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Autore: Eles818    14/01/2016    1 recensioni
«Ora voglio una spiegazione. Com’è possibile che voi due vi siate sposati? E com’è possibile, papà, che tu fossi così arrogante?» Sputò poi, nervoso.
James, che si era sentito sprofondare sempre di più, aveva scambiato uno sguardo con la moglie, prima di parlare. «Senti, Harry, avevo solo quindici anni…»
«Io ho quindici anni! E non ho mai appeso la gente a testa in giù!»
«No, ma io ero un arrogante viziato. Non vado fiero di quello che ho fatto.»
«E come mai – si voltò verso la madre – dopo averlo odiato, vi siete sposati?»
«Perché tuo padre ha messo la testa a posto e mi sono innamorata di lui. Ti basta?»
Harry parve riflettere per quasi cinque minuti, poi alzò il capo per dire un secco «no».
Ambientato al quinto anno di Harry, con i suoi genitori presenti.
Come la storia di Lily e James andò...con un finale un po' diverso.
Genere: Comico, Guerra, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Potter, I Malandrini, Lily Evans, Mangiamorte | Coppie: James/Lily
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica, II guerra magica/Libri 5-7
Capitoli:
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Quinto Capitolo – Dude, you have a real thing for her!

 

 

 

 

 

Il silenzio che seguì alla vista del Marchio Nero fu agghiacciante.

Mulciber sembrò ritornare in sé – Remus si sarà lasciato andare allo spavento – e si coprì in fretta, lanciando occhiatacce a tutti coloro che avrebbero osato parlare.

Cominciò a guardarsi intorno cercando i colpevoli, ma la voce di Lumacorno lo fece voltare contrariato.

«Ragazzi ma che ci fate tutti qua fuori?» Il doppio mento tremolò, come sempre quando il professore parlava, e gli occhietti grigi osservarono un po’ atterriti la confusione che si era creata.

«Qualcuno ci ha fatto uno scherzo!» Sbottò Mulciber. «E sono sicuro che c’entrino Potter e i suoi amici.»

James s’irrigidì alle spalle di Alice e Sirius gli sfiorò il braccio, intimandogli di non fiatare in un silenzio carico di parole.

«Le tue accuse sono pesanti. Non ho visto nessuno venendo qui.» Ribatté tranquillo Lumacorno, abituato agli screzi fra le due Case. «Adesso tornate in Dormitorio.»

Alice sbuffò e, ad un’occhiata interrogativa di Lily, sillabò «a noi la McGranitt avrebbe tolto un sacco di punti».

Quando furono certi che nessuno fosse più nei paraggi, i quattro sotto il Mantello si avvicinarono per recuperare i due mancanti all’appello e schiacciati tutti e sei e molto piano percorsero a ritroso la strada per ritornare alla Torre.

Al sicuro all’interno poterono finalmente tirare un sospiro di sollievo e Sirius scoppiò a ridere. «Rem, sei stato impagabile.»

Il diretto interessato curvò le labbra all’insù, un po’ imbarazzato.

«Uno spettacolo imperdibile davvero.» Lily schioccò la lingua agitata.

«Evans non rovinare il momento!»

«Cosa Potter? Non puoi parlare seriamente per una volta? Mulciber aveva il Marchio Nero sul braccio!»

James fece vagare la mano in aria, come se la cosa non lo riguardasse. «Lo so e, sinceramente, non sono rimasto nemmeno più di tanto sorpreso.»

«Dici sul serio?» Lily gli rivolse un’occhiata inacidita, con le guance accaldate che la facevano sembrare una sottospecie di demone. «È un nostro maledetto compagno di scuola! Ha solo quindici schifosi anni!»

«Non ho detto che la cosa mi faccia piacere.» Ribatté gelido James. «Ma parlare con te è come parlare con un muro, Evans. Sarebbe troppo non giudicare male ogni cosa che ho da dire, vero?»

E detto questo se ne andò furioso.

 

 

…fine della tregua.»

«Davvero?» Harry guardò sconvolto i suoi genitori. «Ma se avevate appena fatto uno scherzo insieme!»

«Uno scherzo per vendicare Mary. Questo non ci ha reso amici.»

«A proposito di Mary - interruppe Sirius – dovrebbe venire qui a momenti.»

Harry s’illuminò felice. «Sì! È da mesi che non la vedo!»

Sirius lo osservò affettuoso.

Una furia bionda entrò in quel momento in casa, occhieggiando i presenti, prima di urlare. «HARRY! Il mio piccolino!» Mary si fiondò sul povero interpellato, mentre quello rideva e si faceva fare le coccole beatamente e Sirius alzava gli occhi al cielo.

«Non è un bambino Mar.» Borbottò lui, ricevendo un’occhiataccia dalla moglie.

«Zia Mar – intervenne Harry, con uno sguardo omicida – ho saputo di Mulciber.»

Lei si girò furente. «COSA?! Perché lo sai, di grazia?»

Lily le spiegò brevemente la situazione e questo, almeno un po’, la calmò. «Allora parlo io adesso.» Stabilì decisa, con gli occhi azzurri che mandavano lampi. «Ero sotto shock in quei giorni…

 

 

Non sentiva di vivere davvero.

Aveva capito di essere in infermeria, ma quando vedeva i visi delle sue amiche scrutarla preoccupati non riusciva a spiccicare parola.

Era profondamente terrorizzata… soprattutto se pensava a quello che sarebbe potuto succedere se Remus non li avesse trovati.

Lei era fragile, lo era sempre stata e ne era consapevole. Il fatto che fosse finita a Grifondoro aveva lasciato tutta la sua famiglia di stucco. Probabilmente Tassorosso o Corvonero sarebbero stati molto più adatti a una fifona come lei.

Come si sarebbe sentita se Mulciber avesse continuato con i suoi propositi? Se adesso addirittura non riusciva nemmeno a parlare, cosa avrebbe fatto in quel caso?

Questi pensieri la tormentavano traditori e come spine nel fianco la facevano soffrire oltre ogni dire.

E i suoi genitori? Sarebbero corsi da lei, colmi di un panico inutile. Non poteva sopportarlo…

Non anche quello.

Karen e Paul erano genitori magnifici, forse un po’ troppo tranquilli in confronto alla figlia, ma sempre disponibili con tutti. Erano fifoni oltre ogni dire, soprattutto sua madre, che di quel mondo non ci aveva mai capito niente. Ed erano iperprotettivi…

Avevano considerato la Guerra che stava per nascere come qualcosa di passeggero e, invece, aveva toccato proprio la loro preziosa figlia come se nulla fosse.

Un giorno aveva deciso che quella piccola Mezzosangue meritava una visita con un messaggio stampato a chiare lettere: tu sarai la prima.

Lei sarebbe stata la prima a soffrire, a morire, perché il suo sangue non era abbastanza buono, e ci sarebbe stato sempre qualcuno a ricordarglielo.

Quindi, perché svegliarsi e affrettare la venuta di tutto quel dolore?

Perché cedere alla supplica che riusciva a vedere chiaramente in quegli occhi grigi di fronte a lei?

Perché ascoltare la preghiera che come una cantilena le aveva fatto venire i brividi?

«Mary riprenditi… ti prego… non posso vederti così.»

Lei quasi vacillò, perché mai, mai e poi mai avrebbe potuto pensare che Sirius Black si sarebbe piegato a tanto solo per lei, che non era niente.

Non era una Purosangue come lui, non era una vera Grifondoro come lui… era solo Mary MacDonald, quella che Mulciber aveva tentato di mutilare.

Mutilare…

Quel verme schifoso bastardo di un Serpeverde aveva osato davvero troppo.

Il sangue cominciò a ribollirle nelle vene, come se quella preghiera sussurrata le avesse dato una scossa capace di svegliarla, e adesso non riusciva a fare altro che tremare per la furia. «Come cazzo si è permesso?» Sbraitò furiosa, uscendo dal suo stato di trance e facendo sobbalzare Sirius.

Quello si alzò precipitosamente. «Mary… ci sei! Non ti agitare, non stai bene.» La osservò preoccupato e le tastò la fronte.

«Sto abbastanza bene per uccidere quel serpente viscido.» Sibilò, scostandosi da Sirius e facendo per alzarsi.

«Sta’ ferma Mar.» Scandì lui.

«Non ti AZZARDARE Sirius Black. Non ti conviene provocarmi, NON ADESSO.» Le sue urla attirarono la nuova medimaga di Hogwarts, Madama Chips, che si avvicinò brandendo un flaconcino ricolmo di una sostanza violacea per niente invitante.

«Signorina MacDonald! Si calmi!»

Mary si girò sbattendo a destra e a manca i lunghi capelli e fulminando la nuova venuta. «Non prima d’incontrare faccia a faccia quello che mi ha spedito qui!»

«Tu non andrai da lui. – s’intromise Sirius, tremante per la rabbia – né lui deve avvicinarsi a te. Ci abbiamo già pensato noi, è chiaro?»

La Grifondoro l’osservò attentamente e, quando capì che era sincero, annuì rigida.

Sirius Black la stava sinceramente stupendo. Erano quasi amici, per così dire. Ridevano e scherzavano, ma non c’era quella spinta nel cercarsi che due innamorati hanno.

Se si trovavano in compagnia dell’altro era un piacere, nulla di più…

Quindi adesso perché lui era lì? Perché si prodigava a farla calmare e rassicurare? Perché era stato lui a vendicarla?

Tutte quelle questioni la fecero boccheggiare un attimo e senza fiato guardò il suo volto corrucciato per l’ansia e le mani strette a pugno per la foga con cui aveva parlato prima.

«Perché sei qui?» Si arrischiò a chiedere lei.

Sirius si torse le mani, nervoso. «Volevo vedere come stavi. Ero… preoccupato.» La sua voce roca la turbò e fece un minuscolo sorriso per stemperare la tensione.

«Scusa se ho fatto la pazza.»

Lui fece un gesto a metà tra uno sbuffo e una risata. «Alice ci aveva avvertiti. Lei e James sono diventati piuttosto inseparabili. – disse rispondendo alla muta richiesta della ragazza – Non so come sia potuto succedere, ma dopo un po’ ci si abitua.»

Mary sorrise felice, da sempre fan di James, il suo Capitano. «Cosa avete fatto a Mulciber?» Sbottò lei, curiosa.

E Sirius si lanciò in una filippica che sembrava non finire mai, in cui Mary perse il fiato a forza di ridere, finché non venne interrotto dalla medimaga che lo cacciava via perché aveva sforzato troppo la sua preziosa paziente.

«Ci vediamo domani?» Gli urlò dietro Mary, ridendo a crepapelle e con il cuore a mille.

«Ci puoi contare Mac!»

 

 

Mary fece un risolino guardando affettuosamente il marito. «Me l’ero dimenticato quel soprannome.»

Sirius le prese la mano, sorridendo sornione.

«Fu così che Paddy perse la testa… Non puoi neanche immaginare Harry…» James fece finta di togliersi il sudore dalla fronte scatenando l’ilarità di tutti meno uno.

«Non è vero!»

«Ma come? – infierì Remus – Non ricordi quello che è successo poi?»

La faccia che fece in risposta fece capire a tutti che, sì, lo ricordava bene…

 

 

 

Sirius sembrava avere sempre un’espressione ebete stampata in faccia ogni volta che anche solo rivolgeva uno sguardo a Mary.

Da quando era tornata tutti avevano notato un leggero cambiamento nel rapporto fra i due, anche se ai più sembravano giusto più amici del solito.

James non mancava mai d’intromettersi nei loro discorsi, ufficialmente per il Quidditch, ma in realtà voleva solo infastidire l’amico.

«Mac allora? Quando puoi tornare in squadra?»

Lei sbuffò in risposta. «Ma che avete tutti con questo soprannome? Comunque Madama Chips me l’ha proibito per qualche altro giorno ancora.»

James quasi ringhiò. «Abbiamo la partita con Serpeverde tra due stramaledettissime settimane, porco Salazar!»

«James il linguaggio!» Strillò Remus, poco virilmente e ricordando a tutti la cara Dorea.

Sirius gli scoppiò a ridere in faccia, trascinando tutti gli altri.

«Scusa mamma.» Replicò James tranquillo. «Non volevo turbare le tue povere orecchie. Comunque Mac si potrebbe fare uno strappo alle regole se te la senti.»

Un sorriso le increspò le labbra. «Era proprio quello che volevo proporti.»

«Perfetto. Allora al campo alle cinque… e saluta Alice. Dille di venire.»

Mary alzò gli occhi al cielo. «Voi due non me la dite giusta. Possibile che in così poco tempo siate diventati così amici? Comunque – sventolò distrattamente la mano in segno di saluto – vado su alla Torre. A dopo!»

Quando James vide Sirius osservarla imbambolato andare via fece l’unica cosa che un buon amico avrebbe potuto fare… tirargli uno scappellotto.

«AHI! E questo per cos’era?» Scattò Sirius stizzito.

«Sei proprio cotto imbecillotto.»

Peter sputò il succo di zucca e Remus, prontamente come sempre, gli diede qualche pacca sulla spalla. «Jamie dovresti smetterla con questa storia. Le rime non fanno ridere.»

Quello alzò le spalle in risposta, incurante del giudizio dell’amico, continuando a prendere in giro Sirius che negava con tutte le sue forze un qualche suo coinvolgimento personale con Mary.

«Possibile che tu voglia stare sempre e solo con noi maschietti?»

«Che fine ha fatto Rin? Non la stavi frequentando?» Chiese Peter tossicchiando, ancora provato dalla quasi morte per asfissiamento di poco prima.

«Sì, ma non mi piaceva.»

«Amico – sbuffò James – ti sei proprio fuso il cervello.»

Detto questo diede un altro scappellotto a Sirius e corse via, ridendo alle colorite imprecazioni dell’amico e di una McGranitt scandalizzata e furiosa.




NdA:

Rieccomi finalmente!

Mi spiace aver tardato... Purtroppo adesso comincia la sessione invernale e non so quando avrò il tempo di scrivere!
Il capitolo è corto, ma continuarlo avrebbe significato andare troppo avanti e non mi andava.
Non è come avrei voluto che fosse, ma di meglio non ho potuto fare... spero comunque che almeno un po' vi piaccia:)
Qui abbiamo una visione più ampia della figura di Mary e del rapporto che sta nascendo con Sirius... ma è ancora presto per considerarli una coppia fatta e finita!
Anche loro avranno il loro percorso.
La gif a inizio capitolo raffigura proprio Mary, interpretata da Imogen Poots.

James e Lily sono quelli "canonici"... sinceramente non saprei immaginarli diversamente da loro due:

 

Pian piano vi mostrerò tutti i personaggi della storia... ma adesso vi saluto! Lo studio mi attende, anche se io lo evito come la peste!
Ringrazio tutti coloro che preferiscono, seguono, ricordano e leggono silenziosamente.
Ringrazio soprattutto chi ha recensito lo scorso capitolo: Cinthia988 e umaroth.
Vi mando un forte abbraccio...

Eles  

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