Storie originali > Fantasy
Ricorda la storia  |       
Autore: Marian Yagami    18/03/2009    1 recensioni
Il regno di Orion e il regno di Lyra sono impegnati in una guerra che dura da più di sedici anni. Il giovane re Orion, dopo la morte del padre, è costretto a reggere sulle proprie spalle il destino del suo popolo. Cosa accadrà quando nella sua vita farà irruzione una ragazza che si comporta come un maschiaccio, che lo affascina terribilmente e che sarà la chiave della conclusione del conflitto? Arrivata al secondo posto nel contest "Fate, Streghe e Castelli" di Kikyo90
Genere: Romantico, Avventura, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Capitolo 1

Prigioniera!

 

 

- Fratello, devi partire per forza? - chiese Lothian, aggrappandosi al mantello del ragazzo.

Lui accarezzò i capelli arancioni della bambina e sorrise.

- Si purtroppo. Quando c'è una guerra io sono il primo a dover stare in prima linea. - disse.

Un soldato in armatura si avvicinò ai due e fece un inchino.

- Principessa... - disse, poi si rivolse al ragazzo.

- Re Elya, siamo pronti a partire, attendiamo le sue istruzioni. –

Elya fece un cenno di assenso, poi prese la sorellina tra le braccia e le stampò un bacio sulla fronte.

- Tornerò presto, te lo prometto! –

Lothian osservò dalla finestra della sua stanza il fratello, che saliva a cavalcioni del suo drago rosso sangue e partiva alla volta della guerra, seguito da migliaia di soldati accompagnati da altrettanti draghi.

 

 

Elya fissava l'orizzonte, dove la grande distesa del Mare Orientale si congiungeva al cielo. Le tre lune blu erano sorte già da un pezzo, e ciò significava che avrebbero combattuto nascosti dall'oscurità della notte.

Il ragazzo ricordava ancora le parole pronunciate dal padre in letto di morte.

“ Proteggi il tuo regno come fosse il tuo cuore! ”

Così era stato detto, e così avrebbe fatto.

Il regno di Orion, di cui Elya era sovrano, era da sedici anni sotto la minaccia di invasione da parte di un grande regno limitrofo, il regno di Lyra, che mirava ad impadronirsi di tutti i territori della regione di Howl.

Elya non era pronto per la guerra. A soli diciotto anni era la colonna portante di tutto Orion. A soli diciotto anni la sua mente era stata costretto a pensare come quella di un uomo adulto. Aveva dovuto dimenticare in fretta i suoi divertimenti giovanili, i suoi voli spensierati con il drago, le sue tirate di scherma con gli amici. Tutte le sue attenzioni dovevano convergere nella guida del regno e nella sua protezione.

 

 

In breve tempo, l'esercito arrivò nei pressi regno di Lyra. Il castello, dimora della regina Laya, si stagliava nero all'orizzonte, e si riconosceva subito dai tanti altri castelli che punteggiavano il territorio. Il castello era il baluardo della capitale del regno, la città più vasta, che si estendeva tutta attorno alla fortezza. I draghi volarono sopra la città, ma non planarono, restarono sospesi in aria, e i loro cavalieri rimasero in attesa dell'ordine di iniziare la battaglia. Nella mente di Elya, il piano era già stato ripetuto più volte, ma per essere sicuro al cento per cento, fece un cenno al suo fidato consigliere, il Gran Sacerdote Gaot, che lo seguiva come un'ombra anche in battaglia. Gaot sosteneva che bisognava reagire ai torti con la vendetta. La regina di Lyra aveva distrutto quasi tutto il regno in un attacco a sorpresa qualche mese prima, proprio alla morte del vecchio sovrano, quando il regno era debole e privo di sostegno. Quella notte avrebbero ripagato Lyra con la stessa moneta.

- Ecco il palazzo reale! - gridò Elya, per farsi sentire da tutti i soldati. - Ora, dovete solo seguire attentamente le istruzioni del generale Karal e del maggiore Chang. Siete tutti pronti? –

I soldati lanciarono un solo, unico grido e alzarono le spade al cielo.

La battaglia era iniziata.

 

 

La truppa guidata dal maggiore Chang si fiondò sul lato nord – orientale del palazzo, e i forti draghi iniziarono a lanciare fiammate e ad accanirsi con gli artigli d'acciaio sulle pietre della costruzione, distruggendo un torrione e le merlature superiori.

Le guardie accorsero subito a contrastare l'attacco, lasciando praticamente sguarnita l'entrata principale. Il generale Karal e la sua squadra, assieme al re Elya e a Gaot, uscirono dall'ombra e misero fuori combattimento i pochi soldati rimasti a guardia dell'ingresso principale. Lasciarono i draghi a distruggere le mura e il ponte levatoio, e il gruppo si diresse verso le stanze della regina. Li, avrebbero contrattato la conclusione dei conflitti e la deposizione delle armi.

Al passaggio dei soldati, la servitù e gli abitanti del castello, svegliatisi per il frastuono,  scappavano in preda alla paura, e cercavano nascondigli sicuri.

- Gaot, riesci a vedere dove si trova la stanza della regina? - chiese Elya, fermandosi nel mezzo di un largo corridoio. Da una finestra vide che la zona attaccata dal maggiore Chang andava a fuoco.

Gaot chiuse gli occhi e allungò le braccia in avanti, come per prendere qualcosa di invisibile. Tutta la sua figura si illuminò di una luce verde brillante, poi tornò come prima.

- Seguitemi. - disse, e si mise a camminare spedito.

Arrivati ad un corridoio che curvava, davanti a loro si parò una ragazza che aprì le braccia e non volle farli passare.

- Voi non vi avvicinerete alla regina di un passo di più! - ringhiò.

All'inizio, il gruppo non si accorse che si trattava di una donna. Anche se era notte inoltrata, e tutti gli abitanti del castello erano in camicia da notte e pigiama, lei era completamente vestita, e un pesante mantello verde nascondeva le sue forme. Inoltre, i suoi capelli erano molto corti, di un blu tendente al verde, spettinati e in disordine, che le davano un aspetto selvaggio. Tutta la sua femminilità si sprigionava dagli occhi, felini, di un viola intenso e penetrante.

- E tu chi saresti, per credere di poterci dare un simile ordine? - rise il Gran Sacerdote.

- Non te ne frega niente di chi sia io. Il fatto importante è che voi di qui non passate. –

Gaot fece un passo avanti, ma venne respinto da una barriera invisibile.

- Ah... - sorrise. - Ci dilettiamo anche nelle arti magiche? - le disse.

Lei digrignò i denti, e gli lanciò un'occhiata gelida. Il re la fissava assorto. “Chi può essere...” pensava, “ questa ragazza, che sfida così apertamente il Gran Sacerdote? È davvero così forte che pensa di poterlo contrastare? Oppure non sa chi si è trovata davanti?”

Gaot fece un altro passo avanti, e con un semplice schiocco di dita distrusse la fragile barriera magica.

In quel momento, la ragazza si irrigidì e i suoi occhi si fissarono in un punto indistinto nel vuoto.

- Non riuscirete a farle del male. La regina si salverà dal vero nemico, colui che ha causato il male del mondo! - esclamò, poi ebbe un sussulto e sbatté le palpebre più volte, come per riprendersi.

Il Gran Sacerdote trattenne il fiato, e la sua espressione di sufficienza si trasformò in una smorfia di terrore e rabbia.

- Sei una veggente! - tuonò.

La prese per un braccio e la strattonò, facendola sbattere contro il muro e cadere per terra.

- Gaot, smettila! - ordinò il re.

- Ma... mio re, lei è una veggente! I suoi poteri psichici sono pericolosi per noi! –

Elya si avvicinò alla ragazza e la aiutò ad alzarsi. Lei, per tutta risposta lo fissò con uno sguardo di puro odio.

- Questa ragazza verrà con noi. - affermò Elya.

- Cosa? - esclamarono lei e Gaot in coro.

- Maestà! Non... non si può! - fece il Gran Sacerdote.

- Per quale motivo? - chiese Elya. - Anzi, trovo che sia molto utile avere una veggente al castello. Può prevedere in anticipo l'esito delle battaglie, può aiutarci a modificare i fatti spiacevoli del futuro. Se vogliamo evitare altri scontri ci può essere utile senz'altro. –

Gaot non seppe cosa ribattere, ma la sua espressione rimase contrariata.

Fu la ragazza, invece, a controbattere.

- Non sono un oggetto che tu puoi decidere di prendere e portare dove vuoi, sono una persona come tutti voi! Inoltre non ti sarò di alcun aiuto, non decido io quando avere una divinazione. Succede e basta. - disse, incrociando le braccia al petto.

Elya spalancò gli occhi. Nessuno metteva mai in discussione i suoi ordini, e soprattutto nessuno gli dava mai del tu. Tutto ciò gli provocò un fastidio che non seppe spiegarsi.

- Nessuno disobbedisce ai miei ordini. - disse, freddo, poi prese la ragazza per un braccio.

- Gaot, guidaci fino alle stanze della regina Laya. - fece ancora Elya, e seguì il Gran Sacerdote per i corridoi, trascinandosi dietro la ragazza riluttante.

 

 

Arrivarono davanti ad una porta bianca a due battenti, decorata con intarsi floreali e rami intrecciati. Gaot aprì la porta con un tonfo, ed entrò seguito dal re e da alcuni soldati. La stanza era molto ampia e praticamente vuota. Vi si trovava solo un grande letto a baldacchino, proprio al centro della camera, e lungo la parete opposta all'entrata si trovava un'alta porta, più piccola, che conduceva probabilmente al guardaroba o al bagno.

In un primo momento credettero che la stanza fosse vuota, poi videro una figura stagliarsi in controluce davanti alla grande vetrata, che si apriva sulla balconata.

- Regina Laya... - disse Elya, facendo un passo avanti.

La donna si voltò e si avvicinò al ragazzo.

- Ma... - esclamò la ragazza, spalancando gli occhi e tendendo un braccio verso la regina, ma si interruppe subito. La donna le lanciò uno sguardo sconsolato.

- Cosa desiderate da me, re Elya di Orion? - chiese Laya, lisciando la sua sottile veste da camera. Nonostante la sua camera fosse occupata da soldati armati, la sua figura emanava dignità e orgoglio, e non traspariva alcun senso di paura. I suoi lunghi capelli neri e viola scendevano morbidamente lungo la schiena, e i suoi occhi dorati erano decisi e saldi.

- Sapevo che sareste arrivati. –

- Ve lo ha predetto lei? - fece Elya, spingendo la ragazza in avanti.

- Come fate a saper... - esclamò la regina, ma la ragazza abbassò la testa, rammaricata.

- Perdonatemi, ho avuto una visione alla loro presenza... Se volete punirmi, fatelo, mia regina. - mormorò, mentre le lacrime le velavano gli occhi.

Elya si schiarì la gola, mentre in quel momento nella sua mente si delineava un nuovo piano.

- Regina Laya, sono venuto qui perché pretendo che voi ritiriate tutte le truppe e vi facciate vincere in questa guerra, durata da ormai troppo tempo. –

Gaot lo fissò incredulo.

- Vostra maestà! Non era questo il piano... - sussurrò, ma Elya lo zittì.

- Sapete benissimo che non potrò mai accettare questa richiesta, eppure me la proponete ugualmente. Perché? - chiese Laya, che intuiva un tranello.

- Questa ragazza è molto importante per voi, non è vero? È la veggente di corte o sbaglio? -

disse il re, stringendo involontariamente il braccio della ragazza.

- Se oserete farle del male, io vi giuro che... - fece per dire la regina, ma venne interrotta.

- Diciamo che non le farò del male, ma la porterò momentaneamente al mio castello, così voi potrete decidere con tutta calma il da farsi... –

- Regina, non dovete preoccuparvi per me, voi pensate solo a vincere la guerra e ciò mi renderà felice. Aspetterò con trepidazione il giorno in cui verrete a liberarmi da questi miserabili e spregevoli rapitori. – affermò la ragazza.

- Ora basta! – gridò Elya. – Hai parlato fin troppo. E voi, regina, meditate sulle mie parole.-

I soldati uscirono dalla camera con passo veloce, seguiti da Gaot e dal re.

Si diressero all’ingresso principale, dove i loro draghi avevano abbattuto tutto, e vi salirono in groppa, per tornare a Orion.

- Tu verrai con me. – disse Elya, alla ragazza, trascinandola.

Lei si puntellò sui piedi, ma lui era molto più forte, e la smosse subito.

- Lasciami andare, bastardo! – gridò la ragazza, scalciando.

- Ah, la metti così? – fece Elya, al che se la caricò in spalla come un sacco di patate e salì sul suo drago. Lei si dimenava e cercava di divincolarsi, ma le braccia forti di Elya la trattenevano. La fece sedere davanti a lui e prese le redini del drago, intrappolandola.

- Me la pagherai! – ringhiò, incrociando le braccia al petto e cercando di distanziarsi da quell’individuo.

- Ti consiglio di reggerti, invece di mettere il muso. A me piace la velocità! – rise Elya, spronando il drago in una vertiginosa picchiata.

La ragazza decise che da quel momento, la sua guerra personale contro Elya era aperta.  

                                                                                                      

Questa storia è nata per un concorso, ma durante la sua stesura, ho capito una cosa. Elya, Lothian, e la veggente ( che presto rivelerà il suo nome), stavano aspettando da tempo di uscire dalla mia testa spettinata e di vivere le loro avventure. Ditemi cosa ne pensate!

 

  
Leggi le 1 recensioni
Ricorda la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Fantasy / Vai alla pagina dell'autore: Marian Yagami