Storie originali > Fantasy
Segui la storia  |       
Autore: Harley Luna    31/01/2016    1 recensioni
Sono 14 i protagonisti di questa storia, 14 fratelli: Giona, Gael, Penelope, Mosè, Iside, Leon, Liev, Ines, Marlene, Noha, Lena, Paride, Olimpia e Hana.
La loro vita prenderà un'altra piega quando scopriranno di essere uniti non solo dal legame di sangue ,ma anche da dei misteriosi poteri che cambieranno le loro vite per sempre.
Genere: Avventura, Azione | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Cammino rapida sull'asfalto grigio, il libro appena comprato sotto il braccio e la musica nelle orecchie, una cuffietta mi cade e subito l'altra la segue, non ho tempo di fermarmi così mentre corro cerco di afferrarle prima che mi cada l'Ipod, devo fare in fretta o oggi finirà che mi segneranno in ritardo a scuola. Isi non sembra preoccuparsene troppo , lei arriva sempre in ritardo, ma si scusa, e col suo sorriso splendente, riesce a convincere proprio tutti. Io non ho la stessa potenza, lo stesso fascino. Forse semplicemente non ho la stessa faccia tosta ,così continuo a correre.
Mi chiamo Lena , da grande voglio fare la scrittrice,come mio padre.
 Paride, mio fratello, mi incoraggia moltissimo nel mio sogno, è il mio più grande fan e io sono a mia volta la sua, anche lui scrive. Io amo scrivere storie di fantasia , di magia, a volte anche di fantasmi e streghe mentre Paride predilige la poesia. Anche a lui piace il fantasy ma mi dice sempre che preferisce scrivere sui sentimenti, sul mondo, e sopratutto sull'amore. è un ragazzo particolare per la sua età , ha solo tredici anni e già pensa di essere innamorato.
Riesco per fortuna ad arrivare in tempo a scuola un secondo prima del suono della seconda campanella. Mi infilo in classe e esattamente alla fine del driiiin entra in classe la professoressa.
Ha più rughe del solito sul volto oggi , lo sguardo spento e la gonna quasi la fa inciampare per quanto è lunga. Arriva alla cattedra, apre il registro  e subito inizia a scorrerci il dito sopra: "Montecchi, Rossi e Martini". I tre chiamati vanno alla cattedra e si fanno interrogare. Dentro me penso, menomale non avevo studiato, ma poi mi sento in colpa per quelli che invece sono li alla cattedra e decido di ascoltare l'interrogazione in silenzio.
A ricreazione esco con Paola, la mia compagna di classe, nel cortile ,mi metto da parte con lei. Subito lei mi chiede di Paride: sua sorella piccola è la sua ragazza e spesso ci troviamo a parlare di loro due.
Mio fratello Paride ha molto successo con le donne , come tutti gli uomini di casa mia a pensarci bene, e io amo le sue poesie, è molto bravo,  ma credo che il merito di piacere così tanto non sia merito solo dei versi che compone ma piuttosto per gli occhi blu che possiede , totalmente diversi dai miei, neri, e freddi.
Poi Paola viene raggiunta dal suo ragazzo e decido che forse è meglio lasciarla sola.
Vado a farmi una passeggiata per il grosso cortile della scuola e intravedo i miei fratelli. Appena notano la mia presenza Inès nasconde la sigaretta dietro la schiena e i suoi amici mi guardano tutti insieme. Subito Lev mi passa un braccio sulle spalle e mi porta più vicino a se stringendomi. "Lei, cari amici, è Lena, una delle mie sorelle. Inès puoi anche continuare a fumare tanto anche Hana sa che lo fai."
Inès si porta la sigaretta alla bocca e fa un lungo tiro, aspira il fumo e poi lo butta fuori: " mi chiedevo quando saresti venuta a salutarci. La scuola è iniziata da un mese e non sei mai venuta da queste parti ,neanche una volta.
Il cortile è grande ma tutti sanno come funziona: vicino all'entrata ci stanno quelli del primo, secondo e terzo anno e il prato  è occupato da quelli del quarto e quinto anno. Noha , Liev, Marlene  e Inès sono al secondo anno ma ovviamente sono nel prato con quelli di quarta.
Ho paura di essere di troppo così giustifico la mia presenza: "non volevo essere invadente sono che la mia amica è alle prese con la prima cotta e non volevo fare da terzo incomodo".
"Bene, trovati un ragazzo anche te, sei così bella" Noha lo dice stringendo a se una ragazza, quella che non durerà più di una settimana probabilmente. Lo ringrazio per le parole che mi dice anche se so che mente.
"Comunque non devi sentirti in imbarazzo a venire da noi, è vero siamo più grandi e oserei dire anche piuttosto popolari a scuola ma tu sei nostra sorella, devi farti vedere con quelli più grandi e farti una certa immagine o penseranno davvero che sei stata adottata" Dice quest'ultima frase in tono sarcastico rivolgendo lo sguardo a Marlene che a quel punto flette un po' le ginocchia e mi stampa un bacio sulla guancia. Poi si ritira su " Lena sa benissimo quanto io le voglia bene ,la prendo solo un po' in giro" Lo dice come per giustificarsi ma non capisco perché lo faccia, sa bene che non me la sono mai presa per i suoi scherzi. 
Poi la campanella suona, saluto i miei quattro fratelli e torno in classe.
Le ore passano fino a che finalmente è l’ora di uscire da scuola.
 Oggi viene a prenderci Giona con il nostro bellissimo furgoncino. Abbiamo diverse macchine a casa , mia zia ne ha sempre regalata una ad ognuno di noi al compimento di diciotto anni ,ma in realtà  Giona, Gael,  Penny, Mosè e Isi se le scambiano a seconda delle necessità.
 Troviamo Giona alla guida dell'Audi Q7. Immaginavo avesse preso quella, ha sette posti e ci entriamo tutti comodamente io  chiaramente vado nei sedili più indietro e Noah davanti. Accende la musica e alza il volume al massimo , Giona sorride e spinge l'acceleratore. Il viaggio durerà circa una mezzoretta, non tanto per la distanza, ma per il traffico incredibile che c'è a quest'ora per le strade di Roma.
Cantiamo tutti allegramente a squarciagola cercando di superare la voce della radio.
 Una volta a settimana, il venerdì, qualcuno ci viene a prendere a scuola e pranziamo tutti insieme, come i vecchi tempi e il viaggio di ritorno dalla scuola a casa è la parte che preferisco; è una cosa che facciamo da tanto, da prima che i quattro prendessero il patentino, ora tutti i giorni loro vengono col motorino, e io o prendo l'autobus o salgo dietro Lev. Ma non il venerdì.
Appena arriviamo a casa ci mettiamo ad apparecchiare insieme a Mosè,Isi, e Leon che sono già a casa, tra poco arriverà Gael con Paride e poi Penny con Hana,Olimpia dalle elementari."Il pranzo è pronto!" annuncia zia così tutti corriamo al posto.
Appena siamo tutti a sedere  cominciamo a mangiare. è una bella giornata, c'è il sole e niente da studiare per domani. Finito il pranzo vorrei rimanere un po' a chiacchierare con i miei fratelli e lo faccio ma resisto pochi minuti, ieri pomeriggio ho comprato un libro nuovo e non vedo l’ora di iniziarlo così corro in camera e apro il nuovo libro, salto ringraziamenti e prefazione e vado subìto al primo capitolo. è un vecchio libro, uscito nel 1997. è la storia di alcuni ragazzi venuti da un altro pianeta con lo scopo di salvare il mondo dalla minaccia degli abitanti della terra stessa che rischiano di distruggere tutto tra guerre e fame; ognuno di loro ha un super potere e ognuno di loro ha in mano il destino del nostro mondo. Ho letto per qualche ora e non so perché fossi così eccitata all'idea di iniziare a leggerlo, si ,un libro carino ,ma da come mi aveva descritto il bibliotecario sembrava dovesse essere un capolavoro e invece è stata solo una lettura per passare il tempo.
Sono già le sette di sera, sono a metà libro e decido di continuare il giorno dopo. Come al solito mi soffermo sulla copertina e osservo l'immagine; c'è la fotografia della terra e diverse stelle luminose disegnate sopra. Giro il libro e dietro appare la trama, la leggo rapidamente e quasi mi viene la voglia di riaprire il libro e continuare a leggere ma mi limito a sollevare la copertina e guardare la prima pagina ,quella dei ringraziamenti.
I miei occhi si sbarrano, divento pallida in volto , più di quanto io non sia già e rileggo una, due, dieci volte ciò che c'è scritto.
 
Per capire:
A Giona, 
A Gael,
A Penelope,
A Mosè,
A Iside,
A Leon,
A Noha,
A Marlene,
A Lev,
A Inès,
A Marlene,
A Lena,
A Paride,
A Olimpia e 
A Hana.
 
Oddio.
Mi trovo in camera tutti, da Giona a Hana, mi fissano come se avessero visto un fantasma, li riguardo di rimando ma non dico nulla.
" Che è successo?" chiede Leon. "Perché urlavi?" continua.
Non so cosa dire, certo sono scossa ma io non ho urlato, ne sono sicura. 
"io non ho urlato"
" ti abbiamo sentito tutti, eri te!" questa volta è Mosè a parlare.
Io non dico niente, non capisco, non ci riesco. Tutti mi guardano ,alcuni sono rimasti sulla porta, altri sono entrati, Olimpia per esempio è seduta sul mio letto.
"Allora?"
Io rimango in silenzio, Inès sbuffa e fa per uscire dalla stanza. Poi però succede qualcosa, Hana prende il mio libro tra le mani lo legge e subito sento un suo "Oddio!"
Piano piano il libro passa di mano in mano, quando lo prende in mano Iside, per ultima,lo legge, poi lo rilegge e mi guarda, lo stanno facendo tutti.
"Dove hai trovato questo libro Lena?" 
"l'ho comprato, in libreria, non è possibile sia una coincidenza?"
"una persona che dedica un libro a quattordici persone che hanno esattamente i nostri nomi?, e diciamocelo non è che abbiamo proprio dei nomi comuni" Marlene fa sempre sembrare tutto più difficile , ma forse questa cosa lo è , difficile intendo.
"Non è possibile sia un libro di papà?" chiede Paride.
"Non è nè lo stile di papà nè il genere che affrontava, inoltre conosciamo tutti i titoli delle opere che ha pubblicato e questa non è tra loro, è anche vero però che questa ,a me ,sembra l'unica spiegazione plausibile" Conclude Gael.
 
 
Mi rimetto a leggere il libro, devo finirlo, assolutamente, se lo concludo forse mi sarà tutto più chiaro. Scorro velocemente le pagine ma cercando comunque di non perdermi nessun passaggio.
Quando lo finisco torno alla prima pagina, quella dove ci sono stampati tutti i nostri nomi, dove c'è stampato anche il mio. Chiudo il libro, gli altri saranno a letto ormai, è tardi, ma non sembravano turbati come lo sono io. Pensano sia un libro di papà scritto col nome di un'altra persona , una donna , una certa Ofelia Principi. Io non ne sono convinta , perché non dirci di questo libro che probabilmente non avrei neanche mai letto, è stata una coincidenza che il bibliotecario me lo abbia consigliato o no? Forse mi fascio troppo la testa , e comunque sono troppo stanca anche solo per pensare, chiudo il libro e lo rimetto sul mobile accanto al mio letto, poi, mi addormento.
 
Mi sveglio, non so perché. dove diavolo sono? non di certo sul mio letto, lo riconoscerei.Mi  ci vuole qualche minuto per capire che mi trovo sul letto accanto a quello di Isi. Prima della morte di papà noi due dormivamo insieme, in questa camera, ma dopo un mese dal funerale Giona ha deciso che sarebbe stato meglio che qualcuno occupasse quella stanza e solo lui ha avuto il coraggio di portare la sua roba li. A quel punto, ho deciso di andare nella vecchia stanza di Giona e occuparla. Devo ammettere che, per quanto preferisca la stanza tutta per me, a volte vorrei ancora avere il letto vicino ad Isi, sopratutto nelle notti come queste dove sono tormentata da paure o da mille domande.
Rimango un po' li a pensare se svegliarla o meno, poi decido che la scelta migliore è tornare in camera mia. Non ricordo di esserci andata e non ho mai avuto episodi di sonnambulismo, questo sarebbe il primo ,che io sappia; forse è stata la troppa stanchezza, decido di accartocciare le domande fino a domani mattina così torno in camera a provare a dormire qualche altra ora.
Mi accoccolo sotto le lenzuola , ben attenta a non scoprire neanche una parte del mio corpo, poi ,mi addormento.

 

 

  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Fantasy / Vai alla pagina dell'autore: Harley Luna