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Autore: Niji Akarui    21/01/2016    0 recensioni
Finalmente era giunto quel giorno, nel quale avevo sperato sin da quando ero un infante, mi trovavo innanzi all’imponente edificio della TS Entertainment, la nota casa discografia coreana.
Da quando avevo perso i miei genitori la musica era diventata la mia unica ragione di vita, ballavo intere giornate per non parlare del canto, anche se lo trovavo parecchio stancante preferivo passare la notte in bianco a studiare pur di potermi allenare in ciò che mi piaceva durante il giorno.
Fortunatamente i miei zii non mi hanno mai impedito di fare ciò, infatti era anche un desiderio dei miei genitori, volevano vedermi cantare s’un palco innanzi a migliaia di fans.
Presi un lungo respiro e mi diressi verso l’entrata, quando poi le porte automatiche si aprirono fu come se il cuore avesse deciso di seguire un ritmo tutto suo, improvvisato sul momento.
Camminai per i vari corridoi che mi avrebbero condotto nell’ufficio del presidente...
Genere: Comico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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-Davvero un ottimo pranzo, Signor Kim- disse Hyun Bin, appena ebbe finito di gustare il suo dessert.
-Le dispiace se porto via vostra nipote? Vorrei fare conoscenza- continuò pulendosi gli angoli della bocca con un fazzoletto di stoffa bianca.

Quelle parole mi fecero tremare e sperai che quel dannato uomo che genericamente si poteva definire mio nonno declinasse l'offerta.
-Ottima idea, figliolo- aggiunse il padre del ragazzo in modo tale da rendere, la proposta appena fatta, irrifiutabile .

-Allora noi andiamo- disse infine Hyun Bin che dopo essersi alzato mi tese la sua mano destra, che sotto lo sguardo di mio nonno dovetti stringere per poi accennare ad un falso sorriso.
-Mi prenderò cura di lei come di un prezioso gioiello- disse in un tono tanto mieloso che desiderai vomitargli in faccia tutto il disprezzo che provavo per quella situazione.

Infine salutammo i due capi d'azienda e ci allontanammo da quella che identificai come la mia safe zone. 

Camminammo fino a giungere nell'atrio dell'hotel poi il ragazzo al mio fianco si bloccò -dovresti cambiarti, vorrei fare un giro in moto, a meno che tu non abbia paura dell’alta velocità- assottigliai lo sguardo -certo che no, aspettami qui farò in cinque minuti- risposi prontamente, non sapevo dove voleva andare a parare con quel “a meno che tu non abbia paura” ma non m’interessava più di tanto.

Appena entrai in camera mi lanciai sul letto, il petto mi doleva terribilmente ed il solo pensiero di aver dovuto abbandonare nuovamente Yongguk mi tormentava in maniera indescrivibile, probabilmente mio nonno aveva trovato già una scusa con la quale giustificare la mia assenza o la mia totale scomparsa dalla lista dei nuovi talenti della TS.

Innanzi a tutto questo, per quanto avessi sempre pensato di essere forte, mi ritrovai scossa dai singhiozzi come una bambina, che rannicchiata in posizione fetale, pensava a quanto il cantante che per anni aveva seguito ora stava soffrendo a causa sua, probabilmente in quel momento mi stava odiando, eppure pensai che magari quella rabbia l’avrebbe riversata nel lavoro in modo tale da smettere di pensare a me, ma quello non era l’unico problema, la situazione con Junhong che per tempo avevo cercato d’ignorare e fuggire non era di certo delle migliori.

Fui presa dalla nostalgia e come un unico e lungo film rividi tutti quei felici momenti, ripensai alle sfide tra me e Zelo che non vedevano quasi mai un vincitore, oppure all’incontro con Min Jae, o al bacio con un G-Dragon completamente ubriaco, per non parlare dell’appuntamento con Lee Hi al quale avevo dovuto partecipare a causa di Daehyun.

Riemersero anche tutti i momenti più dolci, come sulla ruota panoramica quando Yongguk mi baciò per la prima volta o quando baciai Zelo mentre rischiava di morire assiderato a causa di un insensata gelosia nei confronti di Youra, la stessa ragazza che era divenuta la mia personale coreografa, la stessa che mi aveva aspettato per anni dopo che i miei genitori erano morti ed io ero andata via dalla casa situata proprio di fronte alla sua, la stessa ragazza che era rimasta la mia migliore amica senza cambiare nel corso del tempo.

Quelli erano stati sicuramente i mesi migliori della mia vita ed anche se avevo vissuto istanti di profonda tristezza, come quando avevo dovuto ignorare i sentimenti di Zelo o scusarmi per il dolore causato a Yongguk con la mia decisione di visitare per la prima volta la tomba dei miei genitori, anche in quegli istanti avevo sperato che tutto questo non avesse fine.

Avevo superato molte difficoltà così da poter essere sempre più vicina al mio debutto,  mi ero sentita così viva da non poter credere che tutto ciò che stavo affrontando potesse essere la realtà, eppure come sempre mio nonno aveva atteso il momento perfetto per privarmi nuovamente della felicità, per impedirmi di realizzare i miei sogni e quelli di suo figlio e sua moglie.

Come avrei vissuto senza tutti loro?

Come potevo andare avanti senza quelli che erano divenuti i miei più cari amici?

Eppure probabilmente quando avrebbero scoperto che ero una ragazza in ogni caso non li avrei più avuti al mio fianco.

Respirai lentamente mentre mi tiravo su contro voglia, mi asciugai le lacrime e velocemente indossai un maglione, jeans e scarpe basse, mi sembrava di vivere un incubo, che probabilmente non avrebbe mai avuto fine.

Uscii in corridoio e mi diressi verso le scale che portavano nell’atrio, mentre le scendevo, osservai la longilinea figura di Hyun Bin risaltare fra tutte le altre, sembrava ignorare tutta la gente che fosse li presente, appariva come circondato da un alone di mistero, concentrato su argomenti che solo lui conosceva, al di sopra di tutti gli altri, odiavo quella sua aria di superiorità.

Guardandolo più attentamente non potei negare che fosse un bell’uomo,  gli abiti che indossava con tanta eleganza, parevano come se gli fossero stata dipinti indosso, l'eleganza dei suoi movimenti e la bellezza dei suoi tratti ormai adulti mi lasciarono interdetta per qualche attimo, eppure non avevo interesse nel conoscerlo meglio né tanto meno desideravo sposarlo.

 Hyun Bin non mi piaceva affatto e anche se i suoi falsi sorrisi da innocente accalappiatore di ingenue vergini avrebbero steso qualunque donna, io non avevo spazio nel mio cuore per un altro uomo, sopra tutto per uno come lui, se fosse stata solo la bellezza ad attrarmi ora probabilmente non sarei invischiata in una relazione apparentemente omosessuale e concretamente clandestina con un famoso cantante. 
Eppure se quella fino ad ora era stata la mia realtà, Hyun Bin sarebbe divenuto, contro la mia volontà, mio marito e a quella constatazione realizzai  con disprezzo, che l 'amore, in quell’unione forzata, sarebbe stato il grande assente e avrei dovuto vivere la mia vita come la finta sposa di uno dei CEO più importanti di tutta la Corea, sopportando magari i suoi continui tradimenti, conscia di aver abbandonato i miei sogni per vivere una vita che non desideravo.

Mi sorrise gentilmente e mi porse il braccio che mi vidi costretta ad afferrare, c’incamminammo verso l’uscita e appena fuori notai una moto di colore giallo rifinita in alcuni punti di nero, probabilmente quel gioiello d’alta tecnologia costava quasi quanto una Ferrari, in seguito dal taschino della sua giacca uscì una chiave - che ne pensi ti piace?- innanzi a tanta bellezza non potei mentire – è fantastica- risposi con un filo di voce –ti va di guidarla?- mi girai di scatto –cosa? Davvero?- un ragazzo ci raggiunse porgendoci due caschi integrali di colore nero – certo, sembra che tu non veda l’ora- mi porse le chiavi –dai non fare complimenti, sai come guidarla?- allungai titubante una mano verso le chiavi della moto –si, ne avevo una- dissi con amarezza, ricordando il regalo del direttore – ma ora non ho più la possibilità di guidarla- altri ricordi, altri momenti trascorsi con Yongguk, altro dolore si accumulò all’interno del mio cuore.

-Allora tieni- mi prese la mano e mi diede le chiavi della moto , sorridendomi in maniera tale da scoprire i suoi denti perfettamente bianchi – oggi non c’è nemmeno ghiaccio sulle strade principali, c’è un centro commerciale di proprietà della mia famiglia non lontano, sul manubrio vi è uno schermo che t’indicherà la strada da seguire- ci avvicinammo al veicolo e vi salii –fammi vedere quanto sei brava- mi sussurrò in un orecchio, il suo caldo alito mi provocò un brivido che percorse per intero il mio corpo, inseguito indossammo il casco, attaccati al manubrio vi erano un paio di guanti in pelle, li usai per avvolgermi le mani già infreddolite, notando con piacere che erano felpati.

Misi le mani sul volante mentre Hyun Bin con estrema gentilezza mi cinse i fianchi, a quel punto mi trovai costretta a ringraziare il casco per aver nascosto le mie goti in fiamme.

Cercai di non pensare a lui, inserii la chiave nell’apposita fessura ed il quadro s’illuminò, feci un profondo respiro e ruotai l’acceleratore in avanti, lo feci tre volte e il suono del potente motore mi fece sentire nuovamente libera, alzai il piede da terra e partii.

 

-AAAAAAAAH OH MIO DIO FERMATI!!!!!!!!!- ero partita solo da qualche minuto, che la mia guida spericolata, intenzionata a provocargli un infarto così da non doverlo sposare, stava già facendo l'effetto desiderato.
Sentivo che si stringeva convulsamente a me, in preda ad un terrore che sapevo non avrebbe dimenticato facilmente.
Cercavo di non ridere sguaiatamente per non distrarmi troppo dalla guida, correre mi faceva sentire nuovamente libera, libera dal guinzaglio che mio nonno desiderava che indossassi, di certo sarebbe stato un bell’anello di fidanzamento e poi una pregiata fede in oro, ma cosa poteva importarmi, per quanto mi reputasse una persona avara ed intenzionata solo a portargli via il suo denaro, io mi conoscevo perfettamente e sapevo che non era assolutamente così, non potevo fare nulla per cambiare quella situazione, e non vedevo via di fuga da quell’inferno.

Aumentai ancora la velocità, sentendo l’altro dietro di me pregare chissà quale Dio, e allora mi chiesi a chi io mi dovessi rivolgere per poter tornare alla TS e riabbracciare Yongguk; in seguito cercai di calmarmi, appena pensai a lui tutta la rabbia fluì via e un alone malinconico mi avvelenò il cuore, rallentai e per il resto del tragitto cercai di non terrorizzare nuovamente il passeggiero dietro di me.

Arrivati al centro commerciale cercai un parcheggio e posteggiai, appena mi fermai l'uomo che era con me scese dalla moto e si piego su se stesso, poi si tolse il casco e annaspò in cerca d'aria.
Il suo viso era completamente rosso, poi si giro nella mia direzione e mi guardò trovo, si era appena ripreso e senza troppi indugi venne verso di me -TU!!- esordì spaventandomi.
Poi mi mise le mani sulle spalle -sei completamente pazza!-continuò aumentando quella presa sino a farmi male -non osare mai più!!!- poi sorrise e sembrò calmarsi di colpo -non voglio morire senza aver avuto una moglie come te, trovo molto eccitante le tue capacità di guida-.
Stentavo a credere che mi avesse detto una cosa simile, ma per avvalorare queste sue parole mi portò dietro l'orecchio una ciocca di capelli e mi baciò l'angolo destro delle mie labbra.
Poi si allontanò incamminandosi verso l'ingresso del centro commerciale, con un piccolo ghigno disegnato sul volto. 
Il leggero vento di metà Gennaio mi accarezzò i finti capelli, in seguito mi accorsi di essere arrossita per l'imbarazzo.


Strinsi le mani in due pugni, con tanta forza che le nocche divennero più chiare, quelle labbra non appartenevano a Yongguk e il solo pensiero di averlo già tradito baciando Junhong mi faceva letteralmente infuriare.
Hyun Bin era molto più avanti di me è così potei osservare la sua ampia schiena, le sue lunghe gambe e quei lucidi e morbidi capelli corvini che ridefinivano il suo volto che per i tre quarti era rivolto verso di me, mi fece cenno di seguirlo e così feci.

L’interno del centro commerciale era parecchio ampio, innumerevoli vetrine si susseguivano ed una dopo l’altra esponevano lussuosa merce, illuminate da colorati led che sembravano far risplendere quei costosi oggetti.

Vi erano più piani e un enorme atrio, sopra il mio capo un lucernario sorretto da innumerevoli travi in ferro, lo spettacolo che creava era incredibile, il cielo che già si avvicinava all’imbrunire non faceva che rendere quel momento ancora più particolare.

-Seguimi- sussurrò Hyun Bin guardandosi intorno con fare circospetto, poi ci addentrammo in uno dei negozi, chiamò una delle commesse, la quale sgranò gli occhi e prese ad inchinarsi senza sosta.

Sbuffai infastidita dal comportamento della ragazza e soprattutto perché probabilmente a Hyun Bin non interessava se quella si comportava così –certo- la commessa mi guardò e di io cercai d’ignorarla poi accompagnò me e Hyun Bin per i corridoi del negozio.

In seguito il ragazzo che era con me come se fosse una furia iniziò a prendere dagli appendi abiti vari che poi passava alla commessa, quando finimmo il tour e la povera ragazza era ormai ricoperta da pregiata stoffa ci fermammo ai camerini –provali- disse Hyun Bin come se tutto quello fosse naturale –io non intendo…- ma m’interruppe quasi immediatamente –è un mio regalo non ti preoccupare-il suo tono di voce pareva essersi fatto serio –davvero non sono…- mi fulminò con lo sguardo zittendomi poi mandò via la ragazza che era con noi –sono una persona rispettabile, e quel semplice maglione con quei jeans non si addicono alla mia fidanzata- a quelle parole risposi al suo sguardo –cosa? Io sono una persona semplice! Non ho bisogno d’indossare abiti costosi per…- non finii la frase che mi spinse nel camerino assieme a lui, ero completamente allibita, cercò di alzarmi i vestiti così provai ad urlare ma lui me lo impedì poggiandomi una mano sulle labbra – smettila, pensi che io ne abbia voglia? Sei una ragazzina, troppo giovane e probabilmente dannatamente viziata, se dobbiamo giocare a questo gioco perché lo hanno deciso i nostri genitori allora facciamolo per bene, un giorno tu potrai occuparti della nostra casa ed io dei miei affari, in fin dei conti andrà bene ad entrambi, è inutile che ti lamenti così tanto, l’ho capito dal primo momento in cui ti ho visto che non sarebbe stato facile farti capire questo genere di cose- gli tolsi la mano dalla bocca, gli afferrai i polsi e con forza glieli portai sopra il capo bloccandolo e godendomi la sua sorpresa, puntai i miei occhi dritti nei suoi –mettiamo in chiaro un paio di cose, non sono viziata e soprattutto non chiamarmi ragazzina- ringhiai, poi lo lasciai andare –cosa diavolo pensavi di fare? Pensi che sia una bambola? Probabilmente questo per te è un gioco fatto di falsi sorrisi e inutili convenevoli, ma per me è più di questo : tu non perdi nulla a sposarmi ma io ho perso tutto solo per indossare stupidi abiti firmati, non capirai mai quanto questa cosa mi possa far infuriare, odio le persone che pensano solo a come appaiono innanzi agli altri soprattutto se sono già persone note come te, qual è il tuo problema? – la sua espressione allibita mi fece comprendere che non avrei ricevuto risposta cosi aprii la porta del camerino, ma non riuscii ad uscire perché Hyun Bin mi prese per un polso –non ti sei ancora cambiata- cercai di liberarmi –smettila- gli urlai addosso –basta, mi fai male!- stavo per perdere il controllo –se indossi uno di questi stupidi vestiti la smetterai- lui annuì, lo spinsi fuori dal camerino e mi cambiai in fretta.

Mi sembrava d’impazzire, mi dovetti cambiare più volte, la rabbia continuava a crescere mentre Hyun Bin in tutta tranquillità mi chiedeva di girare su me stessa e poi di cambiarmi, ma quello sarebbe stato l’ultimo abito che avrei indossato per il suo divertimento.

L’ultimo che decisi d’indossare era un abito quasi de tutto bianco se non fosse stato per i particolari in pizzo nero che ricoprivano tutta la parte superiore dell’abito sino a metà della gonna.

Quando uscii dal camerino, con le guance rosse per la rabbia, Hyun Bin si alzò in piedi e mi venne vicino per poi sorridermi felice come prima della nostra discussione –ti sta davvero bene, indosserai questo stasera- inclinai il capo –stasera?-  lui sorrise non curante della mia domanda e si diresse verso la cassa.

Dopo essermi cambiata e aver rimesso i miei abiti lo raggiunsi all’entrata del negozio –ho fatto portare l’abito nella tua camera d’albergo- annuii –sta sera ti presenterò a qualche mio amico, ti prego di comportarti come di consueto , probabilmente li potresti trovare un po’ irritanti, cerca di ignorarli e stammi vicino- annuii ancora, ormai avevo compreso che controbattere o ribellarmi sarebbe stato del tutto inutile, tra i due lui era sicuramente più bravo di me nel recitare la parte del ricco ereditiere che sapeva perfettamente come comportarsi con qualsivoglia genere di persona.

Mi mise una mano sul capo e mi scompigliò i capelli, poi si avvicinò nuovamente al mio orecchio destro e sussurrò –cerchiamo di collaborare, non abbiamo alternative, lo sai anche tu che questa è l’unica maniera di vivere una vita tranquilla, nessuno di loro due ci lascerà andare- detto questo, mi sentii stranamente sorpresa da Hyun Bin, probabilmente non avevo capito nulla dell’uomo che innanzi a me sorrideva, poiché in quel sorriso, per un instante, ci rividi tutta la mia amarezza, e così realizzai che: forse non ero l’unica ad aver rinunciato ad una vita differente, forse avevo perso il controllo troppo in fretta, forse lo avevo giudicato troppo velocemente, forse eravamo in due ad aver rinchiuso in un cassetto i nostri sogni.

 

 

NOTA DELL’AUTRICE:

Penso che sia inutile dire che quest’assenza lunga un anno ha una motivazione , tra l’ultimo anno delle superiori e il primo dell’università, per non parlare di incidenti di percorso, mi sono ritrovata sommersa dagli impegni e quindi impossibilitata dall’aggiornare, ma sono tornata e presto avrete buone nuove su come la situazione si evolverà.

Perdonatemi, cercherò di aggiornare con più frequenza, anche se sto preparando il mio primo esame per cui sono abbastanza indaffarata.

Un bacio la vostra Niji Akarui.

PS: come penso potrete capire, per chiunque segua o abbia letto i primi capitoli di Featuring annuncio che potrei riprendere ad aggiornare quella storia tra un bel po’ dato che voglio dare priorità a questa storia, a Back to Life e alla mia nuova storia in collaborazione con Meli_ (Shadowhunters).

 

 

  
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