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Autore: Emmastory    29/11/2015    2 recensioni
Sempre nel tumultuoso anno 1615, la giovane Miriel continua a vivere la sua vita. Il tempo continua a scorrere, e nessuno sa cosa potrebbe succedere a lei e alle sue amate sorelle dopo ciò che è accaduto al suo amato Xavier. Una nuova avventura attende le tre giovani streghe, che si ritroveranno divise fra il loro segreto e le importanti decisioni che il loro essere impone con viva e inimmaginabile forza.
(Seguito di "Sangue di strega: Origine Magica)
Genere: Avventura, Azione, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Sangue di strega'
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Sangue-di-strega-II-mod
Capitolo XVI
Destino ineluttabile
Il tempo scorreva, e la mia intera famiglia appariva felice. Quella che avevo dinanzi, era l’alba di un nuovo giorno, e alzandomi dal letto con l’arrivo del mattino, diedi inizio alla mia lunga giornata. Mia figlia Jocelyn si era svegliata quasi contemporaneamente a me, ragion per cui, la presi in braccio cullandola. Per qualche strana ragione, piangeva. Inizialmente, non riuscii a capirne il perché, ma improvvisamente il mio sguardo si posò sul marchio che possedeva, e sfiorandolo con le dita, lo sentii bruciare. In quel momento, tutto si chiarì. Qualcosa in Jocelyn non andava. Sapevo bene che era diversa da ogni altra strega, e nel suo esile corpicino dimorava un particolare. Ritrovandomi consumata dai miei stessi dubbi, presi una singola ed importante decisione. Avrei definitivamente fatto luce su questo mistero, recandomi dalle uniche persone che sarebbero state capaci di fornirmi delle risposte, ovvero le Streghe Superiori. Mettendomi quindi alla ricerca di Xavier, lo avvisai del mio volere, e a sentire quelle parole, scelse di accompagnarmi. Il nostro ennesimo viaggio verso Bakriat ebbe quindi inizio, e al nostro arrivo, ci accolsero con freddezza. “Cosa volete?” ci chiese una di loro, fissandoci con evidente odio. A quella reazione, mi sentii indignata, per poi scivolare nel silenzio. Un attimo sparì quindi dalla mia vita, e allo scadere dello stesso non vidi che mia nonna. “So bene quello che è successo.” Disse, guardandomi e attendendo di poter prendere in braccio la bambina. Mantenendo il silenzio, rispettai il suo volere, e lasciai subito andare Jocelyn. “Questa bimba è destinata ad essere una guerriera.” Disse, costringendomi ad esaminare nuovamente il punto in cui il suo marchio risiedeva. Aveva la forma di una stella e di una luna unite, e secondo le parole scritte nel libro prestatomi da Minerva, tutto stava a significare che crescendo, Jocelyn avrebbe ereditato entrambi i nostri rispettivi caratteri. Il bruciore che sentiva non era nulla di preoccupante, poiché simboleggiava il progressivo cambiamento che i suo ancora neonati poteri stavano lentamente attraversando. Sorridendo, ringraziai mia nonna, per poi riprendere in braccio mia figlia e iniziare ad allontanarmi. “Aspetta.” Mi pregò, posandomi una mano sulla spalla e costringendomi a voltarmi. “Porta con te questa gemma.” Disse, allungando una mano verso di me e mostrando un piccolo cristallo di colore viola. “Non toglierlo mai, ti proteggerà.” Continuò, fornendomi quindi un prezioso e utile consiglio. Annuendo, la ringraziai nuovamente, per poi vederla svanire in una vera e propria nuvola di luce. Ad ogni modo, restavo ferma e inerme, indecisa sul da farsi. Poi, e quasi a voler evitare che mia nonna scomparisse, protesi una mano verso di lei, ma ogni sforzo fu inutile. “Se n’è andata. Ora vieni.” Mi disse Xavier, posando una mano sulla mia spalla e invitandomi a camminare al suo fianco. Annuendo lentamente, feci ciò che mi era stato chiesto, per poi raggiungere la mia destinazione al calar della sera. Entrai in casa camminando lentamente, e mia sorella Astrid mi corse incontro. Mi aveva aspettato, e sembrava davvero triste. Il suo viso era coperto di lacrime, e il suo respiro era così affannoso da impedirle di parlare. “Jonathan è scomparso.” Mi disse, tentando di ricomporsi e trattenersi dal piangere. “Sta calma.” Risposi, cingendole un braccio attorno alle spalle. Le accarezzai la schiena nel tentativo di confortarla, notando che perfino Salem stava tentando di risollevarle il morale. Lentamente, le si avvicinò miagolando, per poi saltarle in grembo e lasciarsi accarezzare. Sconsolata, Astrid passo una mano su quel nero pelo, per poi lasciare che la sua attenzione ricadesse su un particolare. Guardian, il suo gufo, teneva nel becco una lettera. Stendendo un braccio, lo richiamo a sé, e il gufo obbedì. Subito dopo, prese in mano quella lettera, iniziando quindi a leggerne il contenuto. “Astrid, se stai leggendo questa lettera significa che l’hai trovata. Sto bene, non preoccuparti. Va nella tua stanza e scegli. Hai due alternative, una rosa o una scatola.” Fu poi questione di un singolo attimo, e sentendosi rinfrancata da quelle parole, mia sorella si alzò dal divano, lasciando casa mia e raggiungendo la sua. Spinta dalla curiosità, scelsi di seguirla, trovandola ferma all’interno della sua stanza. Non riusciva a muoversi, ed era letteralmente basita da ciò che aveva davanti. Una rossa e aulente rosa giaceva sul suo letto, e proprio accanto alla stessa, una piccola scatola. Muovendo qualche indeciso passo in avanti, si avvicinò al suo letto, per poi inginocchiarsi e tentare di sciogliere il nodo che le attanagliava la gola. Protese quindi una mano in avanti, lambendo con le dita i petali di quel fiore. Lentamente, le sue dita si posarono sul secondo oggetto. Esaminandolo, scelse di scoprirne il contenuto, rivelando la presenza di uno scintillante anello accompagnato da un biglietto. “Hai fatto la scelta giusta.” Diceva, interrompendosi dopo quelle cinque parole. Stringendo quel biglietto in mano, mia sorella ricominciò a piangere, e le sue lacrime funsero da tramite per le sue ora inequivocabili emozioni. Si sarebbe presto legata all’uomo che amava, e tutti noi avremmo presto assistito al compiersi di un ineluttabile destino.  


Salve a tutti, miei cari vecchi e nuovi lettori. Questo capitolo sancisce la fine del mio racconto. Vorrei davvero ringraziare ognuno di voi, non dimenticando coloro che seguono le avventure di Miriel in perfetto silenzio. Alla prossima, e quindi al concludersi di questa trilogia,


Emmastory.
   
 
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