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Autore: David89    06/03/2009    2 recensioni
...Era lì. Potevo ucciderlo, fargli saltare il cranio. Premere il grilletto. Si, era lontano, ma in Russia addestrano anche i migliori cecchini del pianeta. Dicono. Cosa, cosa m'ha spinto a non ucciderlo? La croce del mio M40 con la sua bella faccia in mezzo. Vento leggermente da Ovest. Stavo mirando alla donna a fianco a lui, sapendo che tanto avrei colpito la sua fronte, un buco in testa. PUM! Un lavoro pulito. Sarei ora in qualche isola del Pacifico. Sole, caldo, soldi e donne. Cosa potevo desiderare di più?...
Genere: Thriller, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 1.




Era lì. Potevo ucciderlo, fargli saltare il cranio. Premere il grilletto. Si, era lontano, ma in Russia addestrano anche i migliori cecchini del pianeta. Dicono.
Cosa, cosa m'ha spinto a non ucciderlo? La croce del mio M40 con la sua bella faccia in mezzo.
Vento leggermente da Ovest. Stavo mirando alla donna a fianco a lui, sapendo che tanto avrei colpito la sua fronte, un buco in testa. PUM! Un lavoro pulito. Sarei ora in qualche isola del Pacifico. Sole, caldo, soldi e donne. Cosa potevo desiderare di più?
Avevo affittato una camera di un alberghetto in una città vicina a Los Angeles, che dava proprio sul piazzale del municipio. Una camera spartana, niente di che. Un fottuto curioso alla reception che m'ha fatto domande su cosa ci facevo, cosa m'aveva spinto fin li, e balle varie. Se qualcuno si facesse i cazzi suoi, una volta ogni tanto... Penso che non saprò mai neanche come si mangiava lì, in quella topaia. Avevo preso un panino in un bar poco distante dal mio obiettivo. Cos'era? Insalata e forse della carne dentro, non ricordo. Ehi, però la donna delle pulizie... Un bel balconcino...
Uomo sui 50. Baffi, occhiali da vista. Veste sempre con una giacca blu scuro. Niente cravatta.
Così mi parlò Vlad al telefono. Il mio obiettivo.
Quando arrivai, con il binocolo riuscii ad intravederlo, mentre saliva le scale del municipio, con lui quattro bodyguard.
Vive sotto scorta. Ogni mattina alle 7 esce di casa, e va al lavoro. Esce dal lavoro dai cinque minuti prima ai cinque minuti dopo le 19. Casualmente, a discrezione di chissachì. Sono i bodyguard quasi a portarlo via di forza. E i percorsi fino a casa cambiano sempre, per evitare attentati.
Solo una volta hanno ripetuto lo stesso percorso. Guidava Mark Leby, uno dei migliori uomini.
Lo trovarono morto, la macchina in fondo al fiume.
Non poteva fare due volte lo stesso percorso. Neanche a distanza di una settimana.
Quante cazzo di strade ci sono in quel quartiere? Ho provato a perdermi un giorno, di mia spontanea volontà. Ho percorso vicoli stretti, strade apparentemente senza via d'uscita. E sbucavo quasi sempre davanti al municipio, cazzo. Una volta finii nella strada parallela. Chiesi ad un passante dove mi trovavo.
-E' vicino al Municipio, guardi... E' proprio la via parallela. Neanche due minuti, hombre-.
Gli avrei staccato la testa con un cavatappi. Aveva dannatamente ragione.
Dopo due giorni in quella città mi arrivò una telefonata.
Me la passò quel cazzone del receptionist.
-E' una linea sicura?- mi domandò una voce scura dall'altro capo del filo.
-Si- risposi, ingenuamente.
-Appena uscito dall'albergo, a destra percorri 400 metri. Svolta l'angolo. Sentirai suonare una cabina telefonica.-
Riattaccò.
Scesi e feci come mi disse di fare.
Svoltai l'angolo. Stavo per arrivare al telefono, quando iniziò a suonare. Alzai la cornetta.
-Domani. 19.02. La macchina arriverà neanche un minuto prima. Hai esattamente 15 secondi per dirgli Ciao. Non un secondo di più.-
"Finalmente" pensai.
Riattaccò.
  
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