Anime & Manga > Dragon Ball
Segui la storia  |       
Autore: MichiDDLyang    28/11/2015    4 recensioni
ho sempre immaginato una mia versione di come fosse realmente andata la storia fra Bulma e Vegeta, la mia coppia preferita in assoluto di quell'anime che mi ha così rapita sin da piccola.
lei,così spavalda, petulante.. lui, tenebroso ,cupo,arrogante ma cos' bisognoso d'amore e di comprensione.. e perchè no, di qualcuno che potesse tenergli testa.
"Per lui, e solo lui, si era rialzata, raccogliendo con estrema dignità i cocci rotti del suo cuore e della sua anima e ricomponendoli a poco a poco: ogni sorriso, carezza, gesto di suo figlio la rendevano sempre più forte, mettendo, un pezzo dopo l'altro, tutto al posto giusto. O almeno cosi voleva pensare.
nel profondo sapeva che un tassello sarebbe sempre mancato."
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bulma, Un po' tutti, Vegeta | Coppie: Bulma/Vegeta
Note: Lime, Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

CAP3:     i want you here - plumb

 

Bulma rientrò in casa piangendo: sapeva, in cuor suo, che Vegeta sarebbe tornato per stare, anche se a modo suo, vicino al figlio.

Non importa se sarebbero passati giorni, settimane o mesi …  lui sarebbe tornato.

Lo conosceva abbastanza da poter affermare ciò.
Aveva letto nei suoi occhi un tentennamento che le aveva fatto perdere un battito e l'aveva portata inevitabilmente a pensare che forse un'altra possibilità non era da escludere.
Con questa consapevolezza baciò il figlioletto sulla fronte e lo portò in salotto per dargli da mangiare.

 

Quando ebbe finito, il signor Brief si avvicinò cauto alla figlia  e con una muta richiesta fatta di sguardi preoccupati, le chiese stesse succedendo.
Bulma, avendo compreso la richiesta del padre, rispose : " Ho convinto Vegeta a stare vicino a Trunks. Torner.

Non so quando, ma lo farà. E  Trunks avrà  l'opportunità di stare con suo padre" sorrise amaramente chinando il capo.

Il signor Brief, però , non sembrò credere alle sue parole, perché disse: " Bulma, tesoro mio, Trunks è ancora piccolo.
Lui ha bisogno di UN padre, una persona che lo accudisca e gli dia l'affetto  di cui ha bisogno e che merita.  Ma anche TU hai bisogno di un padre per tuo figlio, una persona che ami lui e TE.  Non puoi accontentarti di un uomo che sia solo una presenza fisica per voi . Certo, potrà venire anche a vivere qui come prima ma .. Un padre non è tale soltanto in termini biologici …"   Ma prima che Bulma potesse urlargli di stare zitto, e che il padre di Trunks , volente o nolente, sarebbe sempre e solo stato LUI,  lo scienziato la interruppe con una mano " Lasciami finire, tesoro.
Quello che voglio farti capire è che non devi negare a te stessa il fatto che tu sia ancora innamorata di Vegeta, e che speri che , tornando qui, possa riavvicinarsi a te e accettare di essere una famiglia. Devi  ammettere ed accettare che tu VUOI che LUI SIA IL PADRE di cui avete bisogno." Bulma lo guardò incredula: lei e suo padre erano sempre stati legati in modo particolare, e anche questa volta era riuscito a comprenderla come nessun altro.

"Può darsi che stavolta sarà quella buona, ma se non dovesse essere così, promettimi di rimanere forte e razionale e fare ciò che è giusto per il piccolo. E per Te naturalmente. Sei la miglior figlia che un padre possa desiderare, Bulma. Sei bella, forte, caparbia ed intelligente e meriti un uomo che ti valorizzi e ti apprezzi per queste tue qualità. Che sia Vegeta o meno."

"Oh papà… ti voglio bene" Con un braccio Bulma cinse il collo del genitore, baciandolo su una guancia , sussurrando un flebile "Grazie" dal profondo del cuore.

 "Sono sicuro farai la cosa giusta" sorrise lo scienziato .


 

I giorni passavano, e di Vegeta nemmeno l'ombra.

  Bulma cominciava a pensare d'essersi davvero illusa che le cose potessero in parte aggiustarsi, e continuava a tenere la mente occupata dai numerosi impegni di lavoro e quelli di madre, ma quell'incontro l'aveva sconvolta molto più di quanto pensasse, ed era sicura fosse stato lo stesso anche per.. Lui.
Da quel giorno non era riuscita nemmeno più a pensare il suo nome; si limitava a chiamarlo "lui".

Trunks , intanto, cresceva sano e forte, e  episodi di pianti isterici come quello di settimane prima non si verificarono più… certo, era pur sempre un bambino e piangere era l'unico modo di esprimersi, ma episodi come QUELLO non parvero ripresentarsi , anche se a Bulma sembrava strano che solo quella singola vista del padre lo avesse calmato in quel modo.
 

Era passato ormai quasi un mese e Bulma cominciò ad accusare i primi sintomi della stanchezza , oltre che fisica, mentale.

Le false speranze erano estenuanti per la sua mente già così impegnata, ma di sicuro erano più difficili da sopportare di qualsiasi sforzo meningitico per calcoli ingegneristici.
L'unica cosa positiva era Trunks che ,essendo più calmo, riusciva a dormire tranquillo  tutta la notte, donando un po' di  quella tranquillità anche alla madre.
Non avrebbe potuto desiderare un bambino migliore di lui.

Nonostante ciò i sogni della donna erano dominati sempre da  quegli occhi nero pece , quel sorriso sincero  che solo a lei  era stato concesso vedere durante le numerose notti passate insieme, quelle mani ruvide che le avevano accarezzato il corpo nudo e che l'avevano fatta sentire amata e protetta come mai prima d'ora.

Qualche notte, fra sonno e veglia, aveva immaginato la sua figura in controluce vicino la veranda della stanza, che dava sull'acqua ed era completamente isolata.

Era addirittura arrivata a vederlo calarsi in silenzio sulla culla del figlio, e accarezzargli il viso paffuto.
Come se potesse essere possibile una cosa del genere da uno come LUI.

 

Non raccontò nulla dell'accaduto e delle notti insonni  nemmeno a ChiChi, che di tanto in tanto andava a trovarla per vedere il pargoletto e aggiornare Bulma sugli allenamenti di Goku, Gohan e gli altri in previsione dell'arrivo dei Cyborg.

Si era chiusa nel suo mondo, e l'affetto di Trunks e i ricordi le bastavano a vivere, ma non la completavano di certo.

 

I ricordi, man mano, delle loro notti infuocate tornarono prepotenti ad insinuarsi nella sua mente nelle sere in cui ,nel letto, prima di chiudere gli occhi, si ritrovava inevitabilmente a pensare alla loro storia.
Ricordò il loro primo bacio: così veemente, violento, DESIDERATO…


"Erano trascorsi mesi da quando i Namecciani erano ritornati sul loro pianeta, ripristinato dalle sfere del Drago.

 Tuttavia  da qualche tempo a casa Brief un ospite burbero alloggiava nelle stanze del piano superiore, occupato in precedenza soltanto dall'ampia e luminosa stanza di Bulma.
Vegeta era tornato dallo spazio dopo la sconfitta di Freezer, accettando così l'invito voltogli da Bulma quando i namecciani ancora erano sulla Terra ,un anno prima.
Naturalmente , senza tanti complimenti, il sayan si era presentato alla  capsule corp suscitando non poche discussioni fra i guerrieri , irritati dalla sua scomoda presenza e dall'ospitalità che Bulma gli aveva mostrato.

Nonostante ciò avevano dovuto mettere l'astio da parte non appena avevano percepito l'aura di Re Cold che, avendo ritrovato il figlio nello spazio , dopo averlo trasformato in un cyborg ,assieme a lui era partito dritto verso la Terra assetato di vendetta.

I guerrieri si erano ritrovati in un luogo isolato e stavano per attaccare i nemici, quando un ragazzo dai capelli lilla comparso dal nulla  si era intromesso  sconfiggendo

padre e figlio e avvertendo loro dell'arrivo dei Cyborg: da allora Vegeta aveva cominciato ad allenarsi strenuamente nella gravity room che lei gli aveva progettato appositamente, fra le ire del sayan che si era visto costretto ad accettare l'aiuto della scienziata.
 

 

"Donna, allora? Mi avevi detto che la camera sarebbe stata pronta entro oggi, quanto tempo ti ci vuole ancora? " esclamò Vegeta rosso in viso.
Tuttavia non ottenne risposta.

 

Per l'ennesima volta, nel bel mezzo dell'allenamento a 350g, il simulatore si era spento e aveva costretto Vegeta ad uscire dalla stanza e chiedere NUOVAMENTE l'aiuto di quella scienziata petulante.
Aveva, però , completamente dimenticato che l'udito dei terrestri non fosse sviluppato quanto quello dei sayan, per cui le sue grida prepotenti erano andate al vento, cosa che rese Vegeta ancor più furioso.
Entrò nel laboratorio con aria di sufficienza trovando Bulma china sopra una grande macchina, intenta ad armeggiare con viti e bulloni.

Da quella prospettiva il sayan poteva apprezzare le curve generose della donna da cui, da un po' di tempo, sempre però in segreto, si era reso conto di essere attratto.

Obiettivamente, doveva ammettere che poi quella terrestre non era tanto male.
Sapendo per certo che la sua presenza non era stata percepita, ghignò sadico e  , con un gesto velocissimo , sbatté una mano sul tavolo urlando : "DONNA!"

La povera Bulma cadde per terra spaventata, e la sua gonna risalì rotolando per parecchi centimetri.

"Brutto scimmione che non sei altro, quante volte devo dirti che non devi farmi di questi scherzi stupidi!?!" 
L'occhio del sayan cadde inesorabilmente sulle sue lunghe gambe nude  " e poi come devo dirti di NON chiamarmi  così? IL.MIO.NOME.è.BULMA. 

BULMA! Non è poi così difficile da ricordare!"
Si alzò in fretta cercando di sistemarsi al meglio. Aveva notato lo sguardo di Vegeta, ma fece finta di nulla.
Da un po' di tempo i loro continui battibecchi si evolvevano spesso a sguardi languidi; beh anche lei di certo aveva apprezzato( e non poche volte!) le sue comparse a petto nudo, ma niente più! Era puro interessamento femminile, quello.

 

Quel sayan davvero le dava sui nervi .

"Mh, dovresti svegliarti un po', donna. Ero qui da molto tempo, ma sei così stupida che non riesci a sentire nemmeno la porta a mezzo metro da te aprirsi. TSK

 E poi è patetico che tenti di sistemarti, non sei tutto questo bel vedere, sai?" indicò la gonna stropicciata e sorrise incrociando le braccia soddisfatto, osservando l'espressione offesa della turchina.
" Ma .. MA… MA COME TI PERMETTI? Principe dei miei stivali! Sei un essere prepotente ed antipatico, nonché molto scostumato. Non te l'hanno insegnato che non si parla così ad una ragazza? Soprattutto quando poi è bella, intelligente e modesta come me, poi .." Bulma, innervosita oltre ogni limite, gli sventolava spavalda un dito sotto il naso urlandogli in faccia : "Ed io che pensavo che i principi fossero TUTTI dei gentiluomini … ma mi sbagliavo. SEI ROZZO E DAVVERO INSOPPORTABILE" Vegeta le afferrò il polso fermandola.

"Smettila di starnazzare come un' oca  e vieni subito ad aggiustare quell'aggeggio infernale che si è rotto ancora!"  e senza tanti complimenti, la trascinò per il braccio verso la GR fra le urla di protesta di Bulma.
Quando finalmente la lasciò, erano dinanzi al pannello di controllo della stanza bianca.
"Ma come ti permetti ? Potrai crederti chi vuoi tu ma qui sei solo un ospite e non puoi prendermi e trascinarmi via dal mio lavoro, dopo avermi offeso bellamente per giunta ,e pretendere che ti aggiusti il simulatore per la centesima volta!" incrociò le braccia dandogli le spalle: non gliel'avrebbe data per vinta, non questa volta!
Vegeta stava sghignazzando: nonostante fosse arrabbiato per il tono e le parole rivoltegli da quella terrestre, era divertito dalla sua sfrontatezza , come sempre succedeva ogni qualvolta si affrontavano nei loro usuali diverbi.
 "senti donna la mia pazienza ha un limite, invece di frignare aggiusta il simulatore: prima lo farai, prima potrai tornare al tuo stupido lavoro." incrociò le braccia.
"Beh, se lo ritieni tanto stupido allora perché dovrei aiutarti? " volse il capo verso il sayan che la guardava divertito: si, gliel' avrebbe fatta pagare questa volta.
"Non cercare di fare questi giochetti con me , donna! Ti ho detto di aggiustare quel dannato simulatore!"
"E io ti ho detto che NON voglio farlo questa volta. Ora scusami, ma ho molto LAVORO da fare. Addio" S'incamminò verso il portellone , quando questo le si chiuse dinanzi. Pochi secondi dopo comparve il sayan ad un soffio dal suo viso. Non erano mai stati così vicini prima d'ora. Poteva sentire il suo profumo.
" Donna, non provocarmi!" sorrise beffardo.
"il mio nome è BULMA. BULMA! E poi è così grave se per una volta chiedessi PER FAVORE?  Non tutto  ti è dovuto, sai? Adesso spostati che devo andare in laboratorio"  Fece per passare alla sua destra, spingendolo via con le mani sul suo petto, quando lui la bloccò per la vita, immobilizzandola.

Lei smise di respirare.

Erano occhi negli occhi. Nero e Celeste.
"Perché devi sempre fare la difficile?" le alitò lui 

"Perché devi sempre fare il prepotente?" rispose di rimando lei.

 

"Aggiusta il simulatore" disse d'un fiato.
"Ecco, vedi?...  L'avevo già fatto. IERI. " sorrise beffarda Bulma
"Beh e allora rifallo" di sicuro il sayan non si sarebbe arreso.

" So che sai che  è soggetto a corto circuito se spinto per tempi lunghi ad una gravità che supera i 300g. Te l'avevo detto . A quanto ti allenavi?" D'un tratto l'atmosfera era cambiata: gli occhi della turchina non erano più arrabbiati ne offesi, solo preoccupati. Questo confuse Vegeta .
"Non sono fatti tuoi. Sistema il simulatore" Non smise un secondo di guardarla.
"Beh,  si che sono fatti miei. Non vorrei ci fosse un' altra esplosione!" disse preoccupata

 Sapeva che la mente della donna era rivolta a quando, tempo prima, la gravity room era andata in frantumi e il sayan aveva davvero rischiato di morire per la sua superbia.
Ricordò come l'aveva soccorso e quando, dopo giorni in cui era rimasto privo di sensi, si era risvegliato scoprendola accanto a lui che dormiva con la testa sulla scrivania.

Che fosse preoccupata per lui?
"Cosa c'è terrestre ,sei preoccupata che possa farmi male?"  inclinò il capo con aria sinceramente sorpresa

"No. Sai com'è, stavolta la mia casa potrebbe esplodere. Allora sì che sarebbero guai " Bulma sorrise consapevole di avere la vittoria in pugno.
"Ma come .. ? Grr, sei davvero insopportabile!" Sputò il sayan  avvicinando il suo viso a quello candido di lei
"Beh tu di certo non sei da meno!"  Bulma accorciò ancora più le distanze.
E poi fu un attimo.
Una muta richiesta reciproca passò nei loro occhi come un lampo.
Ed entrambi la colsero.
Con una veemenza improvvisa, le loro bocche si scontrarono, scoprendosi vogliose l'una dell'altra.

Le lingue si cercarono con un bisogno improvviso di trovarsi e lottare.
Quel bacio era una risposta a tutti i loro dubbi, le loro domande che fino a quel momento non sembravano aver senso. Invece nel momento esatto in cui le loro bocche si erano congiunte, tutti i pezzi erano andati al loro posto.
Vegeta spinse la donna vicino al muro, bloccandola fra questo ed il suo corpo.
Rimasero così per alcuni minuti, dopo di che Bulma, come rinsavita, si staccò improvvisamente dal suo viso e , guardandolo negli occhi, lo intimò ad allontanarsi.
Erano fatti così i loro discorsi.
In silenzio prese il simulatore e lo portò con se nel laboratorio.
Vegeta, non appena fu andata via la turchina, poggiò i palmi al muro ,inclinando la testa e chiudendo gli occhi.

 

Aveva il fiato corto. "

 

 



 

 

 

Bulma chiuse gli occhi sorridendo malinconica: ricordava quel bacio come fosse stato l'unico, anche se le cose erano molto  diverse.
Riportò alla mente poi l'imbarazzo ed il silenzio nei giorni successivi all'accaduto :  come avevano evitato di proposito di incontrarsi  il pomeriggio nel soggiorno e la sera al piano superiore, interamente occupato da loro.
Ricordò come questo, però, fu tutto inutile.

 

Ogni volta , in questo modo, si addormentava.

Una sera, però, essendo tornata stremata dall'università e non avendo nulla d'impegnativo al laboratorio, decise di chiudersi prima nella sua stanza con Trunks per rilassarsi un po' e cercare di non pensare.
Stava per stendersi accanto al figlio sul letto quando qualcuno bussò alla porta con tocco leggero. " Bulma ,tesoro sono la mamma. Posso entrare?"

"certo mamma, entra pure"  Bunny fece capolino dalla porta e andò a sedersi sul letto accanto al nipotino.

"Ho visto che sei tornata prima e non sei andata al laboratorio. Tutto bene?" esclamò la donna con aria preoccupata

"si mamma, ho semplicemente voluto prendermi una pausa. Inoltre oggi non ho nessuna imminente  scadenza da dover  ultimare e siccome oggi ho fatto doppio turno all'università, ho deciso di riposare un po'. "

"Oh tesoro.. Sei sempre così impegnata! Beh volevo proporti  di Uscire un po' con me in nome dei vecchi tempi! E poi Trunks è cresciuto tantissimo nell'ultimo mese ed è arrivato il momento di comprargli delle tutine ed abiti nuovi!" Sorrise entusiasta

"Beh mamma sarei felicissima di venire con te, davvero, ma ho assoluto bisogno di riposo. La testa mi martella" In realtà Bulma non aveva la minima voglia di uscire e soprattutto con la madre, che la irritava da morire con i suoi atteggiamenti infantili e le sue domande inopportune. Per non parlare di quando fermava uomini per la strada chiedendo loro di uscire con la figlia … che vergogna!

" Oh beh in questo caso, allora, sarà meglio che mi porti Trunks! Così ti potrai fare un bagno caldo in tranquillità" L'idea di lasciare Trunks la rendeva diffidente, ma alla fine si convinse quando la madre aggiunse  che con loro sarebbe andato anche il signor Brief.
Preparò la borsa con l'occorrente per il bambino e , dopo mille raccomandazioni, baciò il figlio affidandolo ai nonni.

Non appena la porta si chiuse isolando Bulma nell'immensa casa, si sentì completamente sola.

Portandosi le braccia al petto, si strinse sentendo un freddo provenire dall' interno.

Decise di farsi un bagno caldo ed una tisana rilassante per riscaldarsi, dopo di che entrò in camera e spense tutte le luci , lasciando accesa quella fioca dell' abat-jour sul comodino accanto al letto, che portava una cornice con la foto sua e di Trunks.

Si fermò ad osservarla e sorrise: la sua vita era concentrata in quel bambino, che le aveva dato la forza di andare avanti.

 

Sospirò e , dopo essersi infilata una camicia da notte, sistemò il letto e si coricò sopra, chiudendo gli occhi cercando di riposare, ma fu tutto inutile:  erano le 20 passate, il cielo era diventato scuro e i genitori con Trunks non erano ancora tornati, cominciava a preoccuparsi!

Prese il cellulare e chiamò il padre. Rispose al terzo squillo : "Ciao Bulma, tesoro!  Io la mamma e Trunks stiamo bene, tranquilla. Abbiamo deciso di cenare fuori siccome  non avremmo fatto in tempo per la cena, spero non ti dispiaccia"  A dire il vero le dispiaceva eccome, ma oramai era tempo che lei non cenava con loro a casa ed i genitori non le avevano mai fatto pesare la cosa.
Sorrise , quindi, e  rispose " tranquilli, per me va bene. Piuttosto divertitevi!"

"Trunks è contentissimo di stare con noi e poi tutti i clienti lo guardano affascinati: è un bambino bellissimo, buono ed intelligente. Dovresti lasciarcelo più spesso, Bulma" disse il signor Brief con orgoglio.

"Si, così lo viziereste a non finire e poi toccherebbe a me rimediare" La donna fu felice di constatare come i nonni fossero davvero legati al nipotino .

Le si strinse il cuore ripensando a quando, mesi prima, aveva pensato di andarsene portando con sé Trunks, convinta di doversela cavare da sola.
Ma quella era casa sua, era la sua famiglia.

"Bene, ora vado altrimenti tua madre mangerà anche la mia porzione. Sai quant'è golosa!"

Bulma rise di cuore " okay, ciao papà. Da' un bacio a Trunks da parte mia e digli che gli voglio bene e che mi manca da morire" Bulma non riusciva proprio a stare senza il suo piccolo.

" sisi Okay!  Ciao Bulma" disse sbrigativo il padre, e  riattaccò.


Bulma gettò il cellulare sul letto, si guardò intorno, e per la prima volta dopo tempo si rese conto che aveva paura di restare sola.

Aveva aspettato così tanto  l'amore, quello vero, travolgente, passionale.
L'amore che prende tutto: anima, corpo. Mente.
Quell'amore così viscerale che senti il bisogno di gridare al mondo intero, perché solo così , in minima parte ,potrai far capire agli altri quanto quella persona sia importante.

L'amore che a fatica ti fa respirare, che incatena più che i cuori, le anime. E ti condiziona l'intera esistenza.
Dove il tuo baricentro cambia, e tutto tende verso l'altro, inesorabilmente.

E lei lo aveva provato. Eccome.
Ricordava quanto avesse sofferto quando, dopo otto anni, aveva scoperto che Yamcha l'aveva ripetutamente tradita. Era un ipocrita immaturo, che non meritava altro che quelle sgualdrine che si portava  a letto; ma quel dolore non le era sembrato stupido in confronto a quello che provava tutte le volte che Vegeta si alzava dal suo letto, e lei aveva paura che quella fosse stata l'ultima volta, e che poi non l'avrebbe rivisto più.

La cosa più dolorosa non sarebbe stata l'abbandono, ma il dopo.

 Il nulla.
La mancanza delle sue mani ruvide, le labbra fredde capaci però di incendiarla dall'interno ,i suoi occhi scuri che facevano invidia alle più turpi tempeste sarebbe stata in parte compensata  dai ricordi vividi di loro due nella sua mente, ma ciò che non poteva essere sostituito era la sensazione di protezione che le donava il semplice stare fra le sue possenti braccia.
Era quello che aveva paura di non riuscire a sopportare.
Eppure era riuscita a sopravvivere, anche se le sue difese crollavano alla vista di quel viso sfregiato, più che dalle innumerevoli ferite di battaglia, dalla convinzione di non essere fatto per amare ed essere amato.

 

Non avrebbe mai immaginato di innamorarsi di un uomo talmente in guerra con sé stesso da non riuscire a riconoscere la felicità nemmeno quando gli si parava dinanzi agli occhi.
Eppure era successo: si era innamorata di Vegeta come mai di nessuno prima, e sapeva che, in qualunque parte del mondo fosse andato, qualunque scelta avesse fatto, il filo indissolubile che li legava avrebbe resistito. Per sempre.


Stava per addormentarsi con le lacrime agli occhi e l'ennesimo ricordo nel cuore e nella mente quando un rumore la fece sussultare.
Uno spostamento d'aria, un rumore stridulo.

Si Girò verso la veranda e lo vide.  

Lui era lì.
Stavolta non era un sogno: Vegeta era vicino la portafinestra con uno sguardo incredulo.

 

"Sei .. Sei sveglia!" Disse all'improvviso, e Bulma capì che quelle che aveva avuto giorni prima non erano state allucinazioni.

Vegeta era stato lì.
Era andato da loro. Da LUI.

"Sei qui" Sussurrò. E gli sorrise.

  
Leggi le 4 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Dragon Ball / Vai alla pagina dell'autore: MichiDDLyang