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Autore: GraStew    18/11/2015    4 recensioni
Martina è la classica ragazza acqua e sapone. Ha vissuto molte esperienze tristi, ma nonostante ciò non si lascia distruggere da niente. Tutto cambierà un giorno d'estate, quando il suo cuore verrà spezzato per l'ennesima volta. Questa è la storia di una vendetta, di un'amore che non porterà niente di buono. Questa è la storia di Martina, una ragazza che avrà bisogno dell'aiuto degli altri per riuscire a sopravvivere e per continuare ad amare.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Lime | Avvertimenti: Triangolo
Capitoli:
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Hurt Lovers
 
“Non è troppo tardi per essere felici”
 
 

A Roberta, la mia lei. 
Spero di riuscire a farti sorridere. 
Ti voglio bene. 
 



Nuovo giorno, nuove speranze.
Chi disse questa frase era proprio un illuso. Ogni giorno è sempre identico a quello precedente; gli anni, i mesi, le ore trascorrono inesorabilmente. Ogni giorno dischiudo gli occhi lentamente come se mi aspettassi di essere in un altro posto; una sorta di vana speranza.
Ogni mattina mi alzo dal letto e spero in qualcosa di positivo, ma questo non avviene praticamente mai.
I miei occhi guardano gli stessi mobili, lo stesso panorama, mentre i miei piedi appoggiano sempre sullo stesso freddo pavimento. Sono intrappolata in questa stanza, in questa casa che ha ospitato varie persone e che ha visto ogni genere di situazione, dalle più buffe come quella volta che Greta si è vestita da uomo per imitare Giuseppe, alle più disperate come la morte di mio padre o i miei pianti.
Beh, di quest’ultimi ne ha visti fin troppi.
Appoggio un piede a terra e rabbrividisco.
Siamo in autunno inoltrato e il tempo non è dei migliori. Il sole compare solo un’ora al giorno, mentre la pioggia è la nostra compagna di avventure, non che ne stiamo vivendo.
Greta esce presto di casa la mattina ed io mi ritrovo da sola.
Odio stare sola con me stessa perché non faccio altro che pensare a tutto il casino dei mesi precedenti.
È trascorso quasi un mese dalla mia conversazione con Marta, riguardo la sua gravidanza e il suo matrimonio con Ryan.
Ho saputo da fonte certe che si sposeranno tra una settimana, perché non vogliono che si veda la pancia.
Inghiottisco l’ennesimo boccone amaro ripensando a tutto ciò, anche se ho deciso di non voltarmi più indietro.
Chiara, che è partita qualche settimana fa, mi ha fatto chiaramente capire che non posso lasciarmi questa situazione alle spalle se prima non parlo per l’ultima volta con Ryan, in modo da chiudere definitivamente questo capitolo della mia vita.
Sicuramente ha ragione, ma per adesso non ci riesco proprio.
Il bip del mio cellulare mi riporta alla realtà e ringrazio chiunque mi abbia appena mandato il messaggio. Sbircio sul display e sorrido leggendo il nome di Alessio. E chi sarebbe potuto essere altrimenti?
È sempre lui che mi salva dalle situazioni più difficili ed è sempre lui che mi fa tornare il sorriso da qualche mese a questa parte.
Avevo stilato un programma per la giornata che mi aspetta che prevedeva jogging tra qualche minuto, doccia, pulizie e un buon libro da leggere, ma il messaggio di Alessio mi ha sconvolto i piani. Mi aspetta tra mezzora al bar all’angolo della strada.
Purtroppo nonostante io abbia mandato un’infinità di curriculum non ho ricevuto risposta da nessuno. Mi avvilisce non riuscire a trovare uno stralcio di lavoro. Occupando metà giornata non avrei tempo per pensare e sarebbe una cosa abbastanza positiva per la mia salute mentale.
Mi chiedo come la vita di una persona possa cambiare in pochi mesi.
Mi chiedo se ci sia un perché a tutto ciò e cosa potrei guadagnare da tutto il dolore passato.
Mi domando il perché abbia dovuto perdere entrambi i genitori così giovane e cos’abbia fatto di male per rimanere da sola.
Sono giovane e ho tutta la vita davanti, questo è quello che continuano a ripetermi tutti e lo so, sinceramente lo so, ma comunque non riesco a farmene una ragione.
Dicono che dietro il dolore si nasconda il bene, ma io ancora non lo vedo. Sono all’interno di un tunnel buio e insidioso e non riesco a scorgere uno spiraglio di luce. Un qualcosa che mi faccia credere che tutto è ancora possibile, che non mi faccia cadere ancora più in basso.
Sarà Alessio e la sua straordinaria voglia di vivere? Alessio con gli occhi dolci e il sorriso più bello che io abbia mai visto?
Alessio e il suo amore incondizionato per me? Sarà lui, credo di sì. Non mi resta che appigliarmi a lui e lasciarmi sorreggere.
Sono arrivata ad un punto di non ritorno. O mi fido ciecamente di lui e delle sue parole o lo lascio andare via per sempre.
Posso essere così egoista da non riuscire a mandarlo via? Ho bisogno di lui come l’aria, come l’acqua.
Ho bisogno di sentirmi protetta e amata e chiaramente Ryan non era la persona giusta.
Alessio, invece, è il mio migliore amico, la mia persona.
Scuoto la testa e cerco di non piangere.
Una delle cose che odio profondamente di me è il fatto di essere così sensibile. Piango sempre e per tutto, ma non riesco a fermarmi.  Piango anche quando guardo “C’è posta per te” il sabato sera; sono un caso davvero disperato.
Ryan mi prendeva sempre in giro e poi… mi abbracciava. Ok, stop!
Devo sbrigarmi se non voglio arrivare tardi all’appuntamento con Ale.
Mi lavo, mi vesto indossando le prime cose che afferro dalla sedia ed esco avvolgendo il corpo nel giubbotto.
La gente intorno a me mi fissa in continuazione. “La povera ragazza che ha visto sua madre morire. La povera ragazza che stava con l’inglese, il quale adesso sta con la matrigna della ragazza.” Già immagino le voci che girano per il quartiere.
Abbasso lo sguardo, infilo le cuffie e cammino senza guardare nessuno.  Quando alzo la testa per attraversare la strada  mi immobilizzo.
Ora, voglio dire, quante possibilità ci sono di incontrare proprio Ryan e Marta insieme?
Mi maledico mentalmente per essere uscita proprio stamattina.
Li vedo camminare mano nella mano e sorridere come una qualsiasi coppia felice.
Il cuore mi si blocca per un secondo e mi fermo a riprendere fiato.
Ho le lacrime agli occhi, ma cerco di mantenere un atteggiamento serio. Mi nascondo in ginocchio dietro una macchina, mi alzo il cappuccio sulla testa e mi ritrovo a guardarli.
Se non fosse che li odio e che vorrei essere io al posto di Marta, direi che sono perfetti per stare insieme. Lui, alto e magro, con i capelli biondo scuro e gli occhi verdi e lei alta, magra, bionda e bella da far paura.
Una coppia perfetta in tutto e per tutto.
Ricaccio indietro le lacrime, scuoto la testa quando li vedo attraversare la strada e salire in macchina, mi alzo in piedi e percorro i pochi metri che mi separano dal bar.
Scorgo Alessio davanti la vetrata del locale e capisco che lui sa. Mi ha vista mentre li guardavo.
«Ehi» mormoro avvicinandomi a lui.
«Ciao» dice solamente scuotendo la testa.
«Senti Ale so che quello che hai visto non ti è piaciuto, ma non potevo incrociare il loro sguardo. Ti prego di non essere arrabbiato. Volevo… volevo solamente guardarli» confesso sedendomi di scatto. Avrei voglia di tornare a casa di corsa, ma non posso abbandonare Alessio qui davanti a tutti e ne tantomeno ho voglia di farlo. Fosse stata un’altra persona avrei trovato una scusa e sarei già a casa, ma non posso e non voglio farlo con lui.
«Non sono arrabbiato però permettimi di rimanerci male. Sono un essere umano, sono un ragazzo la cui fidanzata guarda di nascosto un altro».
Lo fisso e senza dire una parola mi alzo dalla sedia e lo abbraccio. Sì, lo abbraccio qui davanti a tutti. Non m’importa cosa pensa la gente.
Alessio è una persona meravigliosa e sono fortunata ad averlo accanto.
«Hai ragione» gli mormoro all’orecchio «vuoi sapere cosa pensavo mentre li guardavo?» gli chiedo respirando sommessamente.
«No, sto già abbastanza male così».
Scuoto la testa e sorrido.
«No, credo che tu debba saperlo» bisbiglio, mentre mi rimetto a sedere. «All’inizio ci sono rimasta male quando li ho visti, ma quello che ho pensato è che sono perfetti per stare insieme. Non nego che una piccola parte di me sarebbe voluta essere al posto di Marta, ma questo so già che l’avevi capito da solo».
«E quindi Martina?» mi chiede sedendosi a sua volta di fronte a me.
«E quindi Alessio so che tra noi le cose non sono andate bene, ma io sono qua davanti a te. Sono qua con te e non vorrei essere in nessun altro posto. Non posso certo dire di aver dimenticato quel deficiente, ma ci sto provando. E per farlo ho bisogno del tuo supporto e…». Come faccio a dirgli che ho bisogno di parlare con Ryan per lasciarlo andare definitivamente? Quali parole posso usare per non fargli credere altro?
«E scommetto che devi parlare con lui a quattr’occhi» mugugna mentre si mangiucchia l’unghia dell’anulare destro.
«Come hai fatto a capirlo?» gli chiedo seriamente sconvolta.
Gli schiaffeggio la mano in modo che non si mangi più l’unghia. Sorride per il mio gesto e fa spallucce. «Ti conosco meglio di quanto tu creda» mormora afferrandomi la mano per lasciare un piccolo bacio sul palmo.
«Ti farò sapere appena mi decido» gli dico sorridendo. «Grazie» aggiungo ricevendo da parte sua un bacio leggere sulle labbra.
Chiacchieriamo per almeno un’altra ora davanti ad una tazza di cioccolata calda del suo lavoro, di Greta e del Natale, che è alle porte.
Quest’anno sarà un po’ particolare perché saremo da soli. «Se ti va possiamo festeggiarlo insieme» mi chiede Ale, sorprendendomi ancora una volta.
Scuoto la testa. «Dovresti stare con la tua famiglia» mormoro sorridendo. Vorrei averla anch’io una famiglia.
«Tu fai parte della mia vita Martina. Staremo insieme. Ho deciso!» esclama ridendo. «Faremo una bella festa a casa tua e chissà, magari riusciamo a far venire anche Elisa e Chiara con i rispettivi fidanzati» aggiunge, mentre io già penso a quanto potrebbe essere divertente stare tutti insieme.
«Mi sembra un’ottima idea. Spero accettino. Voglio anche Samuel, il mio amico campano. Te lo ricordi? Te ne avevo parlato!».
«Sì, certo. Il fratello di Daniele, il ragazzo di Chiara».
Annuisco e la mia mente viaggia già a quel giorno.
«E come sta Elisa? È da tanto che non ci sentiamo» mi chiede bevendo l’ultimo sorso della sua cioccolata calda.
«Sta bene. All’inizio non si è trovata molto bene a Firenze. Sai com’è… posto nuovo, casa nuova. Adesso si è ambientata e all’università ha conosciuto Giovanni. Da come lo descrive sembra davvero un bravo ragazzo. Non vedo l’ora di conoscerlo».
«Sono contento per lei. È una ragazza dolce e intelligente. Si merita una brava persona».
«Sono d’accordo con te» mormoro.
Parlare con Ale mi fa sentire bene e la cosa più sconcertante è che non ho più pensato a Ryan. Siamo solo io e lui.
«Dobbiamo andare» mi dice Ale toccandomi il braccio.
Mi riscuoto dai miei pensieri e annuisco. «Dai ti accompagno a casa a piedi, ti va?» mi chiede prendendomi la mano.
Annuisco, paga e ci incamminiamo seguendo la strada più lunga. Da sola non la percorro mai perché in una traversa c’è proprio l’hotel di Marta e adesso anche di Ryan e non ci tenevo proprio a incontrarli. Adesso è diverso. Sento che accanto ad Alessio posso superare qualsiasi cosa.
 
 
Ringraziando Dio non li abbiamo visti, anche se non nego di aver sbirciato all’interno dell’hotel quando gli siamo passati davanti.
Era pieno di gente all’ingresso, segno che gli affari vanno bene.
«Tutto bene?» mi chiede il mio accompagnatore.
Lo guardo e sorrido. «Sì, va tutto bene» mormoro guardando avanti, «grazie a te» aggiungo direzionando il mio sguardo verso di lui.
«Come faccio a non amarti?» sospira mentre lo dice, come se volesse trovare un modo per non farlo più.
«Potrei iniziare ad elencarti una sfilza di motivi per cui non dovresti farlo, ma la risposta è solo nel tuo cuore».
«Lo so piccola. So perché ti amo più di ogni altra cosa al mondo. Sei fondamentale nella mia vita e non rinuncerò mai a te. Lo devi sapere Martina. Continuerò a lottare finché non capirai che possiamo essere felici insieme» confessa prendendomi le mani e facendomi girare verso di lui. «Non è troppo tardi» sussurra teneramente.
Lo guardo negli occhi e non riesco a pronunciare una sola parola.
Mi ha detto delle parole bellissime e mi accorgo, in questo istante, che lo amo tanto anch’io. Dimenticherò Ryan e sarò felice con Alessio.
«Ti amo» mormoro solamente. Mi alzo sulle punte dei piedi e lo bacio.
Per la prima volta nella mia vita mi sento completa, come se tutti i pezzi del puzzle fossero al loro posto.
 


 
**** 
 
      I mesi sono trascorsi anche per me e ogni giorno è uguale a quello precedente.  Le cose in questi mesi non sono andati come me li aspettavo, ma sono passati. Questo è l'importante. 
La storia sta volgendo al termine. Spero che questo capitolo vi sia piaciuto. Perdonate il ritardo. 
Alessio, Martina e tutti gli altri vi ringraziano per essere ancora qui ed anche io :D 
Grazia
 
   
 
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