Storie originali > Soprannaturale > Angeli e Demoni
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Autore: Giulia_Dragon    04/01/2016    1 recensioni
Sono passati mesi dalla sconfitta di Uriel e malgrado la poca voglia per Axel e Kurasa è ora di tornare a scuola. I due si ritrovano in classi separate e questo non piace a nessuno dei due soprattutto quando vengono a sapere che qualcuno trama contro di loro, qualcuno che li vuole separare per sempre
Genere: Avventura, Erotico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash
Note: Lemon, Lime | Avvertimenti: Tematiche delicate, Violenza
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- Questa storia fa parte della serie 'Dangeros Games saga '
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Incappucciato

-Hai visto angelo? Lui ti ha solo usato- risi cercando
di farlo reagire. Ma Axel mi ignorò e questo mi
fece arrabbiare, tanto che scossi la gabbia che
era appesa non molto lontano dal mio letto.
Lui cadde seduto mentre la luce che lo avvolgeva
tremava appena, senza spegnersi.
Era solo uno spirito, ma in quel momento i suoi
occhi mi ferivano come una lama, perchè non
si lasciava andare alla disperazione?
Perchè non lasciava che le tenebre dell'inferno
lo ghermissero rendendolo un demone
perfetto?
Non lo sapevo ma sentivo in me la voglia
di prenderlo e sbatterlo contro la parete
ferendolo con qualsiasi cosa.
Risi sguaiatamente e uscii dalla stanza.
Non chiusi completamente la porta e lo
sentii singhiozzare.
Tentava di fare il forte, ma lui non era
forte, per niente, aveva bisogno di Kurasa.
Senza di lui era solo un angioletto purissimo
e capace solo a piangere.
-Ancora tu!- la voce del principe degli inferi
mi arrivò alle orecchie come un ringhio furioso.
-Bene mio principe ci incontriamo di nuovo-
dissi con finta cortesia.
-Zitto! Dov'è Axel?- domandò lui arrabbiato.
Io non risposi e gli sfoderai un sorriso sghembo.
A quel punto il principe si scagliò contro di me
e io cercai di evitarlo, ma mi trovai contro
il muro.
Kurasa evocò due spuntoni di tenebra che si
avvicinavano pericolosamente al mio petto.
Non mi sarei mai piegato a implorare pietà, mai
sarei morto con un minimo di onore.
-Te lo ripeto dov'è Axel?- la sua voce era ancora
un ringhio furioso, ma io serrai le labbra mentre
il cappuccio che da sempre portavo mi scivolava
mostrando i miei capelli azzurri. Inusuali per un
demone purosangue.
-Qual è il tuo nome?- mi domandò lui, sapevo che
avrebbe usato i suoi poteri così mi liberai e afferrai
una spada contro di lui.
Però i suoi poteri stavano dando il loro effetto perchè
mi tradii pronunciando il mio nome -Airon-
-Airon. Quanti anni hai?-
-Quattordici-
Era vero. Avevo quattordici anni e uccidevo da quando
ne avevo cinque.
Kurasa mi guardò ancora e mi sbattè contro il muro
facendomi sanguinare la testa.
-Libera Axel dal marchio e restituiscimi la sua anima-
mi oridinò.
Non riuscii a porre resistenza a quella voce quasi suadente.
Rimossi il marchio all'angelo.
-La sua anima è lì- indicai la porta della mia stanza e tutto
quello che vidi fu solo nero.


 
  
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