Non ho pietà
lo ammetto per
capirti meglio
non posso fare
a meno di sviscerarti
nel profondo, con le mani
immerse nella palude
delle tue paure.
Sono quel genere
di mostro che scivola
di lato come l'ombra
dei lampioni illuminati
dai fari un auto gitana.
Non conosco delicatezza
alcuna, vedo e mi immergo
nella lacuna, lascio che
mi sporchi la pelle
che mi divori gli occhi
e il cuore... è pece bollente
Vorrei trovarti sotto
La tua superficie,
Ma ho paura di sciogliermi
di travolgerti e consumare
tutto con il mio modo sbagliato.
Attorno a me il mondo
Gela e tace, gela e cade...
Tutto o è nero
O è bianco.
Non c'è pace
questo è l'inferno.
Eppure non riesco
a smettere di cantare,
le tue guace, i tuoi occhi
e questa dilaniante inquietudine, sono
martello e incudine
do forma ad un sogno
forse un incubo, eppure
non posso fare a meno di
Temprare qualcosa,
Di sperare in qualcosa
di cadere eternamente
in qualcosa di diverso.
Il mondo è uno specchio
Io cammino sulla superficie
E lei sotto i miei piedi.
Chi è la vera
e chi è l'immagine?
tutta questa fatica
per poi essere sdoppiata
separata in due lati...
La verità è che entrambi
i riflessi sono sbagliati,
sono la persona sbagliata
niente cambia il mio attribuito
non tu, non il sangue.
Sono semplicemente
inadatto a questo mondo
e probabilmente sono solo
l'essenza di un ricordo
dell'originale, quello che è
andato perduto anni fa.
Ed è stata tutta colpa mia,
Il nero spegnersi del colore
della luce, lo striato bianco
vessillo del mio essere stanco,
segni del mio fallimento
eppure questo mondo
con il mio colore spalmato
sopra dici sia stupendo,
hahaha, non posso vederci
niente di buono, è un mio errore,
tu non vedi quanto orrore,
mi costi caro, quanta carta
tagliata, fessurata, sporcata
servirà per farti capire
che sto morendo,
che tu a tratti mi salvi
e a tratti mi stermini.
Non ha importanza
a me va bene così
dopo tutto potrei
riuscire a scrivere
calcando bene
la parola fine
e riposarmi
eternamente
dopo la guerra...
Sono davvero stanca
di cercare di dimostrare
che He ha ancora molto
da fare, da dire, da dimostrare.
Ormai
il mio tempo è
caduto
nelle fauci di un occhiata.