Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: lolly powerpuff girl    14/12/2015    2 recensioni
Raccolta di missing moments di "Eyes of Truth" e altre nuove avventure (e chi più ne ha più ne metta).
One shots varie con protagonisti Rose, Scorpius, i loro amici e familiari.
Ecco a voi la storia d'amore tra Rose e Scorpius e la loro vita durante e dopo Hogwarts.
Dal primo capitolo: Quando sentì quella voce, la rabbia e la delusione accumulata, si sciolsero all'istante.
Si voltò e la vide. Bellissima, con le guance arrossate per il freddo. avvolta in un piumone azzurro e con addosso dei semplici jeans. Il vento freddo le muoveva i capelli. Sembrava una dea.
Genere: Comico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro personaggio, Rose Weasley, Scorpius Malfoy | Coppie: Rose/Scorpius
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Lettere da Hogwarts [Giugno 2028]

Quando hai circa undici anni una lettera da Hogwarts è la cosa che più aspetti e brami.

Tra gli undici e i diciassette anni, invece, ricevere lettere dalla scuola diventa una cosa normale. Ci sono quelle con la lista dei libri da comprare, quelle con gli esiti degli esami e altre.

Quando invece hai ventun anni e uno dei barbagianni personali della Preside McGranitt becca alla finestra della tua cucina con una bella busta legata alla zampa, ti coglie una familiare e confortevole nostalgia, unita alla curiosità.

Questo era quello che aveva provato Scorpius quella mattina, quando stranamente aveva ignorato la sveglia e aveva continuato a dormire, per poi fare le corse per prepararsi in tempo. Era pronto ad uscire quando un barbagianni che beccava alla finestra aveva attirato la sua attenzione.

Quando si rese conto da dove arrivava, capì che quel giorno avrebbe aperto la palestra con un notevole ma giustificato ritardo.

Rose aveva la mattina libera, e la sera precedente aveva deciso che avrebbe dormito il più possibile; fortunatamente Hale sembrava essere dello stesso parere perché ancora non si era svegliata, ma il Scorpius aveva rovinato i suoi piani svegliandola emozionato.

« È arrivata una lettera da Hogwarts! » le disse, gettandosi sul letto accanto a lei.

Per un secondo Rose si sentì di nuovo un'adolescente che aspetta i risultati degli esami di fine anno ma, dopo qualche secondo di riflessione, si ricordò di essere una ventunenne sposata e con una figlia, che aveva terminato Hogwarts ormai da quattro anni.

Si sedette sul letto piena di emozione e spronò il marito ad aprire la lettera il più velocemente possibile.

L'aveva scritta la McGranitt in persona, la quale li invitava a trascorrere una giornata ad Hogwarts per tenere una specie di conferenza per aiutare gli studenti che avevano appena terminato i M.A.G.O. a scegliere la carriera che avrebbero intrapreso dopo la scuola.

Non dovettero discuterne a lungo. Da quanto avevano terminato gli studi avevano sempre desiderato di poter avere l'occasione di ritornare nella adorata scuola e, ora che ne avevano la possibilità, non se la sarebbero lasciata sfuggire.

L'incontro era previsto per tre giorni dopo, in modo che, successivamente al loro incontro, gli studenti potessero avere due settimane per riflettere e prendere una decisione.

Per non perdere la giornata viaggiando in treno, era stata predisposta una Passaporta, che partiva dal centro della Londra magica alle nove in punto del mattino, e li avrebbe fatti arrivare proprio di fronte ai cancelli della scuola.

Lasciarono Hale con Astoria a Malfoy Manor poi, emozionati, si ritrovarono di fronte ai cancelli di Hogwarts.

Ad aspettarli c'era Neville, che li accolse con felicità e li condusse fino alla Sala Grande, dove i quattro lunghi tavoli erano stati sostituiti da alcune file ordinate di sedie, su cui sedevano tutti gli studenti dell'ultimo anno.
Mentre percorrevano la sala per raggiungere il tavolo dei professori, di fronte cui li aspettava una sorridente McGranitt, tutti gli occhi erano puntati su di loro. Erano però entrambi abituati a quel tipo di attenzioni.

« Vi presento due tra i migliori studenti che Hogwarts abbia mai avuto. » li presentò la McGranitt, « Rose Weasley e Scorpius Malfoy. » sentendo i loro nomi, molti studenti trattennero il respiro o iniziarono a bisbigliare tra loro. Entrambi sorrisero, fingendo di non farci caso.
« Come vi è stato spiegato un paio di giorni fa, abbiamo fatto venire qui questi due brillanti ex studenti perché vi possano aiutare nella difficile scelta che presto tutti dovrete fare, ovvero quale carriera lavorativa intraprendere. »

Rose non fece fatica a riconoscere nei ragazzi che ora si trovavano di fronte a lei la stessa espressione che aveva sempre visto negli studenti che frequentavano l'ultimo anno.

« Loro sono qui per voi, — continuò la Preside, — quindi ascoltate quello che hanno da dirvi e fatene tesoro. » detto questo, lasciò la stanza per tornare al suo ufficio. Nella Sala Grande rimasero solo una cinquantina di ragazzi e loro due.

Rose e Scorpius si lanciarono una breve occhiata, poi Rose si schiarì la voce ed iniziò a parlare. « Come vi ha detto poco fa la Preside, mi chiamo Rose Weasley, ho ventun anni e sono una Pozionista. » sorrise. « So benissimo cosa state provando in questo momento: avete paura di lasciare questo bellissimo posto, che per anni avete potuto chiamare Casa ma che purtroppo presto non lo sarà più. » sospirò.
« Ogni studente dell'ultimo anno, anche quello che ha chiaro da sempre quello che vuole fare una volta uscito da qui, arrivati la fine dei M.A.G.O. vacilla e inizia a dubitare. »

 

I M.A.G.O. erano finiti da qualche giorno ma, invece di provare una sensazione di pace e tranquillità, si sentiva agitata e ansiosa, perché ormai tutto stava per finire... O iniziare.

« Vuoi stare tranquilla? » le disse Scorpius sbuffando.

« No che non posso. » ammise seccata.

Scorpius si trattenne dal commentare irritato e le prese le mani. « Lo vuoi capire o no che questa è una grande notizia? Insomma... Credevo che tutto quello che hai fatto negli ultimi sette anni servisse proprio a questo. »

« Pensavo che essere la studentessa migliore dell'anno mi desse dei vantaggi, invece non è così. »

« Prima di tutto, UNA degli studentI migliorI dell'anno, — disse alludendo al fatto che lo erano entrambi, — e secondo, ci ha dato un vantaggio fantastico, che tutti ci invidiano. »

Rose abbassò lo sguardo incerta. « Io non lo so. »

« Rose — le disse sollevandole il mento perché lo guardasse negli occhi — possiamo trascorrere la prossima settimana in qualsiasi luogo di lavoro desideriamo, mentre tutti gli altri potranno solo fare una gita al Ministero! Al e Rob vorrebbero ucciderci per l'invidia e tu te ne stai qui a lamentarti... » non la riusciva a capire.

« Io ho paura di scegliere il posto sbagliato. » lo disse a bassa voce, vergognandosi dei suoi stessi pensieri.

Scorpius spalancò la bocca per qualche secondo, preso alla sprovvista. « Credevo che volessi fare la Pozionista. » le disse sorpreso.

« Ed è così! » esclamò lei. « Ma... E se non fosse la cosa che fa per me? Se dovessi tenermi aperte più possibilità... »

 

« La paura dei cambiamenti è normale, e qualche scenata di fine corso è accettabile. » sapeva che in quel momento Scorpius la stava guardando con il solito ghigno sulla faccia, quello che metteva su quando si tratteneva dal prenderla in giro.
« Quello che non potete permettere è che la paura vi impedisca di fare la scelta giusta per il vostro futuro. Non lasciate mai che la paura vi blocchi. »

 

« Stai scherzando spero! »

Rose lo guardò imbarazzata. « Gli standard di Hogwarts sono bassi in confronto a quello che viene chiesto ad un Pozionista... » provò a spiegarsi.

« Quello che stai dicendo tu non vale solo per i Pozionisti, Rose, ma vale per qualsiasi altra carriera. La vita fuori da qui sarà dura, ma di certo non si può dire che tu le pozioni non ce le abbia nel sangue. » ma quando la vide sbuffare decise di insistere. Le prese il viso tra le mani perché lo guardasse negli occhi. « Fai quella settimana nell'azienda. Sono sicuro andrà benissimo, ma se così non fosse, troverai di sicuro qualcos'altro da fare, ne sono certo. »

 

Rose fece un passo indietro perché intervenisse Scorpius. « Avere un sogno nella vita, un obbiettivo per la propria carriera futura è importante. Se voi ci credete fino in fondo, vuol dire che potete farcela. Solo voi potete conoscere i vostri limiti, quindi non permettete agli altri di dirvi che non potete farcela. »

 

Robert entrò nella Sala Comune dei Serpeverde furioso. Quando gli passò di fronte non li vide nemmeno, ma tirò dritto verso la sua camera. Scorpius decise di seguirlo, così come fece Albus un secondo dopo.

Lo trovarono disteso sul letto, con la faccia premuta sul cuscino e il probabile intento di non respirare mai più. « È andata così male? » chiese preoccupato Albus.

Robert emise uno strano rumore soffocato, che probabilmente voleva dire "sì".
Tutti gli studenti dovevano presentarsi a turno nella Sala Professori per comunicare all'intero corpo insegnanti quale sarebbe stata la loro scelta una volta terminato il percorso scolastico.
Sapevano tutti che Robert voleva fare l'Auror e i Gangster vedevano in lui tutte le caratteristiche necessarie, ma probabilmente qualcuno dei professori non la pensava allo stesso modo.

Finalmente Robert, dopo diversi minuti di suppliche, spiegò loro cos'era accaduto. « Hill dice che secondo lui sarei più portato per un lavoro d'ufficio. »

Sia Scorpius che Albus lo guardarono sconvolti. Sapevano tutti che Robert non era il tipo da starsene fermo tutto il giorno seduto dietro una scrivania.
« Beh, chi se ne frega. Mica può impedirti di partecipare alle selezioni! Saranno gli Auror a decidere se sei portato. » disse convinto Albus.

« Io non lo voglio più fare. » rispose sicuro Robert.

In quel momento, Scorpius perse la pazienza. Era la seconda persona in un giorno, che andava fuori di testa per quello stupido colloquio.
« Ma si può sapere che cavolo di problema avete oggi? Hai questo sogno da quando avevi sei anni e ora, perché uno stupido professore di Incantesimi ti dice che secondo lui non ce la puoi fare, molli tutto? » aveva urlato. Era fuori di sé.

Robert non si aspettava un simile trattamento, quindi rimase sorpreso. Ma poi la rabbia prese il sopravvento. Non era il tipo che si lasciava urlare contro in quel modo. « Beh scusami se non ragiono più come un bambino di sei anni. » detto questo si alzò dal letto e se ne andò, ignorando le parole dei suoi migliori amici.

 

« Vi trovate in un momento particolare: avete appena superato lo stress per gli esami e siete di nuovo sotto pressione per prendere una decisione che influirà molto sulla vostra vita. I vostri amici, quelli più sinceri, vi conoscono e vi hanno ascoltati per anni. Quando avete un dubbio a volte è meglio se vi fidate di loro. » aggiunse Rose.

 

Robert non si vedeva in giro da ore. Non si era presentato alla cena e non era in nessun luogo di quelli che di solito i Gangster frequentavano.

Albus diceva di lasciarlo sfogare, e di dargli il tempo necessario per schiarirsi le idee, ma Rose non era dello stesso parere, così gli aveva preso la Mappa Del Malandrino e l'aveva trovato.

Scorpius si sentiva in colpa per il modo in cui l'aveva trattato, così era andata da sola a far ragionare quel testone di un Nott.

Si era nascosto in un'aula abbandonata vicino alle cucine, infatti dai resti sul pavimento intuì che vi avesse fatto un salto.
Aveva trasfigurato un banco in un comodo divano e se ne stava disteso sopra, mentre lanciava in aria una pallina di gomma.
« Mi vuoi prendere a pugni? » le chiese, senza guardarla. Sul viso il sorriso finto che faceva per difendersi e non far vedere quanto soffrisse.

Gli si sedette a fianco, sospirando. « Non ti voglio picchiare. Voglio solo parlare. »

Robert annuì e si mise a sedere. « Non è bello quando hai un sogno e qualcuno te lo demolisce. » ammise con tristezza.

« Non è stato demolito. Semplicemente un Professore su tredici non pensa che tu ce la possa fare. E quindi? Nella vita molte persone non crederanno in te, è già successo con i tuoi genitori, ma questo non ti ha mai fermato. »

Robert aveva faticato molto per prendere i M.A.G.O. necessari per diventare Auror. I suoi voti fino alla prima metà del sesto anno non erano mai stati i migliori, ma quando si era reso conto che, se continuava così, non avrebbe potuto realizzare il suo sogno, si era rimboccato le maniche e aveva alzato la media di tutte le materie raggiungendo l'Oltre Ogni Previsione.

Molti Professori si erano quindi resi conto che il ragazzo era migliorato e che la carriera dell'Auror non era irraggiungibile, mentre Hill vedeva ancora il ragazzino che non faceva i compiti e aveva impiegato il doppio del tempo rispetto al resto della classe per imparare l'uso degli incantesimi non verbali.

Sorrise all'amico passandogli una mano sul braccio. « Se ce l'ha fatta quello zuccone di James, ce la puoi fare anche tu. » gli disse con un occhiolino.

Robert rise, poi la guardò incerto. « Dici che sarò un bravo Auror? »

Rose gli fece l'occhiolino. « Uno dei migliori. » disse con sicurezza, mentre si alzava per poi porgergli la mano.

Lui l'afferrò e insieme tornarono dai loro amici.

 

Scorpius prese la parola. « Però il vero problema si presenta quando non avete la minima idea di che carriera intraprendere, o avete così tanti sogni e possibilità da non riuscire a decidervi. » vide molti ragazzi annuire, come se avesse appena descritto la loro situazione. « Beh, sappiate che ci sono diversi modi per procedere in questa situazione. Ad esempio potete ascoltare quello che vi dicono i Professori durante l'incontro di fine esami. »

 

Entrò nella stanza agitato. Per la prima volta nella sua vita non aveva una risposta pronta per una semplice domanda. Cosa voleva fare del suo futuro?

Si sedette sulla sedia disposta di fronte al tavolo dietro cui stavano tutti i professori. Lo fissavano felici, quasi rilassati all'idea di avere finalmente di fronte uno studente con ottimi voti, che quindi doveva avere per forza un buon piano per il suo futuro.

Il primo a parlare fu il professor Lumacorno, direttore della Casa dei Serpeverde. « Allora signor Malfoy, — disse con un gran sorriso. — credo che la signorina Weasley le abbia già accennato al fatto che i suoi ottimi voti le permetteranno di trascorrere una settimana nel luogo di lavoro che intenderà frequentare terminato il suo percorso qui ad Hogwarts. »

Scorpius annuì in risposta.

Il sorriso di Lumacorno si allargò. « Ed avendo lei ottenuto la stessa media nei voti della signorina Weasley abbiamo deciso di concedere lo stesso privilegio a lei. »

Scorpius notò che ad ogni parola il suo petto e il suo sorriso si allargavano, come se stesse parlando di sé stesso. Era così fiero del fatto che uno dei due studenti migliori della Scuola appartenesse alla Casa di cui era il direttore.
Scacciò velocemente quel pensiero dalla sua testa e rispose. « Vi ringrazio molto per aver deciso di concedermi questo privilegio. » sperò che il sorriso sulle sue labbra non fosse teso come immaginava.

Lumacorno comunque non sembrò accorgersene, e continuò il suo discorso. « Quindi, ora che le ho dato questa informazione, ci dica pure quale carriera ha intenzione di intraprendere. » posizionò la piuma che teneva in mano sopra alla pergamena, pronto per scrivere il meraviglioso lavoro che un così brillante studente voleva iniziare.

Le guance di Scorpius si scaldarono e l'agitazione iniziò a farsi strada. « Io... » non riusciva nemmeno a formulare una frase. Gli sguardi preoccupati che si rivolsero tra loro i professori lo agitarono ancora di più. « Beh, — prese un bel respiro per farsi coraggio e lo disse — non ho idea di cosa scegliere. » disse sinceramente e sperando che Lumacorno non gli tirasse addosso la boccetta di inchiostro, cosa che, a giudicare dalla sua faccia, aveva intenzione di fare.

Lumacorno non sembrava essere in grado di proferir parola, quindi la Martin, professoressa di Difesa, decise di intervenire. « Scorpius, non ti preoccupare. » essendo ormai arrivati alle ultime settimane di scuola e avendo terminato il percorso di studi, la Martin sembrava aver deciso che gli studenti dell'ultimo anno meritassero di essere chiamati per nome.
« È del tutto normale non essere sicuri di cosa si voglia fare del proprio futuro, noi siamo qui anche per questo. Aiutare gli studenti indecisi a prendere una decisione. »

Per un momento Scorpius fu tentato di chiederle se per caso ci fosse il rischio che non riuscissero ad aiutarlo, ma poi decise di non esprimere quella domanda ad alta voce e annuì semplicemente. La Martin apprezzò quel gesto perché gli sorrise in risposta.

« Una delle domande che può aiutarti a fare chiarezza è: quale materia ti è piaciuta maggiormente nel corso di questi sette anni? »

 

« Non abbiate paura di rispondere a questa domanda. Serve a fare chiarezza, a dare ai Professori uno spunto per suggerirvi alcuni mestieri in cui bisogna essere particolarmente ferrati come in quella materia. »

 

Scorpius ci rifletté per qualche secondo. « Non ne ho una sola. Difesa mi piace molto, ma anche Trasfigurazioni e Incantesimi... » rispose incerto.

Il sorriso della Martin si allargò, anche se probabilmente se lo aspettava perché non si scompose poi tanto, mentre a Lumacorno quasi venne un infarto. L'emozione suscitatagli dal momento in cui Rose aveva scelto Pozioni, gli aveva fatto credere di poter ottenere entrambi i migliori studenti di Hogwarts.

« Con queste materie posso suggerire la carriera dell'Auror. » intervenne la professoressa Taylor, insegnante di Trasfigurazione.

Non appena sentì la parola "Auror", Lumacorno sembrò risvegliarsi dal suo stato di shock. « Scusate un secondo. » intervenne proprio mentre la professoressa Martin apriva la bocca per esprimere il suo consenso. « Il talento del signor Malfoy nella mia materia non è da sottovalutare. Io consiglio vivamente la carriera del Pozionista. »

Lo sguardo che ricevette in risposta da Scorpius e dalla professoressa Martin fu lo stesso: disapprovazione negli occhi e un sopracciglio inarcato.
Scorpius però non andrò oltre, mentre la Martin decise di dar voce alla sua espressione. « Horace, il ragazzo ha talento in molte materie, se tutti noi professori dovessimo suggerire una carriera pertinente, non usciremmo mai più da qui e lo renderemmo solo più confuso. » cercò di spiegarsi, ragionevolmente.

La faccia di Lumacorno diventò rossa. « Stai forse dicendo che non so riconoscere un talento quando lo vedo? Stiamo parlando di uno studente della mia Casa e io credo di sapere cos'è meglio per questo ragazzo. »

E da quel momento fu il disastro.

 

« Certo, a volte nemmeno i professori sanno consigliarvi al meglio quindi potreste semplicemente darvi del tempo e aspettare di vedere che cosa viene fuori. Insomma, a volte è meglio aspettare. »

 

Scorpius rientrò nella Sala Comune dei Serpeverde con il morale a terra. Aveva riposto tutta la sua fiducia sui professori, che invece avevano finito per litigare tra loro perché ognuno aveva un'idea diversa sul suo futuro e ci teneva ad imporla.

Non appena attraversò l'ingresso, Robert, Albus e Rose — che quell'anno trascorreva più tempo nella loro Sala Comune che nella sua — gli furono di fronte.

« Allora? Cosa hai detto alla fine ai professori? »

« Dove trascorrerai la settimana di esplorazione? »

« I professori ti sono stati d'aiuto? »

Scorpius non rispose ad alcuna domanda, prese Rose per una mano e la trascinò con lui sopra il primo divano libero. Albus e Robert li seguirono e Rose, curiosa e preoccupata, si lasciò portare senza aprir bocca.
Si massaggiò le tempie per un paio di secondi, poi raccontò loro cos'era accaduto. « Hanno iniziato a litigare. » disse semplicemente.

I tre ragazzi lo guardarono come se avesse appena detto di aver visto Voldemort distribuire abbracci in corridoio: sconvolti.

« Lumacorno ha dato di matto perché non voglio fare anche io il Pozionista e, quando la Taylor ha proposto per me la carriera dell'Auror, lui ha protestato dicendo che, come direttore della mia Casa di appartenenza, conosce ciò che è meglio per me. » vide Robert illuminarsi quando sentì che gli avevano proposto di fare l'Auror e Rose scuotere la testa sconsolata.

« Che coglione. » commentò invece Albus.

Scorpius chiuse gli occhi e si prese la testa tra le mani. « Alla fine abbiamo deciso che trascorrerò la settimana al Ministero, visto che lì ci sono molti lavori da poter osservare... Per quanto riguarda il lavoro che sceglierò, la Martin mi ha suggerito di pensarci durante l'estate e di stare tranquillo fino ad allora. »

Rose annuì convinta. Aveva sempre ammirato quella donna e non la sorprese il fatto che fosse stata lei a proporre la soluzione migliore.

 

« Se poi nemmeno aspettare porta consiglio, anche in questo caso potreste ascoltare il parere degli amici, come vi ha suggerito prima Rose. » disse, rivolgendo a sua moglie un sorrisetto.

 

Hogwarts era finita da una settimana, le gite al Ministero per tutti gli studenti dell'ultimo anno, Scorpius compreso, erano state due settimane prima, lo stesso valeva per quella in una fabbrica di pozioni per Rose.

Lei era tornata ad Hogwarts, per l'ultima settimana, piena di entusiasmo. Aveva trascorso cinque giorni fantastici ed era tornata sicurissima che, appena terminata Hogwarts, avrebbe fatto domanda per essere assunta. Rose aveva qualche timore, ma Scorpius era sicuro l'avrebbero presa subito, e così era stato. Aveva infatti appena terminato la sua prima settimana di lavoro.

Robert si era trasferito a Malfoy Manor e non faceva altro che studiare per gli esami teorici per entrare in Accademia. Scorpius non l'aveva visto studiare così tanto nemmeno per i M.A.G.O. e la cosa lo rendeva orgoglioso. Sapeva che ce l'avrebbe fatta.

Albus si allenava tutto il giorno a catturare boccini e schiavare bolidi, per prepararsi per le selezioni dei Cannoni di Chudley che si sarebbero tenute la settimana seguente.

Lui, a quanto pareva, era l'unico tra i suoi amici a non avere idea di cosa fare della sua vita, e la cosa lo innervosiva. Rose gli ripeteva di calmarsi, che presto avrebbe capito cosa voleva fare e che, molto probabilmente, nel profondo lo sapeva, ma non riusciva a capirlo, lui però stava perdendo la speranza.

« Potresti fare le selezioni con me. » gli disse Robert, alzando per un attimo lo sguardo dal suo baule.

Stavano entrambi preparando i bagagli per trasferirsi alla Tana per il resto del mese. Solitamente trascorrevano lì solo tre settimane ad agosto, ma questa volta la famiglia Weasley li aveva invitati prima. Anche se Rose già lavorava e forse sia Robert che Albus presto avrebbero iniziato, Scorpius aveva accettato e Robert l'aveva inevitabilmente seguito. Alla Tana c'era sempre qualcosa da fare, e comunque con lui ci sarebbero stati sempre Hugo e Lily. Quell'anno alla Tana ci sarebbe stata anche Rachel, che si sarebbe allenata per le selezioni delle Holiday Harpies che si sarebbero tenute, come quelle di Albus, la settimana seguente.
Lui comunque sarebbe dovuto partire ad agosto per delle gare di scherma a Parigi e aveva intenzione di portare con sé Rose, che aveva già appurato di avere due settimane di ferie proprio in quel periodo.

Scorpius ci pensò per qualche secondo. Molta gente gli aveva proposto di fare l'Auror, ma a lui non era mai interessata quella carriera.
Storse il naso. « Non credo sia quello che voglio fare... Insomma, hai visto James? Il primo anno ti distrugge. »

Robert si strinse nella spalle. « Come vuoi amico, ma secondo me non avresti nessun problema a passare le selezioni. » Scorpius aveva qualche dubbio, ma non disse nulla. Non voleva dire all'amico, il cui sogno era da sempre fare l'Auror, che le selezioni per quella carriera erano le più difficili rispetto a qualsiasi altro mestiere magico.

Prese il suo fioretto e lo mise nel baule. D'Artagnan l'avrebbe raggiunto alla Tana per aiutarlo negli allenamenti di preparazione per le gare.

 

« A volte, invece, è proprio il vostro futuro lavoro a trovarvi. »

 

« Mangio di fretta perché sono già in ritardo. » annunciò Rose correndo in cucina, afferrando le prime cose che le capitarono in mano e ingozzandosi.

Scorpius la osservò, la bocca piena e sporca, e gli venne da ridere.

« Dom, non mi aspettavo che una ragazza elegante come te russasse! » esclamò all'improvviso Rachel, che nel corso della sua permanenza alla Tana divideva la camera con Dominique e Rose.

Dominique quasi si soffocò con il caffè. Anche lei stava mangiando in fretta, ma non come Rose che si doveva presentare a lavoro entro dieci minuti.

Tutti risero della reazione di Dominique, mentre Rose fece spallucce. « Divido la camera con lei da una vita, ormai ci ho fatto l'abitudine. »

Ma la possibile risposta della bionda venne troncata sul nascere dall'arrivo di quattro gufi che beccarono alla finestra. Per un momento, vedendo tutti quei gufi, credettero fossero arrivati i risultati degli esami ma poi si resero conto che, vista la quantità di studenti che c'erano alla Tana, i gufi sarebbero dovuti essere molti di più.

Rose, che era la più vicina alla finestra e l'unica in piedi, li fece entrare e i quattro pennuti consegnarono una lettera a lei, Scorpius, Albus e Rachel.
I quattro ragazzi aprirono le buste curiosi e rimasero sorpresi da quello che vi era scritto. La prima a parlare fu Rose, che era la più veloce a leggere.

« I Cannoni ci invitano a presentarci alle selezioni che si terranno settimana prossima. » disse a tutti gli altri, che aspettavano di sapere il contenuto delle lettere.

Robert rimase per un momento deluso di non aver ricevuto la stessa lettera, poi si rese conto che, dei quattro ragazzi, due avevano intenzione di intraprendere quella carriera seriamente e, i due restanti, avevano vinto il premio come migliori cacciatori dell'anno. Altro traguardo che la coppia si divideva. In ogni caso Robert avrebbe rifiutato l'invito, dal momento che l'unica cosa che voleva fare era l'Auror.

Rose gettò la busta sul tavolo. « Beh, io vado a lavoro! » diede un veloce bacio sulle labbra a Scorpius e se ne andò, lasciando il fidanzato in piena crisi.

Voleva diventare un giocatore di quidditch professionista?

Era talmente assorto che non si accorse che gli altri erano tutti intorno a lui, Albus e Rachel per leggere le loro lettere e sapere che cosa avrebbero fatto. Sapevano che Albus comunque si sarebbe presentato alle selezioni e immaginavano che la lettera dovesse renderlo alquanto felice, Rachel comunque voleva fare la giocatrice professionista quindi la risposta era abbastanza scontata, ma Scorpius?

Albus lo guardò felice. « Beh amico, magari è un segno. »

 

Rose prese la parola. « Può capitare anche, che alcune proposte lavorative arrivino da alcuni vostri familiari. In quel caso potrebbe sorgere la paura di accettare e poi essere considerati dei raccomandati dai colleghi. » Vide molti ragazzi annuire o abbassare lo sguardo. È difficile accettare, ma anche rifiutare una proposta arrivata da una persona a cui si vuole bene.
« Il mio consiglio è quello di rifiutare solo se quel lavoro non vi interessa. Non rinunciate mai ad una possibilità di lavoro che vi attira, solo per paura di quello che potrebbero pensare gli altri di voi. »

 

Harry guardò prima Ron, poi la nipote, che parlava tranquillamente con gli amici nel soggiorno, ignara del fatto che i due uomini parlassero di lei ormai da diverse ore.

Ron rise e batté la mano sulla spalla del migliore amico. « Senti, tu chiediglielo, mal che vada rifiuterà. » si trattenne dall'aggiungere che la figlia sicuramente avrebbe rifiutato.

Harry annuì e si diresse verso la rossa. « Rose, posso parlarti? »

Rose annuì e, curiosa, lo seguì nell'ingresso, dove potevano parlare tranquillamente, senza che le decine di persone ficcanaso che erano radunate alla Tana per le vacanze estive, li potessero sentire.

Harry batté le mani, incerto. Quasi intimorito dalla ragazza di diciassette anni che aveva di fronte. « Avrei una proposta per te, e vorrei che mi ascoltassi fino in fondo, prima di darmi una risposta. »

Rose annuì, impaziente di sapere cosa le volesse proporre lo zio.

« Vorrei chiederti di entrare a far parte della nostra sezione di Intelligence. » si trattava di una sezione speciale al Dipartimento degli Auror, dove le menti migliori sfruttavano le loro qualità nella ricerca dei criminali.
Molti anni prima, il Generale Rogers aveva fatto la stessa proposta ad Hermione, sperando che un cervello notevole come il suo li aiutasse a stanare i Mangiamorte nascosti e fuggiti in tutto il mondo. Hermione aveva rifiutato, sostenendo di aver dedicato fin troppi anni della sua vita alla cattura di quei mostri.
Ora Harry era di fronte ad una ragazza con lo stesso immenso potenziale, e sperava con tutte le sue forze che sua nipote non rifiutasse.
« Un cervello come il tuo ci sarebbe molto utile. » concluse Harry.

Rose gli rivolse un sorriso incerto. « Mi dispiace, ma ho già iniziato la mia carriera come Pozionista... È il mio sogno e non sono interessata ad altri lavori. »

Harry annuì comprensivo. Sapeva che Rose era interessata a tutt'altra cosa, quindi le sorrise e, comprensivo, la lasciò tornare dai suoi amici. Per un secondo gli attraversò la mente il pensiero di poter ancora sperare, un giorno, sui figli geniali che due ragazzi come Rose e Scorpius avrebbero potuto avere in futuro, ma lo scacciò immediatamente, dandosi del visionario.

 

Scorpius sorrise ripensando all'assurdo tentativo di Harry, di convincere Rose, la quale aveva sempre sostenuto di voler fare la Pozionista, a diventare un membro dell'Intelligence.
« Non abbiate paura di vagliare opzioni non convenzionali. Pensate in grande, non solo al classico posto al Ministero. Potreste diventare la persona che ha inventato un nuovo tipo di lavoro. »

 

Scorpius sbuffò per la decima volta in due minuti, disteso sul suo letto alla Tana, mentre osservava il soffitto. Il giorno seguente sarebbe partito, insieme a Rose, per Parigi, dove si sarebbero tenute le gare di scherma per cui si era preparato tutto l'anno. D'Artagnan e Rose erano emozionatissimi, anche se per motivi diversi.

Ormai era arrivato agosto, le vacanze estive erano quasi terminate, presto Hugo e Lily sarebbero tornati ad Hogwarts, Robert, Rachel e Albus avrebbero iniziato a lavorare... E lui? Lui sembrava essere l'unico al mondo a non sapere che fare della sua vita. Persino i due Gangster più piccoli, a cui mancavano ancora due anni di scuola per terminare gli studi, sembravano aver chiaro che cosa avrebbero fatto una volta usciti da Hogwarts.

Osservò l'ora sull'elegante orologio che Rose gli aveva regalato per il compleanno e, appurando che mancavano meno di venti minuti al ritorno della ragazza dal lavoro, decise di alzarsi e ritornare alla preparazione delle valige.
Se al suo ritorno, Rose non l'avesse trovato con i bagagli pronti, lo avrebbe ammazzato.

Per una volta era lei quella più precisa dei due, così emozionata per la sua prima visita nella Città della Luce, da aver preparato tutto con una settimana di anticipo, precedendo di molto anche Scorpius, che solitamente iniziava con la preparazione dei bagagli con largo anticipo e seguendo una scaletta precedentemente scritta.

Si dedicò prima ai vestiti, accuratamente piegati e risposti secondo le necessità e il clima, infine si dedicò al borsone contenente il necessario per la scherma.
Recuperò e sistemò ogni cosa, lasciando per ultimo il fioretto.

Nel momento in cui lo prese in mano, gli attraversò la mente una strana idea, che però non se ne andò con il trascorrere dei minuti, ma divenne sempre più grande e radicata.

Quando Rose aprì la porta della camera che Scorpius divideva con i due migliori amici, rimase stupida quando lui la abbracciò con un sorriso enorme, e non trovandolo disteso sul letto come lo aveva immaginato per tutto il giorno. Sorrise, contagiata dalla ritrovata felicità del ragazzo e felice che finalmente fosse tornato il solito Scorpius.
« Che succede? » gli chiese, quando lui la lasciò andare.

Scorpius non riusciva a restare fermo, troppo emozionato per aver finalmente trovato la risposta, così iniziò ad attraversare la stanza. « Credo di aver capito cosa voglio fare. »

Rose esultò. « Che cosa? » gli chiese, impaziente di sapere la risposta.

Scorpius le si fermò di fronte. « L'unica cosa a cui ho pensato in questi giorni è stata la scherma. Quando provavo a concentrarmi su un possibile lavoro, pensavo solo al fatto che mi dovevo allenare, che dovevo prepararmi per le gare. Ho sempre dedicato molto tempo a questo sport... » si fermò un secondo per osservare il volto di Rose. Per un momento ebbe paura di leggervi insicurezza. Lei però aveva lo stesso sorriso di prima sulle labbra e gli diede la forza di continuare. « E se la scherma diventasse il mio lavoro? »

Rose ci rifletté per qualche secondo. Scorpius, fin da quando erano al primo anno, aveva sempre dedicato moltissimo tempo alla scherma. Si allenava anche quando avrebbe dovuto studiare per gli esami — irritandola non poco quando raggiungeva comunque ottimi risultati — e dedicando alla disciplina molto più entusiasmo e dedizione di quanto gli avesse mai visto fare con qualsiasi altra materia scolastica. Non le ci volle molto quindi, per capire che Scorpius aveva trovato la soluzione.
Annuì con convinzione. « Per me si può fare. » gli rispose, con un gran sorriso sulle labbra.

Scorpius non le lasciò terminare la frase, perché le prese il viso tra le mani e la baciò con trasporto. Finalmente aveva trovato quello che voleva fare nella vita e, se lei era d'accordo e lo sosteneva, lui ci sarebbe potuto riuscire.

 

« Una volta che avrete capito qual è il vostro sogno, non lasciatevi demoralizzare se questo risulta irraggiungibile, magari per questioni finanziare. Esiste sempre un modo. » continuò Rose.

 

Scorpius spinse l'enorme porta, che si aprì cigolando su una sala ampia e impolverata. « Eccola qui. » le disse, emozionatissimo.

Rose si guardò intorno. A prima vista non sembrava un granché, ma con qualche aggiustatina e il giusto materiale, sarebbe cambiata completamente.

Erano tornati da Parigi da una settimana e Scorpius era riuscito a trovare il posto dove avrebbe realizzato il suo sogno.

Non avevano fatto altro che parlarne, anche durante il loro viaggio, ed ora eccoli lì.

Alla fine Scorpius aveva deciso di utilizzare i soldi del conto a suo nome che i suoi genitori avevano aperto molti anni prima, a cui poteva accedere dal momento in cui era diventato maggiorenne. Con i soldi del conto era riuscito a comprare una palestra abbandonata in centro a Diagon Alley.

Il piano prevedeva che questa fosse situata in centro, perché con uno sport non ancora così conosciuto tra i maghi, era necessario avere molta visibilità, e suscitare così la curiosità dei futuri iscritti.

I soldi rimanenti nel conto sarebbero bastati per pagare altri tre mesi d'affitto, poi avrebbe dovuto fare affidamento nell'abbonamento mensile che avrebbero pagato gli iscritti. Per raggiungere la quota mensile necessaria, e avere anche un guadagno decente, Scorpius doveva riuscire a trovare un centinaio di iscritti.

Sapevano entrambi che sarebbe stato difficile, ma ce l'avrebbe fatta.

 

Scorpius sorrise ai ragazzi. « Noi abbiamo terminato. Avete qualche domanda? » molti ragazzi alzarono le mani, e risposero a ciascuno di loro.

Prevedibilmente ci fu qualcuno che provò a portare l'argomento sulle loro famiglie. Qualche ragazzo ebbe persino il coraggio di chiedere a Rose se fosse single, ma lei gentilmente rispose che era sposata con Scorpius e che avevano una figlia ad aspettarli a casa. La maggior parte delle domande però, furono pertinenti e intelligenti, utili non solo per i ragazzi che le fecero, ma per molti altri.

Mentre aspettavano che la Sala Grande si svuotasse, una ragazza si avvicinò loro. « Alla fine ce l'ha fatta, signor Malfoy? È riuscito ad aprire la sua palestra e a realizzare il suo sogno? » chiese, con le guance che andavano a fuoco.

 

Scorpius batté la testa contro il muro della palestra.
Era stata pulita, tirata a lucido e sistemata. Ora era bellissima ma, nonostante questo, Scorpius non era riuscito a trovare un solo iscritto, anche se trascorreva intere giornate a distribuire volantini e farsi pubblicità.

I soldi del fondo erano ormai esauriti, e lui iniziava a pensare di aver sbagliato, e di star sprecando tempo e soldi che avrebbe potuto utilizzare per qualcosa di più intelligente.

Rose continuava a spronarlo. Era fantastica, non aveva mai perso il sorriso e sapeva sempre cosa dirgli per tirarlo su di morale. Se non fosse stato per lei, avrebbe mollato tutto da almeno un mese.

All'improvviso, la porta d'ingresso si aprì, e ne entrò un ragazzo che si guardò attorno incerto. « C'è nessuno? »

Scorpius gli corse incontro. « Ciao! » gli disse con entusiasmo. « Sei qui per una lezione di prova? » gli chiese speranzoso, dal momento che il ragazzo stringeva in mano uno dei suoi volantini.

Il ragazzo annuì.

« Hai qualche conoscenza della scherma, o sarebbe la prima volta? » gli chiese Scorpius, mentre gli porgeva un fioretto.

« Ho fatto anni di scherma in una palestra babbana... Ma sai, tra ragazzi ci si fa domande ed è difficile inventare qualcosa per non rivelare la verità. » gli rispose, mentre impugnava il fioretto.

Scorpius annuì, comprensivo. Lui si era sempre allenato da solo proprio per lo stesso motivo. Avendo iniziato da piccolo, i suoi genitori avevano paura che si lasciasse sfuggire qualcosa, o che addirittura avesse qualche episodio di magia involontaria, così non lo avevano iscritto ad una palestra, dal momento che ne esistevano solo di babbane, ma avevano assunto D'Artagnan.

Ovviamente non tutti si potevano permettere di contattare il fantasma del più famoso spadaccino di tutti i tempi, quindi c'era chi, come il ragazzo, doveva correre il rischio e accontentarsi della soluzione babbana.

« Come ti chiami? » gli chiese Scorpius, mentre si metteva in posizione.

« Jimmy Clark. » rispose, mentre anche lui si preparava ad iniziare.

« Piacere, io sono Scorpius Malfoy. » gli rispose cortesemente, prima di dare inizio allo scontro.

Il ragazzo era molto bravo, e sembrò divertirsi, perché alla fine della prova aveva un enorme sorriso soddisfatto stampato in faccia. « Credo proprio di volermi iscrivere. » ammise, restituendo il fioretto a Scorpius.

Scorpius dovette usare tutto il suo autocontrollo per non correre ad abbracciarlo. « Fantastico! » esclamò.

Jimmy si guardò intorno. « E ti dirò di più. Ho una decina di amici che si trovano nella mia stessa situazione, e che immagino vorranno iscriversi a loro volta. Li porterò qui domani. »

Scorpius lo guardò sorpreso. « Grazie. » riuscì solo a dire.

 

Quei dieci ragazzi poi ne parlarono con altri amici e, tra il passaparola e gente curiosa che passava per osservare cosa facessero quei ragazzi nella nuova palestra, Scorpius riuscì a fare cento iscritti in tre mesi. Ora, dopo quasi quattro anni dall'apertura, la palestra contava più di 500 iscritti. Si erano dovuti espandere, acquistando anche gli edifici adiacenti e Scorpius aveva dovuto assumere persone che lo aiutassero ad insegnare ai vari corsi. Tra questi, c'era D'Artagnan. L'arrivo del fantasma aveva portato tantissimi iscritti, fan del più famoso dei Moschettieri.

« Sì, ce l'ho fatta. Non ti nascondo che è stato difficile, ma ne è valsa la pena e, se ne avessi la possibilità, rifarei tutto. » le rispose con un sorriso.

La ragazza gli sorrise imbarazzata e seguì gli altri studenti fuori dalla sala.

La McGranitt li ringraziò moltissime volte, mentre li accompagnava ai cancelli di Hogwarts. Era così soddisfatta che chiese loro se potessero tornare anche l'anno successivo.

Rose e Scorpius non poterono che accettare. Avere una motivazione per ritornare ad Hogwarts era la realizzazione di un sogno.

« Siamo stati bravi. » disse Rose, mentre camminavano per raggiungere la Passaporta.

Scorpius annuì. « Devo dire che mi rende alquanto orgoglioso sapere che tutta quell'indecisione sia finalmente servita a qualcosa. »

« È servita a darti il tempo di realizzare qualcosa di unico, qualcosa di nuovo e tutto tuo. » gli disse, orgogliosa di quello che il marito era riuscito a realizzare.

Scorpius le passò un braccio sulle spalle per stringerla a sé. « Per caso è single, signorina Weasley? » le chiese, con un sorrisetto sulle labbra, alludendo alla domanda che le aveva fatto uno studente poco prima. « Perché se lo è, vorrei invitarla a cena. » aggiunse.

Rose rise. « Come ho detto prima, sono sposata, ma per lei, signor Malfoy, potrei fare un'eccezione. »

Risero entrambi mentre impugnavano la Passaporta, per tornare nella loro casa, dalla loro figlia, dai loro lavori e dalla loro vita perfetta.

*******************************************************

Note di fine capitolo: Si, lo so.... Sei mesi... Sono imperdonabile.
Il problema è che tra il lavoro e un capitolo diviso in più parti da terminare, mi sono incastrata. E, a proposito di questo, Vita da Auror non è finito, semplicemente è in stallo. Io so bene cosa succede e come si conclude, ho in mente i fatti principali, ma mi mancano le cose di contorno con cui riempire un capitolo...

Quindi, per non farvi aspettare ancora, nel frattempo ho pubblicato questo capitolo, che lo so... Non è niente di speciale.

So che non potrei permettermelo visto l'immenso ritardo, ma vorrei che continuaste a seguirmi e a leggere questa storia, anche perché non manca molto alla fine.

Per quanto riguarda questo capitolo, volevo mostrarvi le difficoltà di alcuni dei Gangster nei loro ultimi giorni ad Hogwarts, ma in particolare le difficoltà di Scorpius nel capire quale fosse la strada giusta da seguire. Mi è piaciuto molto scrivere questo capitolo, perché io mi sono ritrovata nella stessa situazione di Scorpius: un po' spaventata e insicura su quello che avrei fatto dopo...

In ogni caso ringrazio chi ha avuto la forza e la pazienza di arrivare fino in fondo, e mi ha perdonata quel tanto che bastava per leggere questo capitolo :)

Un bacione e alla prossima (sperando passino meno di sei mesi)!

  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: lolly powerpuff girl