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Autore: Rowena    15/03/2009    9 recensioni
Due anni fa, Percy Weasley è tornato a fare parte della sua famiglia. Due anni fa, malgrado tutto, i suoi parenti erano felici di averlo di nuovo con loro.
Due anni fa. Ma ora Percy è diventato un grandissimo rompiscatole, al punto che i suoi cari, teneri, dolci, adorabili parenti hanno deciso che devono sbarazzarsi di lui. E che diavolo, Perce!
Epilogo online: «Audrey, ti volevo chiedere una cosa», esordì con un certo imbarazzo, mentre la ragazza, che si era allontanata un poco per annusare il profumo delle rose selvatiche, si voltava. «È una cosa importante e spero che non la giudicherai affrettata, perché io sto davvero bene con te e credo che sia arrivato il momento per fare un passo del genere».
Alla strega mancò il respiro: possibile che Perce volesse… No. Era troppo presto. Si frequentavano da sei mesi scarsi, nemmeno, era impossibile che fosse davvero pronto a fare quello che lei temeva. Non il compassato, razionale e metodico Percy Weasley!
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Audrey, Famiglia Weasley, George Weasley, Percy Weasley | Coppie: Audrey/Percy
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Note: I personaggi, neanche a dirlo, appartengono alla Rowling. Audrey Ruston, anche se di nome appartiene sempre a mamma Row, è un mio personaggio. Non ve ne appropriate, o scoprirete il Lupo Mannaro che è in me.

Il titolo della storia e dei capitoli sono ispirati a quelli dei volumetti di Charlie Brown, che amo e venero (quelli che ho in casa sono edizioni degli anni '70, è un amore di famiglia). Percy in fondo è un po' Charlie Brown, quando vuole.
Buona lettura, Rowi.



Fin dall’adolescenza, era chiaro a tutti che Bill Weasley perdeva raramente la pazienza. Gli anni passati in Egitto a cercare tesori nascosti nella profondità delle tombe più buie gli avevano insegnato a mantenere la calma e a focalizzarsi sull’obiettivo piuttosto che sugli impedimenti che incontrava, e la guerra aveva fatto il resto: il risultato era un mago adulto coscienzioso e attento, per quanto amante degli scherzi, che adorava il suo lavoro e, soprattutto, la famiglia.
Per questo l’arrivo in fretta e furia del suddetto Bill Weasley alla Tana in un pomeriggio d’estate lasciò i genitori di stucco.
«Bill, che ti succede? Sembri posseduto», commentò Arthur nel vedere il suo primogenito, mettendo via la Gazzetta del Profeta che stava sfogliando. Non aveva bisogno di cercare i risultati delle ultime partite di Quidditch per sapere che la sua squadra preferita, i Cannoni di Chudley, avevano riportato un’altra deludente sconfitta. Era la forza dell’abitudine, e della rassegnazione ormai, che lo portava a tifare ancora per quei disperati.
Dall’altra parte del salotto, Molly stava per cominciare il solito interrogatorio sulla sua bellissima nipotina, come se non la vedesse da un paio d’anni, quando lo sguardo truce del figlio la fermò.
«Convoca la riunione di famiglia, presto!» disse Bill con rabbia, quasi urlando; la sua voce sembrava sintomo d’isteria. I suoi genitori si alzarono all’unisono, preoccupati: non avevano mai visto il mago in quello stato.
«Ma si può sapere che ti è preso?» domandò ancora la madre, adesso piuttosto allarmata. Perché quella richiesta così improvvisa?
La riunione di famiglia era un avvenimento eccezionale; almeno, i Weasley si trovavano tutti alla Tana con consorti e fidanzati ogni domenica per il pranzo, come minimo, ma occorreva un motivo davvero critico se Molly o uno dei suoi figli richiedeva di chiamare all’improvviso gli altri senza un’occasione particolare per decidere insieme come affrontare al meglio il problema.
Tra gli annali si ricordava un raduno senza precedenti in occasione dell’imminente partenza per la Romania di Charlie, a cui la madre era tanto contraria al punto di chiedere un consiglio perfino a Zia Muriel pur di trattenere il figlio in patria.
Ormai un evento simile non avveniva da parecchio tempo, segno della pace e della tranquillità conquistate dal mondo magico con la fine della seconda guerra, per questo Molly era così ansiosa di conoscere perché il suo primogenito avesse tanta fretta: dalle sue condizioni, sembrava imminente una catastrofe a livello mondiale.
La risposta di Bill fu semplice, rapida e laconica. Anche piuttosto esasperata, a parere di Arthur. «Percy».
Questo spiegava molte cose. «Oh», esclamò il padre senza aggiungere altro, mentre con la moglie scambiava uno sguardo pieno d’intesa: il momento tanto temuto era dunque giunto, alla fine. «D’accordo, dacci dieci minuti e avvisiamo via camino i tuoi fratelli».
Mentre sua moglie si metteva in moto per chiamare a raccolta i ragazzi, il signor Weasley fece cenno al figlio di seguirlo in cucina per offrirgli una Burrobirra, dandogli una pacca sulla spalla con fare comprensivo. Aveva fatto bene a rivolgersi a loro: certe questioni andavano affrontate in famiglia.



Eccomi qua, con una nuova storia! Lo so, il prologo è corto corto, ma spero che abbia stuzzicato il vostro interesse! Audrey, che ancora non ha fatto la sua comparsa, è il nome segnato come *moglie di Perce* nell'ormai famoso schemino che la Rowling ha disegnato durante un'intervista, mettendo figli di qua figli di là come Puffi a quasi tutti gli affascinanti fratelli dai capelli rossi. È un peccato che ci siano tutti questi buchi tra la fine della saga e l'epilogo più misero e odioso del mondo, perciò... Ecco la mia versione!
   
 
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