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Autore: queenjane    10/12/2015    4 recensioni
Una storia di amicizia, amori, avventure sullo sfondo suntuoso e tormentato del regno dell'ultimo zar di tutte le Russie, di una principessa coraggiosa, dotata di un indomito orgoglio, sopravvissuta, piena di antiche paure e nuovi ardimenti, la sua vita e di chi ha vissuto con lei.. Nata lo stesso giorno di Mozart, principessa di un antico casato, potente e maestoso, amica delle figlie dello zar, ecco Catherine dagli occhi di miele, amata immortale, regina dell'altrove, che si muove sul rumore dei ricordi..
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Periodo Zarista
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Le falangi della principessa  Ella sfioravano leggere la cicatrice sulla fronte dello zar, come un segno di riconoscimento, le labbra seguivano, dopo decenni (correva l’anno 1890 quando venne colpito da una spada giapponese..) ne serbava ancora i rilievi.


Nicola II si ricordava, rivedendola dopo il suo viaggio intorno al mondo, la loro reciproca e trattenuta commozione, la voglia di stringerla che gli aveva dilaniato il petto …E la sua voce frizzante e sottile come il vento tra le foglie in autunno.  

Sfida e sollievo … La ragazza che Ella era stata,come la bambina ardimentosa e solenne della loro spartana e severa infanzia,  ritornava, sempre, incongrui erano poi stati insieme .. nel 1893 fino all’aprile del 1894, ritrovandosi poi nel 1906 e proseguendo ….

Ella gli succhiava le ossa, anche nel 1913 .. Un loro ritrovo, il primo dopo il matrimonio di Catherine, celebrato nel giugno di quell’anno

E ancora ignoravano il dopo, la rivoluzione, la morte, contava che erano ancora e di nuovo, insieme, famelici e appassionati, poi teneri.. Era una donna appassionata, non una fredda principessa, né la bambina secondogenita appena tollerata, nata quattro anni dopo un atteso primogenito che aveva fatto attendere molto tempo prima di palesarsi ( e mio padre aveva avuto più di un figlio bastardo, sia prima che durante le sue nozze con  mia madre, evento che lei fingeva di ignorare) .. una moglie impreparata a un marito abitato da demoni e fantasmi..

Ero la tua donna, Nicholas .. una specie di baccante appassionata, la tua meraviglia, la tua gorgone, la tua sirena, conoscevi ogni millimetro del mio corpo ...

The lovers and the dreamers .. per sempre noi, ieri come oggi.
E dicevi, parafrasando Shakespeare, che i miei passi erano gli araldi gioiosi del mese di maggio..
No, la vita non era passata solo per passare ..
 
.. Mio marito morì nel settembre 1914, un soldato contro gli acquitrini prussiani e le pallottole, i miei capelli, che paragonava al fumo e al mirtillo lo accompagnarono, tagliati, nel suo ultimo viaggio, posati nella bara che viaggiava tra le frontiere, in treno.

Non ricordo il funerale, tranne che poche e confuse sensazioni, le candele, il profumo stordente dei fiori, un velo nero posato sui capelli, che celava il viso e la mia assenza, era solo un incubo, un brutto sogno di angoscia da cui presto mi sarei svegliata..
 
La partenza verso la Francia, noi per sempre divisi .. lui in una bara, io che avrei fatto la spia e combattuto la guerra, per vendicarmi di tutto e nulla…

AMORE MIO .. per sempre mio unico amore, oggi come ieri, mio perduto paradiso dell’altrove, mia meraviglia ..

Il mio nome, nella polizia segreta, di Cassiopeia 130, come le più luminosa costellazione dell’universo in cui ballavano gli astri .. da bambina, Olga sosteneva che erano lampade accese dagli spiriti amici.
Ed io ero solo buio.
Quando mi addestravano,  benedicevo la stanchezza fisica, ero un automa che non si concedeva il lusso delle lacrime, mio zio era il mio diretto superiore che si rendeva complice di un azzardo, di una follia …
Erede di un passato in frantumi, di una vita spezzata, che mi rimaneva allora?
La polvere sollevata dagli zoccoli del mio cavallo era un pulviscolo di lacrime.


 
Quando nel 1917, dopo l’assalto a Palazzo Raulov, mentre ero al palazzo di Alessandro con lo zar e i suoi, riflettevo sulla preveggenza di mia madre. La folla aveva assaltato la casa, convinta di trovare gioielli e preziosi e argenteria, in realtà erano copia, che mia madre Ella aveva portato gli originali in Crimea..
Ero agli arresti domiciliari con loro, condividendo l’ignoranza e le cattive maniere delle guardie, che provocavano e umiliavano, basti pensare che riducevano in pezzettini la cioccolata in tavolette o che frugavano con le mani sporche nello yogurt per cercare dei messaggi segreti .. come no.
Boris T., già Andrej nella vita di prima, era tra i più solerti, in realtà era rimasto fedele al sovrano, ma doveva ben interpretare il ruolo di bieco rivoluzionario.
Olga lo riconobbe, che era tra i soldati incrociati al Quartiere Generale di Mogilev, tuttavia tacque, le circostanze l’avevano resa accorta, prudente.
La zarina Alessandra taceva, invece, seduta nella sua carrozzina, in grembo un lavoro a maglia, le gambe le causavano continui dolori e non aveva tregua.
Dissi solo a Olga che nel 1915, io e Andrej avevamo avuto una breve storia, di un nostro ritrovo e lasciai il resto alla sua immaginazione …
  • Sei andata davvero sulla Marna, come infermiera volontaria?
  • Tra le altre cose, sì, ma per il mio e il tuo bene, non farmi domande.
 
 
Venne dato da coltivare un pezzo di terra, per fare un orto, così che i prigionieri avevano da fare .. Dopo che i ragazzi si erano ripresi dal morbillo, erano rincominciate le lezioni, tranne che le giornate erano lunghe e la prigionia ben dura..
Io dormivo su un divano in un salottino accanto alla stanza di Olga, dei ganci appesi a un muro dietro a un paravento con tre o quattro vestiti il mio guardaroba, non avevo nulla .. Con il cambiare della stagione, furono le due ragazze più grandi a darmi delle gonne, qualche camicetta, un cappello, un guardaroba all’osso .. Non mi importava …
Siamo sempre noi, fragili eppure forti come la punta di un diamante …
E a tutti i tuoi compleanni, a cui sei mancata dopo il 1918, avrei voluto credere in Dio, che non fosse finita .. E mi mancavi.
Come Andrej, nella distanza in cui siamo adesso, so di averlo amato, per quanto pensassi che fosse solo sesso, uno sfogo .. ( ele tortore tubavano, in amore …)
Vi ha seguito in Siberia nel mese di agosto 1917, scomparendo nella primavera successiva e arruolandosi poi nei Bianchi, nella guerra civile che ha devastato la Russia e vinta dai Rossi, ovvero i bolscevichi … E più nulla ho saputo.
La nostalgia che giunge a tradimento, come la seta, un lungo tramonto estivo, solo nei giardini del tempo e della memoria vi ho ritrovato, in quiete.
Lost worlds, neverending scars.
   
 
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