Anime & Manga > L'Attacco dei Giganti
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Autore: CocoroChan    15/11/2015    0 recensioni
"Ed ella si liberò da quelle catene di prigionia che l'avevano trattenuta da tempo immemore ed uscì da quella gabbia,librandosi in cielo,con le ali della libertà.
Affiancata da quel comandante tanto freddo e calcolatore,ritenuto disumano da molti ma perfetto da lei.
E nessuno a parte me,rammentò la storia di quell'angelo che pulì l'umanità da quelle ingiurie e da tutto quel sangue.
E nessuno a parte me,conobbe il preludio di quella tragica storia.
Perché io sono sempre stato al suo fianco,nel bene e nel male,senza la paura di essere ucciso dalla sua stessa follia".
jean kirschtein
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Sorpresa, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo Sesto:

“Vita"

Nei giorni a seguire,finalmente arrivarono notizie da parte dei medici ed entrambi fremevamo ascoltando le loro parole.
Erwin mi strinse la mano per tutto il tempo,sempre più forte.

-“Signorina Angélique,lei aspetta un figlio."-

Quando uno dei medici pronunziò quelle parole,Erwin mi lasciò la mano ed infuriato uscì dalla camera da letto,dove precedentemente avevamo condiviso dei momenti spensierati che sembravano svanire dietro questo tragico ricordo.


Un brivido percosse la mia schiena,in quell'istante,in quel preciso istante,capì.
Avrei preferito essere divorata da un gigante e sparire tra le sue fauci,piuttosto che perdere ciò che mi era più caro.

Guardai le mie mani,la mia felicità mi stava scivolando via da esse.
Nonostante avessi sempre desiderato un figlio ed una vita felice,tutto ciò stava passando in secondo piano.
La mia felicità non era altro che lui.

Mi alzai,ignorando le precauzioni che avrei dovuto prendere per proteggere me e quella creatura e corsi,corsi più forse che potei,verso Erwin.
Lo cercai in lungo ed in largo.
Chiesi a tutti,dove potesse essere.
E alla fine lo trovai,nei piani sotterranei a picchiare le  fredde e metalliche sbarre,rosso di rabbia.

-“C-credevo che saresti stato felice.."-borbottai,infreddolita ed imparita.

Come risposta,ricevetti uno sguardo che non avevo mai visto prima.
Non comunicava niente.
Non mi dava nulla.
Era come se stessi osservando il ghiaccio puro.

Quello non era più,il mio amato Erwin.

-“Perché?Mi stavi forse usando per semplice desiderio carnale?..Non guardarmi così,te ne prego.
Qualunque cosa accada,avevi promesso di starmi accanto...Se vuoi mancare a questa promessa,fallo pure,ma ti prego,permettimi di starti vicino anche solo come semplice soldato.Ti supplico,non mandarmi via.
Sei il mio mondo."- 
dissi,soffocando e trascinando le parole fra una lacrime e l'altra.

-“Sono sempre stato sincero,De La Croix.Ti ho sempre amata,non posso negarlo.Ma non posso abbandonare il mio compito di comandante e perdermi in queste frivolezze.
Stavo dimenticando la mia missione,accecato dalla splendida visione che rappresenti per me.Vorrei,vorrei con tutto me stesso amarti e renderti felice come donna,ma non mi è permesso.Ho un dovere da compiere ed una promessa ancor più grande da mantenere.
Non posso donarti il mio cuore,perché l'ho già donato a sua maestà.Devo sconfiggere i giganti e proteggere i cittadini.
Mi dispiace,ma non posso amarti,né tantomeno essere tuo marito o il padre di quella creatura.
Tutto ciò che è successo fra noi è stato solo un errore ed una mia debolezza,quindi sparisci dalla mia vista.Non voglio più vederti qui,non voglio più cadere in tentazione.Ti ripudio."-


Non si avvicinò nemmeno di un millimetro a me.
Mi guardava sprezzante,mi disprezzava davvero.
Non asciugò le mie lacrime,non mi accarezzò dolcemente.
Tutto ciò che era successo lo aveva cancellato con le sue mani,come se nulla fosse.
Nonostante le sue parole,non sembrava essere minimamente scosso dall'accaduto.

In quel momento,pensai realmente di suicidarmi.
Ma era impossibile.
Ero già morta dentro.

-“Addio,Erwin."-mi limitai a dire,asciugando le mie lacrime,da sola.

Non rispose.Mi voltò le spalle ed andò via.

Caddi,e nonostante tentassi di rialzarmi più e più volte,mancavo di forza.
Nella mia mente continuava a ripetersi l'immagine del suo sorriso,del suo amore.
E faceva così male.

Ancora adesso,Jean,sento il petto bruciare,ripensando a quel giorno.

Mi era crollato il mondo addosso e non potevo far nulla che vivere tra le macerie,senza poter volare via.Le mie ali erano ferite.

In preda alla disperazione assoluta,adocchiai un frammento di vetro sul pavimento e lo raccolsi.
Nel prenderlo mi ferì la mano,da cui sgorgava il sangue,di un rosso vivo,più vivo che mai.

Con forsa e decisione,mi accoltellai all'addome.
Il sangue schizzò come una fontana,ovunque,ricoprendo anche me stessa,la carnefice.
Sentì le urla di un bambino mai nato ma non la colpa di un assassino.

Quel giorno,smisi di essere debole.

Cambiai completamente.

Le lacrime si fermarono,rimpiazzate dal sangue.

Ed il mio sguardo,divenne completamente indifferente al mondo circostante,come se fossi già morta.

Stavo quasi per morire dissanguata,quando Levi mi soccorse.

Mi medicò la ferita,tenendomi sempre sott'occhio.

-“Cosa ti è saltato in mente?"-domandò.

-“D-devo uccidere ogni traccia di lui dal mio corpo.Anche se ciò comporterebbe uccidere me medesima."-

-“Cosa stai dicendo,idiota?"-

-“Levi,lascio il corpo di ricerca e le mura."-


Sembrava sorpreso,sai?
Forse anche lui notò un minimo cambiamento in me,dopotutto,la vecchia Ange non avrebbe mai detto una cosa del genere.

-“Sarebbe un suicidio."-si limitò a dire.

-“L'idea è quella.Levi,lo sappiamo entrambi che io sono sempre stata troppo debole per combattere.
Ed i deboli,in questo mondo così crudele,in un modo o nell'altro,vengono eliminati."-


Dopo quelle parole,andai via.
Nessuno mi stava trattenendo.
Nemmeno lui,che fino al giorno prima,moriva d'amore per me.

Guardai il quartier generale per un'ultima volta,così come il mondo all'interno delle mura.
Non piansi.
Non mi disperai.
Non provai panico.
Non sentii la paura scorrere in me,come accadeva durante ogni battaglia.
Non percepii la nostalgia.
In me,vi era solo adrenalina.

Corsi come il vento,ignorando il dolore fisico e morale,lo ignorai fino a farlo completamente sparire.
Ero forte.
Finalmente potevo volare in alto e rialzarmi senza l'aiuto di nessuno.
Ma non ero felice.

Strappai le ali della libertà dalla mia uniforme,abbandonai l'equipaggiamento e gettai via l'anello.
Nulla mi avrebbe più ricordato lui.
Sarei satata veramente libera.

Quella non era Agélique,non era nemmeno Daphnée,ero solo io.

Dopo mesi e mesi di viaggio,giunsi alla cima del Wall Rose.

Ero circondata da parecchia gente,mi guardavano dal basso,preoccupati ed indignati.

Fra loro,c'era anche lui.

Mi soffermai a guardarlo per un'ultima volta.
Stava piangendo.

Mentre io,non provai nulla.
Il vuoto assoluto.

Tastai il mio ventre,anch'esso era ormai vuoto.

Dentro me,si era calmata la tempesta,divenendo un arido deserto.

Senza pensarci due volte,mi gettai all'interno di ciò che restava del Wall Maria.

Scommetto che in quell'istante,tutti pensarono che io fossi morta,come feci credere io,urlando.

Non volevo che nessuno vivesse con il dubbio o la speranza,dovevo sparire nel nulla e così ho fatto.

Rischiai più volte la morte,prima di uscire completamente dal Wall Maria,ma quando ci riuscì,esultai.

-“Sono libera"- esclamai.

Ma era solo una convinzione.
Volevo solo mascherare il mio dolore,convincendomi che in realtà stavo bene.

In realtà,nonostante il mio orgoglio,non vi fu un giorno in cui non lo pensai.

Durante i miei viaggi,giunsi persino a distese di sabbia,valli di ghiaccio,fiumi di lava e d'acqua salata.

Quel mondo era qualcosa di meraviglioso.

Una sera,in mezzo al gelo assoluto ed al bianco candido del terreno che ricopriva quella stramba terra,assistetti ad uno spettacolo naturale.
Il blu della notte,si tinse di colori vivaci ed accesi.

Presi coscenza e fiducia nell'umanità.

Quello non era più un suicidio,ma un viaggio verso la serenità.

Mi promisi che se mai sarei ritornata alle mie orgini,avrei aiutato l'umanità.
Non perché fosse il mio sogno,ma perché era quello di Erwin.

La mia vita era,è e sempre sarà in sua funzione.

Jean,potrai mai amarmi,nonostante sia così?
Potrai mai essere soddisfatto di una donna frivola e stupida?
Ma soprattutto,eternamente innamorata di un altro uomo?

Ti supplico,afferra la mia mano e consumiamoci di desiderio,voglio cancellare il mio passato e riscrivere un futuro con te.






 
  
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