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Autore: SamuelaXx    30/01/2016    0 recensioni
"Il leggero venticello era presente in quella fredda e fresca giornata d' inverno, mentre era intento a scostare le piccole ciocche bionde dal viso della ragazza bionda, che era seduta in silenzio, sopra una piccola e gelata banchina. Il vento impetuoso si insinuava fra le foglie degli alberi lì presenti, che avevano ormai perso il loro splendente colore verde, creando un suono rilassante, quasi soave alle orecchie della ragazza che era intenta a scrutare, con le sue iridi azzurre, l'impetuosa e slanciata figura del ragazzo lì presente, non riuscendo a distogliere lo sguardo da codesta bellezza. In quel momento non desiderava nulla, desiderava solamente penna e carta. Desiderava penna e carta non per disegnare il volto di quel ragazzo, desiderava penna e carta per scrivere di lui, marchiando con l'inchiostro nero, quelle dannate pagine bianche che emanavano tristezza e solitudine."
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Crack Pairing | Personaggi: Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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INDIANA.

La voce di Niall cessò di sentirsi in meno di cinque minuti, ed un lungo ed insopportabile "bip" aveva sostituito la sua voce. Probabilmente aveva chiuso la chiamata o gli si era spento il cellulare.

Un altro dei suoi tanti sbuffi le  uscì dalle sue labbra, che fino a qualche minuto prima erano sottoposte ad un lungo e doloroso tormento da parte dei suoi denti perfettamente allineati, che per il troppo nervosismo, mordicchiavano quelle labbra soffici e rovinate che non aspettavano altro di essere lasciate in pace per una buona volta nella vita.

Il cellulare non era più posizionato vicino all'orecchio, e con quei occhi stanchi riuscì finalmente a capire che ora fosse.

Era fin troppo tardi e la sua mente aveva superato il limite. Erano le due di mattina, e al posto di dormire, cosa che la maggior parte delle persone fa a quell'orario, era alzata, con un cellulare su una mano, mentre cercava di infilarsi le scarpe con l'altra, incapace di allacciare i lacci che erano fin troppo impigliati l'uno fra l'altro per sciogliersi con l'aiuto di una mano sola. E tutto questo non era per colpa sua, certo che no. Lei avrebbe preferito restare nel suo gran comodo letto, con le coperte che le arrivavano al mento, insieme ai suoi capelli sparsi su tutti i suoi cuscini, a sognare sogni strani ma piacevoli, che le permettevano di vivere un'altra realtà differente dalla sua. Ma per colpa di quel biondo, il suo dolce paradiso era stato fermato.

Si era addormentata presto, verso le dieci di sera, era stata una giornata molto movimentata, non stressante come le altre. L'aveva trascorsa insieme a sua madre, pronta a preparare torte e pasticcini deliziosi con la glassa sopra dai tanti gusti, per poi mangiarli davanti alla televisione, guardando un film, per poi uscire insieme a lei, pronta a fare shopping fra ragazze.

Non era stata una giornata per niente faticosa, ma il peso degli altri giorni della settimana si faceva sentire sulle spalle di Indiana, e nonostante il suo romanzo le pregava di restare e di scrivere qualche altra piccola frase, il suo cervello si era spento, portandola dritta a letto, dove in meno di dieci minuti si era addormentata completamente.

Ma forse il destino non voleva farla dormire. Proprio mentre nel suo sogno prendeva una penna, pronta a firmare una delle tante copie del suo libro ad una ragazzina abbastanza carina, la suoneria del suo cellulare l'aveva riportata nel mondo reale, dove un Niall completamente ubriaco la chiamava perché non aveva nulla da fare, dimenticandosi di ciò che era successo un giorno prima, o come si suol dire, due.

All'inizio aveva cercato di dimostrarsi distaccata, ma alla fine aveva ceduto dopo aver capito che l'alcool girava dentro le vene di lui.

Si mise il cellulare nella tasca anteriore dei jeans, mentre si allacciava, con molta più facilità, la scarpe con entrambi le mani, senza badar conto a come era venuta la crocchia che si era fatta con uno dei tanti elastici che possedeva, prima di afferrare le chiavi dell'appartamento ed uscire da esso.

Tutto quello le sembrava una follia, una pazzia. Come poteva andare in un locale, alle due di mattina, a cercare un ragazzo, che l'aveva cacciata da casa sua dopo aver scoperto che faceva la baby-sitter a suo fratello, per giunta ubriaco e che non ricordava nemmeno dove si trovava? 

Era una cosa da pazzi, ma Indiana non aveva mai negato di non esserlo.

Le piacevano le avventure, ne aveva vissute parecchie, e le piacevano anche le sfide, ma anche rischiare. Proprio per lo stesso motivo aveva preso le valigie, e senza pensarci due volte, era salita sopra quell'aereo, pronta a vivere la sua nuova vita a Seattle.

La sua vita non era mai stata più complicata come in quel momento. Non capiva cosa le stesse succedendo, cosa pensava e quello che faceva. Il tutto era così confuso che le veniva quasi il mal di testa.

Era tornata a Londra per scrivere in tranquillità il suo romanzo, per diventare ciò che voleva essere, per prendere spunto dalle mura di quella città così estroversa e bella allo stesso tempo, ma tutto aveva preso una piega diversa, non era il viaggio che si era immaginata, la tranquillità era all'ultimo posto di quell'immensa piramide. Non si pentiva nemmeno un po' di esser tornata lì, ma il destino la stava mettendo la prova, e il suo piano di dedicare giorni interi a quel romanzo stava svanendo pian piano, diventando quasi cenere. Adesso si limitava a scrivere il tutto la sera, dopo aver trascorso la maggior parte della sua giornata a lavorare. Ma nonostante ciò, la speranza era l'ultima a morire. Voleva riuscire nel suo intento, voleva superare le sue aspettative e quelle degli altri. 

Appena il taxi, in cui era salita qualche minuto prima, si era fermato davanti a quel locale che non le sembrava per niente accogliente e sicuro, le era venuta voglia di ritornare a casa a dormire, lasciando Niall lì, in quelle pessimi condizioni. Ma una piccola parte di se, davvero piccola, le diceva che doveva portare il culo di Niall fuori di lì; fu proprio quella parte che le diede la forza di aprire lo sportello ed avanzare quel locale pieno di persone poco serie e professionali.

Tutto quello che faceva parte di quel maledetto posto non le piaceva affatto. Non aveva mai adorato quei posti del genere, aveva sempre cercato di stare alla larga da lì. La musica era fin troppo alta, e la puzza di fumo, mischiata con quella dell'alcool, le stava facendo venire i conati di vomito.

Non le erano mai piaciuti i posti affollati, specialmente dove le persone andava in quel determinato posto per bere e far sesso. Tutta quella confusione le faceva scoppiar la testa. Ma purtroppo non si trovava dentro il suo mondo, dove i libri erano l'unica cosa materialmente importante, quello era il mondo di Niall, e doveva sopravvivere a tutto quel caos se voleva arrivare a lui.

Mentre si faceva spazio tra quei corpi odiosamente sudati e ubriachi, la sua mente cercava di elaborare pensieri completamente estranei a quel posto, mentre provava ad indovinare dove potesse essere il biondo che l'aveva spinta ad entrare lì dentro.

Non sapeva nemmeno il perché voleva tirarlo fuori da lì, non lo sapeva, ma si sentiva in dovere di farlo. 

La sua testa si muoveva da destra a sinistra, mentre i suoi occhi guizzavano da tutte le parti, cercando di identificare quei capelli biondi e quei occhi azzurri. Non doveva essere poi così difficile trovarlo, i suoi occhi ed il suo modo di fare tutto era diverso dagli altri, lui metteva un po' di suo in tutto, la ricerca non poteva essere eterna.

Picchiettò nervosamente il piede sul pavimento alquanto sporco e appiccicoso, poco igenico, mentre la sua pazienza e la sua tolleranza si stavano esaurendo con il passare dei minuti. Il suo corpo continuava a muoversi fra la folla, facendosi spazio fra di essa, non dando conto al rumore insopportabile che provocavano le labbra di alcune ragazze e di alcuni ragazzi che si univano, dando sfogo alla loro attrazione fisica, che veniva manifestata esageratamente.

"Dove posso trovarlo?" Si chiedeva, mentre si scostava leggermente da un ragazzo che le era passato affianco, probabilmente, anche lui, ubriaco.

Si era ritrovata a pensare che probabilmente, l'unica persona non ubriaca in quella stanza era lei.

Più si guardava intorno, più non riusciva ad individuare Niall, prima che cercasse di risalire alla chiamata avvenuta minuti prima.

Non c'era tutto quel caos da dove parlava Niall; la musica era tenue e le voci erano poche, quasi soffocate. Si trovava dentro una stanza, forse da solo, oppure con poche persone all'interno. Non poteva essere lì, in mezzo a quella mandria di ubriaconi in preda agli ormoni. Era in un posto meno caotico, ma non lontano da lì, dato che non poteva raggiungere posti lontani dato che ubriaco fradicio.

Dove poteva essere, se non nel bagno?

Sembrò quasi che una lampadina le si accendesse sopra la testa, mentre un sorriso, l'unico sorriso in quella serata, meglio dire mattinata, le spuntava sul volto, mentre iniziava, di nuovo, ad orientarsi fra la folla, cercando di trovare quel benedetto bagno.

Appena riuscì a tirarsi fuori dalla folla, scrutava attentamente ogni porta presente in quel posto, sperando di trovarne una con su scritto "WC".

Appena l'ebbe trovata, i suoi piedi iniziarono a camminare più velocemente verso quella direzione, sperando seriamente di trovare il biondo lì dentro, così poi da poter uscire da quell'odioso locale.

La sua mano, appena arrivata, si posò sulla maniglia dal colore oro, aprendo la porta dal legno scuro e rovinato, spalancandola con attenzione, notando con i suoi occhi attenti, quelle scarpe che conosceva fin troppo bene, accompagnate da quel modo di vestirsi alquanto strano, insieme alla chioma bionda, e quei occhi azzurri che però erano più rossi del solito, per colpa dell'alcool. 

Un respiro di sollievo le uscì dalle labbra, mentre richiudeva la porta alle sue spalle, mentre Niall cercava di sedersi normalmente, senza riuscirci, osservando i movimenti di Indiana che sembravano tranquilli e sereni rispetto a quelli di qualche minuto prima, che risultavano frenetici, nervosi, ma anche ansiosi. Il braccio di Niall si allungò verso l'alto, senza ottenere un grandioso risultato, dato che sentiva il corpo pesante, mentre muoveva la mano, rivolgendo quel gesto di saluto ad Indiana ridendo leggermente, mentre lei, con le mani sui suoi formosi fianchi, si avvicinava sempre di più a lui.

Forse quella era la prima volta che si sentiva decisamente più grande rispetto a lui, in tutti i sensi.

Quella scena dimostrava esattamente gli animi contrastanti di entrambi, ed il modo diverso di reagire alle situazioni. Erano due persone completamente diverse, accomunate dallo stesso destino, con errori diversi, ma allo stesso tempo uguali. 

Niall era in uno stato vulnerabile, quasi completamente assente dalla realtà, mentre Indiana dimostrava forza, serietà e senso di responsabilità. Era un contrasto molto evidente, che evidenziava in modo accentuato i caratteri nascosti di entrambi.

Indiana, appena arrivò ad una distanza minima da Niall, si chinò, mettendo peso sulle proprie gambe, guardandolo.

<< Finalmente ti ho trovato. Certo che non hai un bell'aspetto. >> Disse Indiana, mentre allungava una mano verso il volto di Niall, scostandogli i capelli che ormai gli ricadevano sulla fronte, dove era presente uno strato di sudore, lasciandogli la fronte libera.

Aveva un tono diverso rispetto a quello che aveva programmato nella sua testa. Era decisamente più pacato, meno duro e prepotente.

<< Io ho sempre un bell'aspetto, anche in situazioni del genere. Sono il re della bellezza. >> Disse convinto, alzando il tono della voce sull'ultima frase, facendo uscire fuori dalle labbra di Indiana una sottile risata, che provocò la nascita anche della risata di Niall.

<< Sei sempre il solito anche da ubriaco. Ti conviene andare a casa, se non vuoi marcire qui dentro. >> Pronunciò subito dopo, tirandosi su con l'aiuto delle sue mani, distogliendo per un attimo lo sguardo da Niall.

<< Tornare a casa? No, no, tornare a casa no. Questa serata non è stata per niente bella. Non ho nemmeno scopato, se non mi ricordo male. >> Si passò una mano sul viso, chiudendo per un attimo gli occhi, mentre Indiana, sbalordita, gli mandò un'occhiataccia, scuotendo la testa a sinistra.

<< Alza il tuo sedere da terra e andiamo via, susu. Devi ringraziarmi. Sono entrata qui dentro solo grazie ad un miracolo. >> Ridacchiò, mentre allungava il braccio, offrendogli la mano, pronta ad aiutarlo ad alzarsi, per poi sostenerlo, dato che era consapevole del fatto che da solo non ce l'avrebbe mai fatta.

"Di solito succede al contrario." Pensò.

<< Non è bello il mio sedere? Lo so che ti piace. >> Disse ridendo mentre afferrava la mano di Indiana, alzandosi con fatica continuando a ridere, mentre si poggiava su di lei che le faceva da sostegno, mentre si dirigevano verso la porta pronti ad andarsene via.

<< Non ho mai visto il tuo sedere, e non ci tengo a farlo. E poi no, non mi piace. Cammina e sta zitto. >> Disse dopo esser usciti dal bagno, ritrovandosi a gridare per farsi sentire da Niall che era sempre al suo fianco, mentre cercava di prendere un'altro po' di birra, dirigendosi verso l'uscita che non era affatto lontana da loro.

<< Dai, restiamo un altro po' a bere qualcosa. Sei troppo rigida, dovresti rilassarti. >> Indiana lo guardò male, incitandolo a camminare, mentre lui sbuffava in continuazione, insistendo sul restare e sul bere qualcos'altro prima di andare a casa.

Indiana stava nuovamente perdendo la pazienza per colpa di Niall. Si comportava come un bambino incapace di ragionare da solo e che fa i capricci per ottenere ciò che voleva. Odiava quella situazione, gli sembrava di essere la sua baby-sitter che cerca di tirarlo fuori dai guai, mentre lui cercava in tutti i modi di crearli. E le sembrò che forse la persona che doveva badare non era più Will, ma suo fratello, quello più grande di lui e meno responsabile, Niall.

<< Hai un'acconciatura stupenda Rose, per caso sei andata dal parrucchiere? >> Dopo quella domanda scoppiò a ridere credendosi divertente, anche se Indiana non la credeva tanto spiritosa quanto lui.

<< Non chiamarmi Rose. E poi no, non sono andata dal parrucchiere, ma da uno stronzo. >> 

<< Ti faccio arrabbiare se ti chiamo Rose?>> Chiese alzando le sopracciglia.

<< Si, cazzo, si. >> Rispose frustrata.

<< Allora ti chiamerò così da questo momento in poi, mia cara Rose. >>

Dopo una decina di minuti, un taxi era arrivato a prenderli, portando Indiana e quello che rimaneva di Niall, proprio a casa del ragazzo, che non risparmiava alcune battute stupide su Indiana, ridendo da solo, facendo arrabbiare ancor di più Indiana che oltre a sembrare arrabbiata, era sia stanca che esausta.

In meno di qualche ora doveva trovarsi di nuovo in piedi, pronta ad affrontare una nuova giornata, pronta a lavorare ancora e ancora, per poi ritornare a casa nuovamente sfinita.

--

Proprio in quel momento, Indiana lo stava aiutando a salire gli scalini che portavano al piano di sopra. Non erano scale così lunghe, non si ci impiegava molto a salirle, ma quella sera, per entrambi, sembravano immense ed infinite.

Tutto quella sera sembrava infinito, proprio come il tempo che sembrava non passare mai. Indiana non sapeva nemmeno che ora era, l'ultima volta che aveva controllato l'orologio era stato nel suo appartamento. Ma era proprio questo quello che succedeva quando si ritrovava a stare con Niall, le ore passavano e passavano, ma loro restavano ancora lì come se nulla fosse. Non avevano il bisogno di guardare l'orologio, semplicemente non gli importava l'ora, si divertivano insieme, era tutto un miscuglio di semplicità ed armonia, anche se però, alla fine, Indiana si rendeva conto con che persona aveva a che fare. Sapeva che non doveva stargli vicino, sua mamma le aveva imparato ad allontanare le persone come lui, a frequentare persone giuste, l'aveva portata nella buona strada, ma qualcosa la spingeva a restare. Non sapeva cosa fosse Niall per lei, ma sentiva il bisogno di stargli accanto, ma non sapeva perché. Lei aveva conosciuto quella parte di lui che tutti conoscono, quello che tutti vedono, ma  sarà in grado di sopportare ciò che si cela dietro quella maschera fatta di ghiaccio?

<< Eccoci arrivati, adesso ti conviene andare a riposare. >> Disse appena mise piede dentro la grande stanza di Niall dove il buio regnava.

Tutte le luci di casa erano spente, il silenzio regnava dentro quelle enormi stanze vuote. Will, che si trovava in una delle camere del piano superiore, dormiva anche lui beatamente, con la porta semichiusa, mentre un po' più avanti, si trovavano Niall ed Indiana ancora svegli, immersi del buio.

<< Non ho sonno, poi mi gira la testa, cazzo. >> Disse Niall con un tono di voce piuttosto alto, mentre faceva qualche passo fino ad arrivare nel grande e comodo letto, sedendosi su di esso, poggiando una mano sul materasso, guardandosi i piedi che si intravedevano leggermente in quel buio.

Indiana non riusciva a distinguere nulla in quella stanza, non riusciva nemmeno a vedere dove si trovasse Niall. Nemmeno il suo volto riusciva a distinguere, solo dopo riuscì a capire dove si trovasse, grazie al rumore della rete del letto che fece un leggero rumore proprio quando Niall si ci sedette di sopra.

<< Parla piano che sennò svegli a tuo fratello. >> Sussurrò, facendo qualche passo in avanti con la paura di far rumore, mentre cercava di arrivare davanti al letto di Niall per accendere la lampada che aveva distinto nel buio, posizionata sul comodino situato proprio affianco al letto matrimoniale.

Niall scosse la testa riuscendo a capire che Indiana si stava avvicinando a lui, mentre i suoi denti afferravano il proprio labbro inferiore, mordendolo con decisione.

<< Ma che si vada a fottere. Non mi interessa, si può anche svegliare, non sono cazzi miei. >> Il suo modo di parlare volgare stava ritornando, mentre il suo umorismo stava andando via, lasciando quel tono leggermente divertito.

Come sempre, Indiana alzò gli occhi al cielo, prima di riuscire a toccare il comodino con la mano, per poi cercare l'interruttore, prima di accendere la lampada, illuminando il suo viso e quello di Niall che non si era reso conto di starla guardando.

Gli occhi di lei si scontrarono con quelli di lui, mentre i colori delle loro iridi si fondevano diventandone uno perfettamente imperfetto. Nessuno dei due riusciva a distogliere lo sguardo dall'altro, sembravano attratti da qualcosa che era fin troppo difficile da spiegare. I loro occhi, il loro sguardo; queste erano una delle piccole cose che li attiravano l'uno all'altro, desiderando sempre di più. C'era qualcosa dentro di loro che stava prendendo fuoco, bruciando dentro di essi, portandoli a comportarsi in modo strano, differente.

Nessuna ragazza aveva avuto quel potere su di lui. Nessuna lo aveva stregato nel modo in cui lo stava facendo lei.

Le mani di Niall si posarono sul fianco di ella, facendola avvicinare ancor di più a lui che aveva aperto leggermente le gambe, facendo posizionare Indiana fra di esse.

Il respiro di Indiana iniziava ad accelerarsi, proprio come il respiro di Niall e l'eccitazione che si ampliava minuto dopo minuto, senza capire ciò che faceva, mentre lo faceva. Non aveva programmato nulla del genere, anche se un pensiero gliel'aveva già fatto, stava lasciando che i loro corpi parlassero, stava facendo tutto d'istinto, e gli piaceva quella cosa, tanto.

Il silenzio sovrastava il tutto; non avevano bisogno di parlare, in quel momento contavano solo i fatti.

Le mani di Niall iniziarono a scendere, fino ad arrivare al bottone dei suoi jeans, giocherellandoci attentamente, studiando nella sua mente tutte le sue prossime mosse, mentre l'avvicinava a se ancor di più, per poi sbottonarli completamente con l'aiuto del pollice.

Le labbra di Indiana si schiusero leggermente, affascinata dalle mani leggiadre di Niall che pian piano facevano scendere i jeans lungo le proprie cosce, sfiorandole la pelle, provocandole la pelle d'oca.

Il respiro le si fermò in gola; non aveva nemmeno il coraggio di parlare. Voleva solamente di più.

Scalciò i jeans che erano giunte alle caviglie, dopo che entrambi si tolsero le scarpe, prima che le mani di lui si riposizionassero sui suoi fianchi, per poi prenderla, e farla sdraiare nel letto con delicatezza, posizionandosi sopra di lei.

Le sue gambe erano ai lati del corpo di Indiana, mentre lui le prendeva l'orlo della maglia, iniziando ad alzarla, fino a quando gliela levò completamente. Il cervello di Indiana non connetteva più, mentre con le sue braccia cercava di coprirsi alla vista del biondo.

Non si sentiva molto a suo agio, sentiva il dovere di doversi coprire.

<< Ehi, non coprirti, non devi essere in imbarazzo. Il tuo corpo è...wow. >> Quella era l'unica parola che era riuscito a pronunciare.

Ne aveva visti tanti di corpi femminili, ma nessuno era bello quanto quello di Indiana. Il suo era particolare, diverso dagli altri, aveva tutte le curve al posto giusto.

Lei annuì, spostando le braccia, prima di afferrargli la maglietta nera con sicurezza, levandogliela di sopra, buttandola in un'angolo remoto della stanza, prima di portare la mano sul suo petto, tracciando alcune linee immaginarie su esso.

Niall sorrise soddisfatto, mentre si chinava su di lei, iniziando a lasciarle umidi baci partendo dal seno, che era ancora coperto dal reggiseno, per poi procedere lungo tutto lo stomaco, fino ad arrivare all'orlo dei suoi slip. 

Gli occhi di Indiana si socchiusero, mentre dalle sue labbra usciva un leggero ansimo, portando le sue mani proprio fra i capelli del ragazzo che era intento a tirar giù gli slip con l'aiuto dei suoi denti, stringendo con non molta forza i capelli di esso, facendo uscire un piccolo gemito dalle labbra del biondo.

<< Cazzo Indiana, non sai cosa mi stai facendo. >>Riuscì a pronunciare, mentre le sue dita le stuzzicavano il clitoride.

Lei, spontaneamente inarcò la schiena, facendo uscire dalle sue labbra un lamento, facendo capire a Niall che voleva di più, mentre stringeva con più forza i capelli di lui, facendolo gemere nuovamente, prima di spostare le sue mani sul reggiseno della ragazza, slacciandolo con estrema facilità e maestria, prima di buttarlo proprio dove Indiana aveva precedentemente buttato la sua maglietta.

Le agili dita del ragazzo riprendevano il lavoro precedente, mentre le sue labbra si posizionavano sul seno di ella, iniziando a mordicchiarlo, provocando eterno piacere alla ragazza che stava sotto di lui.

<< Niall, ti prego. >> Riuscì a sussurrare mentre si mordeva ripetutamente il labbro inferiore senza mollarlo un attimo, lasciando i capelli di Niall per un attivo, portando le proprie mani sull'orlo dei jeans, che fece scendere subito dopo, facendoli cadere a terra, prima di stuzzicare Niall per un momento, passando l'indice su tutta la sua lunghezza da sopra il tessuto dei boxer, riuscendo ad avere la reazione desiderata.

Dopo essersi liberati anche dei boxer, Niall aprì la bustina contenente il preservativo, dando l'onore ad Indiana di metterlo, prima che le loro labbra, dopo minuti che sembravano ore, si unissero in un bacio, proprio mentre Niall entrava dentro di lei.

Era un bacio pieno di passione, pieno di fuoco. Le loro labbra si muovevano l'una sopra l'altre, facendo incontrare le loro lingue che danzavano fra di loro, mentre le spinte diventavano più forti, sia più frequenti.

Le loro labbra sembravano cercarsi, senza volersi più staccare.

Da quella notte una cosa sarebbe cambiata, per sempre.

--

I loro respiri affannati erano l'unica cosa che si sentiva dentro quella casa. I loro corpi sudati, il battito del cuore accelerato, i capelli attaccati sulla fronte. Tutto quello era frutto di un gioco che doveva ancora iniziare.

<< Indiana? >> Sussurrò Niall, voltandosi verso di lei, guardandola mentre teneva gli occhi chiusi, con il lenzuolo lungo tutto il suo corpo e i capelli sparsi sul cuscino, dato che si era slegata i capelli.

<< Mh? >> Aprì gli occhi lentamente, osservando la sua pelle scarlatta e la sua mascella perfetta, mentre teneva ancora una mano sul suo petto, aspettando con impazienza ciò che doveva dirle Niall.

<< Ho una cosa da proporti. >> Disse sicuro, mentre il respiro iniziava a tornare normale.

<< Quale? >> Chiese aggrottando la fronte cercando di immaginarsi quello che le doveva dire.

<< Che ne dici di diventare scopamici? Nessuno deve sapere di ciò, solo io e tu. Niente sentimenti, niente emozioni, solo sesso. >> 

Le parole che pronunciò Niall la fecero restare a bocca aperta. Sapeva che non stava scherzando, Niall non scherzava mai su queste cose. 

Deglutì rumorosamente, guardandolo negli occhi, prima di prendere una decisione. Non voleva pensarci troppo, voleva solo fare ciò che le andava di fare.

<< Ci sto. Solo sesso. >> Disse, prima che entrambi sorrisero, per poi unire le loro labbra nuovamente in un bacio.

   
 
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