Moonlight fear
Sirius
& Remus.
“Perché l’amore vince su tutto…”
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Sirius
non lo avrebbe mai saputo.
Mai.
Preferivo
essergli accanto come semplice amico, piuttosto che perderlo per sempre.
Ne sarei
morto.
No, mi
sarei tenuto tutto dentro, come ero sempre stato
abituato a fare.
Fino alla
mia morte.
Non
potevo sapere che la mattina dopo, qualcosa avrebbe sconvolto i miei piani.
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Cap. 02 – When the sun is
shining
Remus
p.o.v.
Ero
riuscito a tornare nel dormitorio prima dell’alba. A
quanto pare nessuno mi aveva notato.
Mi infilai
velocemente sotto le coperte, consapevole del fatto che entro breve mi sarei
dovuto alzare, ma se non fossi stato lì per quando gli altri si sarebbero
svegliati, rischiavo di passare dei guai.
Socchiusi
gli occhi, girandomi su un fianco, quando sentii una
voce alle mie spalle.
– È
inutile fingere di dormire. Lo so che sei appena tornato.
Mi girai
di scatto
–
S-SIRIUS!!!!!!! Che cosa… cosa dici?
– Smettila, con me non attacca. Dove sei stato?
– Da
nessuna parte
Risposi
con un po’ di titubanza
–
Bugiardo. Dove-sei-stato-stanotte.
I suoi
occhi erano freddi, e la sua voce inespressiva, ma roca. Era come se stesse
trattenendo le lacrime.
– Sono
andato a fare un giro. Che c’è, problemi?
Mi
afferrò per il colletto.
–
PROBLEMI!? PROBLEMI!? CERTO CHE NE HO, DI PROBLEMI! TU NON IMMAGINI NEMMENO
QUANTO CI SIAMO PREOCCUPATI DI TE, NON TROVANDOTI. NON È POSSIBILE CHE SPARISCI
DI CONTINUO. E STAVOLTA SENZA NEMMENO AVVISARE! MA COSA CREDI, DI POTER FARE QUELLO CHE TI PARE SENZA
RENDERNE CONTO A NESSUNO?
Stava
urlando, ma il suo sguardo ora era più spaventato che arrabbiato. Si era realmente preoccupato per me… non sapevo se sentirmi
felice o in colpa. Ma non avevo voglia di parlare con
lui dei miei problemi, non quando sapevo che quella sera sarebbe successo.
Potevo dargli altre preoccupazioni?
– Avevo
bisogno di stare un po’ da solo.
– MA TU HAI *SEMPRE* BISOGNO DI STARE DA SOLO! HAI MAI
MINIMAMENTE PENSATO CHE FORSE, SE HAI DEI PROBLEMI, PUOI ANCHE PARLARCENE?
– Non
capireste. Tu, non capiresti.
Mi
guardò, allibito.
– E quindi non ce ne parli perché non ci ritieni all’altezza,
eh? Scusaci tanto se siamo così inferiori.
Non disse
altro, solo si voltò, ed uscì.
Quella
mattina non andai a nessuna lezione.
Mi feci
fare un permesso speciale da Silente, con la scusa che quel giorno mi sentivo poco bene perché la sera ci sarebbe stata la luna
piena.
Come mi
aspettavo, capì che non era quello il reale motivo, ma non oppose problemi,
forse capendo che dentro di me, male stavo sul serio.
Mi
sorrise da dietro i suoi occhiali a mezzaluna, la cui forma
ricordava tanto la cosa che maggiormente temevo, e mi disse che sicuramente chi
mi era accanto avrebbe capito la situazione, se solo io gliel’avessi spiegata.
Ma
come potevo? Come?
La mia
domanda rimase senza risposta.
Era una
bella giornata, e sentivo il canticchiare allegro degli uccellini praticamente ovunque, mentre osservavo la luce del sole
filtrare dalle nuvole. Era davvero bellissimo.
Cominciai
a chiedermi se la mia scelta di non rivelare nulla nemmeno alle persone che mi
erano vicine fosse la più giusta. Soprattutto verso di loro.
Nel tardo
pomeriggio mi decisi ad affrontare i miei amici. Se
ancora avessero avuto voglia di esserlo, ovvio.
Non mi
ero mai reso conto di quanto ero stato ingiusto e ingrato nei loro confronti.
E
avrei tanto voluto avere il coraggio di parlargli del mio segreto, ma ero troppo
vigliacco per farlo.
Mi
diressi verso la sala comune, dove speravo di trovarli, dato che l’ultima
lezione era finita da almeno un quarto d’ora. Erano seduti sul divano della
sala comune, esausti.
Riflettei
sul fatto che l’ora precedente avevano avuto difesa, e che il nostro professore
era uno sciroccato sadico con manie perverse, e che
probabilmente li aveva ancora presi di mira, come era
solito fare con noi (chissà perché quel noi mi sembrò una pugnalata al petto),
ed in particolar modo con James.
Non c’era
nessun altro, dovevano essere ancora rinchiusi in quella pidocchiosa aula piena
di esseri assurdi che il prof portava di continuo.
Chissà,
se gli avessi detto che ero un lupo mannaro, se avrebbe esposto anche me a quel
modo.
Stava per
scendermi una lacrima, quando li sentii parlare. Mi appoggiai al muro appena
dietro la porta per non essere visto, sperando che nessuno si accorgesse della
mia presenza.
Udii la
voce di James, che dopo aver notato che Peter si era addormentato come un sasso, chiese dolcemente
a Sirius
– Ti va
di parlarne?
Di nuovo quella sensazione di gelosia soffocante. Sapevo che era sbagliato, ma… se
avessi potuto li avrei strangolati all’istante. Anzi no, forse avrei strangolato solo James.
Non avrei mai potuto fare del male al *mio* Siriussino
^////^
– È… è strano, ecco. Non riesco più a capirlo. Non che ci sia mai riuscito, ma…
– Cosa è successo?
– Hai
visto, ieri, quando è rientrato? Forse avresti fatto meglio a parlargli tu. Io…
io non sono in grado di farlo.
La sua voce
esprimeva una tristezza infinita. Parlava di me? Possibile, che a causa mia
stesse così?
– Ho
alzato un po’ troppo la voce, e gli ho rinfacciato il fatto di non fidarsi di
noi. – aggiunse.
– Forse
dovresti riprovare a parlargli con più calma, magari dicendogli qual è il vero
motivo per cui ti preoccupi così tanto per lui, non
trovi?
Questa
frase mi risultò un po’ equivoca, ma pensai di
sbagliarmi. A meno che… possibile che sapessero tutto? No… non era possibile.
– Non posso farlo, lo sai, James. Non
posso, discorso chiuso.
– Ma tu devi dirglielo! Non puoi continuare a soffrire in silenzio!
– Si che posso. E lo farò.
– No,
invece. E se non sarai tu a dirglielo, lo farò io.
– Sì, già
ti ci vedo. Non sei ancora riuscito a parlare a Lily, figurati se riesci a
farlo con lui.
Lily? Ma chi, quella ragazzina con i capelli lunghi? E che c’entrava con noi, adesso? Non riuscivo più a seguire
il loro discorso.
– Lily
ora non c’entra. E poi è diverso tra noi, lo sai…
Silenzio
totale. Non capivo perché, i due si erano interrotti di colpo. Mi sentivo
vagamente di troppo.
Decisi di
uscire allo scoperto, così, tentando di nascondere la mia aria colpevole (e
tentando di autoconvincermi che non avevo sentito
nulla) entrai nella stanza, a testa bassa.
Mi guardarono,
ma non dissero nulla.
Probabilmente
aspettavano che fossi io a fare il primo passo. O
forse non ne volevano più sapere di me.
Rimasi
davanti a loro con la testa china per cinque minuti buoni. Non sembravano avere
fretta, ma notai che le mani di Sirius tremavano.
Mi feci
coraggio, e con un filo di voce dissi loro
– Mi…
dispiace. Scusatemi…
Sirius
alzò lo sguardo.
– Alza la
voce. Non ti sento. Non capivo. Perché si comportava
così? – Ho detto che mi dispiace, mi dispiace, ok? Mi dispiace per ieri sera, avrei dovuto avvertirvi e non l’ho fatto.
– Così va
meglio.
Continuò Sirius.
Lo
guardai, smarrito. Cosa avrei potuto fare per farmi
perdonare da lui?
–
D’accordo, Remus – continuò James
– ora ci vuoi spiegare cosa è successo? Perché ogni tanto sparisci? Che
cos’è che ci nascondi?
Cosa
avrei dovuto fare? Dirgli tutto? Non riuscivo a parlare… la
voce non mi usciva…
– Perché oggi non eri in classe? – chiese all’improvviso Sirius
– Io… mi
sentivo poco bene.
– Ma ieri sera eri abbastanza in forma per le tue
passeggiatine notturne, o sbaglio? – chiese nuovamente il moro con tono
inquisitorio
– E cosa fai di solito, quando non ci sei? Perché
non ci rispondi?
– Cosa credi, che io vada a divertirmi? Non sai nemmeno cosa
si prova a---
la mia
voce si interruppe.
Merda,
avevo detto troppo.
Decisamente troppo.
– Cosa si prova a? – chiese James
con aria curiosa e allo stesso tempo spaventata.
Oramai
era fatta. Non potevo più tornare indietro.
– Niente.
– COME
NIENTE! – urlò Sirius. Non credo di averlo mai visto
così infuriato
– ADESSO
TU CI SPIEGHI T-U-T-T-O!!! DALL’INIZIO ALLA FINE, O
NON TI MUOVI DI QUI!!!
La sua
reazione mi stupì non poco, non credevo che tenesse tanto a me. Ma cosa avrei
potuto dirgli? Come avrei fatto?
– Non
posso.
– Cosa? Perché no? – Chiese James, sempre più preoccupato
– Non
posso.
Non
riuscivo a dire altro
– NON
PUOI? NON PUOI O NON VUOI? PERCHÉ NOI NON SIAMO IN GRADO DI CAPIRE? È PER
QUESTO? È PERCHÉ NON TI FIDI DI NOI!? – Sirius si alzò in piedi di scatto.
– Io… mi
dispiace… non
– Cosa? – James trattenne Sirius, che stava quasi per scagliarsi contro di me.
– Remus, perché non vuoi dirci che ti succede?
– Io… non
voglio… rimanere di nuovo solo. Non voglio che voi mi abbandoniate. È per questo… io… mi dispiace… mi dispiace…
Cominciai
a piangere, mentre lo sguardo di Sirius si addolcì
– E perché dovremmo farlo?
– I-io… io… non posso dirvelo…
James
si avvicinò a me, come per abbracciarmi, ma io non glielo permisi
– NON MI
TOCCATE! Lasciatemi stare! Lasciatemi stare!
Poi
fuggii via.
Cominciava
a farsi sera, e non potevo rimanere lì ancora a lungo.
***continua***
Ciao a
tutti!!!
Piaciuto
il nuovo chappy?
Ringrazio
sara (hai giocato a Legend of Dragoon?
C’è un personaggio che se nn sbaglio
si chiama winky…), Agartha, GeorgiaLupin,
Erine e Sphinx per aver
commentato! Sono veramente contenta che vi piaccia me happy ^______________________________^
Al
prossimo chappy ^^