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Autore: Rei Murai    11/03/2009    3 recensioni
Si girò verso la porticina rossa constatando che, anche essa, era diventata più grande….come se….
Si fissò notando di essere alto quando la chiave che, dopo essere scivolata dalla sua tasca, ora stava a terra a pochi passi da lui.
Decisamente più pesante quando cercò di alzarla mentre, con non poca fatica, riusciva a inserirla nella serratura e farla scattare.
E fu proprio in quel momento che i suoi dubbi divennero una sconcertante realtà.
Non solo la stanza dove stava fino a pochi minuti fa, ma anche il magnifico giardino che si trovava di fronte a lui, erano giganteschi.
Esattamente come se lui si fosse ristretto e fosse diventato della grandezza di un topo.
- ben venuta Arisu… – si voltò verso la voce che l’aveva preso alla sprovvista – … nel paese delle meraviglie - trovandosi davanti al bian coniglio…Uchiha Sasuke.

Fanfic parodia ispirata al libro "Alice Nel paese delle meraviglie" di Lewis Carrol Per tutti gli amanti di Naruto e che credono, come me, che il paese delle meraviglie esista da qualche parte ù.ù/ Commentate!
Genere: Parodia, Comico, Erotico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: Naruto Uzumaki, Sasuke Uchiha
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Cominciamo con piccole precisazioni per la scelta dei personaggi:

Devo ammettere che il sasuke bianconiglio è stato un colpo di genio dettato dal fatto di non voler mettere in alcun modo Sasu come lo scontato stregatto.che, per quanto l’Uchiha possa essere definito “gatto” c stava seriamente male. Nella versione originale del libro, da cui prendo spunto per la fic, lo stregatto della nostra cara disney, che in realtà si chiama Felis (silvestris) catus [ehm, per capirci, il gatto domestico XD] Sorride per tutto il libro. Ora, chi c’è lo vede Sasuke che sorride? O___O’’ io no di certo. Allora ho pensato “perché non metterlo come bianconiglio?” in fondo la scelta di Naruto come “alice” era Nata dalla questione -Protagonista- e dalla questione –Sexy no jutsu – e dato che, per tutto il manga, naruto non fa che inseguire Sasukekun e alice inseguire il bianconiglio….beh ci siamo intesi ù.ù.

Dato che in molti commenti mi chiedevano il perché di questa scelta ve l’ho spiegata XD
Per quanto riguarda la regina…kukuku  *-* provate ad immaginare! (non è poi così difficile, avete il tempo di ben due capitoli  per indovinare XD)

Recensioni:

Ali93: Grazie per il commento, considerando che questi due capitoli sono stati scritti più di 2 anni fa mi fa piacere, anche perché FnKnNarutochan è una delle poche fic che io ritengo scritte in modo decente tra le mie XD..per il continuarla presto…postarla mi ha fatto riprendere a scrivere il terzo capitolo quindi…lo speriamo tutti XDD

LadyNena: Ok per quanto riguarda Sasuke puoi leggere tranquillamente di sopra le motivazioni della scelta come bian Coniglio XD…adattare il tutto al manga? Impossibile. Questa è una rivisita dei personaggi di Naruto nel mondo di alice. Prevedo già (e già ci sono stati) degli OOC clamorosi nei primi capitoli e continueranno ad esserci appunto per il modo in cui il nostro caro Carroll ha predisposto i personaggi. Per quanto riguarda PincoPanco e PancoPinco (
Tweedledum e Tweedledee ) mi spiace deluderti ma non appariranno. Nella versione disney hanno fatto un piccolo casino inserendo i personaggi di entrambi i libri (“nel paese delle meraviglie” e “attraverso lo specchio”) sotto un unico titolo per mettere i personaggi di più spicco di entrambi i libri (se si considera che anche la regina di cuori (personaggio che io amo) è stata “unita” alla regina rossa degli scacchi di “attraverso lo specchio” e che il personaggio non è così fuori di testa come lo vediamo nel cartone animato…^^’ ), ergo i gemelli fanno parte del 2° libro e non di quello che ho messo qui…ma contavo di rivisitare anche quello in chiave Naruto prima o poi.
Comunque sia grazie per il commento e scusa per la risposta kilometrica °O°’’…alla prossima!

 

Pg:
Narratore: Uchiha Itachi
Alice: Uzumaki Naruto
Coniglio: Uchiha Sasuke
Cappellaio: Hatake Kakashi
Ghiro: Umino Iruka
Lepre: Maito Gai
Due: Nara Shikamaru
Cinque: Inuzuka Kiba
Sette: Akimichi Chouji


Capitolo 5

 Il Cappellaio matto e la Lepre Marzolina

 

 

Itachi:

Dopo l’incontro con il Kankuro-Gatto aveva ripreso la sua lunga camminata per quel luogo sconosciuto.
Aveva camminato per miglia, addentrandosi nella parte più folta della foreste, fino a che, sotto  una grande quercia, non aveva scorto una struttura in legno che pareva essere una casa.
Un piccolo cancello in ferro battuto divideva il giardino interno a quello esterno – insomma pur sempre di alberi si trattava – limitandosi ad un pezzo di  recinzione che teneva su le due porte.
Incuriosita e attirata dal buon profumo di biscotti caldi che sentiva provenire da quella direzione, si era avvicinata al cancello, sperando vivamente che, se si fosse appoggiata, non fosse caduto, per poi fissare dentro.

Due figure stavano sedute attorno ad un enorme tavolo ricoperto da tazze, teiere e piattini. Se ne stavano rannicchiati nell’angolo più lontano al cancello, accucciati a parlare fitto fitto, poggiate con i gomiti a qualcosa che si trovava tra loro emettendo un vago ronzio.

Aprì decisa il cancello mettendo piede dentro il giardino ed attirandone l’attenzione.

Come scottati i due balzarono in piedi correndo verso di lei, troppo veloci perché non rischiassero di finirle addosso nel tentativo di fermarsi, urlando a squarciagola:
- non c’è posto! Non c’è posto! –

Le voci si confondevano creando un gioco tra il basso e l’acuto che la lasciò per qualche istante senza parole.

Quando si riprese, Naruto piantò le mani sui fianchi fissando i due strani “cosi” che le erano corsi in contro con cipiglio arrabbiato

- c’è né tanto invece! –

Detto ciò, senza aspettare un invito o qualcosa di simile scostò i due uomini lasciandosi cadere su una poltrona, all’apparenza comoda, togliendosi in fine le torture disumane che le donne osavano chiamare “scarpe”

Si prese qualche secondo, dopo, per fissare le due persone, di fronte a lei, che la fissavano sdegnati:
capelli argentati, occhi grigi…il primo personaggio altri non era che Kakashisensei, anche se sperava vivamente che non avesse mai avuto idea di girare conciato in quel modo ridicolo.

L’uomo di fatti portava un frac, senza maniche, completamente aperto sul davanti con il cravattino corto e i polsini bianchi allacciati ai polsi. Il sotto era costituito da un corto paio di pantaloncini in pelle a cui, erano coordinati, un paio di  stivali, neri anch’essi, lunghi fino al ginocchio.

Al completare il tutto un buffo cappello cilindrico faceva mostra di se sulla sua testa e un piccolo orologio da taschino, usciva dalla tasca destra della giacca.

Il secondo figuro invece, era Gaisensei. Già il fatto che il sensei di Lee si trovasse li e il suo allievo no, era strano ma, guardare Maito Gai con un paio di buffissime orecchie grigie da lepre, era quanto  di più divertente avesse mai visto. Superava addirittura la visione di Sasuke! E il che era tutto dire!

 Comunque l’abbigliamento dell’altro era decisamente più sobrio rispetto a quello del compagno anche se, per un ninja, comunque ridicolo. Camicia bianca, con il primo e il secondo bottone in alto slacciati, pantaloni grigio polvere, in coordinato con la giacca e zampe da lepre grandi e vagamente artigliate.

Senza replicare i due si risedettero ai propri posti fissandola con sguardo torvo.  Rimasero così, in perfetto silenzio per dieci minuti buoni, prima che Gai prendesse parola fissandola.

- Vuoi del sakè? –

Naruto lo fissò leggermente scioccato per poi guardarsi in torno

- in realtà sarei minorenne e poi non vedo sakè su questo tavolo. Solo te. –

- ovvio non c’è né –

Rispose tranquillo, questa volta Kakashi per poi alzare la tazza e sorseggiarne il contenuto

- Io ne ho bevute 25! –

Esclamò il moro alzandosi in piedi

- Io 26 –

Rispose l’uomo dai capelli argentati ghignando, dichiarando così vinto quel primo round

- Io ho mangiato 34 biscotti! –

Rispose allora a tono Maito

- Io 35 –

E così via.

Per quanto indossassero quegli strani abiti, non avevano perso la voglia di gareggiare su ogni cosa anche se, a differenza del solito, non era solo Gaisensei a tirare fuori quelle assurde competizioni, ma anche Kakashi che si divertiva a rispondergli.

- allora cara… -

- sono un ragazzo!-

Kakashi lo fissò con sguardo sbigottito per poi scoppiare a ridere

- a me pari proprio una ragazza con quei capelli lunghi, i lineamenti fini e il seno prosperoso –

A quelle parole le guance del più giovane s’imporporarono di un rosso accesso seguito da rabbia e imbarazzo

- e io ti dico che sono un maschio! –

- e io ti dico di no! E poi dimostrami che lo sei, avanti! 

Naruto ribollì per qualche istante per poi decidere che non era il caso di rispondere a quello stupido battibecco montato su, semplicemente, per fargli perdere la pazienza.

- è maleducazione non rispondere –

S’intromise Gai aggiungendo del latte al proprio te

- è anche maleducazione intromettersi in una conversazione che non ci riguarda! –

Rispose a tono Naruto offeso. Lo stavano snervando, decisamente.

- la prima maleducata sei stata tu a sederti al tavolo con noi senza essere invitata –

Gli occhi della bionda si spalancarono per qualche istante per poi chiudersi in una muta rassegnazione. Era inutile cercare di discutere con loro, però, anche stare in silenzio non portava a nulla.

Ancora una volta fù uno dei due a rompere il silenzio

- che giorno è oggi? –

Naruto fissò Kakashi dritto negli occhi chiedendosi cosa c’entrasse, ora, quella domanda poi, facendo spallucce, rispose

- credo sia il 10…-

- thò, lo sapevo, è indietro di due giorni! – Gai prese l’orologio dell’altro fissandolo pensoso – te l’avevo detto che il burro che hai usato non era buono! – continuò Kakashi con cipiglio rabbioso.

-Ma no! È questo orologio che ha qualcosa che non và, mica il burro! – e detto ciò tuffò l’orologio dentro la tazza di tè

Naruto li fissava sconcertata. Burro? Tè? Ma mica era quello il modo giusto di trattare un orologio! Seguendo il discorso sconclusionato dei due, un altro dubbio le sorse spontaneo

- che strano un orologio che segna i giorni e non le ore! –

L’uomo coi capelli argentati allora si voltò verso di  lei

- perché? Il tuo cosa segna? Gli anni? –

- no, il mio segna le ore, come tutti gli orologi normali! –

- eh, anche il mio prima segnava le ore, poi ho litigato con il tempo –

Ahh certo, quello spiegava tutto!
sospirò scuotendo il capo

- ero ad un party della regina e stavo cantando una canzone per allietarle la giornata – l’uomo aveva continuato a spiegare rigirando il cucchiaio dentro la tazza strabordante di tè – quando lei ha urlato: Stà ammazzando il tempo! Tagliategli la testa! – sospirò mesto – da allora il tempo non mi risponde più. Tu ci parli con il tempo cara? –

Sentiva la testa che pulsava per la rabbia e, senza pensarci troppo su, rispose

- certo che no! È una cosa stupida parlare con il tempo –

- Non è vero… - sobbalzò al sopraggiungere di una terza voce, assonnata e, sporgendosi oltre il tavolo, poté finalmente vedere su cosa i due sensei, continuavano a poggiare i gomiti e cosa ogni tanto, il ninja copia, carezzava con aria distratta.

Umino Iruka.

Con due buffe orecchie tondeggianti e una coda spumosa, rannicchiato contro le gambe dell’uomo con i capelli argentati ed in dosso solo  un paio di pantaloni.

Questi rispose al suo sguardo, con le palpebre che parevano chiudersi dal sonno.

- se tu fossi in buona relazione con lui, e ti fermassi ogni tanto a farci due chiacchiere lui potrebbe fare quello che vuoi –

Gli occhi del biondo si allargarono di stupore

- come annullare i cinque minuti che ci mette il ramen a cuocere? –

- certo! –

Kakashi aveva ripreso la parola – ma attento a non farlo infuriare altrimenti non passerà più, proprio come fa con me! Vedi, per me è sempre l’ora del tè perché lui si è fermato alle sei e non vuole andare avanti…-

Ma l’Uzumaki non lo stava già più ascoltando. Il suo pensiero era perso dietro la possibilità di non dover aspettare più per il ramen, convinto che, se si fosse fermato a parlare con lui, anche il tempo avrebbe fatto ciò che voleva…infondo lui era il futuro Hokage!

E tanto rimasero a parlare che infine si rese conto che non poteva perdere tempo con loro ma ritrovare lo stupido Uchiha che lo aveva trascinato in quello strano mondo.

Mentre i due uomini continuavano a parlare, tirando qualche pizzicotto al fondoschiena del povero Iruka, si alzò dirigendosi verso il cancelletto, uscendo dal giardino.

Rimessosi le scarpe camminò ancora per qualche minuto fino a che la boscaglia si trasformò in un lungo corridoio e si ritrovò di nuovo davanti alla porticina che aveva imboccato prima di tutto quel tragitto.

 

Capitolo 5
Il Roseto bianco e le carte pittrici.

 

Tornata nelle dimensioni della porticina sospirò girando nuovamente la chiave dentro la toppa.
Si sentiva inquieta.

Aveva paura che, una volta uscita dalla porta, si sarebbe ritrovata nuovamente dentro il  giardinetto iniziale, che via via era diventato un bosco, costretta a reincontrare gli stessi personaggi e a fare gli stessi discorsi, come in un circolo vizioso.

Si rendeva sempre più conto, inoltre, che nonostante la voglia di vedere Sasuke e dirgliene quattro su tutta quella faccenda  spaccargli il muso a pugni, voleva tornare a casa.

Voleva uscire da quella porta e ritrovarsi a Konoha, su per quel lungo buco che l’aveva portata in quel mondo di cui tutti ignoravano la presenza e si trovavano  persone così simili a quelle che conosceva.

Rassegnata girò il pomello, dando la lieve pressione ed aprendo la porta ma, ciò che si trovò di fronte, fù solo un immenso cespuglio di rose bianche che le sbarrava la strada.

Con non poca fatica si addentrò in quel groviglio di rovi, avvertendo le spine che le graffiavano il viso e tiravano i capelli, fino a che non riuscì ad uscirvi e potè fissarsi attorno.

Rose.

Tutto ciò che le si trovava di fronte, di dietro e ai lati era solo un’infinità di roseti che si estendevano per miglia e miglia e miglia.

L’odore era quasi nauseante e tutto quel bianco e quel verde le facevano venire il mal di testa.

Si fissò attorno indecisa sulla direzione da prendere quando un mormorare lontano la richiamò.

Si avviò, guardando tra i cespugli in fiore, fino a quando non intravide tre figure con addosso delle lunghe magliette bianche da dei strani disegni, che discutevano animatamente lanciandosi addosso grossi schizzi di colore rosso accesso.

- Stai attento Cinque mi stai schizzando –

- Non è colpa mia! –

Si avvicinò ulteriormente fissando i tre nuovi personaggi di cui era certa aver già sentito la voce.

- Sette mi ha spinto il gomito! –

Si lamentò ancora quello che era stato chiamato cinque indicando un altro ragazzo grassottello.

Non era possibile, non potevano essere..

- ma bene Cinque! Dare sempre la colpa agli altri! –

Chouji…

- Proprio tu parli? Ieri ho sentito la regina dire che meriteresti d’esser decapitato! -

…Kiba…

- e perché? –

…e Shikamaru

- non sono cose che ti devono riguardare –

Borbottò l’Akimichi riprendo a spennellare di rosso le povere e martoriate rose che si trovavano di fronte a loro

- Oh invece sì! E glilo dirò! –

L’Inuzuka ghignò perfidamente per poi voltarsi verso il Nara

- si è intrufolato nella sala da ballo, l’altro ieri, era stato indetto un gran banchetto e le tavole erano imbandite di ogni ben di dio da dare agli invitati. Il Re l’ha sorpreso ad ingozzarsi di paste e patatine quando aveva detto di essere andato ad allenarsi assieme ad altre guardi –

- tu! Di tutte le bassezze di cui ti credevo capace mai mi immaginavo che…-

Chouji si fermò a metà frase voltandosi verso di lei.

Nell’avvicinarsi ai tre aveva calpestato un ramoscello emettendo un leggero rumore che li aveva messi in allarme entrambi.

I tre ragazzi si affrettarono a nascondere i secchi, come se servisse qualcosa, per poi inchinarsi profondamente, sfiorando il terreno con il naso come avevano fatto quelle due strane creature di fronte alla casa di Tsunade no baachan

Ma chi diavolo credevano di fregare?

- Perché state dipingendo le rose, siete diventati deficenti? -

Kiba fece per rispondere, punto sul vivo, ma Shikamaru prese parola prima di lui evitandogli così di dare di matto

- La nostra regina ama le rose, ogni lato di questo giardino e dedicato solo ad un tipo di questo magnifici fiori e, questo punto, doveva essere un roseto con le sue preferite, quelle rosse solo che noi, per errore, abbiamo piantato quelle bianche. Le stiamo dipingendo in modo che lei non lo scopra altrimenti ci farà tagliare la testa. –

Annuì convinto a quelle parole pensando che fosse una splendida idea.

Se avessero dipinto tutte quelle rose di rosso, sicuramente, la regina, chiunque essa fosse, non se ne sarebbe accorta e loro ne sarebbero usciti salvi.

Il problema era…quante rose potevano esserci in quella parte del giardino?

Si fissò attorno guardando quegli strani cespugli dalla forma di cuore cercando di contare ogni rosa presente su di essa.

Secondo i suoi calcoli non gli sarebbero bastati due giorni per colorarle tutte!

- Non c’è un altro modo? Non lo so….sdradicarle e dirle che avete dimenticato di piantare in questo giardino? –

Forse così ci sarebbero riusciti in due giorni a farlo.

- No è impossibile – Kiba aveva ripreso in mano il pennello e si era rimesso al lavoro seguito poco dopo anche da Chouji  - quest’oggi è il suo compleanno e vuole passare in questo preciso punto assieme al suo corteo. Dobbiamo sbrigarci –

- Due smettila di dormire! prendi il pennello e torna al lavoro –

Borbottò chouji passando un pennello anche a lei fissandola come ad intimagli di mettersi al lavoro senza replicare.

Gli sembrava di essere tornato ai tempi dell’accademia, quando commettevano qualche danno e dovevano riparare prima che Irukasensei o chi per lui lo scoprisse.

Sorrise spennellando una rosa persa dietro quei pensieri quando la voce di Kiba ruppe il silenzio con tono allarmato

- LA REGINA! LA REGINA! –

Il secchiello che il ragazzo in sovrappeso teneva in mano volò via prendendolo in pieno e rovesciandosi sul suo capo sporcandole i capelli e i vestiti, Kiba correva come un pazzo da una parte all’altra cercando un posto dove nascondere i pennelli e gettando urla simili alle prime come se fosse di qualche utilità mentre Shikamaru aveva cominciato a scavare un punto vicino ad un roseto nascondendoci i pennelli e rovesciando il colore restante ignaro di essere pitturato anche sulla punta dei capelli.

Era folli. Semplicemente folli.

Ancora con il pennello in mano si voltò verso il punto da cui si sentiva un leggero strombazzare e marciare aspettando di vedere apparire il motivo di tanto casino sbiancando quando se la trovò di fronte.

 

 

Yaaaaaaaaaaay *________*
è quasi finita çOç
Bene avete idea sul chi possa essere la regina di cuori? Si? No? Personalmente è un personaggio che adoro! (la regina di cuori, non chi la interpreta XD)
Lasciate un commento gente.

Bybiii ^O^
Rei

   
 
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