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Autore: Kodocha    02/02/2016    7 recensioni
La storia tra Sana ed Akito è finita da sei lunghi anni.
Lei è fidanzata con Naozumi Kamura.
Lui è il classico donnaiolo.
Insieme gestiscono una palestra da soci alla pari.
Entrambi sembrano essere andati avanti con le proprie vite, ma un piano elaborato da Fuka per farli riavvicinare, potrebbe cambiare le carte in tavola.
Cosa succederà se si ritroveranno a condividere la stessa stanza per un'intera settimana?
Si riaccenderà la fiamma o capiranno di aver preso la decisione giusta, restando solo amici?
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Akito Hayama/Heric, Fuka Matsui/Funny, Naozumi Kamura/Charles Lones, Sana Kurata/Rossana Smith, Un po' tutti | Coppie: Sana/Akito
Note: Lemon, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Poterlo osservare durante le lezioni di karate era senza dubbio la cosa che preferiva del suo lavoro.
Non l'avrebbe ammesso nemmeno sotto tortura, ma il suo miglior amico/nemico con il passare degli anni era migliorato ulteriormente e non soltanto come karateka: crescendo, i lineamenti erano divenuti più marcati, i capelli biondo cenere erano leggermente più lunghi e come ultima cosa, ma non meno importante, il fisico perfettamente scolpito da ore e ore di duri allenamenti, lo facevano sembrare un bronzo di Riace.
Ora quel ragazzino scorbutico che aveva conosciuto alle elementari era diventato un uomo, un bellissimo ed affascinante uomo.
Nonostante avessero messo un punto definitivo alla loro storia, sei anni prima, entrambi avevano preso la decisione di diventare soci in affari, aprendo insieme una palestra di arti marziali; lei si occupava dell'amministrazione del denaro e delle iscrizioni, mentre lui insegnava agli allievi l'antica disciplina del karate.
Il loro rapporto continuava ad essere burrascoso, ma nonostante le continue liti e gli istinti omicidi, erano consapevoli di poter contare l'uno su l'altra, sempre, in qualsiasi momento.
Solo quando la lezione giunse al termine e Hayama si inchinò per salutare i suoi allievi, decise di avvicinarsi a lui «Hayama, dobbiamo parlare»
«Quando una donna dice così si prospetta sempre una catastrofe»
Sana alzò gli occhi a cielo e, senza rispondergli, gli porse diversi fogli.
Akito li prese, iniziando ad osservarli attentamente «Sono delle iscrizioni» constatò.
Annuì «Poco fa sono entrate diverse ragazze, chiedendo di potersi iscrivere al tuo corso di karate»
«E io cosa dovrei farci? Ti voglio ricordare che sei tu ad occuparti delle iscrizioni, non io»
«Akito Hayama!» l0 richiamò, puntandosi le mani sui fianchi «Sappiamo entrambi perchè le ragazze vengono ad iscriversi al tuo corso» stizzita, gli puntò l'indice contro «Quando la smetterai di portarti a letto le tue allieve?»
«Non è colpa mia se mi trovano irresistibile» ammiccò malizioso, passandosi una mano tra i capelli.
Esasperata, si massaggiò le tempie con le dita, nel banale tentativo di riacquistare la calma sufficiente «Ti voglio ricordare che vieni pagato per insegnare karate, non per praticare delle prestazioni sessuali»
«Sbaglio o siamo nervosetti, Kurata?» gli porse i fogli, ghignando con fare provocatorio «Cosa c'è, il damerino non è in grado di farti rilassare come si dovrebbe?»
Sana gli strappò le iscrizioni dalle mani, guardandolo torva «Quel "damerino" come lo chiami tu, ha un nome e comunque...» si girò, dandogli le spalle «Se riesce a farmi rilassare o meno, non ti riguarda»
«Infatti non mi interessa» si sedette sulla panca, iniziando a scavare nel suo borsone «Era solo una constatazione»
A dire il vero diverse volte si era ritrovato a corrompere Tsu, affinchè si facesse dire da Aya se Sana e Kamura fossero andati oltre al semplice bacio, ma questo ovviamente non gliel'avrebbe mai confessato.
Sana si rigirò, fronteggiandolo «Possibile che tu debba sempre collegare tutto a...» arrossì «A quello...»
«Si chiama "sesso", Kurata, non "quello"» sorrise sghembo quando vide le sue gote imporporarsi sempre più; adorava quel suo essere timida ed ingenua allo stesso tempo.
«So cos'è, idiota!» 
«In teoria si, invece la pratica a quanto pare è del tutto inesistente»
«Beh, le cose potrebbero cambiare molto presto» sorrise soddisfatta, quando lo vide irrigidirsi di botto «Cosa c'è, Hayama, la cosa ti turba?»
Quest'ultimo la fulminò, serrando la mascella «Per niente, Kurata»
«Bene»
«Bene!» marcò indispettito.
Ovviamente la sua non era gelosia, solo che non riusciva proprio a capire come lei potesse stare con un tipo come lui.
Perchè di una cosa n'era sicuro... Sana meritava di meglio.
Guardandola non potè non constatare ancora una volta quanto fosse diventata, se possibile, ancora più bella con il passare degli anni: i lunghi capelli ramati le incorniciavano perfettamente quel viso che sembrava quasi di porcellana, le labbra carnose, quel corpo perfetto messo in evidenza dai vestiti aderenti che indossava in quel momento.
Ma ciò che più adorava di lei era il suo sorriso: radioso, splendente, tanto da togliere il fiato.
Sana gli dedicò un'ultima occhiataccia, prima di girare i tacchi e dirigersi verso il suo ufficio, mentre Hayama tornò ad allenarsi per scaricare quella tensione che improvvisamente l'aveva invaso.


 
***

 
Intanto, in una villetta situata nella periferia di Tokyo...
«E' fatta!» affermò Fuka, appoggiando la sua valigetta sul tavolo «L'iscrizione al torneo è andata a buon fine»
Tsu sospirò, lasciandosi andare sulla poltrona «Spero solo che il tuo piano funzioni»
«Tranquillo Sasaki! Quei due non avranno scampo» esclamò, alzando il pugno con fare vittorioso.
«Continuo a pensare che non dovremmo intrometterci nella loro "situazione amorosa"» s'intromise Aya, visibilmente preoccupata.
«Aya, ascoltami bene... quei due testoni sono chiaramente innamorati l'uno dell'altra da sempre, ma sono troppo orgogliosi per fare il primo passo e mettere da parte quelle incomprensione che sei anni fa hanno portato alla fine della loro storia. Quindi tocca a noi, da buoni amici quali siamo, di creare la situazione affinchè ciò accada»
«Voglio ricordarti che adesso c'è Kamura e...»
«Alt!» l'interruppe, alzando una mano per stopparla «Sappiamo tutti che quella sottospecie d'attore non è adatto per la nostra Sana»
«Non credi che debba essere lei a deciderlo?»
 «Suvvia, in fondo lo sa anche lei, seppur si ostini a non volerlo ammettere» affermò sicura di sè, accendendo una sigaretta «Quindi fidatevi del mio piano e cercate di non rovinare tutto»
La coppia annuì, rabbrividendo al pensiero della reazione che Sana e Akito avrebbero avuto l'indomani, dopo aver appreso la notizia.
   
 
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