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Autore: michaelgosling    13/12/2015    2 recensioni
Star Trek è il risultato della visione ottimistica di Roddenberry, ma se invece fosse stato pessimista? Se le cose fossero andate diversamente? Se non ci fosse stata la Flotta e l'Enterprise? Come sarebbero stati Kirk, Spock, McCoy e gli altri? Si sarebbero conosciuti comunque? Cosa li avrebbe uniti? E soprattutto come si sarebbero trovati in un mondo in cui valori come uguaglianza, pace e rispetto per il prossimo sono considerati quasi sbagliati dalla società?
Genere: Avventura, Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: James T. Kirk, Leonard H. Bones McCoy, Montgomery Scott, Nyota Uhura, Spock | Coppie: Kirk/Spock
Note: AU, What if? | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 30. LAVORI E FIABE


Ho quasi finito con la revisione dei motori delle astronavi vulcaniane. Un paio di mesi al massimo e dovrei aver concluso. I loro computer sono già operativi, quindi con loro siamo a posto.” spiegò Scott con voce stanca.


Non ci resta che dedicarci ai nostri amici verdi.” mormorò Jim.


Già. Naveria. Non possiamo lasciarla senza difese.”


La cosa più logica da fare è chiedere ai vulcaniani se possono fare a meno di qualche astronave. Costruirne di nuove richiederebbe troppo tempo e inoltre vulcaniani e naveriani sono alleati da anni. E' logico presumere che i naveriani non avrebbero difficoltà a comandarle.” propose Spock.


Pensi che accetteranno?”


C'è un'altissima probabilità che lo facciano. Direi il 96.45667%. E' logico, e i vulcaniani agiscono sempre in modo logico.”


Sarebbe saggio aggiungere anche un paio di navi costruite da noi e andoriane. Per i Klingon sarà più difficile attaccare il pianeta se a difenderlo ci sono astronavi strutturalmente diverse e, di viceversa, trovare un strategia.”


C'è solo un piccolo insignificante dettaglio. Gli andoriani non hanno una grande stima di noi. Ci ritengono dei codardi che si atteggiano a fare i guerrieri.”


Gli andoriani possono pensare quello che vogliono di noi, ma sono alleati dei naveriani e i naveriani sono alleati con noi. Ci devono aiutare per forza, non hanno scelta.”


Una gran bella frase, Jim. Suppongo che implichi che sarai tu a dirglielo a quei puffi viventi con le antennine.” borbottò McCoy.


D'accordo, ci penso io.”


Se permette capitano, sarebbe saggio rivolgersi prima all'ambasciatore di Naveria e chiedere a lui di organizzare un incontro con gli andoriani. Rivolgersi direttamente a loro potrebbe apparire ai loro occhi.. inappropriato.” fece Spock.


Ci pensavo anch'io. Lo contatterò subito. Signor Spock, calcolando quanto abbiamo fatto e quanto ancora dobbiamo fare, quando pensa saremmo pronti per la battaglia finale contro i Klingon?”


Non molto, capitano. Fortunatamente stiamo lavorando su questa flotta da parecchi mesi, e siamo ad un buon punto. E' difficile essere precisi, ma ritengo che ci vorranno approssimativamente due anni, quattro mesi, due settimane e cinque giorni.”


E' difficile essere precisi? Due anni, quattro mesi, due settimane e cinque giorni?!? Sa dirmi anche le ore, non è vero?” mormorò divertito Jim.


In effetti sì capitano, ma pensavo non l'interessasse, ma se ci tiene a sap..”


Era solo un battuta, signor Spock. Non è necessario sapere le ore.”


Ma che vadano al diavolo le fottute ore! Due anni? DUE ANNI?!? MA STIAMO SCHERZANDO?!?” sbottò McCoy.


Spock alzò un sopracciglio e guardò severamente il medico. Probabilmente era più irritato di lui.


Dottor McCoy, qui non stiamo giocando. Qui si sta parlando di creare una flotta composta da tre specie diverse ciascuna delle quali deve avere un determinato numero di navi per difendersi e attaccare. Non possiamo permetterci errori. Se i Klingon avranno la meglio, sarà finita, perché non riusciremmo mai a fare in tempo a riprenderci. Non possiamo farci trovare impreparati.”


Spock ha ragione, McCoy. Abbiamo tutti nostalgia di casa e tutti noi vorremmo passare più tempo con le nostre famiglie. Nostro figlio ha solo sedici mesi e io e Spock lo vediamo solo un po' alla mattina e la sera perché per tutta la giornata siamo impegnati a lavorare. Per non parlare del signor Scott. Si è appena sposato con Nyota e la vede sì e no un paio d'ore al giorno. Suppongo non sia piacevole.”


Non lo è affatto, capitano.” mormorò Scotty.



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Jim guardava il compagno con orgoglio e con una punta di invidia: era sempre così, ogni giorno. A fine giornata era sempre esausto per il lavoro fatto, ma Spock no. Non che lavorasse meno di lui, ma quel vulcaniano, anche alla sera, sembrava fresco come una rosa. Vantaggi della sua specie. Anche quella sera camminava fiero e serio, composto come sempre, mentre Jim fatica a stare in piedi.


Sai qual'è il momento della giornata che preferisco?” sussurrò il biondo, facendo gli occhi dolci al compagno.


Qual'è?”


Questo. Noi che finalmente abbiamo finito di lavorare e andiamo a prendere Sonak per passare la serata con lui. Dopodiché lui andrà a dormire e io avrò tutto il tempo per dedicarmi a te, e toccarti e baciarti in tutti i posti che desidero, e fidati, sono molti.” mormorò con voce suadente Jim, mettendo le braccia sule spalle di Spock per aggrapparsi a lui.


Spock stava per dire qualcosa, ma una terza voce si intromise tra loro.


Comunicazione per il Capitano Kirk.”


Scusa.” mormorò Jim sbuffando, per poi lasciare il compagno e avvicinarsi al cicalino per rispondere.


Qui Kirk, che succede?”


L'ambasciatore di Naveria è qui, se lo desidera può incontrarlo.”


Certo.
In fondo aveva passato il resto della giornata a cercarlo e proprio ora che stava per riabbracciare il suo bambino e a godersi i pochi momenti liberi che aveva con la sua famiglia, si faceva sentire.

Un classico.


Arrivo.” mormorò tristemente.


Sapeva che era la cosa giusta da fare, ma gli dispiaceva rinunciare ad una serata con Spock e Sonak.


Cercherò di sbrigarmi in fretta.” aggiunse.


Non preoccuparti, Jim. Fai quello che devi fare. Ci penso io a Sonak.”


I due amanti si salutarono, e dopo aver visto il compagno sparire all'orizzonte, Spock si diresse verso la zona “bambini”, una specie di asilo in cui si trovavano tutti i neonati e bambini durante il giorno perché i genitori dovevano lavorare e non potevano badare a loro. Erano sezioni divise in base all'età del bambino, e c'erano bambini vulcaniani, andoriani, naveriani, umani. All'inizio si era pensato di dividere le specie, ma si stava creando un'alleanza tra i loro popoli e quei bambini erano il futuro, la nuova generazione. Se avessero battuto i Klingon, quei bambini avrebbero dovuto portare avanti quell'alleanza, e chissà, magari un giorno, navigare nello spazio. Magari in futuro si sarebbe creato un equipaggio vero per scoprire altri popoli e altri pianeti. Magari tra quei bambini c'era il futuro capitano, primo ufficiale, capo ingegnere. E così eccoli lì, tutti insieme. Così piccoli e già così vicini alla scoperta di altre culture. Ad occuparsi di loro c'erano adolescenti abbastanza grandi da badare a sé stessi ma troppo piccoli per aiutare i genitori, e alcune donne, con uno spiccato talento per i bambini. Tra loro, anche Uhura che, non appena vide entrare Spock, prese in braccio il suo bambino per portarglielo.


Il vulcaniano non dovette dire nulla, non fece in tempo: notò subito Nyota con il figlio.


Sonak aveva solo un anno e mezzo, era ancora molto piccolo, ma non era difficile notare che le orecchie a punta non erano l'unica caratteristica fisica vulcaniana che aveva: le sopracciglia, sebbene appena visibili, erano infatti come quelle di Spock, e di tutti i bambini vulcaniani dell'asilo, e la pettinatura anche: una bella frangia dritta e dei capelli corti e pettinatissimi, capelli però che erano biondi come quelli del padre umano. Era l'unico bambino vulcaniano dell'asilo ad essere biondo. Gli occhi erano dolci e terribilmente umani come Jim, e chiari. Chiari come quelli di Amanda, la madre di Spock.


Quando Sonak vide il vulcaniano batté le mani sorridendo.


Papà Spock!” borbottò.


Ciao Sonak.” fece Spock con il suo solito tono neutro, prendendolo in braccio per poi lasciare l'asilo e andare nel loro alloggio.


Per tutto il tragitto, Sonak non stette fermo un secondo. Gli piaceva che Spock lo tenesse in braccio, ma agitava continuamente le braccia. Gli toccava la maglia, il viso, gli spettinava i capelli, di tanto in tanto lo abbracciava. Spock non diceva nulla e non reagiva a quei movimenti, ma neanche gli impediva di farlo.

Una volta giunti nell'alloggio, mise il neonato sul letto matrimoniale che condivideva con Jim, dove più tardi si sedette anche lui. Passò la prima mezzora a fissarlo, come se tentasse di esaminarlo.


Sonak rideva divertito per qualunque cosa. Rideva se giocava con dei trenini di legno che Jim gli aveva fatto con le sue mani, rideva se si girava a guardare Spock, rideva e rideva.


Il vulcaniano ripensò alla promessa che lui e Jim si erano fatti quando ancora doveva nascere. Alla promessa che stabiliva che dovevano venirsi incontro per non turbare troppo il bambino. Promessa che naturalmente Jim non aveva mantenuto, perché da quando era nato, il biondo dedicava tantissime attenzioni al neonato. Passava molto tempo a giocarci insieme, a ridere con lui, ad abbracciarlo, coccolarlo, anche quando non c'era una ragione per farlo, soprattutto quando non c'era una ragione per farlo. Spock aveva pensato più volte di farglielo notare, ma non lo fece mai. Jim era così contento quando giocava con Sonak, e Sonak anche, era sempre felice quando era con Jim. Entrambi erano felici. Non era logico intromettersi in quel rapporto speciale tra padre e figlio, solo loro.


Ma Spock non era come Jim. Spock non passava ogni secondo libero a coccolare Sonak. Spock voleva molto bene a suo figlio, ma era sempre vulcaniano. A volte lo prendeva in braccio, a volte stava con lui, ma lo trattava più come un adulto, mentre Jim si approcciava a lui come bambino, ma non era importante. Avevano due tipo di rapporti diversi con il figlio, ma in entrambi c'era amore. E questa era l'unica cosa che contava.


Ad un certo punto, Sonak smise di giocare e si avvicinò a Spock, così il vulcaniano lo prese in braccio e lo mise sulle sue gambe. Sonak lo guardava con quegli occhioni enormi e terribilmente umani, come se si aspettasse qualcosa da lui.


Se pensi che ti farò giocare, che farò versi strani come fa tuo padre Jim, sei fuori strada. Io sono vulcaniano. I vulcaniani non fanno queste cose.”


Sonak continuò a guardarlo ridendo.


Non ho detto niente di divertente. Le tue risate sono illogiche.”


Sonak continuò a ridere.


Spock sbuffò, e poi si avvicinò al comodino di Jim. C'era un vecchio libro di favole. Jim gli leggeva spesso delle fiabe, ma lui non l'aveva mai fatto.


Secondo il database, le favole hanno lo scopo di trasmettere un messaggio positivo che rimarrà impresso nella mente del neonato facendolo divertire allo stesso tempo. Sarebbe logico provare.” mormorò, prendendo il libro e aprendolo alla ricerca di una favola che Jim non gli aveva mai raccontato.

Iniziò a sfogliare le pagine, fino a quando Sonak, che era ancora sulle sue gambe e appoggiato con la schiena sulla sua pancia, toccò una pagina con un dito.


Vuoi leggere questa? Va bene. La Bella e la Bestia. Che titolo insolito. C'era una volta tanto tempo fa in una terra lontana un meraviglioso castello in cui abitava un principe che però aveva un pessimo carattere. Egli era egoista, cattivo e prepotente. Una sera, bussò al castello un'anziana signora dal brutto aspetto che chiese ospitalità in cambio di una rosa. Il principe la cacciò in malo modo, ma la donna in realtà era una strega. Lei sì.. oh.. non ho mai letto tante illogicità in un solo paragrafo. Quando tuo padre tornerà io e lui ne parleremo, perché se tutte le fiabe che ti legge sono così..”



o.O.o.O.o.O.o.O.o.O.o.O.o.O.o.O.o.O.O.O.o.O.o.O.o.O.o.O.o.O.o.O.o.O.o.O.o



Jim non aveva detto a Spock che si sarebbe sbrigato per confortarlo, ma l'aveva fatto perché voleva sbrigarsi, ma con tutta la sua buona volontà la cosa andò avanti per le lunghe, perché gli andoriani continuavano a rimandare e l'ambasciatore naveriano non riusciva a trovare una data che andasse bene a tutti.


Non l'appena il problema fu risolto, Jim ringraziò tutti per la cooperazione, ma al tempo stesso fu breve e conciso. Voleva tornare a casa immediatamente, ma nulla lo aveva preparato a ciò che avrebbe trovato nel suo alloggio.


Non appena entrò e accese la luce, vide Spock addormentato sul letto con la schiena appoggiata allo schienale e Sonak che dormiva sulla sua pancia.


Cercando di non fare rumore, Jim prese una macchina fotografica del ventesimo secolo e scattò una foto. Era un momento da immortalare: in tutta la sua vita, non aveva mai visto niente di tanto dolce.

come promesso.. ecco un capitolo un po' più lunghino.
Sì, ho fatto un notevole salto temporale dato che Sonak ha già un anno e mezzo, ma ho dovuto perché in quel lasso di tempo non sarebbe successo niente di interessante e non volevo trasformare la Fanfic in una soap (anche se un po' lo è già con Sonak e la famiglia bella LOL) e vi avviso, anche per il prossimo capitolo ci sarà un salto temporale.
Altra cosa da dire prima che mi dimentichi.. siamo alla fine della Fanfic. Non so dirvi esattamente quanti capitoli resteranno, ma comunque siamo agli sgoccioli (anche perché questo è già il 30° capitolo, I mean >.< ).

Ma veniamo al capitolo in sé..
Sulla parte iniziale non ho molto da dire.. tranne che mi fanno un po' pena quei poveracci che passano le giornate a lavorare..
La seconda parte non ha molto senso in realtà, ma volevo mettere una scena fluff tra Sonak e Spock <3 Spero vi sia piaciuta U.U
PS: Non ho scelto la Bella e la Bestia per un motivo particolare casomai qualcuno se lo stesse chiedendo.. semplicemente è il mio cartone Disney preferito e così.. XD

Sto giro ho finito con le cose da dire. Come sempre ogni recensione e ogni commento al riguardo sarà apprezzato! Alla prossima ;D




  
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