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Autore: _Niki_    10/03/2009    2 recensioni
La fine di una giornata a scuola, il pranzo in famiglia e poi finalmente i preparativi per la gara della domenica: le trecce per la “mia” cavalla, la pulizia dei finimenti. E poi? Si scende in campo! Chissà come andrà a finire… [Ciao a tutti!!! Ho scritto questa storia per schiarirmi un po’ la confusione che avevo in testa il giorno prima di una gara… non ho idea di come sia venuta, però ho pensato di postarla ^^! Baci!]
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 3: Dressage e post-gara


Dopo il percorso di salto riporto la cavalla nel box, a riprendere un po’ di fiato.

-E’ lei!-, dice la proprietaria di Capovetra alla madre. –Ciao-, mi dice, -complimenti, avete fatto davvero un bel percorso!

-Grazie…

-Sì sì, Capovetra mi è piaciuta: metteva bene le falcate, non ha fatto storie, ha saltato bene… anche te mi sei piaciuta, davvero! Bravissime.

-Eh sì, lei è stata davvero brava: non ha perso la testa e ha fatto tutto bene.

-Peccato però per il campo prova… in quello è come la mamma, però se sente che il cavaliere ha polso e gli fai capire che non lo deve fare è tranquilla… ora ti lascio, mi scappa il figliolo!

“Che il cavaliere ha polso = due frustate e via. E io che mi facevo tante fisime! Questa è peggio di me!”.

Però devo ammettere che non è male… non mi sta antipatica.

-Diletta!-, le fa l’istruttore, -il dressage dovrebbe cominciare alle undici, comunque chiedi conferma in segreteria. Prendi il cavallo e vai in campo prova, che non so quando si comincia.

-E io?- gli chiedo.

-Te aspetti… un po’ e vai anche tu in campo-, e sparisce.

Diletta di corsa prende il pony e va in campo, seguita da Elena e il “supporto morale”.

E io? In scuderia, da sola. Che devo fare? Sono spariti tutti.

Aspetto dieci minuti e poi risistemo la cavalla, la porto fuori e rimonto.

Con calma torno in campo prova, quando Diletta esce per la gara.

Dopo quasi venti minuti mi affaccio sul campo gara, ma ancora non tocca a me.

Torno indietro, provo il trotto medio e dopo un po’ torno al campo… niente, ancora non tocca a me.

In campo? Non c’è nessuno. Cerco di vedere cosa succede ma mi rimandano via.

L’istruttore mi manda Elena con gli elastici per rifare le trecce sfatte.

Dopo un po’ torno al campo, non c’è ancora nessuno che gareggia.

Mi sto innervosendo, mi stanno facendo aspettare un sacco, la cavalla non ne può più, voglio scendere.

Ritorno indietro stizzita, rimandata via per l’ennesima volta.

Una signora si affaccia al campo prova e fa:-Qualcuno deve fare la E200?

-Io-, dico.

-Eh, stavamo aspettando.

Quasi salto dal cavallo e la strozzo… HANNO FATTO ASPETTARE ME FIN ORA!

Torno al campo e non mi fanno entrare… c’è già una ragazza.

Guardo il percorso… quello non è la E200.

Quando lo faccio notare alla signora mi dice:-Infatti, quella è la E300!

“E allora perché cavolo non  mi hanno chiamata prima?”.

Quelli di un centro ippico, tra il pubblico, continuano a fissarmi.

-Il cavallo sarà giovane…-, sento dire.

-Di dov’è?

-Che fa?

-Non riesce a stare fermo…

“PERCHE’ CAVOLO MI STATE GUARDANDO???”.

Quasi mi metto a piangere… voglio solo fare la mia gara! Fatemi fare e poi fatemi scendere!

Ecco mamma, che si mette a farmi le foto… “se non mi trattengo urlo, giuro che urlo!”.

Quando la ragazza finisce mi dicono di entrare.

“Possibile che debba andare a chiedere informazioni io??? Con tutto il parentame qui intorno IO, a CAVALLO, devo andare in CAMPO, a CHIEDERE???”.

Quando mi avvicino e chiedo per la E200 il giudice mi dice:-Perfetto, non sei in ritardo. Comincia pure.

Adesso piango di felicità e lo abbraccio… finalmente!

Quando la campana suona parto.

La diagonale al trotto medio fa schifo… questo sarà un voto basso.

Passo dalla parte delle persone e Capo cosa fa? Scarta! E io? Tirone! Perfetto… mi avranno tolto 5 punti!

Alla fine saluto e esco.

Quando torno nel box sono tutti lì intorno… e io? Come una scema che faccio! Alla fine piango davvero!

-Oh dai, non preoccuparti per lo scarto… capita… poi la cavalla è giovane, è colpa sua…

-Non è colpa sua, io lo sapevo e dovevo starci attenta! E la gamba dov’era? A casa!

Mi metto a disfare le trecce, la gente intorno comincia ad andarsene e mi chiamano per la premiazione.

Non sto piangendo realmente per la gara… sarei veramente una stronza: c’è gente a cui è andata molto peggio. Mi sento come quando la secchiona di turno piange per un sei e mezzo quando i compagni di classe prendono 3…

È solo che sono stanca, mi si sono sciolti i nervi e non ne posso più… mi dovevo scaricare.

Mi chiamano per la premiazione: “premiazioneee??? Non ci credo!”.

Sistemo un po’ la cavalla, tolgo gli speroni e vado.

Mentre aspettiamo, zia mi dice:-Il regalo lo prendi te o babbo?

-Babbo, vai te, se mi chiamano devo essere qui.

-Nono, vai te… ti chiamiamo se premiano.

Ora lo strozzo… lo strozzo davvero! Perché non va lui???

Mi faccio il mezzo chilometro fino alla macchina di zia e… tadan! Un mazzolino di rose…

Ringrazio e me ne vado.

Possiamo dire che io non ami i fiori… dati senza motivo poi! Sopporterei le rose rosse solo dal fidanzato! Io voglio solo la mimosa l’8 marzo.

Aggirandomi per il centro ippico e cercando di nascondere le rose sciupate ritorno a bordo campo e mollo i fiori a babbo. Anche lui sa benissimo che non tollero ricevere i fiori dai parenti.

Sono l’unica della categoria ad essere premiata: gli altri si sono volatilizzati.

E… seconda! Che bello… la coppa e la coccarda me le consegna Anna, insieme alla scheda.

Vedo dei quattro… aiai, l’istruttore mi darà una strigliata…

Dopo aver rimesso tutto a posto salgo in macchina e torno a casa.

“DOV’E’ IL GELATOOOO???”, mi aggiro per la casa cercandolo, dopo pranzo.

Non c’è… ma mamma lo aveva detto a zia che lo prendeva… che delusione!

Come mi sento… svuotata. Non ho più niente da fare, niente per cui preoccuparmi… fine.

Voglio un’altra gara… SUBITO!

Che figure che ho fatto… sicuramente mi hanno presa tutti da isterica acida quale sono… comunque alla fine è andata bene.

Sulla mensola ci sono due foto: una è con me e Cuore Mio in campo prova: stiamo provando il dressage, alla nostra prima gara, ed è circondata dalle coccarde che ho vinto con lui.

Accanto, la foto di Capovetra che mi hanno regalato a Natale… accanto ci metto la coppa del dressage e la guardo soddisfatta: “Di sicuro vinceremo altro Capo… non preoccuparti, non ti farò fare brutta figura”.

 

Salve a tutti! E con questo è finita la mia storia! Questa storia travagliata, ignorata e partorita dalla mia mente malata è giunta al termine! Non ho idea di come sia venuto… avevo già fatto finire questa storia, ma mi dispiaceva lasciarla così in sospeso, quindi quando ho visto il secondo commento della mia ammiratrice più sfegatata, amimy, ho pensato subito di scrivere l’ultimo capitolo! Mica potevo deluderti! Spero che ti sia piaciuto anche questo, ihih! Grazie sempre per i tuoi complimenti! Devo trovare un’altra parola, ma non mi viene in mente nessun altro sinonimo per “grazie” ^^! Ti ringrazio davvero tanto… se non ci fossi stata tu questa storia sarebbe stata seppellita… Sono davvero contenta che ti piaccia come scrivo, sono commossa!

Anche la mia Balenotta alla fine ce l’ha fatta a commentare! Grazie mille anche a te! Se mi strozzavi mamma non ti avrei odiata, non preoccuparti ihih!

Ringrazio comunque anche quelli che magari sono passati di qua e che hanno solo letto…

Ciao a tutti! Niki.

 

 

  
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