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Autore: mamehota    03/01/2016    3 recensioni
[Zoro Roronoa, Nico Robin, ZoroxRobin, Zoro e Robin].
50 fanfiction su due dei personaggi migliori del manga, basate sulla Mezza Tabella maledetta.
# 01.Addio - era quell’odore di legno forte, piacevole, intenso, odore di famiglia e amore, che ormai ce l’avevano addosso e stava lì, in tre spade abbandonate lungo il fianco e in un libro letto e riletto molte volte.
# 25.Risveglio - «Non rispondermi ad una domanda con’altra domanda» protestò.
# 43. Sorriso - Si domandò quand’è che avesse imparato a ridere così.
# 26. Incontro - Robin arrivò d'improvviso.
# 41. Tempo - Ma Zoro dovette ammettere che non v’era compagnia migliore di Robin.
Genere: Generale, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Mugiwara, Nico Robin, Roronoa Zoro, Z
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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26. Incontro
Robin arrivò d'improvviso.
Comparve a bordo tutto d'un tratto, con quei suoi occhi un po’ di neve e un po’ di ghiaccio, ch’alternavano un’impassibilità muta e imperscrutabile ad una sofferenza antica, dipinta e scavata nella pelle. Quasi si fosse materializzata dal nulla – un attimo prima non c’era e un secondo dopo aveva già conquistato ogni singolo membro della ciurma, dando prova di quelle abilità di persuasione che, fin da quando ricordava, le avevano permesso di vivere.
Zoro non nutriva alcun interesse nello stringere amicizia con lei, al contario riteneva che accettare una tale minaccia a bordo costituisse un’esposizione ad un inutile pericolo, che si sarebbe abbattuto sull’equipaggio in breve tempo. 
Era scettico, Zoro, scettico e irremovibile proprio come quella donna. Poi pensava a Rufy, alla fiducia che riponeva nei suoi confronti, e si domandava se il capitano avesse potuto, 
per la prima volta, aver commesso un errore.

Bella era il primo aggettivo che a chiunque, ad un primo impatto, sarebbe saltato alla mente alla vista di Nico Robin. Perfino uno come Zoro, che di bellezza s’intendeva meno di zero, avrebbe potuto giurare di aver visto poche donne il cui aspetto equiparasse quello di Robin. A colpire era soprattutto il suo fisico snello e formoso, fasciato da abiti succinti e provocanti, il cui stile ricordava vagamente quello di un cowboy.
Non mancava momento che non cercasse il pretesto per rifugiarsi con la testa tra tomi spessi e apparentemente noiosi riguardanti la storia, i quali venivano letti con voracità ed estremo interesse. Se le si domandava qualcosa, Robin, sollevava a stento gli occhi azzurri – lo specchio d’un mare a tratti minaccioso e ad altri quieto, pronto ad infuriarsi ad ogni soffio di vento – e sfoggiava un perfetto sorriso irritante, gli angoli delle labbra sollevati in quella che Zoro avrebbe definito una smorfia di vanità, le ciocche scure che le incorniciavano un volto altrettanto cupo.
Agli occhi di Zoro costituiva un vero e proprio mistero, un labirinto oscuro e intricato, come una sagoma dai contorni distorti che non riusciva a mettere a fuoco attraverso un obbiettivo difettoso – i suoi pregiudizi. Se avesse dovuto definirla, altro non avrebbe detto se non enigmatica. Enigmatica era la parola perfetta perché, oltre al rappresentare appieno il suo carattere incomprensibile, aveva quel tocco in più che le conferiva anche una connotazione intellettuale, quasi sottolineasse quella sua incredibile capacità di affrontare ogni problema, quesito o, per l’appunto, enigma con calma e concentrazione, formulando quasi sempre risposte brillanti che avrebbero potuto lasciare stupefatto chiunque.
Era così, Robin, un genio del crimine. E quella sua inusuale passione per tutto ciò che fosse macabro la rendeva ancor più non affascinante, come qualcuno avrebbe detto, no, ma semplicemente irraggiungibile, distante. 

Distante perché per Zoro era impossibile seguire i suoi ritmi. Camminava fiera, quella donna, come se conoscesse da sempre il sentiero di un luogo visto per la prima volta in quell’istante, e ostentava una tale sicurezza che lo spadaccino avrebbe avuto voglia di sgozzarla; con quale diritto una criminale sbucata dal nulla pensava di potersi beffare di lui in quel modo? Seguimi, guarda per terra mentre cammini, non perderti, ecco come gli si rivolgeva. 
Era irritante, noiosa, inopportuna, ed era soprattutto, la maledetta, sempre terribilmente nel giusto.
Emerse un po’ alla volta, col tempo, il vero carattere di Robin. Dapprima la donna fu, entro certi limiti, più disponibile e aperta nei confronti della ciurma; dall’altra, fu Zoro stesso ad abbandonare la costante posizione difensiva che assumeva quando l’archeologa era nei paraggi, a percepire una sensazione di tranquillità farsi strada nel suo petto e impadronirsi dei suoi pensieri.
Fiducia.
Un concetto che costituiva, per Roronoa Zoro, un’astrazione difficile non solo da attuare, ma a prescindere anche da prendere in considerazione. V’erano poche persone delle quali si fidava, e per le altre il suo cuore non riservava neppure un po' di spazio, poiché non erano di alcun interesse, utilità o scopo; poteva, a discapito di ogni pronostico, una persona con questa mentalità aprire il proprio cuore ad un’ex criminale, colpevole della quasi uccisione del suo capitano e del crollo di un paese intero?
La risposta giunse da sé.

Fu molto più tardi che Zoro comprese qualcosa di essenziale, il dettaglio che gli era sfuggito mesi prima e che aveva reso Robin una sorta di mistero. Capì, dunque, che aveva avuto ragione circa gli occhi dell’archeologa, quando osservandoli aveva visto un vasto oceano apparentemente tranquillo e in verità insidioso e pronto all’attacco, e non si era sbagliato neppure circa la molteplice entità di quelle acque, che rivelavano il loro doppio volto a seconda dei momenti, passando rapidamente da agitate e rabbiose a quiete e rilassanti. L'errore che aveva commesso era a ben dire in qualcosa di molto più ovvio e, per molti, trascurabile.
Perché Robin non era l’oceano e le onde, ma la vela semidistrutta che naufragava tra le stesse.

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Yey, continua la serie "postiamo fanfiction vecchie"! Questa l'avrò scritta credo almeno 4 anni fa, o almeno sicuro 3, e la tenevo nel pc insieme a mooooooooltissime altre! Ultimamente le ho rilette, e non mi facevano proprio schifissimo. Ho giusto corretto qualcosina, per il resto l'ho lasciata com'era, un po' per mancanza di voglia un po' perché era comunque abbastanza decente.
Se vi fa piacere che aggiorni ancora la raccolta con gli spezzoni vari che ho scritto anni fa, fatemelo sapere e lo farò! xD


   
 
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