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Autore: Strega_Mogana    31/10/2015    3 recensioni
Una notte di Halloween.
Cattivi pensieri spazzati via da un bacio.
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hermione Granger, Severus Piton | Coppie: Hermione/Severus
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da Epilogo alternativo
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- Questa storia fa parte della serie 'Le quattro stagioni '
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Parte 2.

Oro.
La sua maschera ora dorata.
Il mago la fissò mentre lei entrava nella Sala Grande, avvolta in quel vestito rosso con una scollatura che avrebbe accompagnato i sogni di molti dei ragazzini presenti in quella sala.
Forse era un po' troppo appariscente, ma Severus sapeva che ogni mossa era stata studiata per attirare non la loro, ma la sua attenzione.
Continuava a lamentarsi dei suoi atteggiamenti freddi di fronte ai colleghi. Gli diceva sempre che non era il caso di trattarla come se fosse invisibile per poi sbucare nel suo ufficio per amoreggiare come se stessero facendo qualcosa di proibito.
Aveva ragione.
Eppure si sentiva in imbarazzo a mostrare così apertamente i suoi sentimenti. Non era abituato alle plateali manifestazioni di affetto.
Forse questo non sarebbe mai cambiato.
Ma quella sera lei aveva deciso di dargli una spinta, l'aveva capito non appena aveva varcato quella soglia.
Vestita in quel modo, con quella maschera dorata, opposta alla sua.
Lei era calda e luminosa come l'oro.
Lui freddo e la sua luce era tagliente come la lama di un coltello d'argento.
Si aspettava di vederla camminare verso di lui, si sarebbe aspettato di vederla sedersi al suo tavolo lanciandogli battute sarcastiche. Immaginava già Minerva che ridacchiava senza neppure mascherarsi dietro un colpo di tosse.
Ormai la conosceva bene.
Invece lei gli lanciò un'occhiata di sfida attraverso la maschera e andò dalla parte opposta della sala, dove sapeva che c'era il giovane ed attraente insegnante di Storia della Magia. I due erano i professori più giovani del corpo docente e le illazioni su una possibile relazione tra i due erano all'ordine del giorno.
Era geloso.
Come poteva non esserlo?
Lui era giovane, bello, senza ombre nel passato, senza cicatrici, senza incubi che lo svegliavano nel cuore della notte.
Come poteva reggere il confronto?
Però lei gli aveva detto chiaramente che non le interessavano i giovani maghi, che di idioti spinti solo dal testosterone – esatte parole sue – ne aveva piene le scatole.
Eppure aveva sempre il terrore che lei, prima o poi, si sarebbe stancata del loro rapporto. Che non poteva fossilizzarsi – queste erano parole sue, invece – con un vecchio Preside.
- Tu non sei vecchio, Severus. - gli aveva detto con un sorriso innamorato e poi l'aveva amato con tutta se stessa, come mai nessuna donna l'aveva amato.
Era stata la loro prima notte.
Ed ancora sentiva lo stomaco contrarsi piacevolmente ogni volta che ci ripensava.
In quel momento non si sentiva vecchio, anzi era più vicino a quegli idioti spinti solo dal testosterone di quanto lei immaginasse.
Cercando di sembrare il meno idiota possibile, provò ad intravederla attraverso gli studenti che ballavano in pista.
Minerva, accanto a lui, scuoteva appena il capo senza nascondere un irritante sorriso divertito.
- Qualcosa da dire, Minerva? – le chiese cercando di sembrare più irritato con lei che con quella spudorata donna che lo faceva ingelosire di fronte a tutti.
- Ti sta provocando. – rispose la collega con semplicità.
- Non so di cosa tu stia parlando.
- Parlo di quella giovane insegnante di Incantesimi con cui hai passato un romantico pomeriggio pensando che nessuno avrebbe notato la vostra assenza.
Il Preside ringraziò la sua capacità di non arrossire come una scolaretta impacciata.
Proprio mentre stava riflettendo su cosa dirle di pungente e sarcastico, gli studenti in pista aprirono un varco lasciandogli vedere i due giovani insegnanti, già oggetto di troppi pettegolezzi tra i corridoi, ridere divertiti. Jonathan le accarezzava uno dei lunghi guanti bianchi che le coprivano le braccia fino ai gomiti.
Scattò in piedi, lasciando Minerva con i suoi sorrisi divertiti e si diresse verso di loro.
Sentì appena la fine della loro divertente discussione, afferrò per mano Hermione e la trascinò verso la pista da ballo senza dire nulla, sulle note delle musica e della cristallina risata di lei.
- Ce ne hai messo di tempo. - sorrise lei, mentre volteggiavano per la pista sotto gli occhi di tutti – Jonathan iniziava ad essere a corto di battute.
Nonostante la maschera riuscì comunque a sollevare un sopracciglio.
- Si è offerto volontario. - fece una lieve smorfia - Ora gli devo un favore.
- Tu...
- Voleva fingere di chinarsi per baciarmi. Gli ho detto di non provarci se non voleva diventare cenere.
Si sentì uno stupido. Preso per i fondelli da quella donna. Avrebbe dovuto offendersi, però averla tra le braccia gli fece dimenticare tutto. Anzi le era quasi grato.
L'avvicinò al suo corpo, osservandola attentamente.
Hermione arrossì.
- Smettila, Severus.
- Di fare cosa?
- Di guardarmi in quel modo.
- Quale modo?
Lei gli scoccò un'occhiata pungente.
- Come se mi avessi visto nuda!
Il mago si chinò sul di lei. Avvicinando i loro visi, poteva vedere la decorazione della sua maschera dorata.
- Ma io ti ho visto nuda. - le sussurrò facendola avvampare ancora di più.
Nonostante il rossore la strega sorrise e si guardò appena in torno.
- Alcuni studenti ci fissano. Non volevi essere più discreto? Domani tutto il castello saprà che noi due siamo una coppia.
Il Preside non si guardò attorno, sapeva che Hermione aveva ragione.
Non gli importava.
- In questo caso... - le disse facendole fare una giravolta – diamo a questo pubblico qualcosa di cui poter parlare a lungo.
E si chinò a baciarla.

Fine


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