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Autore: fefi97    21/01/2016    3 recensioni
[next generation; James Sirius x Scorpius]
"-Senti sono stanco del fatto che mi metti in mezzo ogni dannata volta che lo fai incazzare! Perché non coinvolgi Lily, ogni tanto? - provò comunque Al esasperato, accelerando leggermente nella vana speranza di seminare il fratello presso il lago nero.
Non sarebbe stato neanche male se la piovra se lo fosse mangiato, in realtà...
-Perché Lily non é nella sua stessa casa né divide con lui il dormitorio, tanto per cominciare. - rispose James standogli dietro senza nessuno sforzo - E poi sei il suo migliore amico! - e calcò l'espressione finale con una certa enfasi.
Albus gli scoccò un'occhiata di sufficienza.
-Esatto, sono il suo migliore amico e preferirei rimanerlo, Jamie, cosa che potrebbe essere difficile se mi affattura perché ti ho aiutato. -
-Albus! - James lo fermò per un braccio e puntò gli occhi nocciola in quelli verdi del fratello e Al sbuffò perché, sia il raro uso del suo vero nome sia il suo sguardo alla aiutami- e-basta-o-tiro-fuori-la-bacchetta, gli facevano capire che il fratello aveva vinto, ancora una volta. "
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: James Sirius Potter, Scorpius Malfoy
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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Dulce est litigare cum te

 


-James, no. -
-Oh, andiamo Al! -
-E' troppo arrabbiato con te e io invece sono troppo affezionato alla mia vita. No. -
-E dai Al! Te lo chiedo appunto perché é arrabbiato! Non mi parla da tre giorni. E' quasi un secolo! Mi devi aiutare! -
- Ho detto no.- Albus cercò di mettere su una faccia autoritaria e intransigente, ma dal fatto che il fratello maggiore si stesse mordendo le labbra per non ridergli in faccia, capì di aver ereditato la stessa capacità di incutere terrore del padre.
E cioè nulla, a meno che non ci fosse un potente e terribile mago oscuro da sconfiggere, ovviamente.
-Senti sono stanco del fatto che mi metti in mezzo ogni dannata volta che lo fai incazzare! Perché non coinvolgi Lily, ogni tanto? - provò comunque Al esasperato, accelerando leggermente nella vana speranza di seminare il fratello presso il lago nero.
Non sarebbe stato neanche male se la piovra se lo fosse mangiato, in realtà...
-Perché Lily non é nella sua stessa casa né divide con lui il dormitorio, tanto per cominciare. - rispose James standogli dietro senza nessuno sforzo - E poi sei il suo migliore amico! - e calcò l'espressione finale con una certa enfasi.
Albus gli scoccò un'occhiata di sufficienza.
-Esatto, sono il suo migliore amico e preferirei rimanerlo, Jamie, cosa che potrebbe essere difficile se mi affattura perché ti ho aiutato. -
-Albus! - James lo fermò per un braccio e puntò gli occhi nocciola in quelli verdi del fratello e Al sbuffò perché, sia il raro uso del suo vero nome sia il suo sguardo alla aiutami- e-basta-o-tiro-fuori-la-bacchetta, gli facevano capire che il fratello aveva vinto, ancora una volta.
-E va bene! Ma poi se finisce come l'ultima volta non aspettarti che ti dia una mano! Questa volta lascio volentieri il compito a Lily di tenerti la bacinella aspettando che smetti di vomitare lumache! - cedette, non rinunciando a guardarlo male, strappando il braccio magro dalla sua presa.
James gli rivolse un sorriso enorme, scompigliando con affetto i capelli già incasinatissimi di Al.
-Bravo piccoletto. -
Albus assottigliò gli occhi.
Quando si trattava del fratello minore, James tendeva sempre a sottovalutare il suo essere un serpeverde, un po' perché nessuno avrebbe scommesso uno zellino sul fatto che quel ragazzino magro e dall'aria dolce appartenesse a quella casa, un po' perché, dai insomma, era solo Albie, il suo fratellino studioso e imbranato.
Se ne pentiva sempre in momenti come quelli, quando Albus gli faceva fare un bel volo di tre metri  per il cortile con un perfetto incantesimo non verbale.

 


James non riusciva a concepire come si potesse sul serio passare nove mesi della propria esistenza nei sotterranei.
Insomma, faceva sempre freddo e l'ambiente era a dire poco inquietante - non che lui avesse paura, ovviamente.
Non capiva perché la casa di serpeverde dovesse avere un luogo così lugubre come sala comune. Personalmente, non avrebbe mai scambiato le soffici poltrone e il calore della torre di Grifondoro per quella mefitica luce verde neanche per tutto l'oro della Gringott.
Albus gli camminava davanti, ma a un certo punto si voltò per scoccargli un'occhiataccia e James dovette trattenere una risatina dato che lo aveva mancato di qualche centimetro.
-Almeno ci sei? Guarda che non torno indietro a recuperarti. - gli sibilò Al a denti stretti, per non farsi sentire dai compagni di casa che si stavano avviando alla loro sala comune.
In effetti poteva essere sconveniente farsi vedere mentre si parlava a un apparente nulla.
James alzò gli occhi al cielo, tirandosi meglio il mantello dell'invisibilità sopra la testa.
Ci mancava solo che seminasse il panico tra le serpi e poi lui lo avrebbe ucciso, altro che perdonarlo.
-Sono dietro di te, Al. - bisbigliò, allungando una mano per tirargli non visto un leggero pizzicotto sul fianco.
Al sobbalzò senza apparente motivo attirando alcune occhiate curiose e James si morse il labbro per non ridere.
Al rivolse un sorriso imbarazzato a un ragazzo più grande che lo guardava un po' sospettoso, poi lanciò un occhiata assassina a qualche centimetro di distanza da James.
-Questa é davvero l'ultima volta che ti do una mano Jamie. - sibilò. Inarcò le sopracciglia - Non capisco cosa ci trovi in te, sai? - lo provocò.
James perse il sorriso e digrignò i denti, ma tanto il fratello minore non poteva captare lo sguardo inceneritore che gli stava rivolgendo.
Anche se poteva benissimo immaginarlo.
Al  rivolse un sorriso soddisfatto e sornione al vuoto accanto a lui, poi gli voltò le spalle.
James guardò per un po' male la sua nuca e poi sbuffò.
Che serpe!

 

-Distillato della morte vivente. - disse Albus al muro di pietra, che immediatamente si mosse rivelando la sala comune dei serpeverde.
La faccia schifata di James sotto il mantello era comica.
-Sul serio? Avete come parola d'ordine distillato della morte vivente? Merlino, voi mi fate paura. - bisbigliò, affrettandosi a seguire Albus dentro prima che il passaggio si chiudesse. Si guardò rapidamente intorno, rimanendo incredibilmente deluso.
Di lui nessuna traccia.
-James,tu non sei qui. Piantala di parlare.- gli sibilò contro Al, al limite della sopportazione.
-Potter non stai parlando da solo, vero? -  gli giunse da un divanetto la voce ridacchiante di Irina Flint, che occupava tra le ragazze serpeverde lo stesso ruolo che un tempo era stato di Pansy Parkinson, con la sola eccezione che era più bella e meno crudele.
Albus diventò rosso come i capelli dello zio Ron e James alzò gli occhi al cielo.
-Oh...ehm... no... cioè... -
Irina  emise una risata cristallina, poi si voltò con un fruscio di capelli biondi e prese a parlare con una compagna di casa, senza più badare ad Albus.
Al rimase a fissarla imbambolato per un po', fino a quando James, spazientito, non gli diede un  lieve calcio sullo stinco.
Okay, forse non propriamente lieve.
-Ahia! - urlò Albus, facendo girare praticamente tutta la sala comune, che si chiedeva come cavolo Albus avesse potuto dire "ahia" se era immobile e nessuno era nelle sue strette vicinanze.
Irina scoppiò di nuovo a ridere e James si sentì un po' in colpa nel constatare che ormai Al aveva un preoccupante colorito prugna.
Al stiracchiò un sorriso che sembrava più una colica, poi si diresse rigidamente verso il proprio dormitorio.
James si affrettò a seguirlo.
Non appena si trovarono da soli in corridoio, Al provò a tirargli un calcio, ma dato che, beh, era invisibile, finì per mancarlo e calciare il muro, lanciando un grido di dolore.
-Albie! - esclamò sottovoce James, combattuto tra lo scoppiare a ridere e il sentirsi dispiaciuto.
-Albus, tutto apposto? - gli gridò qualcuno dalla sala comune, che probabilmente si stava chiedendo se non fosse improvvisamente impazzito.
-Si! Tutto okay! - gridò Albus, imbarazzato.
Poi lanciò un'occhiata nel punto in cui presumeva si trovasse James, rivolgendo uno sguardo davvero truce all'armatura accanto al fratello.
-Questa é l' ultima volta, Jamie! -

 


James non era una persona sdolcinata, non lo era nessuno in famiglia.
Persino sua madre e Lily avevano tempra da vendere, anche se erano certamente più emotivamente recettive di lui e suo padre, che erano sempre lenti quando si trattava di sentimenti.
Albus per essere un serpeverde era sicuramente il più sensibile tra i maschi, ma era talmente imbranato che non faceva testo.
James non era una persona sdolcinata, ma ci arrivava pure lui a capire cosa volesse dire sorridere come un idiota e sentire una patetica sensazione di battito cardiaco accelerato non appena vedeva  Scorpius Malfoy.
E faceva di tutto per non essere così patetico, sul serio, ma non poteva farci niente.
Scorpius uguale sorriso da idiota e tachicardia: equazione semplice e infallibile.
Lui e Albus erano entrati nel dormitorio e lo avevano trovato deserto apparte Scorpius, come Al aveva previsto.
Al aveva avuto ragione: se James voleva avere delle buone probabilità di beccare Scorpius da solo e di farsi ascoltare, l'unica possibilità era fargli un'imboscata dopo cena mentre studiava nella sua stanza, dando per scontato che tutte le altre persone normali sarebbero state in sala comune a rilassarsi.
Se vuoi incastrare un Malfoy, beccalo nel suo habitat naturale, insomma.
Scorpius era seduto alla scrivania di fronte alla finestra e gli dava le spalle, ma si voltò con un vago cipiglio polemico quando sentì la porta chiudersi alle spalle di Albus - in realtà di James.
Non appena incrociò il suo sguardo, James sentì il cuore accelerare fastidiosamente, come al solito.
Deve pur esserci una soluzione per questa cosa, cazzo.
-Ehi Sy. Che fai? - esordì Albus, naturale quanto mamma quando c'era Fleur a pranzo e doveva fingere di sopportarla.
James voleva schiaffarsi una mano in faccia.
Un sopracciglio chiaro di Scorpius schizzò in alto e James si trovò a maledirlo perché, cazzo, non poteva fare quelle facce arrapanti quando lui doveva in teoria non esserci!
-Sto studiando, cosa facilmente deducibile e che avresti dovuto fare anche tu, secondo quanto mi avevi detto stamattina. - rispose Scorpius con voce un po' strascicata, ma tutto sommato amichevole.
Cioè, a James e Al suonava amichevole perché ormai erano abituati a guardare oltre la facciata algida di Scorpius, chiunque altro avrebbe detto che li odiava, profondamente.
-Oh si, giusto. - Al si morse un labbro e James lo fissò esasperato, desiderando ardentemente poter parlare.
Si poteva essere dei piccoli geni e dei completi disastri sociali allo stesso tempo?!
-In realtà... ecco devo andare! - disse velocemente Al, chiaramente nervoso.
Scorpius lo fissò, sorpreso e un po' sarcastico.
-Al sei appena entrato. Si può sapere che hai? Irina ti ha di nuovo rivolto parola? -
Al lo guardò male, mentre l'altro ridacchiava tra sé creando qualche problema a James.
Avanti stupido cuore, piantala. Sta solo ridendo, non c'è bisogno di essere così su di giri.
-No, spiritosone. E' solo che... - Al sospirò e chiuse un attimo gli occhi, come a invocare coraggio -Devo andare. E tu devi rimanere qui.-
 Scorpius lo guardò un po' perplesso poi,improvvisamente, si irrigidì. Si alzò in piedi e, con estrema inquietudine di James, guardò nell'esatto punto in cui si trovava, celato dal mantello dell'invisibilità.
James imprecò mentalmente.
Come diavolo aveva fatto a captare la sua presenza?!
Scorpius riportò gli occhi su Al, pericolosamente assottigliati.
-Al, no.-
Albus gemette, esasperato.
-Scorpius ti prego. Tra tutti e due mi state facendo uscire scemo! -
-Non mi interessa, se ne deve andare! E la prossima volta che vuole passare inosservato digli di non fare il bagno nel suo nauseabondo e inconfondibile profumo babbano! Idiota! - ribatté Scorpius, acido, lanciando occhiate di fuoco a James.
James, nonostante tutto, si ritrovò a gongolare un po'.
A Scorpius era bastato il suo profumo per riconoscerlo e lui aveva abbastanza ego per tralasciare gli insulti e crogiolarsi in quel dettaglio.
Al alzò gli occhi al cielo e sollevò le mani.
-Senti, i patti erano che dovevo solo aiutarlo a vederti da solo. L'ho fatto, quindi d'ora in poi vedetevela voi! - sbottò esasperato e prima che l'amico potesse replicare, lasciò la stanza, brontolando qualcosa come "idioti" e "ogni volta la stessa storia".
Scorpius e James rimasero soli, il primo nervoso e in tensione, il secondo immobile e silenzioso, in attesa di una mossa dell'altro.
Dopo qualche minuto in cui Scorpius aveva guardato esattamente nel punto in cui James era nascosto dal mantello ( ma come diavolo faceva?!), il ragazzo sbuffò, roteando gli occhi grigi.
-James ormai l'ho capito che sei sotto la tua stupida tovaglia magica. Vieni fuori.-  ordinò perentorio, le braccia incrociate al petto.
James dovette trattenere una risatina, chiedendosi se fosse normale trovarlo adorabile anche quando era insopportabile.
Probabilmente no, ma tanto lo sapeva che sul fronte Scorpius ormai era totalmente e irreversibilmente fregato.
Insomma, non poteva innamorarsi di una ragazza della sua età, magari della sua casa e che, sempre magari, non era figlia dell'acerrimo nemico di tutta una generazione Potter - Weasley?
No, lui doveva innamorarsi di Scorpius Malfoy, ovvio, serpeverde più piccolo di un anno e figlio di Draco Malfoy.
A volte odiava avere il DNA predisposto per cacciarsi nei casini.
In ogni caso rimase in silenzio e fermo, aspettando che fosse Scorpius ad avvicinarsi.
Il ragazzo pareva perplesso e James poteva capirlo.
Di solito non lasciava passare neanche un secondo senza riempire l'aria di parole mentre adesso se ne stava silenzioso, nonostante avesse di fatto la possibilità di parlargli dopo giorni.
-Jamie, a che gioco stai giocando? - sbottò Scorpius, tra lo spazientito e l'innervosito, facendo qualche passo nella sua direzione, una mano tesa per sfilargli via il mantello.
James aspettò con un sorriso che si avvicinasse e quando vide Scorpius a pochi centimetri da lui si spostò di poco, facendolo sbilanciare in avanti.
Prima che potesse perdere l'equilibrio, James lo afferrò al volo con una risata a dir poco irritante, stringendolo poi possessivo per la vita, mentre Scorpius gli posava le mani sulle spalle, solo per non cadere, ovviamente.
Scorpius lo guardò malissimo, prima di sfilargli il mantello dalla testa con un gesto brusco e stizzito.
Roteò gli occhi quando si trovò davanti il sorriso sfacciato e allegro di quell'idiota di Potter.
Forse era meglio se restava invisibile, almeno era meno irritante.
-Quanti anni hai, sei? - lo apostrofò tagliente, senza però cercare di divincolarsi dalla sua presa. E non c'entrava niente il fatto che stare tra le braccia forti e calde di James fosse piacevole, voleva solo conservare energie preziose, ecco.
James mise su un broncio che diceva chiaramente che non era mai maturato molto.
-Non sono io quello che ti evita da tre giorni! -
Scorpius inarcò le sopracciglia chiare.
-Non sono io quello che si é comportato da idiota.- replicò, atono.
James si incupì.
-Se lo é meritato. - decretò, deciso.
Scorpius gli gettò uno sguardo sprezzante.
-E' per questo tuo comportamento da bimbetto testardo che non ti parlo da tre giorni, per la cronaca. - lo informò, gelido.
James continuò a guardarlo negli occhi, cocciuto e irremovibile e Scorpius sospirò, affranto.
-Lo sai che odio quando ti comporti come un babbuino incivile come l'altro giorno alla partita. - disse lentamente, scandendo quasi le parole.
James gli lasciò di scatto i fianchi e indietreggiò di qualche passo, cominciando ad arrabbiarsi.
La cosa che odiava dei litigi con Scorpius, era che il signorino manteneva la sua distaccata e insopportabile compostezza purosangue anche quando si scannavano, tanto che se fosse dipeso da lui dall'esterno non si sarebbe detto che stessero discutendo, mentre James finiva per farsi sempre del gran nervoso, perché lui era una persona normale, grazie tante, e quando litigava lo faceva per bene, diventando rosso e urlando come ogni buon Potter che si rispetti.
Non come Scorpius che preferiva il sarcasmo e una strategia passiva-aggressiva a uno scontro aperto.
E poi, un'altra cosa che lo faceva andare in bestia era che secondo la sua personalissima ottica, Scorpius non aveva nessun motivo valido per condannarlo a tre giorni di astinenza, cazzo!
Davis ci aveva provato con Scorpius, Scorpius apparteneva a James, James aveva scagliato un bell'orcovolante su Davis!
Merlino, aveva solo difeso il suo territorio, non ci vedeva nulla di male né di complicato da capire!
- Quello mi ha palesemente provocato! Maledizione Malfoy, ci ha provato con te e io ho reagito,  non puoi avercela con me per questo! - si ribellò in tono convinto, certo che stesse subendo un'ingiustizia.
-James, mi ha toccato il braccio a termine della partita per complimentarsi della vittoria di serpeverde! In quale dannato universo parallelo per te questo significa provarci?! - esclamò Scorpius, esasperato.
Inaspettatamente James sorrise del suo sorriso sfacciato e allegro.
Scorpius lo guardò male, di riflesso.
-Ma anche il tuo braccio é mio no? - domandò con un mezzo sorriso malizioso, avanzando lentamente verso di lui.
Scorpius inarcò le sopracciglia.
-Veramente é mio, se non ti dispiace.- precisò piccato, ma era meno acido ora che sorvegliava guardingo i movimenti di James.
Il moro rise leggermente mentre lo attirava di nuovo contro di sé per i fianchi.
Scorpius lo incenerì con lo sguardo, ma lo lasciò fare.
-Diciamo che é nostro. - gli concesse James, baciandogli una tempia.
Scorpius sbuffò e borbottò un "sei un idiota", ma James sorrise vittorioso nel sentire la sua mano posarsi leggera sulla propria schiena.
James poi lo guardò con uno sguardo così stranamente serio, insomma James non era mai serio, da costringere Scorpius a prestargli la sua più completa attenzione.
-Però questo é solo mio, chiaro? - domandò a bassa voce, posando una mano sul petto di Scorpius, all'altezza del cuore.
E poi cerchi di auto convincerti di non essere una persona sdolcinata James Sirius Potter... Ci manca solo che ti metti a vomitare miele e poi siamo apposto...
Scorpius gli rivolse una lunga occhiata meditabonda.
Era strana la sua espressione.
Era a metà tra quella di una persona che avrebbe voluto tirargli un pugno in faccia e una che avrebbe voluto baciarlo.
James abbandonò ogni parvenza di dignità sciogliendosi in un sorriso enorme e caldo, non appena percepì la mano libera di Scorpius, fredda e decisa, sovrapporsi alla sua, stringendola forte mentre lo guardava intensamente negli occhi.
E nel linguaggio di Scorpius quello significava "si, è solo tuo".
James gli baciò di nuovo i capelli - si era il re degli sdolcinati, e allora?! - e questa volta Scorpius si appoggiò a lui, ricambiando meglio l'abbraccio.
-Mi dispiace per Davis, ammetto di aver esagerato. - borbottò James al suo orecchio, di malavoglia.
In realtà non gli dispiaceva per niente.
Scorpius poteva dire quello che gli pareva, ma anche se il toccargli il braccio poteva pure essere stato un gesto innocente, James aveva perso il conto delle volte in cui aveva sorpreso il capitano di corvonero a guardare Scorpius con un po' troppa insistenza, per i suoi gusti.
Scorpius si staccò un po' da lui, guardandolo con serietà negli occhi.
-Gli chiederai scusa? - indagò, un sopracciglio inarcato.
James gli rivolse uno sguardo ribelle.
Eh no, questo era troppo, per le mutande di Merlino!
-James -  Scorpius strinse le mani sulle sue spalle e pronunciò il suo nome in modo perentorio quanto bastava da farlo sbuffare - Tre giorni senza sesso ti sono sembrati tanti? Pensa a tre mesi. - lo minacciò, ghignando.
Cioè ghignava! Lo stronzo ghignava pure!
James lo guardò malissimo.
-Sei una serpe! Un piccolo ricattatore manipolatore spietato e... -
Le labbra di Scorpius sulle sue erano morbide proprio come James se le ricordava.
E Scorpius era ancora un esperto a farlo stare zitto come si ricordava, ovviamente.
James lo strattonò verso di sé approfondendo il bacio, impetuoso.
Merlino, tre giorni senza questo...
Scorpius gliela avrebbe pagata cara.
Quando James cominciò a spingerlo senza particolare delicatezza verso un letto a caso - ne avevano ben cinque a disposizione, c'era l' imbarazzo della scelta - Scorpius non oppose resistenza, si limitò a baciargli il collo e a rivolgergli un maledetto sorrisetto calcolatore, da sotto in su. Però i suoi occhi erano stranamente caldi e privi di sarcasmo, erano gli stessi occhi che James sapeva di avere ogni volta che posava lo sguardo su Scorpius.
Cazzo biondino, allora qui siamo in due a poter vomitare miele, mi sa...
-Devo dedurre che ho vinto io, Potter? -
James gli rivolse un sorriso allegro e malizioso, mentre lo spingeva sul letto più vicino e gli andava sopra, intrecciando le dita nei suoi capelli biondi, fini e profumati come quelli di una ragazza.
Ovviamente questo non l'avrebbe mai detto a Scorpius, pena una dolorosa castrazione.
-Hai vinto tu. - gli concesse scoccandogli un bacio sulle labbra sottili.
Poi gli rivolse un sorriso sfacciato.
-In fondo non posso biasimare troppo Davis - allo sguardo perplesso di Scorpius si chinò sul suo orecchio -Merlino piccolo... la divisa da quidditch ti fa un culo da favola.-  gli bisbigliò roco.
Scoppiò a ridere forte contro i capelli di Scorpius quando un pugno per niente scherzoso lo colpì al fianco.

 

 


ANGOLINO

 

Ciao!
E' la prima volta che sperimento una James x Scorpius, spero di aver fatto un lavoro decente e soprattutto di averli caratterizzati bene!
Fatemi sapere se vi é piaciuta o anche se vi ha fatto schifo ;)
Un bacione e grazie a chiunque leggerà!
Fede <3

  
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