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Autore: queenjane    10/11/2015    4 recensioni
Una storia di amicizia, amori, avventure sullo sfondo suntuoso e tormentato del regno dell'ultimo zar di tutte le Russie, di una principessa coraggiosa, dotata di un indomito orgoglio, sopravvissuta, piena di antiche paure e nuovi ardimenti, la sua vita e di chi ha vissuto con lei.. Nata lo stesso giorno di Mozart, principessa di un antico casato, potente e maestoso, amica delle figlie dello zar, ecco Catherine dagli occhi di miele, amata immortale, regina dell'altrove, che si muove sul rumore dei ricordi..
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Periodo Zarista
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La nebbia sale con lentezza voluttuosa dalla Senna.
Scruto i quaderni, i libri, le foto. Vivo da sola, rendo conto solo a me stessa, celebro il sabato o la domenica, alternando i turni, con la principessa Ella o il suo consorte, vivono separati di fatto, è la loro vita non la mia.
Sul ripiano, lo spillone d’argento con una ametista che mi regalò Anastasia, suo dono di quando lasciai il palazzo di Alessandro e loro andavano in Siberia. Aleksei invece mi diede un pezzo di legno intagliato, Tatiana e Marie due album di foto, il dono di Olga è giunto adesso, l’eco di ieri, di un passato trascorso ed immutabile.
Ho scelto Parigi per vivere che un posto vale l’altro.
A Tolbosk, in Siberia, per far fuggire la famiglia imperiale ci si affidò a Boris Soloev, genero di Rasputin, capo di una sedicente confraternita che si prefiggeva quello scopo .
Tutto è stato compiuto in segreto, i biglietti portati via da persone fidate e poi distrutti, usando i canali ufficiosi con cui anche noi ci scambiavamo la nostra corrispondenza.
Mandai del denaro, chissà se giunse qualcosa.
Quando andai via nell’agosto del 1917, in parte fu per una promessa che mi aveva fatto fare Olga, in buona parte per il timore che saltasse fuori la mia identità di agente segreto, di Cassiopeia, evento di sicuro pericolo- le informazioni che mi diede una delle guardie, Boris, erano in questo senso, dovevo andarmene per forza.
Nell’autunno del 1917, il governo inglese mi contattò, in via segreta, per fantastici piani, ironizzo ora tra me, il Foreign Office era saturo di ipotesi, fumo e caffè. Un norvegese, Lied, socio di una compagnia siberiana di cui ora non ricordo il nome, che si occupava di piroscafi, era stato contattato, l’idea era che si sciogliessero i ghiacci, per poi rapire i Romanov.
Una chimera, che in primavera i Romanov erano sugli Urali e Soloev agli arresti, guarda caso.
A Ekatenerinburg era infattibile, si diceva che non vi fosse alcun pericolo, lo sosteneva il governo provvisorio dei bolscevichi, ai Romanov non accadrà nulla… salvo una fucilazione collettiva nel mese di luglio 1918 e la dispersione dei loro corpi.
Meglio tornare indietro, cercando di ignorare la fine.
Nel 1890, lo zarevic e i suoi compagni erano tornati dai loro viaggi e la principessa Ella venne convocata da suo padre, un uomo freddo e arrogante che concepiva solo l’obbedienza nei suoi riguardi, fosse solo un capriccio.
Apprese che avrebbe sposato il principe Pietr, acconsentì, le mancava di essere una vera ribelle ed era fatto noto il legame dello zarevic con la ballerina Matilde K., oltre che fosse innamorato di Alix d’Assia.
E una principessa come Ella, nonostante l’alto rango donato dalla sorte, non poteva aspirare alla mano del principe ereditario, lo sapeva da sempre e da sempre evitava di pensarci.
Il suo promesso era molto intelligente, non si applicava in nulla, ritenendo tutto dovuto per essere un principe, amava la vodka e il gioco d’azzardo, Ella i libri e la musica.
Tollerava che lei si dedicasse al noblesse oblige, ordinare testi e vestiti purchè non lo distogliesse dalle sue contemplazioni, saltuariamente i coniugi dividevano la tavola e il letto.
Intanto, Nicholas era assorto dalla grande questione, dalla sua innamorata tedesca, pensava che tutto si sarebbe risolto, avrebbe avuto la sua favola con relativo lieto fine e Alix d’Assia.
Gli zar non avrebbero sempre negato il loro consenso e lei non si era ancora fidanzata con nessuno, molte principesse tedesche avevano sposato un Romanov, cambiando religione, che era legge che la zarina fosse di credo ortodosso.
La granduchessa Ella, sorella di Alix e zia acquisita di Nicholas, faceva da tramite tra i due per uno scambio epistolare.
“.. Mio caro Nicky, cerca di capirmi, sai quello che provo per te.. ma questo fatto mi tormenta e mi rende infelice …. Non posso agire contro la mia coscienza e mutare credo religioso, sarei afflitta per tutta la vita. Comepotrebbe essere felice una unione che inizia senza la benedizione di Dio? È un peccato cambiare la religione in cui sono cresciuta e che amo, perderei la pace e sarei una compagna indegna, di nessun aiuto nelle difficoltà della vita…”Quando la principessa Ella lesse quelle parole comprese perché le fosse piombato in casa, triste e ubriaco. Suo marito era assente, via con la guarnigione, erano loro due soli, tranne la servitù e l’attendente dello zarevic.
Altre parole, altro alcol, la corazza della principessa Ella si andava sfaldando, collera e gelosia verso chi buttava via la speranza, lei avrebbe barattato il suo titolo per avere quella possibilità che Alix andava calpestando.
Erano insieme e, nel contempo, Nicky pensava a quella sciocca colma di scrupoli.
Mio principe, lo appellò, lui rispose pronunciando il suo appellativo, Ella, percependo le mani di lei ferme sulle sue clavicole, la sua voce di seta, olio e miele, già una carezza. Rimani con me, stanotte, a posteriori nessuno dei due ricordava chi avesse detto quelle parole.
La principessa Ella fece preparare la stanza azzurra per l’augusto ospite, poi si congedarono, formali, l’uno dall’altra, due guardie avrebbero vigilato la porta della stanza ove dormiva lo zarevic, Ella si era ritirata.
Un quarto d’ora dopo, emerse da un passaggio segreto, annuì quando lui le chiese se era sicura, lo aveva desiderato per tutta la vita.In quel momento, le importava poco se era lì per lei o per chi…
Iniziò la loro storia, in sordina, due bari, due giocolieri in sordina che iniziarono dal mese di novembre 1893, maestri di sotterfugi.
Il marito di Ella le badava poco, in verità, come al solito, Nicky mantenne pro forma la sua relazione con la ballerina (che non raccontava a nessuno come non avessero più rapporti, lui da lei dormiva e basta, pur accordandole i segni del suo favore) e cercava di sposare Alix.
Il rapporto con Ella era cosa a parte, entrambi sapevano che era a tempo determinato, per lei era una parentesi in un matrimonio che faceva acqua da tutte le parti, per lui una stagione prima delle nozze e della definitiva fedeltà.
Lo zar Alessandro III si ammalò, in modo repentino e grave, occorreva che lo zarevic si sposasse, a quel punto meglio Alix che nessuna.
Nel mese di aprile 1894 lo zarevicsic recò a Coburgo per le nozze di Ernesto. Granduca di Assia e fratello di Alix, con il permesso di proporsi, tuttavia, ove lei lo avesse rifiutato, si sarebbe messo l’anima in pace e ..
Non era stupida, la martire in fieri, pure Alix comprese che era la sua ultima occasione e accettò, alla fine, cosi che furono fidanzati.
Ella accettò di incontrarlo nel parco imperiale, era bugiarda nel congratularsi con lui, mentiva sapendo di mentire, pure .. tra loro finiva, ma lo zarevic volle celebrare in modo carnale il loro ultimo incontro, il desiderio breve soffuso contro i fianchi snelli di Ella.
Nel mese di maggio 1894 Ella dedusse di essere incinta, suo marito impazzì di gioia, in quel periodo frequentava il suo letto ma…da settimane non compiva l’atto, così che lei era incinta- il marito che collassava ubriaco ma non ricordava che NON faceva e .. pensava di adempiere.
Una mossa pragmatica, un segreto
Lo zarevic,precedendo i nonni, suggerì il nome di Alessandro per un maschio, Catherine per una femmina, alla francese, come la zarina sua grande antenata, mentre si apprestava nel corso dell’estate a raggiungere Alix.
Nicky raccontò alla sua fidanzata della relazione intrattenuta con la ballerina, stette muto della SUA principessa, per tutela di entrambi.
Alix era ferrea nel senso della morale, non tollerava che una donna sposata avesse relazioni, mentre una etoile era ammissibile che fosse di facili costumi, uno scapolo doveva pur sfogarsi…
Alix era bella e fredda e timida.
Intanto, lo zar Alessandro III peggiorava di ora in ora, scriveva Aleksander, fratello di Ella a Livadja, in Crimea, i medici costernati, incerti i ministri, lo zarevic in attesa dell’arrivo della fidanzata.
Non sono pronto, disse Nicholas, al principe Rostov-Raulov, nella camera ardente, lo zar suo padre spirato da poche ore, il 10 novembre 1894 e adesso era lui lo ZAR, supremo autocrate di tutte le Russie, e si chiedeva cosa sarebbe stato di tutti loro, non sapeva governare o parlare con i ministri, diceva,sovrano senza idea di come agire.
Rostov-Raulov tacque, per lealtà ma i dubbi erano leciti, se entrava in crisi per organizzare i funerali del padre, come se la sarebbe cavata a governare la nazione?
Alla fine la salma dello zar giunse, dopo un lungo viaggio, nella cattedrale dei Santi Pietro e Paolo a San Pietroburgo, dopo un trasporto in ferrovia, i funerali si tennero tra incenso, preghiere e centinaia di candele e canti ..
Il 26 novembre lo zar Nicola II sposò Alix, la figlia della principessa Ella nacque il 27 gennaio 1895, la primogenita degli zar nel novembre dello stesso anno.
 
   
 
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