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Autore: batuffoloki    09/01/2016    0 recensioni
Braz e Gluck , due trafficanti ferengi , usufrusicono dell'indulto e escono di galera . Certo vorebbero iniziare una vita onesta , ma la tentazione si presenta sulla loro strada sotto forma di un artefatto Slaver che potrebbe essere preziosissimo . tutti lo vogliono ...anche l'enterpise!
Genere: Avventura, Azione, Science-fiction | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Un po' tutti
Note: AU, Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'star trek assemble'
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Finalmente la lunga e faticosa giornata di  Barz era terminata. Si  sistemò  sul misero  e duro  giaciglio, nella  minuscola cabina, che divideva con suo  fratello  maggiore Gluck. Poi si  liberò  del peso  che  per tutta la giornata aveva celato  sotto  la veste. Gluck  fissò inorridito  ciò che sgusciò fuori. Era  un cofanetto , quadrato , con degli  strani  geroglifici intarsiati  sopra.
"Ma sei impazzito!!!!!!!!!"Sibilò in preda al panico."Dove hai preso  quel  coso? L'hai  rubato vero?"
 "Rubato ? Beh  no ..l'ho  raccolto ..sai  che  a Jamud interessano  solo i rottami  metallici. Avrebbe abbandonato il  cofanetto  sul planetoide  e  sarebbe stato uno  spreco. Guarda quanto  è  bello!" Esclamò Barz rimirandolo  con  orgoglio. E qui  bisogna fare  un passo indietro. Barz e Gluck, i  due truffatori  ferengi,  non avrebbero  dovuto essere  in galera? Cosa ci  facevano  su un 'astronave orioniana ? La storia dei due malfattori , di  mezza tacca, era cominciata quando  avevano  trovato lavoro  nell'impianto di  produzione della slimecola, la famosa (o  infame , dipende dai punti  di  vista!) bevanda alla cola, aromatizzata alla bava di lumaca. Era la bevanda nazionale di  Ferenginar. La sua formula era il  segreto meglio  custodito del pianeta. Ma  i due ladri, per un incredibile colpo  di  fortuna, erano riusciti  a venire  in possesso  della formula e avevano pensato  bene di  rivenderla al  migliore offerente. Purtroppo  anche per delinquere  occorreva avere  talento. E i  due  meschini  non ne avevano. Non solo  si  erano  fatti beccare, dopo  una vicenda a dir  poco  rocambolesca, ma all'accusa di  furto  si  era aggiunta quella di  violazione di  una struttura federale, nella fattispecie , l'enterprise. Arrestati e  tradotti  in  un penitenziario  federale, erano  stati  condannati  a 3 anni  e 11 mesi di lavori  forzati. Tra i  due piccoli  ferengi e  i  lavori forzati c'era  una certa  incompatibilità. Insomma  ,non c'erano portati! Ma  un altro  colpo  di  fortuna, incredibile a dirsi, era venuto in loro soccorso. Il  sovraffollamento  delle carceri  aveva fatto  si , che  il  ministero  di  grazia e giustizia, della federazione, concedesse  l'indulto . Chiunque avesse avuto meno  di  tre anni  da scontare era stato  liberato. E loro  che erano in carcere, da uno,  erano  stati  sbattuti  fuori  con  i  complimenti  dello  stato. I  poveretti si  erano  ritrovati in mezzo  a  una strada . La congiuntura economica sfavorevole , aveva creato un alto  tasso  di  disoccupazione  su  Ferenginar. E comunque  non c'erano  molti  buoni  samaritani disposti  ad assumere due ex ergastolani. Per di più condannati  per furto  ai  danni  del  loro  precedente padrone. Insomma  i precedenti   non giocavano a loro  favore. Ai  due ferengi  non rimanevano che due strade. Accettare  un lavoro  che gli  altri  scansavano  come la peste  o rimettersi  sulla via della delinquenza. Siccome  i due erano  fermamente  decisi  a  non tornare  più  in penitenziario decisero  di accettare un lavoro faticoso , dalla paga esigua . Si unirono  alla ciurma di  Jalud , un grosso,grasso  e verde  orioniano ,che raccoglieva rottami  metallici,  sui pianeti  disabitati. Capitava spesso  che qualche vecchia navetta si  schiantasse su un planetoide  o vi  venisse abbandonata. Jalud raccoglieva i  resti  e li vendeva come rottami  metallici per il  riciclo. Era  un lavoro  faticoso  che dava ben  poche soddisfazioni. Un pò come i  lavori  forzati. E già , tanto  valeva, che fossero  rimasti in carcere. Là almeno  si mangiava meglio. Quel pomeriggio  tra  i  rottami  Barz aveva trovato il  cofanetto. La navetta precipitata era Kzinti. Non che lo  sapessero ,figuriamoci. L'avevano  dedotto  da  i tre corpi  che vi avevano  trovato  dentro. Gli Kzinti era grossi felinoidi ,con tanto  di pelliccia rossastra e denti  aguzzi.Ve ne erano , appunto, tre all'intrno  dei  rottami , che avevano fatto la fine del  gatto  nel  sacco!
"Bleah!!! I gatti puzzano  già  da vivi ...figuriamoci  quando  cominciano  a decomporsi. " Commentò  Barz tirando  un calcio a  uno dei  corpi con aria schifata.
E quando  il  corpo  si  spostò, sotto vi  trovò il  cofanetto. Il  felinoide lo  proteggeva come se fosse stata una cosa preziosa,  più  della sua vita. E questo  attirò  ovviamente  l'attenzione del  ferengi  , solleticando  la sua avidità. Quindi  con un gesto  furtivo  se  lo  nascose nell'ampia veste e  continuò  a  lavorare. Chissà  cosa conteneva. Sicuramente qualcosa di prezioso. Magari  dei  giolielli. Barz cominciò  a saltellare nella speranze di udire  un tintinnio  provenire  dal  cofanetto .Ma l'unica cosa che  ottenne fu  di  ricevere  un 'occhiata di  rimprovero  da  Jamud. L'orioniano  già  aveva poca considerazione dei  due ferengi. Ma costavano poco e  consumavano altrettanto poco, data la loro  stazza. Quindi li  tollerava e tollerava anche la loro  eccentricità. Ma questa volta Barz aveva passato il  segno. Gluck  sapeva che se Jamud li  avesse colti  a rubare li  avrebbe uccisi  senza pietà. Magari  avrebbe rivenduto i loro corpi    a una fabbrica di  carne  in scatola per cani klingon!Tuttavia  l'avidità in un ferengi  è il  motore della sua vita , quella che condiziona tutta la sua esistenza. E per  Gluck  non era diverso. Il  cofanetto  sembrava antico  e istoriato  con quei  strani  geroglifici. Magari  valeva qualcosa. Gluck  lo  afferrò  e  lo  scosse. C'era qualcosa dentro . La sentiva sbattere contro le pareti  della scatola. Tentò  di  aprirla , con  le  mani, prima ,poi con  il  coltello con cui  avevano  cenato. Quindi  non riuscendoci  represse a stento l'impulso  di  lanciarla contro la parete . Quel  cofanetto  conteneva qualcosa, ma  forse  il  cofanetto  stesso  era di  valore. Valeva la pena di  lasciarlo intatto. Ma doveva riuscire ad  aprirlo .Non solo  la curiosità  lo  divorava , ma anche la stizza .Era  una questione tra  lui  e  quel  coso!

 
   
 
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