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Autore: io_sono_nessuno    17/12/2015    1 recensioni
Piacere! Sono Agnese e ho deciso di scrivere quella che forse si potrebbe definire la mia storia, non tanto perché credo che vi freghi qualcosa della mia vita, figuriamoci, più che altro perché se io sono riuscita a superare l'adolescenza allora potrà farcela chiunque. Questa è la storia di come sono cresciuta e uscita dallo sfondo dove tendevo a rintanarmi, perché, diciamocelo chiaro, a nessuno piace essere quello che guarda, ma in pochi hanno il coraggio di diventare quello da guardare.
Genere: Comico, Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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 Sono a casa di Jacopo con gli altri due, mentre invece Orlando e Riccardo hanno detto che si sarebbero fermati per “fare rifornimento” e sinceramente non ho idea di che cosa posso significare.

Thommy e Jack giocano a Fifa, mentre io e Riccardo guardiamo, è stato stabilito che chi vince tiene il joystick, il che vuol dire che Thommy non la smetterà più, ma va bene: è quello a cui piace di più.

Tanto per cambiare ha appena fatto gol e urla contro Jacopo, si è tolto la maglia e sta per buttarcisi addosso, visto che sono seduta accanto al perdente decido che sia una buona idea spostarmi, quindi mi alzo e vado verso la porta facendo finta di scappare, per tutta risposta mi becco un'occhiataccia da parte di Riccardo che sembra dire: “guai a te se mi lasci qui da solo con questi due”. Lo ignoro e vado verso la porta camminando all'indietro, per questo non mi accorgo che sono tornati i ragazzi e finisco letteralmente addosso a Mattia che è appena entrato, tutti scoppiano a ridere, tranne i due giocatori che nel frattempo sono tornati alla ps e non hanno visto nulla. Tanto meglio.

-Agni! Che accoglienza!-

-Io..beh..Scusa- Balbetto a bassa voce, sono decisamente migliorata nelle figure di merda: una volta mi limitavo a dire cose che andrebbero sussurrate ad alta voce, adesso mi butto addosso alla gente.

-Tranquilla, per fortuna che non si è rotto nulla- Aspetta...ha appena detto che peso così tanto che riuscirei a rompergli qualcosa? Mi giro abbastanza offesa e vedo che ha in mano una di quelle confezioni da tante birre, ecco cos'era il “rifornimento”, Thommy non ne sarà contento.

-Hey Thomas, che ci fai a petto nudo?- Petto nudo? È ancora senza maglia quell'idiota, alzo gli occhi al cielo e torno a sedermi al mio posto: tra Jacopo e il cibo. Solo in questo momento mi rendo conto che abbiamo occupato praticamente tutto il divano e Mattia e Orlando quando torneranno dalla cucina, dove sono andati a mettere le birre, non troveranno posto, decido di sedermi a terra vicino a Thommy che sostiene di giocare molto meglio da terra, devo ancora capire perché.

-A te va bene?- Sa benissimo che mi riferisco agli acquisti.

-No ma non posso farci nulla, a te?-

-Non lo so, voglio provare, e lo sai, ma non qui, non adesso- Già, ma quando? Spero che non me lo chieda anche lui, spesso mi capisce meglio di quanto riesca a farlo io.

-Perché no? Sarebbe il momento perfetto: amici, serata tranquilla, nessun locale, io che non mi lamento-

-Lo sai, credo, cioè: io non lo so bene però tu l'hai capito-

-Sì- E il nostro discorso finisce lì, non c'è nulla da aggiungere.

 

Mi sono di nuovo isolata, o meglio: non sto seguendo la partita tra Thommy e Mattia che per di più si è rivelato dannatamente bravo e adesso sono pari 2-2, magari qualcuno riuscirà a spodestare il mio migliore amico e potremo giocare finalmente contro qualcuno di diverso, non che io giochi molto.

-GOL- Mattia ha appena segnato. Parte un coro di “ohhhh” da tutti i presenti e Thommy abbassa la testa come vergognandosi, io gli do una pacca sulla schiena: -Dai, capita a tutti di fare schifo-

-Agnese, ora giochi tu contro di me?- Ma se io non so nemmeno riconoscere la mia squadra, sta bene?

-Eh? No, io faccio pena!-

-Eddai! Non puoi mica restare a guardare tutta la sera, gioca! Al massimo Mattia ti straccia- Orlando, taci che è meglio. Comunque tolgo l'aggeggio dalle mani del mio compagno e guardo Mattia con finta aria di sfida, sembra più qualcosa come: “ti odio quindi azzopperò tutti i tuoi giocatori”, e pensandoci credo che farò proprio così.

-Ci andrò piano, prometto che a 5-0 mi fermo- Gli lancio un'occhiataccia e clicco su “gioca”, che la partita abbia inizio.

Devo dire che pensavo sarebbe andata peggio, dopotutto sono perfino riuscita a fargli un gol e adesso sto perdendo con i rispettoso risultato di tre a uno. Sto seriamente uccidendo tutti suoi giocatori, ho appena fatto una scivolata terribile al suo attaccante e, ops, l'arbitro mi ha dato un giallo, tutti ridono vedendo la faccia di Mattia quando si rende conto che gli tocca cambiare giocatore, mi guarda scocciato e io gli faccio il sorriso più dolce che mi riesce, devo dire che così è tutto più divertente.

-Fermi tutti! Ho palla!- ed è vero, ho palla e sono anche nella sua parte del campo, inizio a far correre il mio giocatore verso il portiere finché non mi ci trovo perfettamente di fronte, a questo punto premo il bottone che mi sembra sia per il tiro e per fortuna era quello giusto: secondo gol, voglio un premio!

Mattia, che non chiedetemi come quando o perché è finito senza maglietta si alza con una faccia che spero sia finta arrabbiata, mi guarda offeso dall'alto in basso, poi sembra pensarci un attimo su e se ne ritorna seduto, che sia un buon segno?

 

Mi ha distrutta, letteralmente: 7-2, anche se quel due continua a essere qualcosa di cui andare fiera per me. Adesso giocano Orlando e Mattia, il primo fa davvero pena per essere un ragazzo, ma a parte questo non sto seguendo molto la partita, sono più interessata a quello che mi succede intorno: Jacopo e Riccardo parlano di qualcosa che non seguo, anche perché la conversazione è in tedesco, Thommy è seduto praticamente alla televisione e urla cose tipo: “Dai! Distruggilo! No! Che fai! A destra! Ma dove vai!” e insulti vai, deve davvero piacergli un gioco dove fai finta di giocare a prendere a calci un pallone cercando di farlo entrare tra due pali. Orlando ride e ogni tanto da un pugno scherzoso a Mattia, che invece è steso a terra con la testa vicino al cibo che per comodità abbiamo posizionato sul pavimento, è ancora senza maglietta quindi il mio sguardo è spesso e giustamente distratto da altro. Spesso ne parliamo con Thommy, non credo mi piaccia, è più un'attrazione per un ragazzo nuovo e anche diverso dalle persone con cui sto di solito, e comunque in questo momento sono giustificata: è senza maglietta e ha un fisico mozzafiato, quasi quanto Thommy.

Mattia ha vinto.

Mi alzo per andare a bere qualcosa e qualcuno mi urla dietro: -Già che ci sei prendi una birra?-

-Due-

-Sissignori- Alzo gli occhi al cielo ma apro comunque il frigo, un po' perché non ho voglia di fare la ragazzina offesa, un po' perché non avrebbe senso. Torno indietro dopo aver bevuto direttamente dal rubinetto e con due birre aperte, ne do automaticamente una a Orlando e poi passo la seconda a Mattia che non si è spostato di un centimetro.

-Almeno alzati per bere, sennò ti va tutto di traverso-

-Sì mammina- Tutti ridono e io metto il broncio e vado a sedermi sul divano vicino a Orlando che mi abbraccia con la mano libera, anche lui ridendo.

-Scherzavo. Finita questa partita usciamo?-

-Ma è mezzanotte!- Di già? Non ci avevo fatto caso, ecco perché sono così stanca, ok che siamo arrivati a casa alle nove…

-E dove andiamo?- Già, lo vorrei sapere anche io. Bravo Riccardo.

-Jacopo hai ancora le bombolette?-

Sì, le ha, le ho viste io. L'idea mi piace.

   
 
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