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Autore: meryl watase    06/01/2016    8 recensioni
A volte anche da un libro di ricette può nascere qualcosa di importante, soprattutto quando ti serve aiuto per realizzarle.
"Non sai come ti invidio, Sasuke Uchiha è uno chef rinomato, non solo possiede un ristorante famosissimo all'ultimo piano della Star Tower, ma conduce persino uno show televisivo di alta cucina e, cosa non trascurabile, è un uomo talmente sexy che a volte immagino di allungare la mano e tirarlo fuori dal televisore per approfittare di lui."
"Ma che dici, Ino? Ti ricordo che sei fidanzata."
"Lo so benissimo, ma che male c'è a sognare? Dovresti lasciarti andare anche tu qualche volta e fantasticare."
"Dacci un taglio. Comunque è davvero così famoso questo tizio?"
"Lo conoscono tutti a Seattle. Mi correggo: tutti tranne te. Sei proprio fuori dal mondo. Comunque con un uomo del genere accanto non perderei tempo ai fornelli. Sarebbe lui la mia cena" aggiunse con espressione maliziosa.
[Sasuke/Sakura] [Sakura/Neji] [ accenni Shikamaru/Ino, Obito/Rin e Naruto/Hinata]
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ino Yamanaka, Itachi, Neji Hyuuga, Sakura Haruno, Sasuke Uchiha | Coppie: Hinata/Naruto, Obito/Rin, Sasuke/Sakura
Note: AU, Lime, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
Capitoli:
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Capitolo 6: Chemistry

Appartamento di Sakura, ore 07:30

Drrrr... Drrr...

Un suono leggero e ripetitivo, accompagnato da una forte vibrazione svegliò Sasuke che, sbuffando infastidito, ancora con gli occhi chiusi cercò con la mano il cellulare nella tasca anteriore destra dei jeans e, aperto un occhio per poter vedere lo schermo dello smartphone, pigiò il tasto di conferma per spegnere la sveglia giornaliera, maledicendola, per poi avvolgersi ancora di più nel caldo plaid.
Ma mano a mano che il sonno lasciava il posto alla veglia si rese conto di non trovarsi nel suo letto. Il cuscino era piccolo ed emanava un intenso sentore di vaniglia e il materazzo aveva una consistenza dura ed era... stretto. Infatti girandosi si ritrovò con la schiena a terra su un elegante tappeto bordeaux e poté notare che oltre ai jeans indossava ancora le scarpe.

Ma che cavolo...!?

Gli ci volle qualche secondo per capire che si trovava a casa di Sakura e almeno un paio di minuti per schiarirsi le idee riguardo quello che era successo.

Mi stava facendo un massaggio... Devo essermi rilassato al punto da assopirmi. Che deficiente che sono! E pensare che era un'ottima occasione per sedurla.

Lentamente si rialzò da terra, stiracchiandosi e, preso il plaid, lo ripiegò per bene appoggiandolo sul divano e, cercando di fare piano andò in bagno.
Sasuke era un abitudinario, sveglia alle 7:30, un'ora di jogging al parco vicino casa e poi dritto al lavoro per sistemare le scartoffie, controllare la sala e la cucina e poi verso le undici cominciare ad istruire tutti per il servizio dell'ora di pranzo.
Tuttavia da quando aveva cominciato ad aiutare Sakura aveva delegato parte di quegli impegni a Kakashi, in modo da avere del tempo libero, quindi avrebbe potuto tranquillamente restare lì, ma non aveva vestiti per cambiarsi e di certo non poteva ripresentarsi al ristorante in quello stato. I jeans avevano superato indenni la nottata, lo stesso non si poteva dire della camicia che era più stropicciata che mai.
Indeciso sul da farsi cominciò a girovagare per l'appartamento, curiosando tra gli scaffali colmi di libri di ogni genere. Tra i tanti libri di medicina facevano capolino qua e là classici come Il rosso e il nero di Stendhal, Madame Bovary, Orgoglio e pregiudizio, alcuni romanzi d'amore harmony che gli fecero storcere il naso e alcuni gialli di Jeffrey Deaver. Toccando la copertina de 'Il collezionista di ossa' annuì tra sé e sé.

Allora ce l'ha un po' di buon gusto.

Arrivato all'estremità del salotto si diresse a passo felpato verso la camera da letto della padrona di casa, la cui porta non era chiusa, ma solo appoggiata. Dandole una leggera spinta aprì uno spiraglio di circa dieci centimetri da cui poté vedere Sakura profondamente addormentata con ciocche di capelli sparse sulla fronte e sul cuscino, nascondendole il volto.
Al pensiero del massaggio della sera precedente, un intenso desiderio prese vita in lui. Per un attimo prese in considerazione l'idea di stendersi accanto a lei ed abbracciarla, per poi lasciare il resto all'istinto, ma poi il raziocinio prese il sopravvento. Lei era una donna seria e devota, nonostante avesse provato ad approcciarsi con lei nei modi più disparati non aveva mai ceduto a nessuna delle sue lusinghe e sarebbe stato da vigliacchi approfittarsi di una persona che, vedendolo stanco, lo aveva aiutato e persino fatto dormire sul proprio divano. In fondo avrebbe anche potuto svegliarlo e spedirlo a casa la sera prima.

Oltre al fatto che mi sentirei in colpa. Maledetti princìpi morali!, pensò immaginando il volto di sua madre che lo rimproverava.
Allontanandosi silenziosamente da quella porta e dalla tentazione che si celava dietro di essa, prese un foglio dal blocco appunti accanto al telefono dell'ingresso e vi scrisse sopra:
Grazie per la coperta e la premura. Stamattina ho da fare, ci vediamo questa sera per la lezione.
Buona giornata.

Pensando che fosse un messaggio troppo dolce per i suoi standard, aggiunse una postilla in fondo al testo:

P.S. il massaggio è stato rilassante e... stimolante. Puoi mettermi le mani addosso tutte le volte che vuoi.

Posato il biglietto sul telefono, aprì il portoncino e corse fino alla sua auto, dove poté dare sfogo alla risata che gli era salita in gola al pensiero della faccia che avrebbe fatto la donna leggendo il post scriptum.

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Red Eye, ore 11:30

L'odore esotico del cocco si miscelava con quello intenso dei gsmberi che vi stava impanando per la nuova ricetta che gli era venuta in mente in quei giorni. Mentre l'olio nella padella sfrigolava a contatto col crostaceo, Sasuke rifletteva su Sakura.
In realtà non aveva impegni quella mattina, ma dati i pochi progressi della sua allieva stava cercando di capire se stava sbagliando metodo con lei o se ci fosse altro dietro la sua incapacità di cucinare.
"Cosa prepari fratellino?"
La voce bassa e intensa di Itachi gli fece voltare leggermente la testa verso la sua destra, ma poi l'Uchiha minore riportò l'attenzione sui gamberi che, tirati fuori dall'olio, fece asciugare un attimo nella carta assorbente per poi posarli nel piatto da portata ed affogare nella zuppa di cetrioli che aveva appena finito di preparare.
"Ricetta nuova. Dopo giorni che cucino sempre le stesse cose con Sakura ho sentito il bisogno di fare qualcosa di nuovo" gli rispose tendendogli il piatto.
Mentre assaporava un gambero, Itachi si soffermò ad osservarlo con occhio critico.
"La tua allieva ti dà problemi?"
"Non migliora e non ne capisco il perché!" rispose l'altro, deluso.
"Ma com'è possibile?" chiese Naruto intromettendosi nel discorso e rubando uno di quegli splendidi crostacei in crosta di cocco," la mia Hina mi ha detto che è un genio!"
Un paio di giorni prima Obito si era lasciato sfuggire il perché della sua assenza dal ristorante e quindi anche Naruto ormai sapeva delle lezioni di cucina che le dava, ed inoltre aveva scoperto che Sakura usciva col fratello della sua fidanzata. Sasuke era rimasto stupito dal fatto che il mondo fosse così piccolo e dopo aver fatto opera di convincimento - tramite minacce e un paio di pugni- era riuscito a farsi dare informazioni private sulla donna che gli stava entrando tanto dentro.

"Va bene, ma comportati bene con lei teme!"
"Che cosa vuoi dire?"
"Non sono scemo, ho capito che ti interessa. Ma non rovinarle il fidanzamento solo per desiderio di conquista. Se provi qualcosa per lei non ho niente in contrario, se fosse stata un'altra ti saresti già stufato di starle intorno, ma cerca di essere sicuro di quello che senti" gli aveva risposto l'altro.

Non voleva ammetterlo a voce alta, ma Sakura cominciava a piacergli davvero molto nonostante i mille difetti che aveva potuto notare in lei in quelle quasi due settimane di conoscenza e contatto.
"Evidentemente essere un genio sui libri non significa esserlo ai fornelli" affermò alla fine.
"Secondo me è solo bloccata e timorosa. Sai, a causa del passato che ti ha raccontato. Forse devi solo trovare un modo alternativo e più vicino a lei per farle capire certe procedure. Non siamo tutti uguali dopotutto" disse Itachi, prima di aggiungere "comunque questo piatto è ottimo. Vuoi aggiungerlo al menú?"
"Sì, domani lo insegnerò a Kakashi" rispose l'altro mentre un'idea si faceva viva nella sua mente.
"Adesso però devo proprio consultare internet" si congedò, dirigendosi verso il suo ufficio in fretta e furia, non senza notare il biondo che tirava fuori dal forno una teglia di biscotti bruciacchiati.

Anche con lui devo provare un approccio diverso. Potrei fargli mangiare tutte le schifezze che prepara, alla fine imparerà per disperazione,
pensò diabolico.

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Appartamento di Sakura Haruno, ore 22:00


Quando Sasuke si presentò puntuale alla sua porta, Sakura tirò un sospiro di sollievo perché leggendo le parole del biglietto che le aveva lasciato quella mattina aveva avuto il timore che si fosse stufato di sopportarla e volesse abbandonarla prima di insegnarle a preparare quei piatti e in cuor suo non poteva non capirlo visto che era un disastro ambulante.
Anche se poi pensando al post scriptum non poté fare a meno di arrossire, con grande soddisfazione del moro che, compreso dov' erano andati a parare i suoi pensieri, le scoccò un sorriso allusivo che le fece contorcere lo stomaco.
"Ciao, Sasuke!"lo salutò, facendolo entrare.
"Buonasera, Sakura!" le rispose l'altro, precedendola in cucina e sedendosi al tavolo.
Sorpresa, la donna inarcò le sopracciglia vedendolo prendere in mano il suo quadreno di appunti e la penna.
"Oggi proveremo un approccio scientifico. Vorrei evitare che creassi di nuovo la palla di fuoco dell'altro giorno" disse lui con un brividi di terrore ed uno sguardo al soffitto conciato sempre peggio,"quindi siediti e ascoltami."
Detto questo, cominciò la sua lezione.
"Per i piatti flambé bisogna usare un liquore che abbia 40°, ossia contenente il 40% di etanolo ed il resto costituito da acqua, resine, alcaloidi, coloranti, polifenoli.
Non puoi usare vino o birra perché non avrebbero abbastanza combustibile da bruciare, più alcolico invece evaporerebbe troppo in fretta e le fiamme non avrebbero modo di modificare il sapore del piatto.
Devi scaldare sia la pietanza che il liquore o quando li metterai nella stessa pentola la temperatura calerà e non si accenderà la fiamma.
La temperatura dell'etanolo deve raggiungere il punto di ebollizione cioè 78.4 °C. Ti accorgerai che va bene vedendo delle bollicine formarsi in superficie.
A questa temperatura l'acqua contenuta nel liquore rimane liquida mentre l'alcol passa allo stato gassoso evaporando e basta avvicinare il fiammifero per dare fuoco al tutto.
La reazione chimica che si sviluppa è questa:
C2H5 OH 3O2 -> 3H2O + 2CO2 " cominciò a scrivere sul taccuino con grafia sicura, per poi continuare a spiegare:
"Cioè l'alcol si consuma completamente diventando acqua e anidride carbonica, entrambe trasformate in vapore. Se vuoi sentire il gusto del liquore nel piatto devi spegnere le fiamme in anticipo. Puoi farlo sottraendo l'ossigeno alla fiamma coprendo la pentola con un coperchio.
Però devi stare attenta. All'accensione dei vapori la fiamma raggiunge 246 °C, temperatura necessaria a mantenere viva la fiamma, a far evaporare l'acqua dal liquore e dalla pietanza visto che il punto di ebollizione dell'acqua è 100 °C. A questo punto l'eventuale zucchero presente si caramella e i grassi si sciolgono.
Ciò avviene però solo in superficie, all'interno gli alimenti non si modificano visto che il calore si trasmette per irragiamento e le fiamme durano pochissimo."
Sakura lo fissò basita.
" Non guardarmi in quel modo, sono sempre stato intelligente e avrei potuto frequentare l'università se avessi voluto. Solo che la cucina era la mia strada. Ho pensato che spiegarti le cose in modo più vicino al tuo mondo ti sarebbe stato d'aiuto. Quindi adesso preparami quel piatto alla perfezione" le intimò lui.
Preso in mano il taccuino, la donna studiò la formula per un po', rilesse la ricetta e cominciò a pulire i crostacei sotto l'acqua corrente. Quando il tutto fu pronto, aggiunse il brandy riscaldato nella padella del pesce e, con molta perizia, - temeva di far esplodere tutto di nuovo - avvicinò il lungo cerino al liquido che si incendió creando piccole fiamme che si estinsero nel giro di qualche secondo.
Vedendo la carne dei gamberi caramellata e non bruciata, Sakura cominciò ad urlare felice e saltellare come una bambina, sotto lo sguardo sollevato del moro. Ripassare la chimica del flambé aveva avuto i suoi risultati.
"Grazie, Sasuke" gli disse una volta calmatasi fissandolo con quegli occhi verdi ancora colmi di entusiasmo.
L'unico pensiero coerente dell'uomo fu:
Mi sa tanto che sono rimasto fregato. Stavolta sono proprio innamorato.

ANGOLO DELL'AUTRICE

Buona epifania care lettrici! Le feste sono finite T.T durano troppo poco per me!
Mi spiace se lo scorso capitolo vi è piaciuto poco, ma volevo dare consistenza alla storia con Neji, quindi non sono pentita della mia scelta, anche se dopo questa lezione di chimica scapperete a gambe levate. Sarà l'unica, tranquilli .
Il prossimo sarà il penultimo capitolo della storia, ormai è quasi finita. Ma prima aggiornerò One Last Wish, dovrei farcela per giovedì prossimo.
Vi augura una buona giornata ;-)
Un bacione a tutti.

   
 
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