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Autore: itsNichole    10/12/2015    1 recensioni
Alice, ragazza newyorkese che torna nella sua città natale dopo la morte dei suoi genitori, Bradford.
L'avvertono, può fare qualsiasi cosa lì, può divertirsi e stringere con chiunque deve solo stare lontana da un ragazzo. da uno 'pericolo', così definito.
Ma se il pericolo fosse la calamita di Alice?
Ne vale la pena rischiare tutto per uno sconosciuto?
Dal primo capitolo: . –ti metto in guardia solo di una persona.- mi si avvicinò ancor di più. –il tuo vicino di armadietto.- era serissima e mi fissava negli occhi. io agrottai le sopraciglia non riuscendo ad intendere per bene. –non ti dirò nulla su di lui, dato che sei un tipo che vuole stare per i fatti propri..ma stai attenta, è pericoloso.- detto questo girò le spalle e andò via. Restai qualche secondo a fissarla mentre scompariva tra la folla e gli studenti. feci semplicemente una smorfia, come inizio c’era male.
Genere: Mistero, Sentimentale, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Zayn Malik
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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How was it possible?



-Alice?..- sentivo il mio nome essere chiamato più volte. Era un miscuglio di voci, non riuscivo a decifrarne una in particolare e soprattutto vedevo tutto nero. Tutto nero perché non avevo la forza di aprire gli occhi. Mal di testa. L'adrenalina causata dalla paura di quei pochi secondi appesa ad un cornicione distante dal suolo (che era un lago) tanti metri aveva causato in me una scossa forte di emozioni che mi avevano fatto perdere i sensi. Non avevo sbattuto niente, ero intatta. Solo un po' i polsi affaticati, ma stavo bene. Eppure aspettai qualche altro secondo prima di provare ad aprire gli occhi.

-Alice..?- risentii. Alla mia vista avevo i volti delle ragazze che mi fissavano con uno sguardo abbastanza preoccupato -grazie a Dio ti sei svegliata!- era Dianna. Sì, riuscii a capire a chi appartenesse quel tono di voce. Una Dianna che ora sorrideva nell'aver visto i miei occhi aprirsi. Sbattei le ciglia un paio di volte prima di sedermi lentamente e con fatica.

-No, no sta ferma! Devi riposarti!- soccorse premurosa Rachel, avvicinandosi a quello che notando bene era un lettino dell'ospedale.

-P..Perché sono in ospedale?- mormorai con una smorfia guardandomi intorno. Odiavo gli ospedali. L'ultima volta che vi entrai mi sentii dire "Abbiamo fatto il possibile per i suoi genitori". La camera era abbastanza luminosa, grazie ad una finestra grande che affacciava ad una maestosa vista di Bradford. Per poter avere tutta quella visuale dovevo per forza ritrovarmi ad uno dei piani più alti.

-Sei svenuta al lago, son passate due ore e ci siamo preoccupate.. Sei al pronto soccorso..- fu sempre Rachel a rispondere.

- Perchè diamine ti sei esposta così tanto Alice? C'hai fatto prendere un colpo! Sto ancora tremando nel rivivere quella scena in mente..- Amber vide tutta la scena dato che era lei che si era offerta di farmi una foto seduta sopra il cornicione -..il pensiero che se non ci fosse stato Z-Zayn..- si bloccò, si notò subito che le costava dover ammettere tutto questo -..non so se in questo momento saremmo state in ospedale.-

Zayn. Al sentire il suo nome potei risentire la sua stretta di mano quando mi afferrò e le sue braccia quando mi caricarono. Quella pelle fredda che riusciva a rabbrividirmi al solo tocco. Ma soprattutto tornò nuovamente ad occupare i miei pensieri l'ultima domanda che mi posi prima di svenire. "Com'era possibile?", com'era possibile che in giro di qualche secondo Zayn passò dall'essere il "motivo per la quale mi sono esposta dal cornicione", per non dire il motivo per la quale rischiavo di cadere, all'essere "l'eroe"? Come ha fatto a raggiungermi in così poco tempo? Ricordo per bene che con le ragazze impiegammo un quindici minuti pieni prima di raggiungere il ponte dal prato in cui eravamo, e Zayn lo avevo visto esattamente in quel punto. Sotto l'albero in cui avevamo pranzato con le ragazze, con i suoi amici.

- Ero distratta- pronunciai solamente.

- Beh, l'importante che è bene quel che finisce bene- si intromise Dianna -ci siamo solo tanto preoccupate- sorrise prima di continuare -..ora meglio che facciamo entrare i tuoi nonni, erano preoccupati e dato che qui non ci sono sedie li abbiamo fatti accomodare nella sala d'attesa. Li vado ad informare che stai bene.-

-Oddio, li avete chiamati?!- domandai annoiata. Odiavo poter essere un peso per i miei nonni, pensare che li avevo caricati di un terrore del genere mi faceva stare a pezzi.

-Certo!- esclamò Rachel -è stata la scuola stessa che li ha chiamati, com'è giusto che fosse.-

Sbuffai mentre le ragazze si accomodavano fuori. Restai in ospedale solo un'altra mezz'ora dopo essere stata raggiunta dai miei nonni, i dottori si resero conto che stavo bene e che necessitavo solo di un buon riposo, che potevo fare benissimo nel mio letto, a casa, a caldo. Rientrata in casa i miei nonni continuarono a trattarmi, in poche parole, da paziente. Viziandomi con domande del tipo se avessi bisogno di qualcosa o se avevo voglia di qualcosa da mangiare in particolare. Mio nonno addirittura prima di arrivare a casa si fermò a comprarmi un nuovo libro, così che sarei potuta stare a letto a leggere senza affaticarmi. Che premuroso eh? Ma tutto ciò non era necessario. Non c'era libro o domanda che mi riuscisse a distogliere il pensiero da lui. Tanto ci stavo per cadere malata su quella domanda che mi iniziai a convincere che possibilmente avevo visto male e che Zayn non era affatto nel prato con i suoi amici. Sicuramente era un altro ragazzo moro con il taglio all'insù. Più cercavo di convincermi e più, però, si solidificava in me la certezza che era lui. Non avrei mai potuto scambiarlo con qualcun altro. Non c'era persona al mondo che poteva assomigliarvi, o solo ricordarmelo. Eppure non avevo alternativa. Per distrarmi, prima ancora di leggere il libro, pensai più al fatto che mi aveva salvata anziché soffermarmi su come questo fosse stato possibile. Mi aveva salvata e non ero riuscita neanche a ringraziarlo dato che in ospedale non era presente. Attenzione, non che io lo volessi o solo lo pensassi. Anzi, riflettendoci quanto mi avrà trovata stupida? Secondo le statistiche più irruenti stavo per morire perché come una bimba di due anni mi ero affacciata troppo rischiando di cadere! Oddio, questo è imbarazzante al dire il vero. Feci un ‘no’ con la testa portandomi un palmo delle mani sul viso. Ora stavo esagerando, forse era meglio leggere un po’ e dopodiché riposare.


01:00 AM

Una grande sala da ballo. Maestosa e dorata. Ogni dettaglio era così curato che a chi non lo volesse ben intendere gli urlava solo una parola ‘lusso’. Era così lussuosa che pensavo a chi mai potesse appartenere. La musica era classica, un po’ antica, tutta a base della melodia del violino che riusciva a farmi muovere la testa lentamente senza che me ne accorgessi. C’erano tantissime persone sulla pista, avvinghiate tra di loro ma in modo delicato. Doveva essere per forza una serata importante per indossare tutti quei vestiti eleganti e –‘oh’, abbassando lo sguardo sulle mie mani mi resi conto che anche io come loro ne indossavo uno. Un vestito lungo, nero con un grande e profondo scollo a V sia davanti che dietro, lasciando tutta la schiena scoperta. Mi ritrovai anche con i capelli raccolti e un paio d’orecchini pendenti, semplici. Ma dove mi trovavo?

-Alice!- una voce calda mi attirò immediatamente e voltandomi notai i suoi occhi accompagnati dal suo sorriso che mi fissavano. Mi scrutavano. Mi divoravano. –Posso avere l’onore di questo ballo?- concluse tendendomi la mano che io senza dir nulla afferrai. Ero troppo concentrata ad osservare la perfezione che mi ritrovavo davanti. Più Zayn veniva osservato e più lo trovavi bello. Non era una bellezza classica o che annoiava la sua, anzi.
Una volta arrivati al centro pista iniziammo a ballare. Lui mi tirò a sé, facendo posare i nostri corpi l’uno sull’altro in sintonia e senza che io mai abbia preso lezioni di ballo, o avessi la benché minima idea di come si facesse, mi ritrovai a seguirlo passo per passo senza troppo rifletterci. Sembrava che lo facessimo da una vita. Tutto era un’armonia ed io non potevo chiedere di meglio. Così appoggiai la mia guancia sulla sua spalla sinistra, chiudendo gli occhi per potermi rilassare, pensai che non ero mai stata così bene.


Solo che nel riaprirli, nonostante sentissi ancora la musica.. Buio.
Mi ritrovai in camera, mia.
Era un sogno. Un sogno troppo bello al dire il vero.
Mi apprestai a vedere l’orario decifrato dalla sveglia sul mio comodino, era ancora l’una di notte, ed io non avevo la benché minima idea di riaddormentarmi dopo un sogno del genere.

-Ben svegliata!-

La lucina dall’altra parte della stanza, vicino alla finestra si accese ed io saltai dal letto sedendomi immediatamente e tirandomi a me tutto il piumone. Lo sguardo terrorizzato da chi ha appena sentito una voce in maschile nella propria camera durante una profonda e lunga notte. Così senza avviso e senza poter aver l’idea di essere in compagnia. –C-Che cosa ci fai tu qui?!- come poteva essere lui? Lui in camera mia? A quell’ora? E chi l’aveva fatto entr- ah, ecco, notai subito come la finestra fosse aperta. Ciò comunque non lo autorizzava a farmi prendere un infarto come quello.

-Non ti stanchi proprio di dormire tu eh? Diamine sono qui da quanto? Da un tre ore circa. –esclamò con nonchalance buttandosi sul lettone e sbuffando. A me continuava a non sembrare vero, anzi ne ero convinta, era un sogno! Ero castigata a ritrovarmi Zayn come protagonista di ogni sogno ormai, non dovevo illudermi che fosse la realtà.

-Okay, Alice, svegliati. E’ un sogno. Non farti tremila paranoie su come sia potuto entrare in camera.- borbottai tra me e me, dandomi pizzicotti, stropicciandomi gli occhi. Ma nulla. Tutto restava lo stesso. L’unica cosa che cambiò fu che il silenzio si trasformo in una risata di gusto da parte di lui nel vedermi fare così.

-Volevo vedere come stavi, sta tranquilla- ebbe la cortezza di dire almeno una frase carina che mi potesse tranquillizzare. –Oggi volevo venire in ospedale ma..- fece una smorfia –diciamo che nonostante tutto, anziché ricevere un ‘grazie’ le tue amiche si sono dimenate urlandomi di stare lontano da te- soffocò un’altra risatina, non so se sincera.

-Oh..- restai un attimo in silenzio a riflettere sul solito atteggiamento delle ragazze, per quanto ancora sarebbero andate avanti così? –Non sembri ferito comunque!- acclamai notando che nel dire quelle frasi era abbastanza tranquillo, forse abituato. Ma al sentir la mia frasi si irrigidì, mi guardò fisso, con quello sguardo che ti ipnotizzava.

-Sì, che lo sono stato- voce seria e ferma. Non c’era più un accenno di risata o di scherzo nell’aria. Io mi sentii piccola piccola in quel preciso istante. Che stupida!

-Oh, beh.. Allora parlerò con le ragazze.. Q-Questa storia deve finire..- ammisi, un po’ anche esausta. Per un attimo mi stavo così tanto concentrando alla situazione che avevo messo di lato il pensiero che c’era Zayn Malik in camera mia, all’una di notte, a guardarmi come se mi odiasse e amasse allo stesso tempo.

-Alice- mi bloccò lui con quasi la voce sofferente –pensi davvero che a me importi di quello che dicono loro? O che solamente le loro parole mi tocchino in qualche modo?- quasi si innervosiva –io sono stato ferito perché sono stato obbligato a stare lontano da te- fece una pausa.

Io sentii il cuore in gola, stavo per esplodere dall’emozione? Euforia? Non saprei descrivere per bene cosa stavo sentendo, ma non avevo parole e.. oddio, mi stava dicendo che non voleva stare lontano da me?! Ma siamo sicuri che non stavo sognando? Cercai di bofonchiare un qualcosa ma a spezzare quell’istante un po’ più dolce fu il suo rimprovero imminente –Mi spieghi che razza ti è preso oggi?! Come hai potuto pensare di affacciarti così tanto senza cadere?! Chi stavi guardando eh? Le papere che non ci sono per via del freddo?- continuò a ruota libera senza fermarsi –se non fossi arrivato in tempo saresti caduta giù, Cristo Santo Alice! Ti rendi conto della gravità della cosa?-

-Te!- risposi di getto. Senza pensarci due volte. Sovrastando la sua voce. –Guardavo te..- una piccola pausa senza però realizzare che forse mi stavo esponendo un po’ troppo –ti vidi sul prato, sotto l’albero, con i ragazzi e ti fissai.. Ad un certo punto ti sei spostato e non ti vidi più per questo motivo mi sono esposta di più.- lui si bloccò al sentire le mie parole, si vedeva dall’espressione che di certo non se le aspettava. Cercò qualcosa da dire ma decisi di continuare –Zayn..Com’è possibile?-

Lui inarcò un sopracciglio. -Cosa?-

-Tu eri lì sotto.. E un attimo dopo eri con me, a salvarmi la v i t a.- decisi di scandire le ultime parole, sperando che arrivasse per bene il messaggio: ovvero che non ero pazza e malgrado non volevo ammetterlo, c’era qualcosa di strano sotto.

Lui da canto suo lo vidi entrare nel panico per un istante. Non rispose subito, come se non sapesse cosa rispondere e con una risatina (oddio, la stavo iniziando ad odiare quella risatina però eh) se ne uscì con un –Alice.. Io non ero sul prato! Mi avrai scambiato per qualcun altro.. Te lo stavo per dire ma tu hai deciso di continuare con quella domanda su come fosse possibile e blabla, e a dirla tutta ero anche un po’ lusingato dal fatto che eri convinta di osservare me.- Io lo guardai, ero seria. Nonostante non potevo vantare di conoscerlo bene potevo vantare il fatto di capire le persone.

-Stai mentendo- dissi solo queste due parole. Ora ero io con il coltello dalla parte del manico? Sotto il mio sguardo di quel momento sembrava esser un piccolo cucciolo in preda al panico.

-..Non è vero- mi guardò con la mascella serrata –devo andare- si avvicinò dalla parte del mio letto lasciandomi un bacio soffice sulla fronte che di certo non mi aspettavo e senza dire una parola o rivolgermi uno sguardo andò via. Uscendo dalla finestra, nel buio della notte.
Io restai inerme. Non spostai un solo muscolo di un solo centimetro. Perché era andato via? Senza neanche darmi l’opportunità di rimediare non so, se avevo sbagliato a parlare o a dire qualcosa. Magari aveva ragione lui, l’avevo confuso con un altro.. E allora perché cedere così al panico? Perché sgattaiolare via? Perché era sempre così misterioso? Doveva avere un codice! Un codice su come essere il più intrigante e affascinante ragazzo di tutta Bradford. Ma che dico? Di tutta l’Inghilterra!
Quella notte non riuscii a chiudere occhio dopo la visita di Zayn, vuoi per l’adrenalina di un’emozione così nel ritrovarmelo dentro la stanza o vuoi per i pensieri, mi risultò praticamente impossibile riuscire a riprendere sonno. La mattina, nonostante mi era stato detto di stare a riposo decisi lo stesso di andare a scuola. Stare a casa a non far nulla non era per me, preferivo farmi distrarre almeno un po’ dalle lezioni. E poi volevo parlare con le ragazze sul loro atteggiamento nei confronti di Zayn, ora dovevano davvero darmi delle spiegazioni valide sul perché di quella sfuriata dopo che mi aveva appena salvato la vita. E come risposte non avrei mai accettato un ‘è pericoloso’ e queste cazzate varie. Dovevano raccontarmi tutto ciò che sapevano se voleva almeno avere il diritto di parola sull’argomento ‘io e Zayn’, altrimenti che tacessero. Anzi forse questa era la soluzione migliore.


BUONSALVE. Sono sempre io Nichole che a distanza di due anni non sono qui per chiedervi di perdonarmi o che finalmente l’ho aggiornata. Sono qui a dirvi la verità: mi ero allontanata dalla scrittura. Vuoi per l’ultimo anno di scuola, vuoi per l’università. Non mi sentivo molto ispirata. E’ da due giorni però che mi sono immersa nuovamente nel mondo di efp, ritrovando lo stimolo della scrittura e il fascino della lettura. Ero intenzionata a scrivere una nuova fanfiction, poi ho voluto rileggere questa. Notai il successo che aveva ottenuto e mi si è stretto il cuore, non potevo lasciarla così. Dunque ho deciso di continuarla, sperando che non sia vano questo mio tentativo, lo so che potrebbe capitare di non ricevere più quelle attenzioni per mancanza di interesse, ma io spero che magari facendo un ripasso della storia possa suscitare in voi di nuovo una buona curiosità.
Spero vi piaccia questo capitolo,
Fatemi sapere, Nichole.
  
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