Storie originali > Fantasy
Segui la storia  |       
Autore: nicco99c    16/12/2015    0 recensioni
Il deserto era un luogo affascinante : senza montagne alte e rocciose , senza specchi d'acqua , senza città grosse e rumorose , senza l'uomo , la vastità immensa di sabbia era dominata dal silenzio ; Eppure, se ci si metteva ad ascoltare con attenzione, il deserto aveva una voce , una voce candida e soave che in migliaia di anni non aveva mai cessato di gridare , urlare e cantare ... era il vento.
Quello stesso vento che ,come il canto delle sirene, conduceva i pellegrini e i viandanti in un luogo dove nessuno avrebbe mai ritrovato i loro corpi , ove nessuno sarebbe mai andato ad onorare le loro anime , un luogo dove i morti riposavano accompagnati solamente dal dolce ed armonioso canto del signore del tempo...Il deserto.
Genere: Avventura, Fantasy, Guerra | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Città d'oro, immensa rocca di suoni, voci e profumi. Tu, o grande creazione del genere umano, tu che dalle mani degli antichi venni creata tra le dune del deserto infuocato...Addio, addio maestoso gioiello delle sabbie, addio Corifles mattone immortale tra le braccia del signore del tempo.

 

Poesia saluto a Coriflesj 1823

 

Stephan diede un ultimo sguardo alla sua città natale, il sole stava sorgendo e presto la città del deserto avrebbe preso vita. Una lacrima gli rigò la guancia sinistra, il ricordo della discussione che aveva avuto con Samira la notte precedente era ancora vivo nella sua mente

 

****

 

Ti prego”.

Steph, i-io n-on so cosa, perché, perché te ne vuoi andare per sempre?”.

Ti ho già spiegato Sam, sono stanco di questa vita di rinuncie, in un posto come questo un orfano come mè non ha alcuna speranza di successo, nessuna opportunità”.

Ma Steph, mio padre ti adora, sai benissimo che se solo tu volessi potresti venire qui a vivere, con noi...con me, potrei anche convincerlo a darti un lavoro! Ma certo, non farai mai più il carovaniere! Al ministero qualche lavoro adatto a te lo hanno sicuramente”.

Non voglio assolutamente pesare sulle tasche di tuo padre, fa già molta fatica a mantenere questa casa, te e i tuoi studi...pensi non mi sia accorto della puzza di zuppa di cavolo? Come posso vivere in una nazione dove persino i nobili sono poveri? Qui non c'è futuro Sam! Lo sai anche tu”.

Smettila ti prego, non andartene Stephan, troverò io la soluzione te lo prometto!”.

L'unica soluzione è che io me ne vada per sempre, m-ma io vo-vorrei che tu venissi con me perché…”.

Come faccio a lasciare tutto, mio padre, i miei corsi e poi una volta arrivati là? Che faremo?”.

Io ti amo Samira e non mi interessa altro”.

C-che?”.

Ti amo da sempre Sam, non puoi sapere quante volte dormendo ho sognato i tuoi abracci, i tuoi baci, i tuoi spendidi occhioni azzurri che mi fissavano. Sei la mia unica ragione di felicità da quando i miei genitori sono morti, l'unica ragione per cui sono rimasto a vivere in questo luogo dimenticato dal mondo fino ad ora...”

Stephan, io ti voglio bene, siamo amici da quando eravamo piccoli m-ma non ho mai provato questi sentimenti per te m…”.

Ero certo che avresti risposto cosi' Samira! Lo Sapevo, sono stato uno stupido ad immaginare che una come te, nobile, ricca e bella volesse amare un povero e lurido popolano come me. E poi certamente il vecchio Konstantin non te lo avrebbe mai permesso vero? Sempre a dirti cosa devi fare, sempre pronto a comandare sulla tua vita come se fosse la sua;Certo tu, tu dall'altra parte sei sempre pronta ad ascoltarlo, sempre pronta a leccargli i piedi come se fossi la sua serva vero?”.

Non ti permetto di parlare in questo modo di me e di mio padre! Mettitelo in testa Steph io non posso venire con te. Tu non sei obbligato ad andartene, non voglio perderti per sempre, vattene a casa e dormici sopra, credo che tu sia molto stanco”.

Dillo quello che pensi realmente di me Sam, dillo! Mi ritieni uno straccione, un orfano ignorante...io lo so, lo so benissimo che tu pensi questo! Se io fossi un principe saresti scappata con me, mi avresti amato!”.

Dopo tutti questi anni, ti consideravo un fratello, il mio migliore amico! I-io non ho mai pensato queste cose su di te! Sei uno stupido Stephan, mi hai sempre visto come una persone superiore a te, mi giudichi per i miei soldi, non per i miei sentiment!”.

S-Sam n-no non capisci non volevo ferirti ma...”.

Ora basta fuori da questa casa! Vattene! Vattene, io non voglio vederti mai più! Non potrò mai amare una persona come tè!”.

 

****

 

Stephan scoppiò in un pianto disperato, odiava quella città, gli aveva tolto tutto: la famiglia, la ricchezza, la serenità dell'infanzia e ora gli aveva negato persino l'amore.

Il ragazzo tirò fuori dalla sua bisaccia il biglietto che aveva acquistato per Samira e lo stracciò.

“Non è rimasto nulla per me in questo posto”.

Si asciugò le lacrime con la manica della tunica e parti'; Davanti a lui c'era un radioso futuro, dietro il doloroso passato. L'ostacolo da affrontare era uno solo...il deserto.

 

 

 

 

“Prego eccellenza si accomodi qui, l'imperatore la riceverà a momenti”.

La porta in ferro venne chiusa a chiave e Lord Konstantin si ritrovò solo in una stanza senza finestre.

“Ehi voi aprite! Aprite stupidi sono io! Che fate!”.

Improvvisamente l'unica candela presente nella stanza si spense.

“Perfetto ora sono anche al buio. Accidenti volete aprire voi altri! Non credo che questa sia una sala d'aspetto, mi avete sicuramente portato nel posto sbagliato”.

L'anziano ministro iniziò a battere furiosamente i pugni contro l'uscio di quella inquietante stanza.

“Tu sei un uomo malvagio Konstantin Peshar”.

Konstantin sobbalzò spaventato quando una misteriosa voce incominciò a parlargli.

“Chi va la! Chi sei, che vuoi da me!”.

“Tu vuoi la morte, io lo so. Vedo la guerra, la distruzione, il dolore infinito della tua gente”.

Il vecchio cuore del signor Peshar cominciò a battere velocemente.

“Ti sbagli! Tu ti sbagli, io voglio il bene! Io sono buono”.

“TU!”.

Un vento gelido proveniente dal nulla gettò il corpo dell'anziano contro il muro.

“Tu sei malvagio, la gente ti odierà...alla tua morte solo l'inferno sarà degno di accoglierti”.

Nella mente di Lord Konstantin passarono alcune immagini scioccanti; Corpi di giovani bruciati e mutilati, campi di battaglia costellati da cadaveri e poi ancora il suo corpo impiccato ed infine...Samira, sua figlia ricoperta di sangue veniva chiusa in un sacco e gettata in un fiume.

“NO, NO! Cosa significa, cos'è questo!”

“Ahahhah, questo è il futuro che tu hai programmato Konstantin, queste sono le pene infernali che ti aspettano!”

“NO, Samira NO!”

A quel punto il debole cuore di Konstantin smise di battere, l'anziano si accasciò a terra ed esalò il suo ultimo respiro.

“SAMIRA! NO!”.

Quando Lord Konstantin apri' gli occhi si ritrovò accasciato sulla poltrona del suo studio, la fioca luce del mattino cominciava a filtrare dalle finestre e per la strada incominciava ad esserci un frenetico trambusto.

“U-un incubo, acc-accidenti era solo un maledetto incubo”.

Si passò una mano sul volto e prese un profondo respiro.

“Maledetta zuppa di cavoli… Non la mangerò mai più quella robaccia della cuoca”.

Ancora pallido in volto L'anziano dai baffi bianchi si alzò dalla sua sedia e dopo aver dato uno sguardo veloce alla lettera che si trovava ancora sulla sua scrivania, prese la giacca e in tutta fretta usci' da quella maledetta stanza.

 

 

Treserel, nonostante indossasse una pesante armatura in bronzo, era riuscito ad arrampicarsi in cima al suo albero preferito; Voleva perdersi, desiderava andarsene da quel palazzo, lui non era fatto per quello stile di vita, ero uno spirito libero: odiava le cerimonie pompose, i vestiti scomodi ed impossibili da indossare, detestava la sfarzosità e sopratutto le schiere di servitori che lo seguivano in ogni momento della giornata, persino al bagno; Era come un rapace chiuso in una gabbia per canarini.

Il ragazzo osservando l'orizzonte si fece accarezzare il viso dal vento, il profumo dei fiori appena sbocciati gli ricordò che presto la natura si sarebbe svegliata dal suo lungo sonno e la primavera sarebbe tornata con i suoi pomeriggi soleggiati ed il cinguettio degli uccellini.

“Peccato che dovrò stare chiuso in questa orrenda prigione d'oro per il resto dei miei giorni”.

L'unica cosa che adorava di quella reggia era la vista, infatti il palazzo dei cavalieri del sole era stato costruito sulla collina più alta di Shoguria; Da quella posizione si aveva una panorama completa su tutta la valle, dalla grande e moderna città di Shoguria, edificata appena sotto la collina, alle montagne azzurre del sud che facevano da confine con il regno della notte.

“Una vista meravigliosa non è vero Tres?”.

“Come hai fatto a trovarmi?”.

“Lo sanno tutti che i gemelli hanno le menti collegate fratellino”.

“Mi hai visto dalla finestra vero?”.

“Come siamo grigi quetsa mattina”.

Treserel sospirò e con un paio di balzi' scese dall'albero.

“Questa maledetta armatura la odio, come posso muovermi con indosso questa cosa?”.

Lara sorridendo tolse le foglie dell'albero dalla chioma bionda di suo fratello.

“Su su, andrà tutto bene, sarai il cavaliere più amato della storia di questa nazione”.

“Preferirei fare il contadino piuttosto che il sovrano”.

“Forza Tres la nonna ti cercava, ti devi preparare la cerimonia sarà tra due giorni ormai non hai più tempo per rimuginare”.

La ragazza prese dolcemente suo fratello gemello per mano e lo trascinò verso il palazzo del sole, verso il suo destino.

Treserel guardò il suo albero preferito e la splendida vista che si poteva godere dalla collina di Shoguria.

“Tutto questò sarà mio...purtroppo”.

Il giardino aveva visto il principe per l'ultima volta, la prossima volta a salire sull'albero di pesche sarebbe stato un rè.

 

 

Le due guardie, che sorvegliavano il pesante portone in quercia intarsiato in oro, si inchinarono al passaggio di Lord Konstantin.

“Sua eccellenza il primo ministro imperiale Lord Konstantin Peshar!”.

Un paggio introdusse il primo ministro a cospetto dell'imperatore delle sabbie Teplorus IV.

“Vostra maestà”.

Lord Konstantin si inginocchiò davanti alla minuta figura dell'anziano imperatore che ormai sulle sue spalle portava centodue anni di vita.

“Amico mio, via si alzi, che piacere Lord Konstantin...ma dove ho la testa prego si sieda amico mio, venga, venga gradisce del caffè? Lo faccio portare direttamente dal Bracasil”.

Il ministro prese posto sulla sua solita sedia in fronte alla scrivania barocca dell'imperatore.
“Mi scuso maestà se mi sono fatto ricevere con cosi' poco preavviso ma ho bisogno di parlarle di una questione urgente”.

“Ma certo amico mio, ma certo! Prenda un po' di caffè è squisito, non sente che profumo?”

Il sovrano sorridendo bonariamente versò in una tazzina di fine porcellana un po' di quella bevanda scura che tanto decantava, un forte aroma di caffè della migliore qualità si sparse per tutto il regale studio.

“Vostra maestà saprà sicuramente che fra due giorni a Shoguria si svolgerà l'incoronazione del nuovo cavaliere del sole e che un rappresentante del nostro impero dovrà sicuramente presenziare all'evento”.

“Ma certo ne ero al corrente amico mio e avevo già pensato di mandare il nostro ministro degli esteri, il conte Gheer”.

“Vostra maestà vorrei presenziare io all'evento”.

“Voi? Voi che non avete mai viaggiato al di fuori di questa città? Mi sorprendete davvero amico mio”.

“Proprio per questo , con somma umiltà, vengo qui ad implorare sua altezza imperiale. La prego mandi mè, l'età avanza e la voglia di conoscere il mondo è grande”.

L'anziano non guardò direttamente negli occhi l'imperatore metre face la richiesta, ma si mise a fissare l'antico arazzo che si trovava dietro la scrivania del sovrano.

“Ohohh amico mio vi capisco benissimo, la vecchiaia è dura ed il mondo è troppo vasto...e sia allora Lord Konstantin vi nomino mio rappresentate ufficiale”.

“La ringrazio infinitamente vostra grazia, avete reso un povero vecchio felice, la vostra magnificenza non ha eguali”.

“Su su non c'è bisogno amic...”

“Ora non la disturbo più altezza sono sicuro che ha molte faccende da sbrigare, le auguro una radiosa giornata”.

Dopo essersi inchinato frettolosamente Lord Konstantin lasciò lo studio dell'imperatore, raggirare quello sciocco omuncolo non era un ardua impresa ovviamente.

“Paggio, annunciami al ministro della guerra”.

Lord Konstantin fece un profondo respiro, aveva messo in moto l'ingranaggio ora nessuno avrebbe più potuto fermarlo.

Nessuno avrebbe potuto fermare il tempo…

 

 

Specifica: Il principe Trover citato nel prologo da Samira ed il principe Treserel non sono la stessa persona, li conosceremo tutti e due in seguito

 

 

 

Spazio dopo il capitolo:

Salve a tutti gente! Sono nico. Eccoci qua con il primo capitolo, incentrato sulla figura di Lord Konstantin che si fa sempre più intrigante a mio parere. Treserel è stato solamente nominato, ma lo vedremo meglio nei prossimi capitoli e Stephan ? Che farà? Infine credo che tutti abbiate capito che l'imperatore non ha proprio il potere nelle sue mani...o forse si?.

Benone ringrazio per la recensione ricevuta e ringrazio anche tutti coloro che hanno letto e leggeranno il capitolo e la storia.

Per il prossimo capitolo( che ho già iniziato a scrivere) bisognerà aspettare un pochino. Durate le vacanze non avrò proprio il tempo per mettermi a scrivere.

Al prossimo capitolo Nico

   
 
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Fantasy / Vai alla pagina dell'autore: nicco99c