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Autore: saffyj    09/01/2016    3 recensioni
Sono arrivata due anni fa in questa bellissima cittadina con il cuore spezzato e una sola valigia come compagnia.
Avevo abbandonato tutti. Avevo abbandonato la mia famiglia, lo studio, gli amici, il lavoro del week-end… avevo abbandonato tutto e tutti. Stare a Forks mi stava uccidendo e iniziavo a sentirmi soffocare, dovevo cambiare, dovevo allontanarmi, ricominciare da zero e così avevo fatto.
Mi sono svegliata una mattina con il mio incubo personale che urlava fuori dalla porta. Mi sono cambiata, ho messo in valigia le cose essenziali, e ho chiamato un taxi. Ho ignorato le urla e le minacce del mio incubo e mi sono fiondata nel veicolo....
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Alice Cullen, Edward Cullen, Garrett, Isabella Swan, Un po' tutti | Coppie: Alice/Jasper, Bella/Edward
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun libro/film
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Grazie a tutti coloro che hanno aggiunto questa FF nei preferiti - ricordati etc... e a tutte coloro che hanno scritto una recensione, dandomi dimostrazione che il mio lavoro non è passato inosservato!
Non ero certa di continuare la storia, ma visto l'interesse che ho attirato, sono felice di poterla continuare ed essere con voi in questa piccola avventura!!!

A Presto e Buona Lettura
  La suoneria del telefono mi sveglia ancor prima della sveglia. Lo cerco con gli occhi chiusi e la luce spenta. Lo porto all’orecchio e emetto un suono cavernoso come risposta.
“Buongiorno, amore!” la voce calda e gioiosa di Garrett mi strappa un sorriso e mi convince ad aprire gli occhi.
“Buongiorno!” rispondo dopo essermi schiarita la voce. Ho il cervello ancora addormentato per poter pensare ad una frase di senso compiuto.
“Fatto le ore piccole con Alice, eh! Gelato al cioccolato e “The Boondocks Saints”…” mi conosce come nessuno mi ha mai conosciuto… o quasi…
“mm-mm”
“Vuoi che ti chiamo più tardi? Il tempo di riattivare gli ingranaggi?”
“No!” rispondo svegliandomi completamente “No. Sono sveglia. Sono sveglia. Raccontami come è andata ieri!” continuo mettendomi seduta sul letto e ricevendomi uno schiaffetto da Alice che mi ammonisce di abbassare la voce.
“Purtroppo nessun orologio, ma tantissimi oggetti particolari. Sarete sodisfatte dei miei acquisti”
“Nessun orologio?” chiedo un po’ delusa. Solitamente nelle cantine esce sempre un orologio.
“Purtroppo no, mia piccola Dalì. Ma ho una sorpresa che sicuramente mi farà perdonare” la sua risata mi risveglia il buon umore.  
“Torna presto. Mi hai incuriosita!”
“Solo perché ti ho incuriosita?” chiede fingendosi triste.
“No, torna presto perché mi manchi tanto. Alice non mi scalda i piedi come sai fare tu” e scoppiamo insieme a ridere. Sono divertenti la sera, quando ci mettiamo sotto le coperte, gli scatti di Garrett che scappa dai miei piedi freddi. E’ un gioco che facciamo tutte le sere, e che finisce sempre nel migliore dei modi!
“Dai mia piccola Dalì, ci vediamo stasera. Pensami perché io ti penserò sempre”
 
Conto i minuti che mi separano da Garrett. Dovrei esserci abituata, ma non riesco a stare senza di lui. Mi sento come scoperta, non protetta. Non ho mai voluto un rapporto asfissiante. Un rapporto dove uno dipende dall’altro perché mi sembra un rapporto malato. Mi piace avere i miei spazi e mi piace lasciare gli spazi al mio Sole, ma quando si allontana mi assale l’ansia. Un conto sono le sere che esce con gli amici o i pomeriggi che passa nella clinica per il volontariato o in spiaggia, un conto è quando ci sono chilometri che ci separano.
 
La giornata passa veloce. L’orologio che ho iniziato a riparare ieri è quasi pronto. Ho dovuto litigare con due ingranaggi che erano stati rovinati dalla ruggine, ma appena ho iniziato a sentire il ticchettio dei secondi mi sono commossa. Il suono è ipnotizzante e molto rilassante. Insieme ad Alice decidiamo le modifiche da apportare e mi butto a capofitto nel disegno.
Delle forti braccia, accompagnate da un delizioso profumo di sandalo, mi stringono alla vita mentre mi allontano per vedere l’effetto del disegno. Non mi spavento, mi rilasso appoggiando la testa sul suo petto e allungo il collo per permettergli di baciarmi.
Non parliamo, mi lascio avvolgere dal suo profumo e coccolare dalle sue labbra. Lentamente mi fa girare la sedia e mi alza per stringermi tra le sue braccia ed approfondire il bacio facendo danzare le nostre lingue in un ballo lento e dolce. Quando ci allontaniamo per prendere fiato mi perdo nei suoi occhi lucidi di passione.
“Bentornato” sussurro per non rovinare l’atmosfera.
“Vieni. C’è una sorpresa per te” sussurra prendendomi per la mano e portandomi in negozio.
Mentre percorro il corridoio la risata tonante di mio fratello mi fa velocizzare il passo.
“E’ Emmett?” gli chiedo emozionata come un bimbo a Natale.
“Mm-mm.” E mi lascia la mano per permettermi di correre.
Non lo saluto. Gli volo con le braccia intorno al collo e lo stritolo in un forte abbraccio. Erano mesi che non lo vedevo e mi è mancato tantissimo.
“Bellina” mi saluta felice il mio fratellone facendomi volteggiare in aria e baciandomi i capelli felice.
Mi fa scendere e allargando le braccia esclama:
“Sorpresa!!!” e riscoppia nella sua risata contagiosa.
“Ma cosa ci fai tu qui?” gli chiedo emozionata continuando ad accarezzargli il torace e le braccia per assicurarmi che sia reale.
“Sono in vacanza… e passerò un po’ di giorni con la mia sorellina!” e ritorna a stritolarmi.
 
L’euforia viene interrotta da una cliente. Alice la serve mentre io mi affretto a prepararci per la chiusura. Mancano pochi minuti e voglio andare a festeggiare il prima possibile.
Appena la cliente esce dal negozio spengo le luci, lancio la borsa e la giacca ad Alice ed usciamo per festeggiare.
Mangiamo in una pizzeria vicino al negozio. E’ la preferita di Emmett perché costa poco e le porzioni sono abbondanti.
“Dai fratellone. Raccontami le novità! Cosa è successo di bello nella piovosa Forks!” batto le mani per l’emozione. E’ un gesto che ho imparato da Alice, è infantile, ma effettivamente scarica le tensione.
“Beh! Credo che Jacob e Leah non la raccontino giusta. Una sera sono andato in spiaggia con Mike, Tyler e … e gli altri per una festa improvvisata in spiaggia e abbiamo trovato Jacob e Leah sdraiati a guardare le stelle” sciabola le sopracciglia con fare malizioso.
“Nooo! Deve essere stato imbarazzante!” copro il viso per nascondere il rossore. L’immagine dei miei amici avvinghiati in posizioni amorose sotto le stelle che vengono scoperti dal branco di amici di Emmett mi fa vergognare per loro. Poverini!
“Non stavano facendo nulla di che e si sono uniti alla nostra compagnia. Ma gli sguardi che si scambiavano erano moooolto particolari. Senza contare che sembravano due calamite. Uno si spostava e l’altro lo seguiva… secondo me …” e lascia la frase a metà per scoppiare a ridere.
Alice e Garrett ascoltano i nostri discorsi interessati. Non conoscono di persona i miei vecchi amici ma ne ho parlato sovente e alcune volte hanno parlato con loro al telefono.
“Senza parlare di Seth!”
“Seth?” chiedo sempre più curiosa.
“Sì Seth eeee….. eeee… Angela!”
“Cosa?” dalla sorpresa ho quasi rischiato di rovesciare il bicchiere, ma il mio Sole ha evitato il danno.
“Già, già…” risponde saputo e incrociando le braccia “Non passa giorno che Seth non faccia trovare un fiore sulla porta di casa di Angela. La va a prendere al lavoro e l’altra sera l’ha portata al cinema!” e inizia a fare bacetti mentre si abbraccia da solo.
“Smettila” lo riprende con un piccolo schiaffetto sul braccio Alice scoppiando a ridere.
“Beh! Jessica e Mike sono sempre il classico tira e molla mentre Tyler ci sta provando con Laurent, ma tanto non penso che la ragazza si accontenti di un solo letto” e beve tutto d’un fiato la birra dichiarando concluso il gossip.
“E papà?”
“Papà sta bene. Lavora, pesca, borbotta, lavora, guarda le partite, borbotta e va alla riserva. Nulla di nuovo sul fronte!”
“E tu?”
Un velo di tristezza passa veloce sul viso di mio fratello, ma lo allontana subito con una grassa risata.
“Ed io sono qui!” risponde come fosse ovvio.
“Difficile non vederti” e gli accarezzo la pancia per indicare la sua grande mole. “Ma per quanto rimarrai qui?”
“Al momento mi sono preso una vacanza. E fin quando non mi sbatterai fuori rimango con la mia sorellina!”
“Se aspetti che ti sbatto fuori, fai prima a trasferirti”
“Veramente?” la serietà con il quale mi pone la domanda mi fa smettere di ridere. Lo scruto per capire se mi sta nascondendo qualcosa e scuoto la testa per allontanare strani pensieri che si stavano creando nel mio cervellino paranoico.
“Certamente! Mi manchi e se ci foste anche tu e papà qui con me, potrei reputarmi la persona più felice del mondo. Avrei veramente tutto ciò di cui ho bisogno” lo guardo negli occhi per fargli capire che è la verità a non una frase detta tanto per dire, anche se mi sento un’egoista a volerlo con me allontanandolo dal suo mondo, dai suoi amici. Lui non ha nessun “incubo personale” dal quale scappare.
 
“Credo che se non usciamo con le nostre gambe, i camerieri ci butteranno fuori” esclama Garrett stemperando la tensione che si sta creando. Mi fa cenno verso la parte di sala già buia e i tavoli vuoti che ci circondano. Siamo rimasti solo noi, eravamo così presi dalla conversazione che non ci siamo resi conto del locale che si svuotava.
Tornati a casa preparo il divano per far dormire il mio fratello orso. Ringraziando quando lo abbiamo acquistato abbiamo tenuto conto delle visite di Emmett, altrimenti un semplice divano non avrebbe potuto contenere la mole del mio fratellone.
Chiacchieriamo ancora davanti alla tisana e dopo i convenevoli della buonanotte finalmente mi trovo in camera da sola con Garrett.
Ci stringiamo sotto le coperte e faccio il pieno del suo profumo e del suo calore. Mi fa appoggiare al suo petto nudo ed inizia ad accarezzarmi i capelli, l’orecchio, il collo, le spalle e scende fino ai glutei senza tralasciare nessun centimetro della mia pelle.
“Mi sei mancata, mia piccola Dalì” ed inspira il mio profumo stringendo l’abbraccio.
“Anche tu” e lo accarezzo sul torace scendendo sugli addominali. Mi piace giocare con le pieghe dei suoi addominali, passare il dito come fossero delle stradine.
“Ti dispiace se mio fratello si ferma qui con noi?” gli chiedo senza alzare la testa. Smette di accarezzarmi e si sposta leggermente di lato per guardarmi.
“Perché dovrebbe dispiacermi?” chiede confuso.
“Non lo so. E che non ti ho chiesto nulla, l’ho inviato senza sapere cosa ne pensavi. Mi sembrava corretto chiedertelo” e gli poso un bacio sul petto.
“Non devi chiedermi il permesso. Adoro tuo fratello ed adoro il sorriso che la sua presenza fa nascere sul tuo viso. Senza contare che è un grande amico per me e sono felice di passare del tempo con lui.”
“Grazie” e strofino la guancia sulla sua pelle come un gatto che fa le fusa.
“Tutto ciò che rende felice te, rende felice me. Non farti mai remore. Fai quello che ti piace, io sarò sempre al tuo fianco.” Con quelle parole mi fa sciogliere e unisco le mie labbra alle sue. Il bacio inizia delicato, gentile, quasi una carezza. Le nostre lingue danzano e Garrett mi fa adagiare delicatamente la schiena sul materasso. Con le labbra mi sfiora il viso, il collo, le spalle, mentre con le mani mi accarezza come fossi di cristallo. Scende sul seno e le sue carezze diventano più passionali, i baci più urgenti ed i nostri bacini iniziano a strofinarsi. Mi sento una principessa venerata dal suo cavaliere. I respiri ormai eccitati sono l’unico suono insieme al battito dei nostri cuori. Senza smettere di venerarmi mi penetra e continua a venerarmi fin quando non tocchiamo il paradiso. Adoro far l’amore con Garrett. E’ delicato, sensibile, attento alle mie esigenze ed è come una coccola che ti porta all’apice con pazienza, tranquillità, facendoti provare ogni sfaccettatura del piacere che sale fino ad esplodere.
Mi addormento cullata dai suoi battiti mentre ripenso alla fortuna di essermi trasferita e di avere vicino il mio fratellone.
 
“Sveglia piccioncini” lo sbattere della porta contro il muro e la luce accecante del corridoio è la nostra sveglia.
Emmett, vestito con i soli boxer e il grembiule da cucina è fermo sulla porta. Il suo classico sorriso felice e il vassoio stracolmo di ogni ben di Dio in mano.
“Colazione a letto, signori” e si siede sulla sponda del letto facendomi allontanare da Garrett.
“Buongiorno Emmett!” gracchia Garrett nascondendosi gli occhi con il braccio.
“Fratellone” saluto nascondendo il viso nel petto di Garrett che mi stringe a sé baciandomi i capelli e sussurrandomi il buongiorno.
“Dai ragazzi, mi sono svegliato all’alba per farvi una colazione degna di un Re, non potete farmela raffreddare.”
Garrett ride e mi aiuta ad alzarmi. Ringraziando non dormo nuda, altrimenti sarebbe stato un momento imbarazzante!
Ci accomodiamo meglio nel letto e facciamo spazio al mio fratellone. Altra ottima idea che abbiamo avuto io ed Alice quando abbiamo arredato l’appartamento è il letto matrimoniale. Comodo, in molte occasioni, e stamattina è a dir poco perfetto.
Emmett si immobilizza per mezzo secondo e sbatte la mano contro la fronte prima di schizzare fuori dalla mia camera. Ritorna dopo pochi secondi con un’Alice agitata tra le braccia. Che strilla “Mettimi giù Orso” e lo schiaffeggia sulle spalle nude.
La adagia delicatamente sul lettone e con il sorriso a cinquanta denti esclama “Colazione a letto per le principesse.”
Alice si strofina gli occhi ancora confusa per la strana sveglia, ed appena adocchia i pancake si illumina in volto e bacia con schiocco il mio fratellone. “Sei perdonato!” e si fionda sul succo d’arancia ed i pancake.
 
Mangiamo colazione ancora assonnati. Ci credo quando il mio fratellone pazzo dice di essersi svegliato all’alba perché nel vassoio c’è veramente ogni ben di Dio e tutto è veramente squisito. Sia io che Emmett abbiamo preso le capacità culinarie da mia madre. Emmett, posso dire senza vergogna, è anche più bravo di me, in particolar modo nella preparazione dei dolci.
 
Arrivate a lavoro scortate dai miei uomini chiedo anche ad Alice se per lei è un problema la presenza di mio fratello. Mi racconta il suo spavento nel svegliarsi tra le braccia di Emmett e dopo aver riso al ricordo mi assicura che è ben felice di ospitarlo e che ormai lui si è fregato da solo. Per tutto il tempo in cui rimarrà sarà obbligato a farci la colazione, ormai ci ha viziate e deve mantenere i vizi.
“Non mi fraintendere, Bella. Ma secondo me tuo fratello non ha raccontato tutto” esclama smettendo di ridere e guardandomi in faccia sera, con la paura di offendermi. Un brivido mi percorre la schiena. Anche io ho avuto la sensazione che in pizzeria si fosse trattenuto, che mi nascondesse qualcosa, ma non avevo voluto approfondire, la paura che riguardasse il mio incubo mi aveva obbligato a pensare che fosse solo una mia impressione.
“Non penso riguardi il tuo incubo personale” continua massaggiandomi la schiena e parlandomi amorevole.
E’ incredibile come riesca a leggermi Alice.
“Penso che sia qualcosa che riguardi tuo fratello. Vuoi prenderti mezza giornata per indagare?” mi chiede con fare cospiratorio.
Scoppio a ridere per la sua faccia buffa e scuoto la testa tranquillizzandola che preferisco aspettare stasera e poi, conoscendo Emmett, sono certa che quando vorrà parlarne me lo dirà lui senza nessuna pressione da parte mia. E come volevasi dimostrare, non ho dovuto nemmeno aspettare la sera.
Nel pomeriggio Garrett è venuto in negozio per consegnarmi un po’ degli scatoloni che ha acquistato nel suo viaggio e Emmett, con la scusa di aiutarmi mi ha parlato.
“Ho perso il lavoro e con Irina non va bene” dice con la faccia china dentro lo scatolone, sembra in imbarazzo. Mollo ciò che ho in mano e gli sfioro il braccio per farmi guardare e per fargli sapere che io ci sono, che non lo giudico e che sono pronta ad aiutarlo.
“Vorrei seguire la tua strada. Tu sei felice, sei rinata e adoro questa città. Ho più ricordi belli qui che a Forks.” Continua con voce bassa.
“Casa mia è anche casa tua” lo rassicuro guardandolo negli occhi prima di abbracciarlo stretto.
“Grazie sorellina” e stringe l’abbraccio fino a quasi soffocarmi. “Ma non ti chiedo di ospitarmi a casa tua. Voglio solo sapere se per te è un problema.”
Gli tiro un ceffone sulla nuca e con le braccia sui fianchi gli rispondo stizzita
“Ma ti sei bevuto il cervello? Secondo te non sarei la persona più felice del mondo se ti traferissi qui?”
Scoppia a ridere e mi riprende tra le sue braccia.
“Grazie Bellina. Non voglio esserti di disturbo. Ti chiedo solo un divano fin quando non trovo un lavoro e un appartamento.”
Annuisco e elettrizzata lo trascino in negozio da Alice e Garrett per renderli partecipi delle novità. Alice salta per tutto il negozio entusiasta. Adora il mio fratellone ed insieme sono uno spasso. Si stuzzicano di continuo e guardarli è più divertente che guardare Stanlio e Ollio. Garrett gli dà il ben venuto nella città con una pacca sulla spalla ed inizia ad elencargli i posti in cui può fare domanda ed inizia a stilare un programma per trovargli il lavoro, l’appartamento e la ragazza… il mio Sole pensa sempre a tutto!
 
Quando arriviamo a casa il problema maggiore si pone al momento della telefonata a papà. Emmett sembra restio a parlare con Charlie e mi fa promettere di non dirgli ancora nulla.
“Ma lui non sa nulla?”
“Beh! Sa del lavoro ed è felice che con Irina non funzioni perché la detesta. Una sera a cena è stato lui a propormi di seguirti, ma mi sento in colpa a lasciarlo solo. Sai cosa vuol dire lasciarlo solo con i fornelli… morirà di fame o mangerà cibo spazzatura!” lo sguardo preoccupato per l’alimentazione di mio padre mi fa scoppiare a ridere. Charlie, nostro padre, non è bravo in cucina, siamo sempre stati noi due a cucinare, ma penso che un uomo come mio padre sia in grado di badare a se stesso. E poi, vedendo come stanno evolvendosi gli eventi non è detto che anche lui non si trasferisca qui in Florida, vicino ai suoi figli…. Nahhh, mio padre non lascerà mai Forks! Però…


Si nomina solo l'incubo personale di Bella, ma non viene ancora svelato... chi sarà mai?
Ed Emmett si trasferirà definitivamente a Naples lasciando solo il papà alle prese con i fornelli???

Mi raccomando fatemi sapere se vi è piaciuto questo capitolo...
e nell'attesa che pubblichi in nuovo capitolo vi invito a leggere le altre mie FF

Devi essere indipendente
from twilight to sunrise edward


 
   
 
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