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Autore: Marian Yagami    18/03/2009    1 recensioni
Il regno di Orion e il regno di Lyra sono impegnati in una guerra che dura da più di sedici anni. Il giovane re Orion, dopo la morte del padre, è costretto a reggere sulle proprie spalle il destino del suo popolo. Cosa accadrà quando nella sua vita farà irruzione una ragazza che si comporta come un maschiaccio, che lo affascina terribilmente e che sarà la chiave della conclusione del conflitto? Arrivata al secondo posto nel contest "Fate, Streghe e Castelli" di Kikyo90
Genere: Romantico, Avventura, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 4

Rivelazioni

 

 

Elya e Bri salirono in groppa al drago, dirigendosi al castello di Orion.

- Allora, vuoi dirmi chi è il responsabile di questo “attentato”? – esclamò lei. Era seduta davanti al ragazzo, e lui le circondava i fianchi con le braccia.

- Se te lo dicessi saresti capace di saltargli al collo e mandare in fumo il nostro piano! –

- Uffa! – fece Bri, e incrociò le braccia al petto.

- Quando ti arrabbi mi piaci ancora di più! – sussurrò Elya all’orecchio della ragazza, che rabbrividì emozionata.

- Tieni a freno gli ormoni. – fece lei, tentando di trattenersi.

 

 

Arrivarono al castello in mattinata, e planarono nel grande cortile centrale attirando l’attenzione di tutti.

- È tornato il re! – esclamò qualcuno.

Elya chiamò lo scudiero, che si occupò del drago, poi, lui e Bri, presi saldamente per mano, si avviarono verso l’interno.

Entrarono nella sala del parlamento e convocarono il congresso dei politici.

- Cari amici, -iniziò a dire Elya. – che siete riusciti a riunirvi con così poco preavviso, ho una notizia molto importante di cui rendervi partecipi. –

Tra i presenti si alzò un mormorio conciso, che venne interrotto dal seguitare del discorso del re.

-  La notizia, la bella notizia, è l’annuncio delle mie nozze. –

Il mormorio si trasformò in un vociare confuso. C’era chi era felice di questa notizia, e chi era sconcertato.

- Con lei, vostra maestà? – chiese uno, puntando il dito verso Bri.

- Precisamente. – confermò lui.

- Ma è una nemica! – fece qualcuno.

- Esatto maestà! – dichiarò Gaot, allarmato.

- Amici miei!Lei non è nostra nemica. In verità lei è la figlia del defunto sultano di Lyra. –

- La principessa? – sussurrarono alcuni.

- Metteremo fine al conflitto con un matrimonio. – concluse Elya, poi lasciò i politici a discutere della faccenda come meglio credevano, e si ritirò nelle sue stanze. 

 

 

- Perché l’hai annunciato davanti al parlamento? – chiese Bri, che ancora non capiva.

- La persona che cerchiamo è tra loro, e sono certo che non esiterà a mostrarsi. Dobbiamo solo aspettare. – disse Elya, togliendosi il mantello.

Bri si guardò intorno. Era la stanza più lussuosa e piena di cose inutili in cui era mai stata.

- Non badi a spese, vero? – fece al ragazzo.

- Sono un… come mi avevi definito? Ah, si, viziato e presuntuoso! – replicò lui, con un sorriso sghembo.

- Finiscila! – rise lei, togliendo anch’essa il mantello. – E ora che facciamo? Voglio dire, la trappola è tesa… -

- Io avrei una mezza idea… - disse Elya, circondandola con le braccia e spingendola verso il letto.

- La vuoi smettere? – rise ancora Bri. – Dico sul serio. –

- Beh… dovremmo mettere al corrente tua madre del nostro matrimonio, naturalmente spiegandole anche il piano di attacco. La faremo arrivare in un battibaleno. –

- E come? –

- Ovvio, la andrai a prendere tu. Con il mio drago. – disse Elya, come se non ci fosse cosa più semplice al mondo.

- Io? Io non sono brava a condurre un drago! – esclamò Bri, in preda al panico.

- Fidati di me. –

In quell’istante, Bri si congelò nella sua posizione, e il suo viso assunse un’espressione terrorizzata.

- Che succede? – esclamò Elya, allarmato. – Bri, rispondimi! –

La ragazza tornò in se e scoppiò a piangere.

- Ho visto una cosa terribile! – disse tra le lacrime. – Tu e… eri morto e… vedevo qualcuno con un pugnale in mano e poi sangue, tanto sangue! –

- Calmati! Chi era la persona con il pugnale? –

- Non lo so, non si vedeva in volto… -

Elya la strinse tra le braccia, consolandola. – Su, non piangere. Quello che hai visto potrebbe succedere, è vero, ma siamo noi gli artefici del nostro futuro, e se io decido che non succederà, non succederà. –

- Sempre a dare ordini tu… - fece Bri. Quelle parole la avevano un po’ tranquillizzata. Era chi le aveva pronunciate che non ci credeva poi tanto.

 

La mattina dopo, Bri partì alla volta del suo regno, sulle ali del drago rosso di Elya.

Il ragazzo invece si dedicò ai preparativi del finto matrimonio.

Organizzò il banchetto e la lista degli ospiti, chiamò il sarto reale per confezionare un abito da sposo.

- E la sposa, vostra maestà? – chiese il sarto, convinto di dover realizzare anche quello di Bri.

- Arriverà. – fu la risposta di Elya, che sorrise divertito. Quell’espressione si trasformò subito in una smorfia, ripensando alla premonizione di Bri del giorno prima.

 

 

Dopo aver avviato i preparativi, Elya si ritirò a meditare.

“ Le premonizioni sono garantite al cento per cento?” pensò.

Qualcuno bussò ala sua stanza. Elya si irrigidì.

- Chi è? – chiese.

- Sono Gaot, vostra maestà. – rispose l’uomo dall’esterno.

- Entra, mio vecchio amico. – disse Elya, alzandosi dalla poltrona su cui sedeva.

- Mio re, vorrei conversare con lei, se non sono di troppo disturbo. –

- Saggio Gaot, arrivi in un momento opportuno. Ho proprio bisogno di distrarmi dai miei pensieri. Che ne dici se svolgiamo la nostra chiacchierata sulla terrazza del tetto? Vorrei prendere una boccata d’aria. –

Dalla grande terrazza si poteva ammirare tutto il meraviglioso regno di Orion.

- Allora, di cosa volevi parlarmi? –

Gaot sospirò pesantemente.

- Maestà, siete sicuro di tutto questo? Del matrimonio intendo. –

- Non ti seguo… -

-Dico solo che state correndo un po’ troppo… La conoscete solo da tre giorni, in più è molto sconveniente per voi! –

- Sconveniente per me, Gaot? Vorresti dire sconveniente per te! –

Gaot lo guardò stralunato. – Maestà? –

- Con un matrimonio posso mettere fine al conflitto, sai? Credevi non l’avessi capito che trami qualcosa? Credevi fossi così ottuso o ingenuo da non capire cos’hai in mente? Tu non vuoi la pace. Tu vuoi che la guerra continui.–

- Non capisco, davvero… -

- Getta la maschera, consigliere ingannatore! So che hai ordito una cospirazione, ma non ne capisco ancora il perché… -

- Vi sbagliate, maestà, io… -

- Taci, avrei dovuto accorgermene dall’inizio… Sei stato tu a liberare Bri e a lasciarla fuggire,  sei stato tu ad aver assoldato i predoni per farla fuori. L’ho capito dal talismano dalla pietra verde, che tu hai dato al loro capo per distruggere la barriera magica. Quel talismano era un dono di mio padre. Come ho fatto ad essere così cieco! E quando abbiamo rapito Bri! In realtà a te non interessava la sua libertà, bensì il fatto che fosse una veggente. Avrebbe potuto predire le tue mosse in maniera cristallina. Una cosa però non mi è chiara. Cosa ti ha fatto Bri? Avresti potuto farla tornare al suo regno e basta. –

- Siete perspicace, maestà, ma non abbastanza. Perché farla tornare al suo regno se la colpa del delitto poteva ricadere direttamente nelle vostre mani? Il mio vero obiettivo siete voi, fin dall’inizio. –

Elya gli lanciò uno sguardo truce.

- Senza la vostra esistenza, il trono sarebbe stato mio, mio di diritto! –

- Cosa stai blaterando? – esclamò il ragazzo.

Gaot rise malignamente. – L’anno prima della vostra nascita, il re si era rassegnato a non poter avere figli, e non avendo altri parenti in vita, mi promise che alla sua morte il regno sarebbe passato direttamente nelle mie mani. Immaginate la collera e l’irritazione quando, non solo siete nato voi, ma anche quel fiore della vostra sorellina… -

- Se oserai toccarla anche solo con un dito,io… -

- Maestà! Non si alteri, per carità! – gracchiò il Gran Sacerdote. – Così, - proseguì. – decisi che bisognava darci un taglio. Sai perché è scoppiata la guerra tra il nostro Paese e quello di Lyra? –

- Ovvio, perché loro ci hanno dato battaglia improvvisamente e senza motivo. –

- In realtà un motivo c’era. – precisò Gaot, il cui viso si era trasformato in una maschera di follia.

- Tu! – esclamò Elya, che ricollegava ogni tassello. – Tu hai scatenato la guerra! –

- Per l’appunto. Ho inviato una “squadra speciale”… – confermò.

- Così, mentre eravamo impegnati con il conflitto avresti potuto tramare indisturbato! –

- Non solo! Avrei potuto mascherare la tua morte come un tragico attacco da parte del nemico! – esclamò, e da una manica estrasse un lungo pugnale affilato.

Elya trasalì, pronto a difendersi.

- Di le tue ultime preghiere. – sibilò Gaot.

Il ragazzo sorrise. – Attento alla testa. – mormorò, e un attimo dopo, due forti zampe di drago presero il Gran Sacerdote per le spalle e lo scaraventò da una parte, facendogli cadere il pugnale dalle mani.

- Bri! – esclamò Elya, correndo incontro alla ragazza e alla madre, la regina Laya, che scendevano dal drago.

I due ragazzi si strinsero in un abbraccio, poi Elya andò dalla regina e si inchinò davanti a lei.

- Mi perdoni per tutto l’agitazione che vi ho fatto passare, regina Laya. Sono davvero mortificato. Sua figlia è libera di andarsene quando più le aggrada… -

- Ma che stai farneticando? Io voglio stare qui con te, hai capito, zuccone? – esclamò Bri, dandogli un pizzico su un braccio.

- Ma sei matta? Comportati un po’ più da principessa! – rise Elya, e i tre scoppiarono a ridere.

- Stupida ragazzina… - boccheggiò Gaot, rialzandosi dal pavimento. Nei suoi occhi si rispecchiava la pazzia.

Alzò le braccia davanti a se e creò una sfera di energia verde, pronto a scagliarla contro Bri con tutta la sua forza.

La ragazza raccolse in un attimo il pugnale che Gaot aveva perso, e con uno scatto felino fece riflettere la sfera di energia sulla lama lucida come uno specchio, rispedendola al mittente.

Il globo fosforescente colpì l’uomo in pieno petto, e in un lampo di luce fortissimo ne disintegrò ogni piccola particella.

Bri trasse un sospiro. Era finita. Finalmente era finita.

Elya le cinse le spalle con un braccio.

- Hai, visto? Non sono morto come credevi. Il futuro si può cambiare, siamo noi a decidere in che modo. –

- Devi ringraziare me per questo! – disse Bri, ricambiando l’abbraccio.

- Quando la smetterete di fare i piccioncini, dovrete spiegarmi un po’ di cose. – rise Laya, guardandoli con tenerezza.

- Le ho spiegato ogni cosa del piano, ma ci sono ignote tante altre cose… - chiarì Bri.

 - Prima cosa fra tutte… - fece Laya. – Se il matrimonio era fasullo, perché mi avete convocata lo stesso? –

Elya sorrise.

- Oggi metteremo le fondamenta per una pace duratura, e cancelleremo una volta per tutte i nostri conflitti. Siete d’accordo, maestà? –

Laya si avvicinò a due e sussurrò giocosamente all’orecchio della figlia: - Se sarai così stupida da lasciarti sfuggire un così bravo ragazzo, ti diseredo! –

- Maestà… - fece Elya, divertito. – Guardi che l’ho sentita! Comunque, Bri, l’idea del matrimonio è ancora lontana… -

La ragazza scoppiò a ridere. – Inoltre ho un mucchio di cose da fare prima di sposarmi, e le farò tutte quante! – affermò compiaciuta.

- Mio caro re Elya, temo che morirai scapolo! – sospirò Laya, che ancora non si capacitava di come sua figlia potesse essere uscita così poco principesca!

- Prima a litigare… poi tutti latte e miele… - mormorò Bri. – Siamo davvero una coppia di stupidi… -

- Stupida sarai tu! – esclamò scherzoso Elya, chiudendo la bocca di Bri con un bacio, prima che potesse ribattere.

 

 

 

Allora che ne dite?

La storia si è conclusa per il meglio e c’è stato un bel lieto fine.

Ditemi cosa ne pensate, e se vi è piaciuta questa storia leggete anche un’altra mia fan-fiction, dal titolo “Starlight”.

  
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