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Autore: Gio_Snower    06/12/2015    5 recensioni
Lucy è una principessa in cerca d'avventura. E' fuggita dal castello del padre a cui porta rancore ed odio. Lucy viaggia per il paese e in un certo paesino viene imbrogliata da un mercante, venduta a un venditore di schiavi che la venderà a un ricco signore che l'offrirà al drago.
E Lucy incontrerà il terrificante drago, che spaventa tutto il paese sebbene in molti non conoscano neanche il suo aspetto.
Genere: Avventura, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Lucy Heartphilia, Natsu, Natsu/Lucy, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 50: Lucy E Natsu
 
Le scale erano buie e ripide, completamente differenti dal terreno meno scosceso di prima; non v'era più alcuna traccia di pareti lucenti, di gioielli incastonati nell'antica pietra, né di alcuna fonte di luce.
Natsu sfregò le dita e, dopo uno sbuffo, un leggero fuocherello – alimentato dal suo Drago interiore, da una magia millenaria – brillò, illuminando l'ambiente stretto e poco confortevole.
Le pareti erano scure, così come la terra sotto i loro piedi. Lucy incespicò sulle scale, lanciando un urlo di sorpresa nel momento in cui sentì il suo corpo precipitare verso il basso inaspettatamente, ma prima che l'impatto avvenisse, una mano la afferrò e lei si ritrovò contro il petto di qualcuno, perfettamente in equilibrio. Alzò lo sguardo e notò i piccoli occhi di Natsu, così gli sorrise dolcemente e lo ringraziò.
Lui non rispose, annuì e basta, ricambiando il suo sguardo. Non era il momento di distarsi, presto avrebbero trovato Igneel, colui che il cavaliere ricercava da molto tempo.
Un giorno, il Drago che l'aveva cresciuto, senza che lui sapesse della leggenda alle sue spalle, era scomparso, lasciandolo solo con Happy. Lo aveva aspettato... aspettato... e aspettato.
La pioggia era scesa fitta su di lui, lo aveva inzuppato.
Il giorno dopo c'era stato il sole, si era crogiolato del calore dei suoi raggi a pancia vuota.
Il terzo giorno non si era sentito più nulla, la stessa foresta in cui aveva vissuto era silenziosa. Ogni traccia di vita era scomparsa, ogni animale se ne era andato. Erano soli.
Il quarto, Happy piangeva, chiedendogli dove fosse Igneel, aggrappandosi alla sua veste lacera.
Il quinto si era deciso a mangiare qualcosa... il sesto sarebbe partito alla ricerca di colui che chiamava padre.
Quando Erza incrociò gli occhi di Natsu, si rattristò. Lei sapeva cosa si provava a perdere i propri cari, così come Gerard sapeva cosa si provava a essere abbandonato, tradito. Appoggiò una mano sulla sua spalla e, allo sguardo interrogativo del ragazzo, gli diede una pacca di incoraggiamento, sicura che avrebbe capito, come successe. Durante i mesi in cui avevano viaggiato insieme si era creato un forte legame fra loro, che dubitavano si sarebbe mai spezzato. Il loro era uno strano gruppo, formato da persone che in comune avevano molto e allo stesso tempo poco. Erano così diversi fra loro eppure simili che, agli occhi di una persona che li conosceva solo superficialmente, dovevano per forza sembrare uno strano caso del destino, un tiro azzardato da parte di chissà quale Dio.
«Natsu?», lo chiamò Happy dolcemente, sempre vicino a lui. Camminava al suo fianco, le zampette che si susseguivano a un ritmo veloce, gli enormi occhi che scrutavano i dintorni.
Il ragazzo abbassò lo sguardo sul suo compagno e fratello.
«Sì?»
«Lo troveremo? Lo troveremo davvero, questa volta? Siamo davvero così vicini?» gli domandò il gattino inaspettatamente. Non era da lui fare domande che avrebbero potuto ferire Natsu, ma probabilmente non era riuscito a tenere i suoi sentimenti sotto controllo quella volta.
«Sì» lo rassicurò Natsu, «e se non lo troveremo stavolta, ci proveremo. Ancora e ancora.»
«Lo troveremo, Happy, Natsu», si intromise Lucy, sicura di sé. Fissò intensamente il ragazzo, catturando i suoi occhi e legando i loro sguardi insieme, senza abbassare o distogliere il proprio. - Ci riusciremo, te lo prometto. -
Natsu gli sorrise e in quel momento, intravidero una luce.
«Siamo vicini all'uscita», esclamò Lucy contenta.
«O forse all'entrata», ribatté Levy.
Proseguirono verso di essa e iniziarono a intravedere un lussureggiante luogo. Le pareti brillavano di nuovo e l'erba spuntava dolcemente qua e là, insieme a fiori dai colori vermigli.
Entrarono in quella che era, a tutti gli effetti, un'enorme stanza. Era come una piccola grotta, interna alla grotta principale e nascosta; un santuario a cui solo i prescelti potevano accedere.
In fondo vi era un'arcata di pietra e al centro vi era una fontana.
«La Fonte...», mormorò meravigliata Lucy, incantata, come gli altri, dalla bellezza di quel luogo magico.
«Dove è Igneel?», chiese Natsu.
«Proprio dietro di te», rispose una voce potente, eppure lontana, simile a un eco.
Il ragazzo si voltò e i suoi amici fecero lo stesso, ritrovandosi davanti a quello che sarebbe sembrato un uomo come tanti, tralasciando la pelle troppo brillante per essere quella di un umano e gli occhi affilati. Le labbra erano sottili, appena più rosate della pelle, e il suo naso appariva affilato ma importante.
Gli occhi erano neri e mostravano la saggezza e la vera età di quello che appariva come un uomo, smascherandone la natura.
«Igneel?», mormorò Natsu.
L'uomo annuì e gli porse una mano.
«E' da tanto che non ci vediamo, Natsu. Sei cresciuto davvero bene, come mi aspettavo.», mormorò Igneel.
Natsu e Happy gli corsero incontro e lo abbracciarono e l'uomo ricambiò.
«Igneel!», frignò il gattino.
«E' un piacere rivederti, Happy», rispose ridendo Igneel e la sua risata suonò tuonante, come il ruggito di un vero Drago.
«Ti ho cercato per così tanto», mormorò il ragazzo, con le lacrime agli occhi. Lucy e Levy piangevano già ed Erza, anche se non voleva ammetterlo e non l'avrebbe mai ammesso, aveva gli occhi lucidi. Era felice che il suo amico avesse ritrovato il Padre.
«Perché sei sparito? Perché sei in questa forma?» gli chiese Natsu, staccandosi da lui subito dopo.
«Per proteggerla.»
«Chi?»
«Non chi, ma cosa.»
«La Fonte?» domandò Lucy.
«Sì, Principessa.» rispose il vecchio Drago, rivolgendole un sorriso dolce, che la fece arrossire.
«Non mi resta molto tempo» spiegò loro Igneel «So di averti deluso Natsu, eppure è mio dovere come ultimo Drago.»
«Non sei l'ultimo... Sopra c'è...» protestò Natsu, ma il Drago scosse la testa.
«Si sta esaurendo anche il suo potere e sparirà con me. Il suo compito è quello di assicurarsi della riuscita del mio.»
«Ma perché? Non capisco...»
«La Fonte era la meta dei Draghi e l'origine della nostra forza; era la base del nostro Impero. Quello che vedi uscire da quella fontana non è acqua, ma linfa vitale ed essa è agli sgoccioli. Fra poco finirà di scorrere e la Nostra Era finirà, gli Antichi scompariranno da questo Mondo, come l'Universo e il Ciclo della vita vogliono.» spiegò, guardando la fontana al di sotto dell'arcata. «E' ancora molto potente.»
«E' vero», commentò Gerard, fissandola. «Ne sento la potenza magica», spiegò.
«Non deve appropriarsene nessuno.»
«Ma tu...»
«Sei cresciuto bene, Natsu, ma questo già lo sapevo. Non avrei mai voluto andarmene, ma ne fui costretto. Il Guardiano era morto ed era mio compito andare, anche se non volevo. Sapevo di non poterti portare con me e sapevo che presto sarebbe toccato a me, eppure ti ho raccolto... per lasciarti solo. Avevo sperato di vederti crescere, ma... Almeno ti ho visto e posso capire solo dal tuo sguardo che Uomo sei ora. Sono fiero di te, figlio mio.»
Natsu si morse le labbra, cercando di trattenere la confusione che animava il suo cuore. Aveva capito che aveva appena ritrovato suo padre, solo per perderlo.
«Grazie...» mormorò, dopo aver fatto chiarezza in lui.
«Non ti servo più, Natsu. Hai altre persone di cui fidarti, ora, hai chi amare. E poi... Hai Happy. Lui non ti abbandonerà mai, perché è tuo fratello nell'anima. Vivi bene, figlio mio... E ora vai.»
Natsu non avrebbe voluto andarsene, ma quando si girò per guardare i suoi compagni, capì che era il momento. Sussurrò un «ti voglio bene, Padre» e uscì dalla grotta. A ogni passo avrebbe voluto tornare indietro e un angolo della sua mente sussurrava che era sbagliato, che avrebbe dovuto rimanere con il Drago che gli aveva fatto da Padre, ma qualcosa glielo impediva. Solo una volta fuori dalla Grotta principale, avrebbe capito che era stato Igneel stesso a obbligarlo ad andarsene.
«Si esaurirà fra qualche minuto», mormorò, terreo in volto, capendo.
Gerard e Levy annuirono, tutti e due l'avevano intuito per motivi diversi, mentre il resto del gruppo se ne era reso conto solo una volta fuori.
Dalla grotta provenne un forte rumore e, infine, sembrò crollare su sé stessa, costringendoli a scappare per non essere travolti dalla frana.
Solo le macerie rimasero, mettendo fine all'esistenza degli ultimi due Draghi.
Natsu crollò sulle ginocchia e iniziò a scavare freneticamente, farneticando che Igneel non poteva essere morto, che non era così. Lucy si avvicinò per abbracciarlo quando una luce fortissima uscì dalle macerie e salì in cielo. L'immagine, simile a una nuvola, di un Drago rosso salì nel cielo e vorticò sopra di loro; si fermò per un attimo, l'enorme testa puntata sul piccolo gruppo e le fauci aperte in quello che sembrava un sorriso. Poi sparì fra le nuvole.
Lucy abbracciò Natsu.
«Ti amava.», gli mormorò.
Natsu annuì.
 
 


 
Epilogo
 
 
Erano passati quasi due mesi dall'incontro con Igneel e il gruppetto si era diviso. Erza e Gerard erano tornati da Gray e Lluvia per un resoconto dettagliato e Gajeel e Levy si erano presi l'incarico di informare Mavis mentre ritornavano nel villaggio in cui si erano incontrati. Levy desiderava aprire una libreria e Gajeel non si sarebbe mai separato da lei perché l'amava, anche se non l'aveva ancora ammesso e aveva accampato la scusa della "sicurezza" di Levy; ma tutti sapevano che la ragazza si sapeva difendere da sola e che non era solo quello a preoccupare l'uomo.
La notte prima della separazione, la ragazza dai capelli blu aveva raccontato tutto alla principessa, ammettendo finalmente il suo amore per quel silenzioso uomo. Lucy aveva promesso di non dire niente, ma quella notizia non aveva potuto non rallegrarla; adorava le storie a lieto fine. Si erano salutate con la promessa di mantenersi in contatto. Levy riuscì a strapparle pure la promessa di essere la prima a leggere il romanzo di Lucy, che ella avrebbe scritto una volta nel suo Regno.
Una volta tornata nel Castello, con Natsu vicino a lei, era riuscita a parlare a suo Padre, il Re. Dopo due ore di discussione, aveva vinto la sua libertà ed era scesa a un compromesso che avrebbe portato gioia sia lei che al sovrano: avrebbe viaggiato per quanto tempo lei avesse voluto, a patto che gli comunicasse i suoi spostamenti una volta ogni due mesi.
Natsu era rimasto al suo fianco, ma niente si era risolto fra loro e il bacio scambiato aleggiava nell'aria e nella tensione che si creava fra loro ogni volta che si avvicinavano.
La sera di un ballo, ove Lucy il giorno dopo sarebbe partita - e Natsu non gli aveva ancora comunicato se sarebbe partito con lei - tutto si risolse.
La Principessa era fuori dal terrazzo, un abito azzurro le fasciava il corpo, donando un che di dolce alle sue forme e facendola apparire ancora più bella del solito. Aveva danzato tutta la sera con i Nobili e i pretendenti e ora le facevano male i piedi, eppure, sapeva di doversi abituare visto che prima o poi, meglio poi per lei, sarebbe divenuta Regina. Non avrebbe potuto ignorare l'etichetta allora, quindi tanto valeva abituarsi un poco alla volta.
Si era concessa quindi una scappatella e il riposo per i suoi piedi, doloranti in quelle scarpe scomode, quando l'apertura della finestra l'aveva strappata dai suoi pensieri. Aveva esibito un sorriso tirato di circostanza, pronta a trovarsi difronte un Nobile, quando invece si era ritrovata davanti il suo Cavaliere, che la guardava con un'espressione così seria che era arrossita.
Gli occhi scuri di lui la osservavano così intensamente che anche una sola parola sarebbe sembrata fuori luogo da parte sua.
Natsu le si avvicinò e si appoggiò alla ringhiera di pietra del terrazzo vicino a lei, senza dire nulla.
«Devo dirti una cosa» esordì Natsu.
«Dilla.» borbottò la ragazza, improvvisamente memore del fatto che per giorni lui l'aveva ignorata.
«Ti amo.»
Lucy per poco non ebbe un infarto. Arrossì completamente quando vide le guance e le orecchie di lui rosse e il suo sguardo sfuggente. Gli occhi neri di Natsu cercarono i suoi qualche secondo dopo, dando tempo a tutti e due di far passare l'imbarazzo.
«Anche io... ma, ti prego, mai più così! Ho fatto un colpo!» lo rimproverò lei. Però lo abbracciò e, con uno slancio di coraggio, gli baciò la guancia.
«Io... Io...» balbettò il ragazzo.
«Ce ne avete messo di tempo» borbottò Happy, appoggiato alla finestra. I due si staccarono immediatamente e il gattino, con un sorrisetto furbo, sparì prima che i due si potessero giustificare.
«Ah, l'Amore!» fu la sua ultima battuta. Ma lui aveva di meglio da fare, come mangiare un bel pesce.
 
In un Regno Lontano, si narra di una Principessa ribelle con il sogno d'avventura e il potere Antico.
Di Ella si dice che conquistò il Cuore di un Drago. Non si sa ancora la fine che fecero quel Drago e la Principessa, poiché le loro avventure continuano... e un giorno, siamo sicuri, si racconterà la loro storia completa, che d'Amore, con le sue molteplici forme, dimostra.

 


Due anni. Due anni dal primo aggiornamento, due anni della mia vita, della vostra vita. 
E oggi, questo è l'ultimo aggiornamento.
Non so descrivere bene i sentimenti che si agitano nel mio petto in questo momento, ma di certo vi è la paura (che non vi piaccia il finale, nonostante sia convinta di non poter far meglio di così) e la felicità, l'orgoglio per averla portata a termine.
Questa fanfiction è stata la prima che ho pubblicato su EFP e la prima che FF long di oltre 60 pagine (172 pagine e 58383 parole!) che ho completato... è un emozione colossale.
Sinceramente, non so che dire se non grazie.
Grazie per le recensioni, per la pazienza con cui avete aspettato i capitoli e grazie per avermi supportata.
Grazie per avermi donato, aver donato a questo mio "lavoro" il vostro tempo.

 
Grazie.
 
   
 
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