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Autore: Harry123    24/12/2015    0 recensioni
Ci sono volte in cui il destino gioca al posto tuo, prende il controllo su tutto ed è in grado di segnare per sempre il tuo futuro. Un incontro improvviso, un amore nascosto, segreto, un secondo per finire e iniziare tutto, un solo secondo. Ed è quell'attimo che devi riuscire a vivere al massimo.
Una storia di fiducia, famiglia e onore, chi riuscirà a salvarsi?
Autrici: @Ashtonsmilexxx (su Wattpad) e Harry123
Genere: Drammatico, Generale, Storico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Luke Hemmings, Michael Clifford, Un po' tutti
Note: AU, Cross-over, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Erano passati giorni da quando Louis ed Harry si erano visti, o meglio parlati, per la prima volta.
Certo, non in condizioni favorevoli, ma benomale proprio grazie a quel piccolo 'contrattempo' Louis si era spinto a difendere il più piccolo.

Harry era un sognatore.
Un sognatore nel vero senso della parola: non era di certo il tipo da voler sognare una di quelle ville immense, una vita perfetta, ma materialista.
No, lui desiderava tutto l'opposto. Una vita perfetta, si, ma con l'amore 'eterno', e con la giustizia, pace. A lui importava questo, ma nessuno sembrava dare importanza ai suoi sogni quando tentava di parlarne. Lo consideravano un illuso, un perdente in partenza, ed Harry non capiva come la gente potesse avere simili pensieri, e probabilmente lo penserebbe ancora, anche ai giorni nostri.
Per queste ragioni Harry da tempo aveva preferito sfogarsi tramite le pagine bianche del suo diario, altro elemento segreto della sua vita.
Harry era un covo di segreti, segreti che probabilmente non saremo mai in grado di rivelare tutti.

Era una calda mattinata quella di un esatto mese dopo quel fatidico giorno, quando Harry, sceso dal suo autobus -rigorosamente malandato e rumoroso che lo avrebbero potuto sentire tutti da almeno venti kilometri di distanza, e davvero, questa non è una semplice iperbole.- si diresse verso la sua Università, con i libri sottobraccio e il suo caldo Eskimo avvolto e stretto attorno il proprio corpo.
Con le guance leggermente arrossate ed un leggero fiatone reduce ancora dalla corsa che si era fatto per raggiungere in tempo la fermata dell'autobus, controllava accuratamente un foglietto che reggeva tra due dita con su scritti gli orari delle varie lezioni giornaliere.
Aula 48, 8.30. Prima lezione di quella prossima giornata. -bene, ho fatto una corsa inutile. Ero convinto che questa fosse alle 8, sono ufficialmente un idiota.- Borbottò tra se e se il ragazzo, mentre a stento tentava di rimettere il foglietto nella tasca dell'Eskimo.
Inutile dire che in quei giorni aveva la testa tra le nuvole, non che prima non l'avesse, ma adesso la sua situazione era sicuramente peggiorata.

"Riccio, a cosa devo la tua puntualità insolita?" Domandò Luke con una voce che pareva apparire dal nulla, accompagnata da una calorosa risata.
"Luke, sei un idiota! Ho solo sbagliato orari.." Ridacchiò Harry, una volta alzato lo sguardo verso l'amico.
"O avevi un appuntamento." Replicò Luke, incrociando le braccia al petto e alzando un sopracciglio, totalmente in disaccordo, in risposta ai propri presentimenti sul riccio davanti a sè.
"Luke andiamo, e chi dovrei vedere secondo te?" Sbuffò il ragazzo, roteando i suoi occhioni verdi, passandosi i libri sotto l'altro braccio.
"Elvis Presley?" Rispose il ragazzo ironicamente, ma con un tono quasi da sfida, potremmo dire.
"Mi prendi in giro?" Lo guardò quasi male Harry.

Bene, chissà quale strana idea si era fatto l'amico su di lui. Delle volte proprio non riusciva a comprenderlo.

"Idiota. Secondo te di chi posso parlare?" Domandò retoricamente Luke, sedendosi su una panchina adddossata contro la parete della scuola.
"Di Elvis, no? Come pensi che potrei avere un appuntament.." Rispose innocentemente il ragazzo, prima di venir bloccato dallo sguardo di Luke.
"Sai benissimo che parlo di Louis, razza di perfetto imbecille." Sussurrò a denti stretti Luke, afferrando da un polso il ragazzo, così da costringerlo ad avvicinarsi.
Ecco, ci risiamo.
Luke era perennemente fissato con quel Louis, ma andiamo! Louis a malapena poteva ricordarsi il nome del ragazzo! E nemmeno Harry avrebbe dovuto darci tanto peso: Ma allora perchè stava arrossendo sotto quelle allusioni dell'amico?
"Luke, quando la finirai? E poi, che motivo hai di sussurrare quel nome quasi con timore?" Domandò Harry, con voce più pacata, sedendosi accanto a lui.
"Lo sanno tutti che ha un lato oscuro." Annuì Luke serio, mordendosi l'interno della guancia.
"Non hai prove, Lù."
"Non chiamarmi così, non mi piace." Replicò il ragazzo.
"E da quando?" Ridacchiò Harry, il quale ovviamente sapeva del disprezzo del ragazzo verso ogni sorta di nomignolo.
"Il mio nome è abbastanza corto da non necessitare un altro appellativo, cupcake." Alzò un sopracciglio il ragazzo, prima di farsi sfuggire una risatina.
"Voglio solo che tu gli stia alla larga, Harry. Non voglio vederti nei guai." Affermò con sicurezza Luke, mentre si alzava e riprendeva i propri libri.
"Non ho voglia di mettermi nei guai, Luke" Ribadì il riccio, alzandosi a sua volta, scontrandosi accidentalmente con un ragazzo a caso, cosa che fece alzare gli occhi di Luke verso il cielo.
La lezione passò in fretta, forse perchè fu una delle sue prime lezioni che Harry non seguì con attenzione: aveva scarabocchiato per tutto il tempo parole, disegni senza senso logico, e nomi, o meglio, un nome, senza nemmeno rendersene conto.

Il riccio si trovava a camminare senza meta avanti e indietro per i corridoi, in cerca del suo smarrito foglietto delle lezioni - probabilmente era caduto quando si era scontrato contro quel tale un'ora prima- quando la voce squillante di Louis rieccheggiò per il corridoio.
Un sussulto.
Un respiro smorzato.
Il mondo smise di girare per qualche secondo.
Le guance del ragazzo avvamparono.
Gli occhi verdi quasi parevano illuminarsi.
Era lui, finalmente.
"L-Lou..is! Louis, ehi!" Balbettò il ragazzo sbadatamente, scuotendo il capo come per rimproverare sè stesso, porgendogli successivamente la mano in segno di saluto.
-Oh ma andiamo, sto salutando un vecchio per caso? perchè gli sto dando la mano?- pensò tra sè e sè il povero riccio, il quale si vedeva lontano un miglio quanto imbarazzo provasse.
"E' tuo questo?" Tagliò corto Louis, il quale leccandosi lentamente le labbra e guardandosi intorno, si schiarì improvvisamente la voce, come se avesse camniato radicalmente umore.
Questo turbò leggermente il riccio, il quale  non poteva far altro che incolpare la propria stupidità nell'aver reagito in quel modo.
"Umh, si, si è mio. C'è il mio nome qui.." Indicò ora timidamente Harry, cercando di autocorreggere quel suo tono precedente, imitando in modo pessimo quello del ragazzo davanti a lui.
"E' per questo che l'ho riportato a te, Styles." Rispose Louis, riconsegnando il foglietto per poi allontanarsi insieme al suo solito gruppetto, senza neanche risalutare il ragazzo.
Niente di niente.
Si stava comportando in modo del tutto opposto rispetto a quando si era persino offerto di riaccompagnare Harry a casa durante quel giorno del corteo studentesco.
Che motivo aveva adesso di trattarlo in quel modo?
Harry rimase immobile, deluso, probabilmente. Ma infondo, come poteva pretendere di essere minimamente considerato da un ragazzo..così? No, stavolta si considerava un semplice illuso.
Pensiero che però si interruppe non appena il riccio, ripreso il foglietto, notò una scritta che di certo non riguardava alcuna materia o orario.

'verresti al party di Troye? Con Luke, il tuo amico. Si chiama così no? Ci sarà anche un certo Michael, credo sia amico di Luke, per quanto so. Ore 20.30. non mancare. Louis.'
-

"Ti sei bevuto il cervello Harry? Ammesso che tu ne abbia uno!" Predicò Luke, il quale girava a vuoto nella sua stanza a dir poco incasinata, tappezzata di poster raffiguranti Elvis ovunque.
"Conosci già Louis, lasci uscire Michael con quel tipo, e con me fai storie?" Replicò Harry, mentre, seduto sul letto del ragazzo, si rigirava un vinile tra le mani.
"Michael? Viene anche lui? e poi.. e poi non posso comandare Michael, non credo di poterlo fare." Disse sbadatamente Luke, abbassando stavolta il capo e prendendosi il labbro inferiore tra i denti, quasi a torturarselo.
"E allora perchè con me sei così.. così.. " Si bloccò non trovando come al solito il termine giusto da dire, continuando a girarsi quel vinile tra le dita.
"Harry lascia quel vinile! Lascialo subito!" Sbraitò Luke non appena se ne accorse.
Era chiaramente il suo gioiello, uno dei primi di Elvis, di certo non si scherza!
"Se verrai con me, te lo lascerò, promesso." Replicò Harry, facendo uno dei suoi soliti sorrisetti, prima di lanciare il vinile in aria e riprenderlo al volo, tanto per far prendere qualche infarto a Luke.
Quando non collaborava in qualcosa, qualcosa di veramente importante,doveva pur ricorrere a qualche minaccia.
"Mi stai minacciando, Styles?" Domandò Luke, come se fosse sorpreso, alzando un sopracciglio e passandosi una mano tra i capelli.
"Forse. Prendila come ti pare." Rispose Harry con molta tranquillità e disinvoltura, facendo spallucce e mostrando le sue immancabili fossette.
"Sei un.." Fece per dire Luke prima di venir bloccato dalla risata del ragazzo.
"E adesso cosa ci trovi di tanto divertente?" Domandò nuovamente Luke, con tono leggermente più alto, stizzoso.
"Tu vuoi andarci quanto me." Disse semplicemente Harry prima di aprire l'armadio del ragazzo così da prendere qualche vestito, servendosi del suo raffinato gusto.
"Cosa te lo fa pensare?" Rispose Luke, diventato ora paonazzo, incrociando le braccia al petto.
"Si chiama sesto senso, Hemmings." Ridacchiò il ragazzo, il quale lanciò inseguito i vestiti da lui accuratamente selezionati.
"Il sesto senso non è delle donne?" Rise Luke, squadrando malamente i vestiti scelti dal ragazzo.
"E per la cronaca, hai anche un pessimo gusto nel vestire!" Esclamò quest'ultimo, guardando prima gli abiti che teneva in mano e poi il ragazzo in piedi davanti l'armadio.
"Ti ricordo che ho in ostaggio il tuo amatissimo vinile." Rispose con orgoglio il riccio, prima di riprendersi il suo Eskimo, richiudendone i bottoni.
"Sei impossibile, lo sai?" Borbottò Luke, il quale accompagnò le sue parole con un lungo e pesante sospiro.
"Alle otto e un quarto sotto casa mia, non fare tardi, ci tengo alla puntualità." Ridacchiò soddisfatto il ragazzo, prima di uscire dalla stanza dell'amico, portandosi ovviamente dietro il vinile.

Eccoli finalmente tutti e cinque davanti allo schermo per Psyco, con bottiglie di birra in mano e alcune di rum proveniente dalla Bacardi, una delle aziende più note di alcolici stranieri.
Harry non amava bere, ma che importava?
Per una sera voleva divertrsi, di certo non conosceva neanche il significato di ebrezza o cosa questo comportasse.
Le sue attenzioni erano perennemente focalizzate sul ragazzo dagli occhi color ghiaccio, un azzurrino così chiaro da sembrare raro, se non unico.
Harry non aveva mai visto nulla di simile.
Louis sembrava essere piuttosto spigliato nel parlare con tutti, eppure in qualche modo stava evitando Harry, il quale era l'unico a non ricevere alcuna parola da parte del ragazzo.
Uno dei momenti più imbarazzanti avveniva quando i loro sguardi si incontravano.

Louis era dall'altra parte del divano rispetto Harry, e dal nulla, per una scusa o l'altra, si ritrovavano a guardarsi.
Secondi interminabili, senza nè un perchè, nè un come.

Luke pareva tenere quello stato di -sono stato obbligato a venire qui, ma non mi dispiace del tutto, devo solo farlo credere ad Harry e a.. tutti. Devo essere un apatico asociale, io sono un apatico asociale.- Ma andiamo, chi vogliamo prendere in giro?
Luke non faceva altro che guardare Michael, il quale pareva essere l'unico, insieme al povero ignaro Troye a seguire il programma.
Procedeva tutto in modo tranquillo, fino a quando Louis non finì la sua quarta bottiglia di birra, seguito a ruota da Troye.
"che ne dite di fare qualcosa?" Propose Louis, con un sorrisetto sulle labbra, per la prima volta rivolto ad Harry, maggiormente ad Harry.
"Tipo guardare il programma per cui siamo venuti?" Sbuffò Luke, il quale si prese una pacca sulla nuca da Michael contrariato e che chiaramente appoggiava la proposta di Louis.
"Il gioco della bottiglia? Sapete come funziona?" propose Troye, afferrando la bottiglia vuota di birra dalle mani di Louis, posizionandola a terra.
"Certamente, siete d'accordo?" Rispose Louis, posizionandosi subito a terra, incrociando le sottili gambe contro il tappeto del soggiorno, prima di aprire l'ennesima bottiglia contenente inevitabilmente un alcolico. "No." Rispose scocciato Luke, non gli piaceva affatto come cosa, il perchè nessuno lo sapeva.
"Avanti Luke!" Esclamò Harry, dopo avergli dato una pacca sulla spalla, avvicinando le labbra ad un suo orecchio.
"Ho ancora il tuo vinile, ricordi?" Gli sussurrò prima di mettersi al suo posto in cerchio, finendo in modo puramente casuale di fronte al ragazzo dagli occhi color ghiaccio.
Sfortuna volle che il primo bersaglio della bottiglia fu proprio Harry, perfetto.
"Nel primo giro accettiamo solo obblighi." Ridacchiò Troye.
Quest'ultimo aveva già capito che Harry e Luke non si sarebbero mai lasciati andare tanto facilmente,quindi perchè non divertirsi un pò con loro?
"Perfetto." Rispose Harry, il quale era stranamente determinato ad apparire nel modo migliore possibile ai loro occhi, specie ovviamente a quelli di Louis: voleva risultargli almeno simpatico, degno di un misero saluto.
"In venti secondi. 15 di questi." Disse solamente Troye, passando ad Harry 15 bicchieri contenenti uno strano liquido di cui il riccio non ne sapeva nemmeno il nome o la provenienza, ma dall'odore doveva essere un alcolico persino peggio della birra.
Egli storse così il naso in disaccordo, dopotutto non era mai andato tanto oltre con l'alcool, ma non poteva nemmeno rifiutare ora come ora, o si sarebbe contraddetto da solo.

-non incontrare lo sgaurdo di Luke, non farlo. Lasciati andare, forza Harry. Fallo. tappati il naso e accontentali. Non succederà nulla, sarà come bere acqua, nè di meno nè di più.-

Parole che Harry pronunciò a sè stesso, prima di prendere il primo bicchiere, mandandolo giù a stento tutto d'un sorso, facendo immediatamente lo stesso con il secondo, poi con il terzo, e così via, sentendo i ragazzi davanti a lui ridere e urlare il suo nome,ma tra queste voci mancava quella di Luke, chiaramente.
La testa aveva preso a farsi stranamente più leggera, la vista non era nemmeno del tutto chiara, quasi offuscata. Per un momento girava tutto, lo stomaco era in subbuglio e la gola bruciava. Un insieme di sensazioni che non aveva mai provato prima.
Ed è da lì che smise di pensare a tutto, se non al solo puro divertimento.
Aveva persino preso a scambiare apertamente battute con Louis, si era decisamente sciolto. 
Questione di minuti che toccò la stessa cosa a Luke, ma i problemi iniziarono a sorgere quando toccò il turno di Troye.
Michael, non meno ubriaco degli altri, gli aveva dato quel fatidico obbligo di baciare Louis.
Troye non si era fatto a dir il vero problemi, infondo a stento si ricordava il suo nome.
Harry nonostante tutto sembrò gelarsi.
Con uno scatto interruppe il momento, avventandosi letteralmente su Louis, attirandolo a sè per i laccetti del cappuccio della felpa che portava, baciando lui il ragazzo, chiudendo gli occhi e premendo le labbra sulle sue.
Louis chiaramente confuso si era lasciato prendere dal momento, portando una mano sul fianco del ragazzo,mentre la mano del minore era poggiata sulla guancia ora bollente del ragazzo color occhi di ghiaccio. Nonostante il suo stato di ebrezza, Harry stava sorridendo.

Aveva sorriso sulle labbra di lui, era cosciente.
Lo stava baciando.
Stava baciando la sua cotta.

Ci era riuscito, ed era persino sicuro che se lo sarebbe ricordato perfettamente anche nei giorni successivi, ma fu proprio quell'alcool in corpo ad averlo spinto a compiere tale gesto.
Un gesto che per sempre lo avrebbe segnato.
Un bacio che senza saperlo, gli avrebbe per sempre cambiato la vita.
  
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