetti, dove aveva già adocchiato i loro ragazzi e amici compresi. Ed è quindi arrivato il momento di svelare la loro misteriosa identità (sai che mistero…): signore e signori, ecco a voi i mitici Blue! (già, ma chi sarà il ragazzo di Annie?)
  
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