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Autore: JulesB    23/11/2015    1 recensioni
Magnus ha un'importante domanda per Alec. La sua risposta potrebbe influenzare entrambi, in diversi modi ovviamente.
Storia tradotta dell'autrice Cumberbatch Critter.
Dal testo: "La caduta fu breve prima di atterrare sullo stomaco muscoloso di Magnus. Le braccia serpeggiavano attorno alla sua schiena, poi Alec, sospirando tranquillamente, poggiò il mento sul petto dello stregone per guardarlo. Ricevette un semplice sorriso, mentre le braccia attorno a lui lo stringevano. Ad Alec non importava, non lo facevano sentire in trappola, ma al sicuro."
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Alec Lightwood, Magnus Bane
Note: Lime, Traduzione | Avvertimenti: nessuno
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In un rapido secondo, sbatté all’indietro Alec contro la porta della sua camera da letto e lo schiacciò avidamente in un bacio. Sentì un piccolo squittio di sorpresa da Alec, e lui non diede risposta al bacio. Infuriato, si tirò indietro con uno sguardo d’accusa negli occhi.

“Magnus, noi, solo… io non posso.”

“Ti sto solo baciando” replicò, e trovò che la sua voce era suonata rozza e tagliente persino alle sue orecchie. Poté solo immaginare come l’avesse sentita Alec, e per un momento, non gli importava. “Non mi è permesso di baciarti. Pensavo avessi detto che potevo.”

“Puoi, ma-“

“E allora perché mi stai allontanando.”

“Non lo sto facendo! Solo che non è un buon momento.”

“Così devo aspettare quando ti è più conveniente? Non funziona in questo modo” ringhiò Magnus, prima che si sorprese mentalmente. Che cosa stava facendo? Facendo diventare matto Alexander per non averlo baciato… che intrepido, patetico bastardo era. Lasciando andare velocemente un respiro, si allontanò di un passo. “Mi spiace. È un errore mio. Perdona il mio comportamento.” Ma, non molto dopo aver pronunciato quelle parole, adesso era l’unico a essere baciato.

Una scossa colorò i suoi pensieri, molto simile a quel giorno non molto lontano nelle Sale. Alec raramente faceva la prima mossa, tanto meno quando Magnus faceva il duro e l’esigente. Tanto meno con questa passione e pretesa.

Non volendo commettere lo stesso errore di Alec, velocemente lo ribaciò. Anche se c’era qualcosa di strano nel fatto che Alec avesse fatto la prima mossa, non era in vena di sistemare quel puzzle. In realtà, non lo sarebbe mai stato.

Facendo scivolare le mani in basso alla vita perfetta di Alec, lui schiuse le labbra prima che quest’ultimo potesse fare domande. Ci fu un’immediata e aspettata reazione, e loro caddero vertiginosamente in un bacio che lui non voleva interrompere.

Certo, Alexander dovette staccarsi per l’aria, e ormai, anche Magnus aveva il respiro corto. Non che gli dispiacesse; ogni bacio con Alexander era totalmente diverso e ognuno di genere nuovo. Non era mai stanco di accertarsene e indovinare.

Ma anche solo baciarsi poteva diventare noioso.

Schiacciò lo Shadowhunter contro la porta, gentilmente, quella volta, le sue mani scesero sotto la sua maglietta. Alexander si tese, ma poi si rilassò, schiacciandosi più contro di lui. Le labbra erano improvvisamente occupate sul collo di Magnus e lui sorrise, muovendo le sue mani verso l’alto e trascinando con loro la maglietta. Odiava interrompere il suo ragazzo da quello che sembrava un perfetto carino succhiotto, ma alcune cose andavano fatte.

I capelli di Alec si scompigliarono quando la maglietta gli fu tolta, e Magnus ebbe l’improvvisa urgenza di sotterrare le sue dita in profondità tra di essi. Morbide come al solito e leggere come una piuma al tatto, le sue dita si ingarbugliarono e attorcigliarono, per prevenire che Alec si allontanasse.

Non ci fu niente di grandioso nel modo in cui poi la maglietta cadde a terra, infatti, era un po’ goffo e affrettato. Alexander era agitato; era sempre un po’ in difficoltà quando si trattava di togliere i vestiti o metterli via quando era agitato. Magnus l’aveva trovato, benché un po’ noioso, piuttosto carino.

Poi, si stavano baciando ancora. Baciare Alexander era come una piccola scarica di elettricità ogni volta. Non importava quante volte veniva urtato, non importava quante volte avrebbe dovuto imparare meglio, lui tornava sempre per avere di più.
Le sue dita scivolarono in basso verso la cintura di Alec e velocemente trovarono il bottone dei suoi jeans. Sentì il silenzioso respiro del suo ragazzo e la pressione sulle sue labbra vacillò. Per favore, solo una volta, lascia che ti veda nudo. Pensò Magnus con un’aria frustrata. Poteva fare il bravo. Ma, dannazione… L’astinenza non faceva al caso suo. Per ovvie ragioni.

La mossa successiva di Alec semplicemente lo sorprese. Lo sentì girarsi, e Magnus indietreggiò in agitazione, sebbene notò che Alec stava solo giocando con la maniglia della porta. Chiudendola a chiave. Lo stregone sbatté gli occhi in un lento momento, prima che un ghigno eruppe attraverso i suoi lineamenti. Senza aspettare che Alec cambiasse idea o intraprese un’altra azione, lui agganciò le sue dita nei passanti dei jeans dello Shadowhunter e li tirò verso il basso.

Subito dopo, in un altro di quegli esotici baci, realizzò che Alec non stava rispondendo nel modo in cui avrebbe dovuto. Come se il fuoco si fosse estinto dalle sue azioni, la passione spazzata via dal suo tocco. Si chiese quando fosse accaduto, e come mai non l’aveva notato prima.

“Che c’è, amore?” respirò contro la clavicola di Alec, stronfinandosi contro la sua pelle morbida.

“Niente” rispose Alec in un tono di voce che fece allontanare Magnus. Sembrava che stesse trattenendo le lacrime.

“Alec?” Magnus sbatté le palpebre, guardando Alec da vicino. Girò la testa dall’altro lato, guardando verso il muro più lontano, e Magnus non riuscì a catturare il suo sguardo. Questo lo rese un po’ triste; sentiva sempre una strana sensazione quando quegli occhi non volevano guardarlo. “C’è qualcosa di sbagliato. Dimmelo.” Alzò una mano e prese il mento di Alec per farsi guardare, ma Alec si allontanò dalla sua presa.

Magnus si rese velocemente conto che stava camminando su del ghiaccio sottile.

“Alexander… Hey, va tutto bene. Non devi fare quello che non ti senti, lo sai.” Alec diventò irritato e non cedette a quel romanticismo, Alec lo allontanò, scatenando la sua rabbia. Ma, Alexander, tremando visibilmente ed evitando il suo sguardo, fece quel che bastava per metterlo in ginocchio in segno di pentimento. Quasi nessuno aveva messo Magnus Bane in ginocchio.

“Sono nervoso” fu la tranquilla risposta, così tranquilla che Bane fece quasi fatica a sentirla “E imbarazzato.”

“Per che cosa, sciocco Nephilim?”

“Ti aspetti qualcosa che non è…”

“Ti sbagli, Alexander. Mi aspetto qualcosa che non è? Come posso aspettarmi qualcosa se sei un Lightwood? Dal primo giorno, non ho mai saputo cosa aspettarmi, e ancora non lo so. E per quanto riguarda l’essere imbarazzato” si chinò a baciare il petto di Alexander “non esserlo.” Alzò le sue mani e quella volta Alec lasciò che la sua testa venisse guidata. Magnus fissò nuovamente quei brillanti occhi blu, pieni di sentimenti incerti verso chi li stava guardando. “Tu sei l’unica cosa di cui ho davvero bisogno.” Si chinò e premette le labbra, molto gentilmente, su quelle di Alec.
 
 
   
 
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