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Autore: queenjane    04/12/2015    3 recensioni
Una storia di amicizia, amori, avventure sullo sfondo suntuoso e tormentato del regno dell'ultimo zar di tutte le Russie, di una principessa coraggiosa, dotata di un indomito orgoglio, sopravvissuta, piena di antiche paure e nuovi ardimenti, la sua vita e di chi ha vissuto con lei.. Nata lo stesso giorno di Mozart, principessa di un antico casato, potente e maestoso, amica delle figlie dello zar, ecco Catherine dagli occhi di miele, amata immortale, regina dell'altrove, che si muove sul rumore dei ricordi..
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Periodo Zarista
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Dedicato a Cecile Balandier
 
È un fatto noto che la giovane zarina Alessandra sia preoccupata della corretta gestione dei propri averi.

Con il grande mazzo di chiavi che tiene costantemente con sé, apre in ogni momento mobili, bauli, armadi e credenze, facendo piangere più di una volta le cameriere, colpevoli di non rispettare i suoi ordini circa la corretta disposizione.
Almeno una volta al mese, passa in rassegna cassetti e armadi per appurare l’esatta collocazione di vestiti, guanti e cappelli.
Ha redatto di suo pugno un preciso inventario dei suoi pizzi e dei suoi gioielli personali.
Per non tacere dei controlli a sorpresa, è pignola, ossessiva, pedante.


Lo stesso criterio è applicato alla tenuta dei libri di casa, per non parlare dei continui colloqui con gli economi, di cui controlla gli elenchi, lagnandosi delle spese eccessive, ammettendo peraltro di non conoscere il prezzo di un uovo o di un frutto nei mercati cittadini.

Gli economi si lamentano, la zarina madre e i suoi amici ridicono che è una Hausfrau tedesca che si lagna per il prezzo delle patate.
Allo stesso modo pretende di gestire il tempo, ogni cosa deve essere fatta all’ora giusta o rimandata al giorno dopo.
Queste manie si sono acuite dopo la nascita della sua seconda figlia, nel 1897, anno in cui sono peggiorati i rapporti con la suocera, sono sempre educate e circospette, ma la tensione tra loro è palese.
Alessandra sostiene che la suocera la fa sentire inadeguata e provinciale, peccato che la stuzzichi a ogni occasione.
Come la squisita e splendida raccolta dei gioielli della corona, perle, diamanti, zaffiri e rubini,  che vale un patrimonio, la zarina vedova Marie avrebbe voluto tenerli, ma per tradizione passano alla moglie del nuovo sovrano, così che la richiesta di restituzione ha provocato scene comiche e incresciose, come il palese fastidio che mostra  Alessandra ogni volta che li indossa.
È risaputo che non le piacciono, li considera antiquati e considera ridicolo il cerimoniale per avere l’accesso ai preziosi monili, ogni volta devono essere prelevati e riportati nella camera blindata da un distaccamento di soldato, previa la redazione di moduli ad hoc, procedura che la zarina madre seguirebbe cento volte per portarli.
Ma la vera fonte di scontro sono i figli, ha avuto solo bambine, di cui si occupa lei stessa, tralasciando i doveri mondani di imperatrice.
E la zarina madre critica la nursery, ritenendola poca igienica, sostiene che le bambinaie sono troppo svagate, i cosacchi lascivi, le imperiali nipotine una lagna e una delusione.
Nello specifico, afferma che  Olga sia brutta e con la fronte troppo grossa, Tatiana sia noiosa, Marie un piagnisteo ambulante e Anastasia l’ennesima inutile femmina che non può ereditare il trono.. .
  • Olga che hai?- Dinanzi a uno specchio si prendeva le misure della  famigerata fronte.
  • Mi misuro la fronte, è troppo grande.
  • È tua nonna, ne dice tante, ma non ti conosce sul serio, quando mai sta con voi?
  • Che dici?
  • Che parla a sproposito, mica ti conosce sul serio …
  • Sei irriverente.
  • Non sa come impari in un  battito di ciglia, che suoni il pianoforte bene come nessuno – Ma le mie lodi le facevano piacere, eccome, sempre la distraevo.
  • Non dovresti dirlo..
  • La bellezza è negli occhi di chi guarda, mia madre almeno dice questo, io pagherei per essere bionda con gli occhi azzurri, invece ..
  • Sei bella così come sei ..
  • E tu pure … e tua nonna, lasciala stare ripeto, è svanita, anche se non ha la scusa dell’età come mia nonna..
  • Sei proprio irriverente ..
  • A proposito, io ti guardo e vedo una ragazzina che a volte non è  molto empatica o gentile, ma ha bei capelli biondi, occhi color zaffiro e un sorriso gentile, questo sì .. non vedo la tua fronte
  • Stupida che sei ..
  • Olga, non badare a tua nonna, ti dà fastidio ma .. lascia stare. E poi se avessi una fronte perfetta, ti brontolerebbe su altro ..
  • Vero ..
Aveva sette anni quando decise di seguire il mio consiglio .. e io ero sciocca e petulante, ma le volevo bene.



Dai quaderni di Olga Romanov per la principessa Catherine “.. a volte, riflettendo su quel lontano episodio infantile, pensavo che lo dicessi per misericordia, tu eri uno splendore fin da bambina, osservavano che avevi colori stupendi, suntuosi, come una piccola ninfa … invece ne eri convinta e avrei fatto meglio a darti retta.. Avevi ragione, come spesso accadeva. Poi quando avevi diciassette, diciotto anni ti lamentavi di essere troppo alta e troppo magra, quasi una beffa, per mia sorella Anastasia, che si riteneva bassina e grassottella .. Parevi una principessa orientale, come Sherazade, e mia nonna predisse che avresti fatto girare testa e polsi a molti uomini, aggiungendo che sarebbe stato lo stesso per me e Tatiana .. Per lo sbigottimento, per poco non caddi dalla sedia..  E poi mi sono innamorata e, guardandomi nei suoi occhi, mi sono vista bella, sul serio ..Michael, a love, a sin, a secret.. quella sera ho fatto la doccia e ho pianto”

 
%%%%%%%%%%


Parigi, 1920 ..  e avanti.
Ogni tanto capito a Montmartre, in fumosi bistrot, l’oblio di uno sguardo, di un sorriso.. riempire il vuoto, come fa male l’amore, Olga, devo trovare un modo di andare avanti ..
.. fare i conti con il passato, a essere di nuovo forte .. Mi sfioro la catenina il cui pendente è una piccola perla, dono di un lontano Natale, sapevi che mi piacevano, come l’azzurro,  i libri, la cioccolata e la musica, come adesso, sopravissuti come me, e sempre ce ne meravigliamo, fortunati scampati agli dei dell’odio e del terrore, un giro di ballo.
Al ballo per i miei 18 anni, ho conosciuto meglio Luois, al ballo di Natale organizzato dalla fondazione Raulov, ecco un nome noto tra gli invitati, Philippe D’Amboise, una romantica coincidenza organizzata da mia madre, o forse no.
Sono ancora la principessa delle terre del grande Nord, ribelle, coraggiosa e piena di grazia.. O no?Amica di Olga..
E mia madre mi raccontò di Michael e di lei, di un amore che ha protetto, una  specie di ammenda, anche allora Ella si ricordava di me, di lei, di cosa vuole essere una giovane principessa innamorata. .
 



E la vita corre, sono rimasta definitivamente in Francia, dopo che i bolscevichi hanno preso il potere, il mio esilio da provvisorio è diventato definitivo..
Mi sono laureata in legge e, terminato il praticantato, sono diventata avvocata, vestendo la tiara al posto della toga.. usando il cognome di Luois, Saint-Evit, Raulov è troppo esotico, straniero ..
E mi sono risposata, poi con Philippe D’Amboise, nel 1925, nostro figlio Nicholas è nato l’anno dopo, Elisabeth nel 1930 ..
E Hitler, il nazismo, altri massacri ..


Il mio viso appartiene al vento e all’acqua, il corpo al ferro ed al fuoco, la mia  memoria al regno della precisione ..
La vita tutto porta via, ma non il ricordo di Olga .. che è vissuta, nella mia memoria e nei ricordi, in questa vita così lunga..
Sempre tua, la principessa Catherine, o meglio .. Ekaterina Nicolaevna Romanova, figlia bastarda dell’ultimo zar di tutte le Russie, Nicholas II Romanov e della principessa Elisabeth Rostov- Raulov … almeno per una volta.
 
 
   
 
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