Film > Star Wars
Segui la storia  |       
Autore: Magali_1982    01/02/2016    4 recensioni
-Devi ascoltarmi, Rey.- L'anziano Jedi butta un pezzo di legno pescato dalla spiaggia nel focolare.
-Questa, in parte, è anche la tua storia. Per comprendere la Forza è necessario conoscere la sua vera origine, che sta sopra il Bene o il Male. Nasce da un potere più vecchio della Galassia e incomprensibile ai più. Si svela a chi crede di non avere più un cuore e fugge davanti a chi lo cerca per una vita intera. Ritengo sia nato tutto da un sacrificio, il più grande che qualcuno possa fare. L'ho capito molti anni dopo averlo visto coi miei stessi occhi.-
Genere: Angst, Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kylo Ren, Luke Skywalker, Rey, Un po' tutti
Note: Lime, Movieverse | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
4






 
When the dawn seemed forever lost
You show me your love in the light of the Stars






 
-Fuggito?-
Rey deve impiegare qualche secondo per comprendere cosa sta accadendo. L'adrenalina la sta ancora intossicando e le sue dita sembrano intenzionate a ricordarle per sempre cosa ha appena fatto.
Il calore della pelle di Kylo Ren attraverso i suoi guanti.Lo sente addosso, dentro il sangue, innestato ai nervi.
Adesso la sta ignorando, premendo una serie di comandi.
-Non si può lasciare la base del Supremo Leader con la semplice scusa di un giro nell' Orlo Esterno, ti sembra?-
Dovrebbe detestarlo quando la rende bersaglio della sua ovvia ironia.
-Ho dato coordinate false per questo viaggio. Mi sono garantito una finestra di tempo abbastanza ampia ma Snoke è potente nella Forza; avrà percepito il mio silenzio da quando sono partito.-
Si alza e torna a fronteggiarla. Lo sguardo è autoritario, impaziente.
-Il Lato Oscuro non ha i difetti che gli Jedi pensano. Essere convinti che solo nella Luce vi sia la verità è stato sempre il loro più grande peccato.-
Rey non ribatte subito. Cerca la sua staffa e vede che è stata riposta vicino alla cuccetta. Sempre in silenzio, dandogli la schiena, va riprendersela e la mette sulle spalle.
-Quanto tempo ho?- domanda ostentando una calma solo apparente.
-Quello bastevole a non far mai sapere che il Falcon è stato qui, se ti sbrighi.-
Sono entrambi arrabbiati; lui perché non vede colte le sue provocazioni, lei perché vorrebbe potergli spiegare quanto ha torto.
Il boccaporto viene aperto; Rey aspetta che la rampa tocchi terra prima di scendere di nuovo sul suolo di Venna.
L'intero viaggio è stato uno sbaglio ma quel momento preciso è il più sbagliato di tutti. Ha già compiuto cose di cui dovrebbe pentirsi; le sue labbra gonfie e arrossate glielo ricorderanno ogni volta che chiuderà gli occhi. La presenza incombente di Kylo Ren le preme invisibile sulla schiena.
Preoccupazione, risentimento, premura.
Sono tre sensazioni intrecciate strettamente tra di loro, così intense da turbare la Forza stessa.
Con uno scarto secco del busto, si volta indietro.
Eccolo lì, a meno di un passo dallo sfiorarla di nuovo. Si sono mossi insieme, ancora una volta, così consci delle proprie azioni reciproche da far male.
-Erano tutte menzogne quelle che ho sentito?- domanda in fretta, sperando di tenere a bada le lacrime che vorrebbero offuscarle lo sguardo.
Se mi mentirai, me ne accorgerò.
Non voglio farlo...
-
No, Rey. Vorrebbe dire che saresti tu stessa un' illusione.-
Si sente afferrare per i gomiti e trascinare contro di lui. Si lascia toccare, per trasmettergli che è vera, che sta tremando, che è preda di una confusione a cui non sa o non vuole dare un nome.
-La causa di tutto il dolore che hai sentito sei tu. Tu provochi in me il rimorso, la tentazione, il dubbio.-
Non sono complimenti le sue parole. Sono ferite aperte e carezzate dalle dita coperte di pelle nera che ora si stanno chiudendo a coppa attorno alle sue guance.
-Dovevo rivederti per capire.Senza battaglie. Senza schieramenti.-
Siamo solo...noi, ora.
Quella frase danza leggera tra le loro menti.Rey inghiotte il nodo che le ha chiuso la gola, chiedendosi se era questo che aveva sempre voluto dirle in realtà, tra la neve e il gelo del pianeta che ospitava la Starkiller.
-Mi odi ancora?-
-E tu?-
Tempo, prezioso e irrimediabile tempo scorre nel silenzio che li tiene legati.Deve compiere una vera e propria violenza su se stessa per fare un passo indietro e interrompere il loro contatto.
-Non posso farlo.-
Non ne sono in grado.
-
Tu vuoi essere come tuo nonno. Tu vuoi portare il vero Equilibrio nella Forza. Tu pensi che esso risieda nel Lato Oscuro ma non riesci a escludere il richiamo della Luce, perché possiede lo stesso segreto dell' Oscurità.-
S'interrompe battendo le palpebre con violenza un paio di volte. Porta la mano destra alla bocca, stupita e terrorizzata da quanto ha detto.
Un 'onda rovente la investe. Come il primo soffio che preannuncia una tempesta di sabbia.
E' Kylo Ren ad averla scatenata.
-Tu vuoi scoprire chi sei. Tu vuoi trovare uno scopo.- inizia a risponderle, la voce profonda percorsa da un brivido che riverbera fino nelle profondità dei loro cuori uniti. - Tu pensi di poterlo trovare accettando l' addestramento di Luke Skywalker. Nonostante questo non puoi escludere il richiamo dell' Oscurità. C'è il suo bagliore in te, circondato dalla Luce.-
Rey sente le spalle piegarsi, sotto il peso della verità.
Kylo Ren la imita.
I loro sguardi confusi, irosi, impauriti, impazienti li portano a uno scontro dove nessuno esce vittorioso.
Solo la Forza decreta il proprio trionfo. Li connette, li lega insieme,li fa reagire l' uno all'altra.
Si può essere sconfitti in molti modi, feriti in altrettanti. E' il loro ennesimo duello e come sempre, nessuno è stato capace di sopraffare davvero l' altro.
La ragazza prova a respirare normalmente.
Un altro passo per allontanarsi.
Un terzo per cominciare a correre.
Un quarto per sentire sulle guance il segno ustionante lasciato dalle lacrime.






 
Sistema di Ahch-To.
Primo Tempio Jedi.






 
Non è la prima volta che Chewbacca torna indietro con le ciotole della cena destinata a Rey intatte.
Non è la prima volta che lo Wookie lo bersaglia con uno sguardo penetrante e da voce allla sua preoccupazione.
Ormai Luke sa come tentare di tranquillizzarlo, tornando poi al suo pasto.
La sua allieva non ha aperto bocca da quando è tornata. Si sono guardati a lungo all' ombra del Millennium Falcon e poi, con l'ovvia sincerità di un dolore da tenere nascosto, Rey è sparita lungo la scabra scalinata che conduce al picco che sovrasta l'isola.
E' chiusa in meditazione da allora. Luke percepisce le vibrazioni violente che le sue emozioni irradiano nella Forza; sono talmente intense da essere pulsazioni febbrili, capaci di saturare di tensione l'aria salmastra.
E' l'annuncio di un cambiamento. L'arrivo di una tempesta attesa da molti anni.
Lo Jedi convive col peso delle aspettative da quando, ancora ragazzo, ha scoperto il suo destino. Imparare a gestirle, a farsele scorrere addosso incanalandole con l'istinto e accordandole alla sua innata capacità d' interagire con la Forza lo ha portato a saper convivere con quanto ha visto.
Ha commesso molti errori e alcuni di essi hanno cambiato volto, divenendo peccati. Quello che ha potuto fare è stato saper cogliere la loro effettiva utilità e il prezzo da pagare per poterli redimere.
Ha vinto, ha fallito, ha visto.
E ha dovuto pianificare, finendo col trovarsi a farlo alle spalle delle persone che ama per non ferirle ancora di più.
Dopo tanto tempo trascorso a disporre i pezzi confusi di un futuro intravisto nelle visioni, è arrivato il momento di contemplarlo nella sua interezza.




-Ben?-
Il bambino si è bloccato di colpo.
Stavano parlando, immersi nella luce del tramonto che baciava gli edifici dell' Accademia. I grandi occhi scuri, identici a quelli di Leia, fissano un orizzonte diverso, che Luke stesso non può vedere.
Occorrono diversi minuti prima che suo nipote batta di nuovo le palpebre; in quel lungo silenzio, lo Jedi ha visto un mare di emozioni increspare il suo volto. Incredulità, curiosità, persino commozione.
-Ho percepito qualcosa, zio.-
Ben non può ancora comprendere con precisione cosa abbia provocato un simile smottamento nella calma placida della Forza ma non è questo l'importante.
Luke sorride debolmente al sole morente.
La Notte più Lunga comincia sempre quando una candela viene accesa per sfidarla.





Le fiamme del fuoco acceso nell' antica Sala del Consiglio stanno cominciando ad abbassarsi, quando Rey compare sulla soglia. Ha gli abiti fradici, i piedi nudi. Il luogo della sua meditazione è stata la spiaggia di ciottoli.
Nessun livido stavolta, nessuna escoriazione. Solo il lampo di determinazione che renderebbe insopportabile per chiunque reggere i suoi occhi. Tranne un Cavaliere Jedi che ha compiuto la propria discesa nel Lato Oscuro per salvare il padre.
-Non posso più essere la tua Padawan.-
Questo era l'esordio di conversazione più inatteso.
-Perché dici questo?-
-Perché Kylo Ren ha ragione. In me c'è dell' oscurità, l' ha percepita. Sa che ne sono attratta.-
Cerca di rimanere calma ma una lacrima, una sola, svela quanto stia mentendo. Luke abbassa il capo e infila le mani nelle maniche della sua logora tunica.
-Siedi con me, Rey.-
Il suo sconcerto è un pizzicore insistente nell'aria tiepida che sa di sale. Non accetta subito l'invito, indecisa se chiedergli se ha compreso la portata della sua dichiarazione. Sta ammettendo di aver fallito, di non essere adatta, di essere ancora - come ha detto lui...- Rey di Jakku.
Si aspetta biasimo, di leggere delusione sul volto dell' uomo che non meriterebbe altri tradimenti. Il sorriso che le sta rivolgendo è incomprensibile e la confonde.
Prende posto con movimenti rigidi. Dopo le lunghe ore di meditazione, il suo corpo torna a farsi sentire con fitte di dolore alle gambe, lo stomaco contratto dalla fame, il freddo. Giura a se stessa che non si avventerà sul cibo, anche se il profumo del pesce cotto è invitante e ha scoperto di adorare i ricci di mare, la portata principale della cena di stasera.
-Ricordi cosa ti raccontai prima che tu avessi quei sogni?-
Il vero volto della Forza. Ciò che dimorava nella sua Luce e nella sua Oscurità. Un potere più grande, l'origine di ogni guerra, di ogni battaglia, di ogni rinascita e speranza.
-Quando qualcuno è in grado di compiere l'azione più estrema per amore, rinuncia al proprio io per un bene superiore. I Sith bramano la vita eterna e temono la morte più di ogni altra cosa perché scomparendo, perderebbero loro stessi, il loro corpo. Non hanno mai capito che segno lasci un sacrificio di tale portata.-
Rey si accorge di star trattenendo il fiato. Comincia a contemplare una verità semplice e insieme destabilizzante, il cui peso e portata rischia di distruggere quanto ha sempre creduto giusto.
-Ho creduto nell' amore di un padre più che nella Forza.- Gli occhi azzurri dello Jedi osservano il fuoco. Sta fissando altre fiamme, più vive e alte, mentre circondano le parti bioniche di un esoscheletro composto su una pira funebre. E' una visione potente e vivida; svanisce in un battito di ciglia.
-Io sapevo che in lui c'era ancora del buono. Lo sapevo da prima di scoprire che mia madre è morta esalando queste parole di speranza. Darth Vader ha dato la sua vita per salvarmi, ha rinunciato a ogni potere, a ogni conoscenza, a se stesso per tornare a essere Anakin Skywalker.-
Il mondo di Rey è stato già distrutto in precedenza.
Quando un oggetto gelosamente custodito ha cominciato a chiamarla.
Quando ha brandito quella spada laser strappandola al controllo di Kylo Ren. Ma lì, in quella nuova realtà, c'è stata sempre una distinzione tra Bene e Male. Un confine visibile e invalicabile, rivelatosi un' illusione dal momento in cui il servo di Snoke e la Padawan di Luke Skywalker si sono rivisti.
- Han Solo sapeva di dover morire per dare una possibilità di redenzione al figlio.-
Le viene risposto solo qualche istante dopo, senza uno sguardo a intercettare il suo.
-Hai trovato da sola la risposta.- C'è orgoglio nella sua voce. E rimpianto.
Rey prova a tornare a quel giorno.
La luce del sole sempre più fioca, la neve, il gelo dell' esterno del convertitore e il calore insopportabile che sale dalle viscere del pianeta.
Rivede il ponte sospeso, la nebbia rossa e laggiù, sole, due figure.
Padre e figlio.
Si sono parlati ma non sa cosa si sono detti. Troppo distanti Han solo si è avvicinato e poi-
Scuote il capo con violenza. - Perché ne era a conoscenza?-
-Sono stato io a svelarglielo.-
Il lento sospiro che libera chiudendo gli occhi rivela a Luke che Rey aveva già intuito come le avrebbe ribattuto.
-Io ti ho visto. Su Dakodana. Quando ho trovato la tua spada.- Parla a voce bassa, le palpebre chiuse. -Ho avuto delle visioni, che allora non potevo capire. Sei stato tu a consegnare parte della mappa di navigazione per questo pianeta a R2D2 e a inserire la sua modalità di risparmio energetico. Non volevi si scoprisse dove saresti andato se non dopo un tempo stabilito...-
La lista di rivelazioni sarebbe stata ancora lunga ma preferisce non infierire a parole. Anche il silenzio può ferire. Rey ammira il contegno con cui il suo Maestro incassa colpe e responsabilità; percepisce il fresco riverbero del suo sollievo ma non basta a farle cambiare idea.
Non é degna dell' addestramento offertole. Lei non potrebbe reagire con una calma simile e a mostrarglielo è stato il ragazzo, no, il giovane uomo che dovrebbe odiare con ogni goccia del proprio sangue.
-Hai imparato di persona che le visioni possono essere ingannevoli: mostrano la verità, certo ma vanno interpretate e accettate. Chi fosse abbastanza potente nella Forza da manipolare paure e aspettative, è persino in grado di crearne di false. E con esse, corrompere un cuore debole.-
Darth Sidious aveva irretito così Anakin Skywalker. Un sospetto urgente si affaccia nella mente di Rey.
-E' quanto Snoke ha fatto con...Ben? Gli ha fatto credere che non sarebbe mai stato accettato , che nessuno lo avrebbe mai amato davvero se non fosse stato in grado di superare le aspettative della sua stessa famiglia?-
Si è esposta. Totalmente. Luke affila lo sguardo e lo spettro di un sorriso torna a farle pensare di non aver fatto nulla per meritare una simile considerazione positiva.
-I vostri cuori sono legati.-
-Per questo non posso continuare a stare qui!- sbotta con voce acuta. -Sarei più utile al Generale Organa! So pilotare qualsiasi veivolo, sono un buon meccanico. Rivedrei Finn e Poe...-
-Ne sono certo. L'amicizia e gli affetti sono fondamentali. Saresti un validissimo elemento per la Resistenza e non avresti più le angosce che ti tengono imprigionata ora.-
Quel tono quasi mellifluo non la lusinga. L'ombra nera dello Jedi sembra inerpicarsi dietro le sue spalle, salendo pericolosa lungo le pietre della caverna.
-Riusciresti a sconfiggere il Primo Ordine anche a bordo di un X-wing. Non saresti più sola e potresti costruire la famiglia che non è mai tornata a prenderti. Ma è davvero questo ciò che vuoi?-
L'oscurità sembra esplodere intorno a loro. Rey la sente penetrare fin nelle ossa, dentro nella gola e un secondo dopo, tutto è finito.
Un fuoco morente, il fischio del vento, il fragore lontano delle onde.
E' stata una prova. L'ennesima del suo cammino di Padawan.
-No...Maestro.- sussurra. Scuote il capo. -Ma non posso ignorare quello che ho dentro di me.-
-Nemmeno Kylo Ren.-
Luke si alza. Sembra tornato l' anziano guerriero plasmato da ogni possibile ingiuria del tempo e della Galassia, forte e rassicurante insieme. Prende una ciotola colma di ricci di mare e gliela porge. Ammicca divertito nel vedere l' esitazione dell' allieva svaporare di fronte all' impulso della fame. Rey si getta sul cibo con la consueta, maleducata voracità per trovare sollievo e qualche momento di conforto senza pensieri.
-Lui sa guardare dentro di me. E- mi comprende.- Ha dovuto smettere di divorare il mollusco per dirlo e ora inghiotte con visibile frustrazione.
-Questo ti fa innorridire.-
Rey fa scattare le sopraciglia scure in alto e per la prima volta da quando è su Ahch-To, si concede il lusso di bersagliare Luke Skywalker con un' occhiata scettica.
-Una nuova prova?- domanda con tono ovvio, prima di riprendere a mangiare. Nessuno dei due parla più per diverso tempo, mentre lei finisce di far tacere il proprio stomaco, finalmente soddisfatto.
-La sofferenza che mi ha fatto sentire.- ammette pulendosi la bocca con il dorso della mano. Un gesto stanco. -Ha detto...che non era una menzogna. Sono io a causarla.-
-Perché tu lo comprendi, Rey. Lo hai visto uccidere il suo stesso padre eppure lo hai risparmiato. Sai di cosa sia capace ma se ti avessi negato il permesso di partire per l' Orlo Esterno, saresti scappata pur di cercarlo.-
Finalmente, Rey cede a un minuscolo grano di lusinga. Le sue spalle sono coperte solo da stoffa umida ma avverte comunque la gentile pressione della mano sana dello Jedi.
-Perché Han Solo ha accettato di sacrificarsi, Maestro?-
-Perché ha avuto fede nella Forza. E perché l'oscurità ha sempre un solo punto debole.- Luke prende un' altra ciotola tra le mani. -Basta una sola stella per sconfiggerla.



 
*




 
Sistema Mustafar.
Settore di Atravis.




 
-Qualcosa la turba, Caporale?-
L' Assaltatore reprime un brivido. E' un bene essere costretti a portare un elmetto per quasi tutto il giorno.
-Non ha parlato da quando lo abbiamo messo sotto scorta.-
Il suo superiore lo fronteggia. Gli occhi dietro il visore nero sono pieni di un'ironia che si può avvertire chiaramente nella sua risposta.
-Lo preferisce loquace?-
E' una considerazione legittima. Meglio un- sorvegliato speciale rassegnato e silenzioso, che un Primo Cavaliere di Ren in preda alla furia.
Le disposizioni, arrivate direttamente dall' alto Comando del Primo Ordine con l'avvallo del Supremo Leader, sono stati prontamente eseguite: scoprire dove fosse Kylo Ren e ricondurlo il prima possibile alla base segreta sorta nelle grotte del pianeta vulcanico di Mustafar, sede del più grande giacimento di una particolare lega metallica, il cui nome viene tenuto segreto da sempre.
La rotta di Tosste, un tempo usata per il commercio, è lontana da quella percorsa per raggiungere Venna con una squadra di caccia TIE. Manca ancora un' ora prima di vedere la superficie di fuoco del pianeta e i suoi mari di lava.
Kylo Ren non ha fornito alcuna spiegazione su cosa gli sia accaduto.
Semplicemente seduto al quadro comandi del suo shuttle, la maschera sul volto e il cappuccio calzato, non ha posto alcuna resistenza mentre un drappello di Assaltatori è salito a bordo per "controllare l' entità dei danni" causati dal danneggiamento al sistema idraulico di una delle ali.
Ciascuno sta recitando un ruolo: fingono non sia accaduto nulla ma ciò che resta dell' esercito del Generale Hux dopo l'implosione della Starkiller conosce la verità.
Il permesso alla partenza è stato dato dalla torre di controllo dell' incrociatore Finalizer. Il protocollo eseguito alla lettera: richiesta, controllo della rotta fornita, concessione. Anche se si è trattato del più fedele guerriero del Leader Snoke, la procedura è stata rispettata.
Il fatto più grave consiste nella completa sparizione, per quasi un giorno intero, di Kylo Ren. Non un segnale dai Radar. Non una comunicazione prima e dopo il balzo nella Velocità Luce.
Qualcosa di oscuro è accaduto, qualcosa inerente alla Forza e sono in pochi a capire cosa significhi. Uno di questi, il loro padrone e sovrano, non deve essere stato felice della decisione unilaterale presa dal suo allievo.
-Cosa gli accadrà?-
-Non ci riguarda. E' lui a essere sotto addestramento da quando è stato sconfitto dalla mercante di rottami di Jakku.-
Addestramento.
O come alcuni coraggiosi lo definiscono, punizione.
Devono solo riportarlo indietro. Al resto provvederanno altri.
Solo un dato è certo: nessuno vorrebbe trovarsi al suo posto. Pochi gradini sopra un' accusa di diserzione nel frangente migliore, di sospetto tradimento in quello peggiore.
Almeno il prigioniero di fatto pare comportarsi come la situazione richiede.
Si vocifera di una sua inclinazione ad espiare con dolore i momenti in cui il suo passato torna a reclamarlo, tentando di portarlo di nuovo sulla via ignomignosa della Luce. Commenti a mezza bocca da fare nei quartieri di contenimento, racconti fumosi di prove superate versando molto sangue per dimostrare la sua fedeltà al Primo Ordine.E' stato lui, in fin dei conti, a sterminare gli allievi della rinata Accademia Jedi; almeno, questo si tramanda dal giorno in cui Ben Solo ha distrutto il suo nome per acquisire con ogni diritto quello di Kylo Ren.
Ha deluso il suo mentore, gli ha nascosto delle intenzioni e sta per pagarne il prezzo.
Forse è vero; tutta colpa di un' anomalia nel sistema di volo, un momentaneo errore di rilevazione e ricevimento di segnale ma Snoke non è un capo comprensivo.
E i suoi interrogatori hanno fatto uscire di senno molti dei suoi stessi alleati, che non hanno saputo resistere alla sua invasione mentale.
Il buio cala all' improvviso e decine di scanner si accendono emettando un lugubre, insistente lamento di beep sincopati.
Il sistema operativo dello shuttle sembra essere impazzito di colpo.




Ha sempre pensato che la sensazione più orrenda da provare in una vita è sentirsi dilaniato.
Come lo è lui dal giorno in cui ha cominciato a capire come parlare, come relazionarsi con un mondo fatto di sole, della risata di suo padre, degli occhi scuri di sua madre.
Diviso costantemente tra ciò che è e vorrebbe essere, ciò che odia e insieme ama, ciò che vuole e insieme teme.
La Forza è sempre stata un caos intessuto di emozioni in contrasto e in guerra costante tra di loro. Un continuo sussueguirsi di battaglie a cui non si arriva a nessuna risposta.
Ora, Kylo Ren sa che esiste ben di peggio.
La mancanza.
E' seduto, sorvegliato a vista. Privato della sua spada laser, privato di metà del suo corpo, di metà della sua mente, di metà del suo cuore.
Tutto questo se n'è andato via con lei.
Sta per essere condotto al cospetto di Snoke nel più umiliante dei modi: disarmato e malvisto, oggetto di nuove critiche e illazioni. Freddamente, si è chiesto quanto saprà resistere al potere del suo Maestro e se il dolore terribile che proverà sarà valsa la pena d' infrangere gli ordini con l' incoscienza di un bambino capriccioso.
La risposta sa dove trovarla.
Sotto la maschera, Kylo Ren schiude appena la bocca. Il minimo spiraglio per permettere alla punta della lingua di scivolare prima sul labbro inferiore, poi sul superiore.
E' ancora lì.
Il ricordo del sapore di Rey.
I baci.
Le parole.
La loro unione, terribile e inesplicabile, nella Forza e in qualcosa persino oltre di essa. Una sorta di luogo segreto, grigio e ovattato, dove sono stati solo...
...Noi stessi.
Lo ha desiderato da quel duello nella neve.
Lo ha persino detto, senza capire. Ed ora è di nuovo in quel rifugio. Basta tenere gli occhi chiusi per accedervi e non sentire più paura per quanto accadrà.
Fin da ragazzino ha posseduto un talento per la meditazione anche se ha sempre sostenuto fosse facile sviluppare una tale inclinazione, quando rappresentava l'unico modo per trovare un angolo di pace dove non essere il figlio di Han Solo e Leia Organa, l'unico nipote di Luke Skywalker, il Predestinato di nome perennemente messo alla prova per dimostrare fosse vero.
Ha cominciato a contare in silenzio i suoi respiri, fino a sentire ogni muscolo, ogni organo vitale, muoversi fluidi con quel moto lento e inarrestabile. Ha concentrato i suoi pensieri su un solo punto fino a cancellare le voci degli Assaltatori, il ronzio del motore, le luci dei comandi.
Un luogo senza spazio o tempo. Fuori dall' Universo e insieme, nel suo fulcro.
E' lì, nel buio sterminato della Galassia, che esiste qualcuno in grado di comprenderlo. Di far tacere ogni paura, ogni demone.
E' strano, non può negarlo.
Il Supremo Leader Snoke gli ha insegnato che le paure, le passioni, pulsano sempre e mettono alla prova ogni giorno, ogni ora, ogni minuto. Per sconfiggerle bisogna combatterle, alimentarle, annientarle e poi ricominciare.
Perché adesso tutto sembra sbagliato? Persino perverso?
Perso nell' inizio di un nuovo tormento, Kylo Ren non si accorge subito del cambiamento in corso nel suo nascondiglio mentale.
Un chiarore inizia a nascere nelle profondità della nebbia che lo circonda. Anche questo è strano; non é circondato dall' oscurità che tanto ama e desidera; nemmeno da vera luce.
E ne è attratto. Il chiarore argenteo lo culla, conforta.
Non c'è emozione. C'é Pace.
Lo realizza in un battito di cuore.
Per la prima volta.
L'uomo compare davanti a lui dopo quella vertigine improvvisa e segreta. Un istante prima c'era solo il vuoto, adesso due occhi azzurri, un volto giovane; capelli chiari portati lunghi riempiono la visuale insieme a delle vesti che lo identificano chiaramente.
Un Cavaliere Jedi.
Vestito di nero, sotto la tunica e il cappuccio alzato.
-Ben.- Lo chiama. Le labbra non si muovono. E' una voce che scende dritta nella sua testa e causa esplosioni, lingue di fuoco, dubbi, altre domande dopo la quiete.
-Finalmente, Ben.-



 

*




 
Nel suo flusso eterno, la Forza non è mai uguale.
Interagendo con gli esseri viventi, è lo scorrere di un torrente impetuoso tra rocce che ne devia le correnti, creando mulinelli, cascate, tratti piani e tranquilli.
La Forza è simile alla Galassia: ammassi di stelle, nubi di gas, stelle appena nate e altre ormai morte che creano vuoti in una trama scintillante di nebulose.
La Forza è il modo con cui Luke Skywalker riesce a sentire la presenza delle persone che ama. Rispondono tutte al suo richiamo, anche se in maniera diversa.
E' questa risposta che ora ascolta, in piedi e solo nell' oscurità che precede una nuova alba, grigia e senza sole, su Ahch-To.
Rey finalmente si è addormentata. Non sta sognando e il battito costante, lento del suo cuore detta il ritmo della sua profonda meditazione.
La sua allieva è indefinibile.
Attratta dalla Luce, nata da un'esistenza tormentata e solitaria. Dovrebbe rifuggire ogni richiamo del Lato Oscuro.
Quell' ombra in lei, danzante come una piccola fiamma e sfuggente, rappresenta la sua rabbia, la sua più grande paura e alimenta una sete di rivalsa, il desiderio struggente di appartenere a qualcosa, a qualcuno, a un luogo.
Un potenziale enorme dal destino indecifrabile. Se prova a vedere nel suo futuro, lo Jedi vede solo un orizzonte argenteo privo di confini e immagini.
Sospira, tenendo gli occhi chiusi e cerca una vibrazione dal nipote.
Ben.
Kylo Ren.
Un buco nero turbinante di potere, ambizione e disperazione.
Nessun pilota è mai stato tanto privo di senno da sfidare il luogo più pericoloso dell' Universo, gettandosi nel cuore di una massa in grado di risucchiare persino la luce.
Nessuno, prima di Han. Che non ha esitato a compiere l' ultimo viaggio pur di dare una speranza a Ben.
Ed è stato lui a istigarlo.


-Accadrà?Davvero?-
-Sì.-
-Accidenti. Non mi dai nemmeno una speranza, eh?-
-Han, non mi sembra il momento di scherzare.-
-E tu sei troppo preso dal ruolo di Unico Martire della Galassia per capire che farei qualsiasi cosa per mio figlio.-
-Qualsiasi?-
-Non vorrai che io sia da meno degli Skywalker!-





Il mutamento arriva improvviso, violento, quando il ricordo si spegne in una staffilata di dolore.
Il tessuto irregolare della Forza si alza disegnando una divergenza. Ogni elemento presente nell' Universo urla, si contorce, si rompe, si fonde con è già stato distrutto.
Dietro i suoi occhi chiusi, Luke Skywalker osserva allarmato un intero universo di energie collassare: colori e sensazioni, sentimenti ed amozioni si sfaldano fino a diventare indistinguibili.
E' Ben la fonte di quella vera e propria esplosione.
E' il buco nero che lo rappresenta, nella mente dello Jedi, a fagocitare grida, lampi e tempeste. La mancanza di Rey, il tormento derivato dal loro legame e qualcosa che non riesce a vedere stanno producendo un varco nell' oscurità che si piega sotto l'incalzare della luce, fino a un riepilogo roboante che si comprime e spegne tutto in un unico battito di cuore.
Ora regna un silenzio d'argento.
Luke trema appena mentre torna a sentire il rumore dell' oceano rabbioso, metri sotto il picco dell' isola. In tutta la sua vita, non ha mai percepito un simile sconvoglimento.
La contorta, angosciante vibrazione che suo nipote gli strasmette è sparita.
Gli è stata nascosta.
Il vento cade per un istante e l'eco di un respiro molto vicino lo fa voltare di scatto.
A fronteggiarlo ci sono i suoi stessi occhi azzurri.
-Lo proteggerò, figlio mio.-



 
 
FINE




 
L' assolutamente non rischiesto angolo dell' autrice: *partono i titoli di coda sotto una roboante, nota overture, le luci in sala si riaccendono*.
Sì, questa volta siamo davvero alla fine.
Come Stranger that you dreamt it ha fatto da apripista a questa breve fan fiction, The dark night of the soul sta per portare la mia personale versione dello Star Wars universe a un' altra storia, a cui inizierò a lavorare tra due settimane.
Sono certa noterete dove ho cominciato a dare una mia interpretazione dei fatti accaduti nel Settimo Film; ci rimugino sopra dalla mia prima visione al cinema e le successive due, abbinate a diverse letture, deliranti ore spesi a fare teorie su teorie con gente pazza quanto me e del tutto priva di dignità residua, non hanno fatto altro che confermarle.
La canzone citata all' inizio è di Loreena McKennitt: "Dante's prayer", dall' album The book of Secrets. Siccome sono notoriamente impedita con qualsiasi cosa concerni il mettere link in un testo, vi lascio il piccolo onere di una ricerchina nel vasto Internet.
Nel salutarvi, cerco di mettere insieme alcuni ringraziamenti.
Alle mie Cavallerizze di Ben, donne che rientrano a ogni titolo in quanto detto sopra: Sara, Francesca, Abigaile, Elisa, Antonella, Irene, Flavia, Lucrezia e Harleen. Per i plot, per le risate, le foto sempre serissime di Adam Driver. In particolare, grazie a Ely e Fla; le nostre serate alla Tana del Gufo ormai sono materia di leggenda persino tra i cemerieri!
Grazie a voi lettori, a chi di voi a voluto lasciare un commento per farmi sapere di aver amato quanto ho scritto. Spero vorrete farmi sapere cosa pensate del finale.
Un abbraccio fortissimo e a presto.
May the Force be with you and remember....Reylo canon forever and ever. Amen!

Maddalena





























































 
  
Leggi le 4 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Film > Star Wars / Vai alla pagina dell'autore: Magali_1982