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Autore: Angels of Slash    03/03/2009    2 recensioni
[Fin dalla nascita, la Luce Divina la quale gli angeli contemplano assegna in custodia la vita di ogni essere umano a un solo prescelto per lui, quello che poi è chiamato comunemente nel mondo ‘angelo custode’. A Cassiel è stato affidato Jack.
Rivelarsi è concesso solo in casi eccezionali; ma il povero angelo non ne poteva più di vedere Jack in quello stato emotivo, ogni giorno era sempre la stessa storia...]
Genere: Romantico, Sovrannaturale, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash, Yaoi
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo AE Angel eyes

Non è un sogno

Il giorno successivo, quando si svegliò, Jack poté constatare che effettivamente non aveva sognato: Cassiel era seduto a tavola insieme ai suoi familiari, e faceva colazione in piena tranquillità.

“Buongiorno.” sorrise appena lo vide.

Jack ricambiò il saluto, senza fare commenti. Non era strano che i genitori non facessero domande? E la sorella, poi? Chissà cosa aveva detto loro Cassiel!

“Ma... vuoi venire a scuola con me?!” chiese stupito notando che l’altro sembrava intenzionato a seguirlo.

“Naturale, no?” rispose con semplicità il biondo.

Jack annuì, rassegnato. Prevedeva guai, e difatti appena Robert, il solito bullo della scuola, notò Cassiel, un’espressione perfida comparve sul suo viso e nei suoi occhi. Ma durante la lezione Robert fece finta di nulla, dedicandosi a loro solo durante la punizione che ancora Jack doveva finire di espiare. Come aveva sospettato, il misterioso ragazzo biondo stava appiccicato al suo bersaglio preferito.

“Lo avevo detto che eri frocio, no?”

“Hai rotto con questa storia!”

Jack sperava che non se la prendesse anche con Cassiel, e per un po’ si illuse che non sarebbe successo nient’altro... ma ad un certo punto si accorse di cosa stava combinando Robert alle sue spalle: alcuni riccioli biondi stavano bruciando! Spaventato lo aiutò a spegnerli, mentre Cassiel sembrava perfettamente calmo e per nulla agitato, poi si rivolse a Robert, che rideva come un idiota.

“Ma che cazzo di scherzi fai, eh? Coglione!”

“Avevi una faccia troppo divertente.” sibilò quello ammirando il proprio lavoro del giorno precedente: rovinargli la faccia era il suo passatempo preferito a scuola...



Jack, quando finalmente tornarono a casa, era mortificato. Stava cercando in tutti i modi di scusarsi e di spiegare a Cassiel la situazione, ma l’altro non sembrava preoccupato o arrabbiato. Nel frattempo gli aveva tagliato un bel po’ di ciocche, e comunque i riccioli di Cassiel gli ricoprivano ancora tutta la schiena. Il biondo lo lasciò sfogare, poi gli posò una mano sulla spalla.

“È tutto a posto.”

La sua voce, per qualche strano motivo, lo rassicurava, facendogli passare ogni nervosismo. Felice lo invitò nella sua stanza, e un po’ imbarazzato gli chiese cosa volesse fare, ma Cassiel rispose che andava bene qualunque cosa e che lui voleva semplicemente stare con lui.

“Vuoi stare con me?!” domandò incredulo.

Ma da dov’era sbucato fuori quel ragazzo?! Provò a farlo giocare alla playstation ma Cassiel era negato per i giochi; nonostante tutto non perdeva il suo buon umore e la sua allegria. Ad un certo punto Jack si mise a fare i compiti, mentre il biondo rimase seduto sul suo letto, senza smettere di guardarlo. Quegli occhi lo mettevano un po’ a disagio, dato che non lo conosceva bene, però... allo stesso tempo, avevano qualcosa di strano e confortante. Gli sembrava di conoscerlo già, in un certo senso...
Le ore passarono così in fretta che quasi non se ne accorse, e arrivò la sera. Esausto Jack si preparò ad andare a dormire.

“Ma tu dove dormi?”

“Qui accanto a te.”

“Come?!”

“Anche ieri ho dormito qui, non te ne sei accorto?” fece contento Cassiel.

“Ma... a terra?!”

Quel ragazzo non smetteva di stupirlo.

“Sì.”

Jack acconsentì, un po’ contrariato in realtà. Ebbe la sensazione che Cassiel gli accarezzasse la nuca mentre cadeva nel mondo dei sogni, ma forse era solo un sogno. Forse se l’era immaginato. Ma quella notte dormì benissimo, completamente rilassato e cullato da quella dolce sensazione di pace che sentiva dentro il cuore da quando l’altro era entrato nella sua vita.



Jack si svegliò, trovando gli occhi grigi di Cassiel che lo fissavano. Arrossì.

“Pensavo che fossi un sogno.” fu la prima cosa che disse.

“Non sono un sogno, Jack. Te l’ho detto e te lo ripeterò sempre. Io non sono un sogno.” disse Cassiel.

“Senti, ma da dove vieni, chi sei realmente?!” domandò, ma prima che il suo ospite potesse aprire bocca la porta fu sbattuta con poca grazia ed entrò la sua dolce sorellina.

“Kelly,in questa casa non esiste la privacy?”

“Ti vogliono mamma e papà.” disse con tutta la naturalezza possibile Kelly.

“Dove sono?”

“Giù.”

Jack sbuffò, si scusò con Cassiel e scese.

Kelly sorrise diabolicamente si avvicinò a Cassiel.

“Lo sai cosa dicono a scuola, Cas? Che tu sei un po’ frocio e in effetti stare tutto il tempo con mio fratello non aiuta la tua immagine. Ma non ti preoccupare, che c’è la tua Kelly che ti aiuta.”

Si avvicinò senza esitare a Cassiel, che era rimasto impassibile, e lo buttò sul letto del fratello con una sola spinta.

“Sei bellissimo Cas, sembri un angelo.” disse Kelly con un sorriso, a parere suo, molto sexy; stava ore a guardarsi allo specchio e a studiare l’espressione giusta da assumere con i ragazzi.

Poiché Cassiel non faceva nulla, lo baciò, ma il ragazzo non reagì: era totalmente immobile.
Sentì la porta che si apriva, e la voce di suo fratello.

“Non c’erano, si può sapere cosa... ?”

Jack si bloccò sul posto, osservando la scena. E chissà perché il cuore gli incominciò a battere fortissimo. Fece per andarsene, quando un sussurro da parte del biondo attirò la sua attenzione. Cassiel lo stava chiamando. Si voltò, notando con orrore che la sorella aveva tolto la camicia al biondo e ora lo stava baciando sul collo.
La prese per le spalle e la scosse.

“Lascialo stare.”

“Cos’è, è di tua proprietà? E io che credevo che da buoni fratelli ci si dividesse tutto!” disse lei con un broncio.

“Ascolta, tu hai Bill, perché mi devi portare via Cassiel?!” domandò infuriato Jack mentre la faceva alzare dal corpo del biondo.

“Oh, ma allora è come si dice a scuola: mio fratello è frocio e sta con questo qui.”

Jack la squadrò con odio profondo, prese un respiro profondo e la cacciò fuori con una spinta.
Cassiel, che non aveva smesso di guardarlo neppure per un attimo, mantenne gli occhi nei suoi e sul suo viso risplendette un sorriso.

“Ti ringrazio Jack, ma non volevo che tu te la prendessi con tua sorella.”

“Quella è un’arpia... comunque che stavamo dicendo? Ah, sì, da dove vieni?”

Cassiel sospirò.

“Dalla Francia, sono un tuo lontano parente.”

Jack lo guardò, per poi esclamare: “Stupendo, ho un parente francese!”

I due si guardarono per poi scoppiare a ridere. “Ecco perché i miei ti hanno accettato.”

“Già... senti, che compiti avevi per domani?”

“Stai sviando il discorso, Cassiel!”

Cassiel si fece inaspettatamente rosso e Jack lo trovò adorabile.

“D’accordo, ho matematica e inglese.”

“Fantastico! Io adoro la matematica!”

Jack lo guardò con tanto d’occhi, per poi scuotere la testa.

“Lasciamo perdere, Cassiel. Aiutami se ci tieni, anche se sono un genio.”

“Sfida accettata!” disse Cassiel con un brillio negli occhi, prendendo una sedia e mettendosi alla scrivania.










Eccoci qui con un nuovo capitolo... Grazie a chi ha letto, chi ha commentato Avalan, Kyoko94, e Rhys89 e mille grazie alla mia socia che mi ha permesso di svolgere il lavoro: Grazie mille Mana!!! ^^

Mi unisco ai ringraziamenti a chi a commentato e dico che in realtà è stata lei a permettermi di scrivere insieme XD, dato che io avevo questa mezza idea di "fondere" le nostre follie tra bei ragazzuoli in una storia comune.
Felicity89 & Mana



  
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