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Autore: Lovy91    03/01/2016    2 recensioni
Dopo la comparsa di Alphamon i Digiprescelti si rendono conto che una nuova minaccia arriva da Digiworld. La nuova Digiprescelta Meiko con il suo Digimon entrano a far parte del gruppo e Taichi pensa che la nuova ragazza sia veramente strana... oltre che carina. Com'è carina Sora. Ma anche Yamato pensa che Sora sia carina.
Gli otto digiprescelti sono alle prese con la vita adulta e il rapporto con i Digimon è destinato a cambiare. Inoltre anche nel gruppo le cose non sono più le stesse...
Non saranno solo le battaglie digitale ad essere combattute...
Genere: Fantasy, Mistero, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: TK/Kari
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 9


Il mistero



Biglietti prenotati, una notte in albergo e leggero bagaglio a mano. Chiunque li avesse visti avrebbe pensato alla gita di qualche circolo scolastico, accompagnai da un insegnante.
Sei degli otto membri del gruppo erano seduti sulle sedie scomode dell'aeroporto, in attesa che il loro volo fosse chiamato. Ai genitori dissero che erano stati invitati a un giro storico per la prefettura di Tottoro e loro ne rimasero entusiasti.
Nishijima aveva in mano sette biglietti. << Tutto apposto. Tra pochi minuti dovrebbero chiamare il volo >>.
<< Anche se questo viaggio ha uno scopo, mi piace moltissimo l'idea di trascorrere una notte a Tottoro! >>, disse Mimi.
<< Anch'io. Non ci sono mai stato >>, disse Takeru.
<< Joe, come hai fatto a liberarti? >>, gli domandò Koushiro.
Sospirò. << Non sarei mai riuscito a concentrarmi >>.
<< I Digimon sono nell'area digitale, quando andremo in albergo a dormire potremo tenerli tranquillamente con noi >>, disse Koushiro, con il portatile aperto.
Una voce femminile chiamò il loro volo e s’imbarcarono. L'aereo rollò quindici minuti dopo, durante il quale vennero offerti spuntini e succhi. Koushiro continuò a lavorare al portatile, i fratelli Yagami erano entrambi molto silenziosi.
Un'ora dopo atterrò a Tottoro.
Nishijima guardò l'orologio. << Andiamo in albergo, posiamo i bagagli e andiamo dal padre di Kumi >>.
<< D'accordo! >>.
Affittò una grande macchina e guidò fino all'albergo. Il viaggio era stato pagato dall'agenzia segreta, usando la dicitura a “scopo lavorativo”, Nishijima aveva prenotato in un bellissimo albergo. Mimi divideva la camera con Hikari, Koushiro con Taichi e infine Joe con Takeru. Nishijima aveva una camera separata e aveva preteso che le camere fossero tutte sullo stesso piano.
Ogni camera aveva due letti matrimoniali, un'enorme armadio e una scrivania. Un televisore era attaccato alla parete, il bagno era in piastrelle lucide dorate, con vasca.
Mimi si sedette sul letto, con un balzo. << Questa camera è bellissima! >>.
<< Non male! >>, concordò Hikari.
Si ritrovarono nella hall, rinfrescati. Si rimisero in macchina, pronti per l'incontro con il padre della ragazza apparentemente scomparsa. La città era piena di gente, il centro pullulava di negozi e centri commerciali, era sabato e molte persone ne approfittavano per passarci il tempo libero.
Il padre di Kumi viveva in una cassetta a due piani in centro, in un'area tranquilla, immersa nel verde. Nishijima parcheggiò la macchina e a piedi arrivarono di fronte casa dell'uomo. A una prima occhiata doveva essere stata una bella casa, un tempo, ma ora il prato appariva poco curato, le finestre erano sporche e dei fiori sui davanzali erano rimasti solo i vasi vuoti. Un vecchio zerbino con alcune lettere mancanti era davanti all'ingresso. L'agente fece segno ai ragazzi di rimanere indietro.
Daigo suonò il campanello ma non funzionava, così bussò forte alla porta. Dei passi strascicati risuonarono dopo altre tre bussate.
<< Chi è? >>. La voce era roca.
<< Signor Fukuda... Non so se ricorda di me... Sono Daigo Nishijima >>.
Silenzio.
<< Un vecchio amico di sua figlia >>.
La porta fu aperta e l'uomo che si presentò davanti a lui era quasi irriconoscibile: la barba fatta male, i capelli radi e bianchi, una flebo collegata a una bombola di ossigeno.
<< Daigo... >>, sussurrò. << Non ti vedo da vent'anni >>.
<< Lo so >>.
<< Che cosa vuoi da un povero vecchio? >>.
<< Volevo parlare... >>.
<< Chi sono quelli? I tuoi figli? >>.
Nishijima si voltò. << Vi avevo detto di restare fuori un attimo! >>. Scosse la testa. << No, sono dei... miei alunni >>.
<< Sei un'insegnante quindi >>.
<< Già... senta io volevo parlare con Kumi >>.
Nominare Kumi fece esplodere l'uomo. << Kumi... Vieni dopo vent'anni a chiedermi di mia figlia! >>.
La reazione fece spaventare perfino gli altri.
Daigo aggrottò le sopracciglia. << Volevo solo parlare con lei di una cosa molto importante, anzi vitale >>.
L'uomo tossì, tanto da fargli gli occhi lucidi. << Tu non lo sai? >>.
<< Sapere cosa? >>.
<< Kumi è morta >>.
<< Che cosa?! >>, esclamarono gli altri.
<< Morta? >>, Daigo rimase stupefatto. << Non c'è nessun certificato di morte >>.
L'uomo rise amaramente. << Cosa ne so io! Kumi è morta sedici anni fa >>.
<< Come? >>.
<< Non lo so. Ho divorziato da sua madre tre anni prima della sua morte. Un giorno venne la mia ex moglie per dirmi che Kumi era scappata di casa, poi si presentò un medico di un ospedale e mi disse che era morta >>.
Daigo non seppe più cosa dire, il gruppo si sentì lo stomaco in una morsa spiacevole.
<< In che ospedale? >>.
Il signor Fukuda fece per andarsene.
<< La prego >>, disse Nishijima. << È importante >>.
Lo guardò, in quegli occhi vide tutto il dolore del mondo. << Nell'ospedale in centro, non so altro >>.
Sbatté la porta, lo sentì tossire di nuovo.
<< E ora? >>, gli domandò Taichi.
Nishijima tirò fuori la foto scattata a Digiworld, guardò Kumi quattordicenne, con un sorriso sulla faccia insieme a Terriermon.

<< Sei un bel tipo, Daigo >>.
<< Come Kumi? >>, esclamò, alimentando il fuoco per la cena a base di pesce e frutti.
<< Non sei come Eizo. O Hideki. Hisa poi è una bambina. Per avere dodici anni sei maturo >>.
<< Grazie. Anche tu sei un bel tipo, Kumi >>.
Mise il pesce sul fuoco. << Grazie anche a te >>.
Si guardarono e si misero a ridere, una bella risata a cui si unirono pure Elecmon e Terriermon.

<< Signor Nishijima... Sta bene? >>, gli domandò Joe.
Daigo rimise la foto nel portafoglio e riprese la sua sicurezza. << Andiamo >>.
Superò i ragazzi a grandi passi, lo guardarono uscire dalla proprietà Fukuda. Provarono a mettersi nei suoi panni, nello scoprire che uno di loro era morto. Solo la domanda bastò non far andare oltre la prospettiva, era troppo dolorosa.
In macchina regnava il silenzio, nessuno osava fare domande all'agente, si sentirono in dovere di rispettare il suo lutto.
L'atmosfera pesante fu interrotta da uno squillo. Nishijima rispose.
<< Pronto? >>.
<< Ehi Daigo >>.
<< Hisa! >>.
<< Ho saputo da un uccellino che sei a Tottoro >>.
<< Te l'ha detto Eizo >>.
<< Forse >>, rise. << Be'... mi trovi in centro. Mi raggiungi? >>.
<< Aspetta... sei a Tottoro?! >>.
La fece ridere di nuovo. Hisa era così, sorprendente. << Mio marito e le mie figlie oggi sono dalla nonna, una gitarella liberatoria me la merito pure io! >>.
<< Ti raggiungo >>.


Il gruppo era emozionato. Da quando avevano scoperto l'esistenza dei Digiprescelti del 1985, avevano come la sensazione di avere dei mentori. Qualcuno che gli togliesse un po' quel peso sulle spalle.
Hisa era seduta al tavolino di un bar, dentro un locale, beveva una cioccolata. Era identica ancora a quella bambina nella foto, gli occhi erano azzurri e brillanti, i capelli biondi, lunghi e lucenti. Una bellissima donna, aveva un semplice maglioncino rosso e un paio di pantaloni ma li portava con estrema eleganza. Non appena vide Daigo gli corse incontro ad abbracciarlo, gli diede un bacio sulla guancia. Ricordava molto Mimi.
<< Questi devono essere i Digiprescelti della nuova generazione >>. Li invitò a sedersi. << È un vero piacere conoscervi >>.
<< Anche il nostro, signora >>, dissero in coro.
<< Signora?! Ehi, ho solo trent'anni! Chiamatemi Hisa >>.
<< Certo >>.
Ordinarono caffè, cioccolate, tè e si misero a parlare.
<< Morta?! >>.
<< Già >>.
Per la prima volta videro la tristezza sul quel bel volto, posò la tazza di cioccolata calda. Qualche lacrima sgorgò sul suo volto. << Non avrei mai potuto pensarlo. L'ho sempre immaginata felice da qualche parte >>.
<< Hisa... lei non ha mai sentito Kumi dopo che si è trasferita? >>, chiese Hikari.
<< No... Aveva quattro anni più di me... Ero solo una bambina >>.
<< Suo padre dice che è morta in ospedale >>, la informò l'uomo.
<< Di cosa? >>.
<< Non lo sa neanche suo padre >>, le disse Takeru.
<< Hisa... Il fatto è che noi speravamo di avere qualche informazioni sulla fede e sul perché Gennai sia sparito >>.
<< È sparito? >>.
<< A quanto pare. Casa sua sotto il lago è sparita >>.
<< Siete stati a Digiworld?! >>.
<< Di recente, sì >>, confermò Mimi.
<< Avete visto Pandamon? >>, domandò ansiosa.
<< Ora è Yukidarumon, è passato al livello campione >>.
<< Oh... sono felice per lui >>, sorrise tristemente.
<< Sappiamo che sta bene però >>, la rincuorò Joe.
<< Meglio così >>. Fece un respiro profondo e ritornò a sorridere. << Per quanto riguarda la fede non so aiutarvi. Daigo mi ha fatto un riassunto, mi ha parlato anche di Meiko. La ragazza è misteriosa >>.
Si misero a parlare della situazione e a un certo punto Taichi uscì dal bar, fingendo di dover fare una chiamata. La verità è che aveva bisogno di rimettere insieme i pensieri che aveva in testa, troppe questioni diversi lo stavano facendo diventare matto. Non poteva fare a meno di pensare che Sora sarebbe uscita con Yamato quella sera, si concentrava sulla situazione difficile ma alla fine il pensiero era lì, in un angolino a tormentarlo. Si buttò su una panchina lontano dalle vetrate, per avere un po' di pace e si appoggiò allo schienale, la faccia rivolta al cielo appena annuvolato. Si appoggiò gli occhialoni per proteggersi dai raggi del sole e si mise ad osservare le persone che gli passavano davanti. Guardò l'altro lato della strada, dove c'era il bar e riuscì a intravedere gli altri parlare fitto e molto seri. Si alzò e decise di ritornare indietro quando notò la distorsione rossa in fondo la strada.
<< No! >>.
Corse veloce dentro il bar, fino al tavolo.
<< Uscite presto, c'è una distorsione enorme alla fine della strada! >>.
Koushiro tirò indietro la sedia indietro fino a farla cadere. << Richiamo i Digimon al volo! >>.
<< Daigo? >>.
<< Tranquilla Hisa, ci pensano loro >>.
Taichi osservò la distorsione fino a che esplose in mille frammenti rossi. Dalla luce rossa uscì un Digimon mai visto prima, solo dall'aspetto si capiva che era malefico.
<< Che Digimon è? >>, esclamò Hisa. Dopo vent'anni vedeva di nuovo un Digimon, era straordinario quanto orribile allo stesso tempo.
<< Taichi! >>.
<< Agumon! >>, abbracciò il suo Digimon.
<< Che cavolo di Digimon è?
>>, domandò Gomamon.
<< Phelesmon >>, rispose Koushiro.
<< È di livello evoluto, deve essere un altro messaggero di Alphamon! >>.
La gente cominciò a correre dopo la prima esplosione. I ragazzi insieme a Hisa e Daigo si ritrovarono alla fine della strada, davanti al Digimon malefico.
Aveva l'aspetto di un diavolo, ancora più del precedente nemico. Il forcone rosso era puntato verso di loro.
<< Digiprescelti, che onore >>.
<< L'onore è il nostro >>, replicò ironico Taichi.
Digivice in mano e i Digimon erano al livello campione. Era ancora troppo difficile passare direttamente al livello evoluto dal livello intermedio. Ciò provocò un'enorme risata nel nemico.
<< Grida del demone! >>.
I sei Digimon riuscirono a resistere all'attacco e si lanciarono contro Phelesmon. Si protesse con uno scudo nero e agitò il forcone, lanciando Togemon e Ikkakumon contro i pali della luce. Angemon lo colpì con i suoi colpi sacri e riuscì appena a scalfirlo, Tailmon usò il Pugno Felino ma fu sbalzata contro la vetrata di un negozio.
<< Tailmon! >>, Hikari corse verso il suo Digimon.
Greymon e Kabuterimon riuscirono a colpire insieme Phelesmon ma le fiamme unite all'elettricità gli fecero giusto un graffio.
<< Devono passare al livello evoluto! >>, gridò Takeru.
I sei Digimon passarono velocemente al livello evoluto e circondarono Phelesmon di nuovo, stavolta più forti. Con un sorriso sadico, lanciò una poltiglia nera verso gli avversari, bloccandoli come un blocco di pietra.
<< No! >>.
<< Dobbiamo aiutarli Daigo! >>.
<< Non siamo più Digiprescelti, Hisa. Saremo solo d'intralcio >>.
<< È più forte di un Digimon evoluto >>, disse Joe.
<< Forse Alphamon l'ha reso più potente con il virus infetto >>, disse Mimi.
<< MetalGreymon devi Digievolvere al livello mega! >>.
MetalGreymon si rialzò a fatica e concentrò tutte le sue forze ma quella melma nera lo fece ricadere a terra.
Solo un Digimon riuscì a rialzarsi, Lillimon. Con la tecnica dei fiori si ripulì e volò intorno al Digimon malvagio. I Digiprescelti corsero ad aiutare i loro Digimon, cercavano di pulirli ma era vischiosa e appiccicosa, gli toglieva le forze.
Phelesmon camminò per le vie della città, distruggendo tutto quello che vedeva. Lillimon da sola era quasi un moscerino per lui e con un semplice colpo di mano la buttò a terra, tornando a essere Palmon. Mimi corse a prendere il suo Digimon in braccio, con le lacrime agli occhi.
Improvvisamente si sentì riportare indietro nel tempo, quando Vamdemon aveva preso il controllo di Odaiba e scatenato i suoi Digimon. Aveva creato morte e distruzione, messo in pericolo tante persone.
Una bambina di sei anni cadde per terra, perdendo la mano della mamma, che correva con lei in mezzo alla folla per sfuggire da Phelesmon. Si mise a piangere e la mamma non poté raggiungerla, la folla la tirava dall'altra parte. Hisa corse dalla piccola, le ricordava tanto le sue figlie.
<< Tranquilla, adesso ti riporto dalla tua mamma >>.
Un'ombra su di lei le fece alzare la faccia, Phelesmon era davanti a lei, con tutta la sua mole e puntò una mano contro di loro.
<< Basta! >>, urlò Mimi, piangendo. << Non posso più vedere tutta questa distruzione! >>.
Phelesmon fermò l'attacco a causa di un'intensa luce verde. Il Digivice di Mimi s’illuminò e prese a tremare, la luce avvolse Palmon e aprì gli occhi. Mimi lasciò andare il suo Digimon, la luce era troppo forte.
<< Palmon Mega Digievolve... Rosemon! >>.
<< Palmon >>, mormorò Mimi, piangendo ma stavolta di felicità. Era riuscita a far raggiungere al suo Digimon il livello Mega.
<< Mimi... sei anni fa la tua purezza mi ha permesso di raggiungere il livello evoluto e ora, che sei grande, la tua innocenza è ancora più pura >>, disse con voce melodiosa, facendola una carezza. Si girò a guardare Phelesmon. << Sei solo un Digimon malvagio, avresti tolto la vita a una bambina innocente! >>.
<< Chi ti crede di essere? >>, il forcone s’illuminò.
<< Lance di rose! >>.
Le rose rosse di Rosemon circondavano Phelesmon, che cadde in ginocchio. Le lanciò il forcone contro ma lei lo scansò con eleganza.
Rosemon congiunse le mani, s’illuminarono di una luce rossa e verde. << Raggio di bellezza! >>.
Colpì Phelesmon, quello urlò fino a scomparire, la purezza di Mimi era stata più forte di qualsiasi potere. Rosemon ritornò giù e, appena toccata terra, ritornò ad essere Tanemon. Mimi la prese in braccio e la strinse forte.
<< Bravissima >>.
<< Mamma! >>.
La bambina abbracciò sua madre, piangeva.
Daigo si avvicinò a Hisa. << Ti sei comunque resa utile >>.
Sorrise. << Meglio di niente >>.
<< Incredibile! >>, esclamò entusiasta Takeru. << Finora solo Gabumon e Agumon ci erano riusciti! >>.
<< Forse ci riusciranno anche i nostri! >>, disse Joe.
<< Tanemon dorme, poverina. Deve aver consumato ogni energia >>, disse piano Mimi, per non svegliarla.
<< Andiamo via da qui prima che arrivi la polizia! >>, ordinò Nishijima.


Si ritrovarono nella hall dell'albergo, distraendo il signore al banco e facendo passare i Digimon senza essere notati. Si ritrovarono in camera di Nishijima, stanchi.
<< Un caso che un Digimon ci attacchi proprio mentre veniamo a Tottoro a indagare? >>, disse Koushiro.
<< No, per niente >>, gli rispose Taichi.
<< È chiaro che siamo sulla pista giusta >>, disse Mimi, accarezzando Tanemon profondamente addormentata.
<< Per oggi ne avete avuto abbastanza, ora andiamo a cena e poi tutti a letto >>.
<< Sì professore! >>, risero gli altri.
Hisa gli diede una pacca sulla spalla. << Stai così bene nei panni del sensei >>.
<< Piantala >>.
<< Io mi avvio a casa, le mie figlie non mangiano altrimenti >>, rise. << È stato un piacere ragazzi. Ed è stato bello rivederti >>, gli diede un bacio sulla guancia. << Alla prossima ragazzi >>. Li salutò e uscì dalla stanza.
I ragazzi notarono il rossore sulle guance dell'agente.
<< Ehi Nishijima ma non è che lei e Hisa in passato... >>, Joe lasciò la frase in sospeso.
<< Andiamo a cena! >>, disse uscendo dalla stanza a grandi passi, lasciandosi le fragorose risate degli altri dietro.


La sera tutti tornarono nelle proprie stanze, portando del cibo da asporto ai loro Digimon affamati, Tanemon in particolare. Era la regina della serata, gli facevano tutti delle domande, non vedevano l'ora di passare anche loro al livello mega.
Hikari si trovava di fronte la porta di Takeru. Mezz'ora prima aveva ricevuto un messaggio dal lui, che la pregava di andare nella sua stanza. Ci aveva messo dieci minuti a rispondere ma alla fine aveva accettato.
Takeru era solo in camera, Joe era andato a fare una lunga chiamata alla sua fidanzata. Sentì bussare alla porta della camera e andò ad aprire.
<< Grazie per essere venuta >>.
In silenzio entrò nella camera.
<< Dove sono gli altri? >>.
<< Joe è impegnato in una chiamata con la sua fidanzata, Gomamon è con lui. Patamon è da Agumon, stanno ancora ascoltando il racconto di Tanemon >>.
<< Cosa volevi? >>.
<< Chiederti scusa. Non mi sono comportato bene con te >>.
<< Okay >>.
<< Siamo amici da anni e non riesco a sopportare l'idea che sia finito tutto senza motivo >>.
<< Il motivo c'è >>.
Takeru si sedette sul letto e invitò Hikari a sedersi. Lei lo fece, ben lontana da lui. L'aria era carica di elettricità.
<< Mi ami? >>.
La domanda lasciò a bocca aperta Hikari. << Come scusa? >>.
<< Mi ami? >>.
<< Non ci posso credere! Mi stai prendendo in giro? >>.
<< Non volevo farti arrabbiare >>, si giustificò lui.
<< E cosa pensavi ti avrei detto? >>.
Takeru la guardò a lungo. << La verità >>.
Hikari inghiottì il magone in gola, cercando di mantenere la calma. << Che cosa sarebbe cambiato? Tu sei innamorato di Misae >>.
<< Quindi è un sì? >>.
<< Non ho detto questo >>, disse lei con fermezza. << Questo discorso non ha senso >>.
Fece per alzarsi ma Takeru la fermò, avvicinandosi. << Hikari... io voglio sincerità tra noi. Senza quella la fiducia smette di esistere >>.
<< Questo appaga il tuo ego, immagino >>.
<< Il mio ego? >>.
<< Sarai felice di sapere che ci sono due povere sceme innamorate di te >>. Hikari abbassò lo sguardo, cosa aveva appena detto?
<< Allora è vero. Hikari io... Se solo avessi saputo prima >>.
Si guardarono, gli occhi fisso l'uno nell'altro.
Non doveva accadere, ma accadde.
Takeru e Hikari si baciarono, un bacio desiderato da troppo tempo. Lui la strinse a sé, stendendola sul letto. Era sbagliato, sbagliatissimo.
Hikari aveva il cuore che quasi le usciva dal petto, il suo primo bacio ed era lui. Takeru continuava a baciarla e le cinse i fianchi con le mani.
A quel punto Hikari si rese conto di cosa stava combinando.
<< No! >>. Lo spinse via e si rialzò.
<< Hikari io... >>.
<< Lasciami in pace! >>. Uscì di corsa dalla stanza, proprio in quel momento rientrava Joe. La guardò scappare dalla stanza e guardò l'amico con mezza aria di rimprovero.
<< Non lo dirò a Yamato >>.


Angolo autrice!

Sono stata assente due settimane come avevo detto e ora ho di nuovo tempo!
Non ho parlato dell'appuntamento di Yamato e Sora perché voglio farlo con calma nel prossimo capitolo!
Un alone di mistero avvolge la morte di Kumi... E ora Takeru sa che Hikari è innamorata di lui!
Insomma alla prossima! ;)





 

   
 
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