Nient’ altro che noi
14 Settembre
Il
suono assordante della sveglia interrompe il mio sonno, facendomi sobbalzare
sul letto. Accidenti, è già ora di alzarsi! Ed io che volevo rimanere ancora un
po’ nel calduccio del mio letto, pazienza, non si può pretendere tutto nella
vita. Un esempio pratico? Io non potrò mai pretendere di arrivare a scuola in
orario. Infatti, come d’ abitudine quotidiana, arriverò anche oggi con almeno
dieci minuti di ritardo.
Ed
è solo il primo giorno di scuola!
Vabbè,
mi dovrò rassegnare all’ idea che alcune cose non cambieranno mai.
Scendo
dal letto frettolosamente e, ancora traballante per via del sonno, mi dirigo
verso l’ armadio .Prendo il primo vestito che mi capita fra le mani, wow che
abbinamento che sono riuscita a fare! Decido di indossare un jeans nero a vita
bassa e una maglia a maniche corte, anch’ essa nera, rivestita all’ orlo del
colletto e delle maniche con delle perline argentate. Le tonalità chiare
risaltano il mio viso, ma anche quelle scure non mi dispiacciono per niente.
Prendo
anche un elastico per i capelli che trovo per caso sul comodino: realizzo una
coda di cavallo molto alta, voglio essere estremamente comoda oggi.
Sento
la voce della mamma che mi chiama, questo mi avvisa che è pronta la colazione,
da consumare in rapidità come al solito. Percorro il corridoio che mi separa
dagli squisiti cornetti appena sfornati
della signora Shimura . Ne afferro uno al volo, saluto la mamma facendo
schioccare un piccolo bacio sulla sua guancia ed esco fuori di casa come una
furia. Salgo immediatamente nella macchina di Rei, che per mia sfortuna va
lento peggio di una lumaca!
-Rei
ti prego va più veloce!-
-
Come no , così magari facciamo pure qualche incidente. Lo sai che non posso
Sana, è per il tuo bene.-
Certo
che a volte Rei diventa davvero paranoico , anche se so che tutto quello che fa
è solo per il mio bene e dopo tutto lui rimane una delle poche persone di cui
mi possa fidare ciecamente.
************
Come
avevo previsto la campanella è già suonata da più di dieci minuti e il
professore mi guarda con sguardo
raggelante, mi sà che è proprio arrabbiato.
-Signorina
Kurata anche il primo giorno è in
ritardo, nella mia vita ne ho viste tante di ragazze che arrivavano in ritardo
ma mai avevo visto un caso perso come il suo.-
-
Ha ragione, mi scusi professore-
Dico
io con la testa china, non riesco neanche a guardarlo in faccia dopo l’
ennesima brutta figura che ho fatto
davanti a tutti i miei compagni. Meno male che c’ è lo sguardo dolce e
rassicurante di Aya che mi fa tornare il sorriso. Mi indica col dito il banco
accanto al suo, che bello, finalmente saremo compagne di banco! Subito dietro
di noi invece ci sono Fuka e Hisae: insieme formiamo un quartetto
affiatatissimo.
-Bene
ragazzi, siete giunti all’ ultimo anno delle superiori e alla fine dell’ anno
avrete gli esami di stato. Non voglio mettervi ansia ma mi sembra giusto
anticiparvi che saranno molto impegnativi, per cui mettetevi sotto con lo
studio-
Non
voleva metterci ansia? E’ quello che ha appena fatto, e ci è riuscito anche
benissimo aggiungerei!
Mi
sono soffermata tante volte a pensare cosa diventeremo dopo quel fatidico giorno, ma ancora non
credo di essermi data una risposta.
Cerco
comunque di scacciare dalla mia testa quei pensieri fin troppo ingombranti e anche un po’ malinconici e tento di trovare
in ogni modo la concentrazione, che mi permetta di capire qualcosa in questa
assurda lezione di fisica. Ma quanto può
essere noiosa la spiegazione di un
professore?
Anche
stavolta la vicinanza di Aya si fa sentire, eccola lì con un foglio di carta in
mano e una penna. So già cosa vuole fare: giocare a tris per l’ ennesima volta
e io, naturalmente, l’ assecondo. Sono io
a fare la prima mossa, poi è il suo turno, e dopo ancora è di nuovo il
mio. E passiamo tutta l’ ora a scommettere su chi farà tris per prima, quando,
all’ improvviso sentiamo il suono della campanella risuonarci nelle orecchie, capendo così, che era giunta
la ricreazione. Sia santificato chi l’ ha creata!
Io
e le mie amiche ci dirigiamo subito in cortile dove potremo salutare i nostri
amici, che purtroppo sono in una classe separata dalla nostra. E infatti eccoli
lì seduti al loro tavolo a sgranocchiare le buonissime patatine che prepara la
mamma di Tsu. Io ne vado matta!
Tsu
è uno dei miei migliori amici, ma non il migliore: quel posto nel mio cuore è
occupato da una sola persona : Akito
Hayama , che per me è solo “Aki”. E’ più breve e poi suona anche più
dolce. Gli rivolgo uno dei miei sorrisi più belli e sinceri, sono contenta di
averlo rivisto,dopo che ha passato praticamente tutta l’estate fuori città per
via dei vari tornei di Karate. E’ diventato davvero bravo, e io che credevo che
non ce l’ avrebbe mai fatta! Gli vado vicino per salutarlo, ma evidentemente
c’è qualcuno che mi ha preceduto. Quel qualcuno ha un fisico slanciato, è mora,
con i capelli non eccessivamente lunghi e di un castano chiaro. Ecco che subito
arrivano una sfilza di commenti sul corpo della ragazza, che alcuni miei compagni
potrebbero benissimo evitarsi. E pensare che non si è neanche presentata.
Quasi
leggendomi nel pensiero Tsu inizia a presentarla e la guarda quasi come se lei
fosse una venere,una dea.
-Ragazze
lei è una nostra nuova compagna di classe e si chiama Reika! E’ molto bella
vero?-
Eccome
se lo è. Anche Aya è visibilmente nervosa: vedere il proprio ragazzo che parla
in quel modo ad una ragazza che conosce appena non dev’ essere il massimo.
-Grazie
Tsu, e grazie anche a tutti voi ragazzi, mi avete accolta in odo splendido, ma
un grazie particolare va ad Akito che da oggi è il mio nuovo compagno di
banco!-
Compagno
di banco, ma è sicura di quello che ha appena detto? Guardo Aki negli occhi e
dal suo sguardo capisco che è così. Ma non c’è da preoccuparsi, almeno lo
spero. Anzi cercherò subito di farci amicizia.
-Ciao,
io mi chiamo Sana Kurata, piacere di conoscerti!-
-
Oh, il piacere è tutto mio, spero diventeremo buone amiche!-
Poi
si gira e si avvinghia al braccio di Aki
come una cozza, è troppo appicicosa per
i miei gusti.
-Ragazzi vi spiace se vi rubo Aki per un pomeriggio?
Sono riuscita a strappargli una promessa: mi porterà a visitare tutti i luoghi
più belli della città, sapete io sono nuova di qui.-
Risponde
Aya per tutti noi, cercando di essere il
più accomodante possibile:
-Ma
certo, per noi non c’ è nessun
problema,fai pure!-
E
così facendo si gira e riprende possesso
del braccio di Aki come se si trattasse di un oggetto di sua proprietà.
Non
ho ancora capito il perché ma quella ragazza non mi ispira niente di buono.
Chissà, forse mi sbaglierò.
Spazio autrice
Ciao
ragazze!!!!! Lo so, lo so ho
ancora un’ altra ff in sospeso, ma avevo l’ ispirazione e non potevo
lasciarmela sfuggire! Che ne pensate, è una schifezza??? Vi prego di
commentare, anche in negativo se necessario, le critiche aiutano molto a
migliorarsi, e comunque state pur certe che non mi offendo!!Bene allora a voi i
commenti , spero avrete la pazienza di seguirmi anche se gli aggiornamenti non
saranno velocissimi ( per via della scuola, dello sport e delle storie che sono
in sospeso e che devo continuare) .
Aspetto ansiosa dei vostri pareri, a
presto si spera!!!!!!!