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Autore: Spiderwick    07/02/2016    1 recensioni
Le vite di un gruppo di normali ragazzi vengono sconvolte da un programma segreto di matrice militare.
Storia già scritta da me su un vecchio forum, la ripropongo qui poiché è stata citata nella live di uno youtuber stasera. Lo ammetto, il fatto che abbiano citato la storia mi ha convinto a pubblicarla qui. Enjoy!
Genere: Azione | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Voleva vedermi, signore? disse Wolfler, infilando la testa nell'ufficio del Generale. Hm? Sì, entri. rispose l'ufficiale, invitando l'uomo a farsi avanti con un cenno della mano destra. Il giovane ricercatore entrò nell'ufficio con qualche attimo di esitazione, cosa che non sfuggì al militare. E' nervoso dottore? domandò l'ufficiale. No...no... rispose con fare poco convincente Wolfler. E' solo che sono oberato di lavoro e... il Generale lo interruppe subito alzando la mano destra. Come tutti. Non la traterrò molto...voglio solo sapere perché sulla mia scrivania non c'è uno straccio di rapporto sui nuovi progressi del progetto. tagliò corto l'ufficiale, infilando la mano precedentemente alzata in una scatola aperta di sigari toscani. Sì, ecco...è che ci sono stati alcuni problemi e...come dicevo...siamo stati sommersi dal lavoro... la frase del dottore venne nuovamente interrotta dal militare che, questa volta, però, si limitò a ridere facendo calare un silenzio teso. Wolfler non osò parlare mentre l'ufficiale portava alla bocca il sigaro, accendendolo con uno zippo d'argento. Guardi che so cos'è successo. Crede di avere il controllo qui, vero? Non potrebbe trovarsi più in errore, doc. L'intelligence mi ha informato della morte di quel ragazzo. spiegò, espirando una generosa dose di fumo dolciastro. Non tollererò altre 'mancanze'. Voglio essere informato su tutto. E' chiaro? chiese con severità. Sì, sì...certo. Chiedo scusa. In realtà stavo giusto per venire da lei, signore...siamo pronti con la fase tre. disse il giovane, avvicinandosi con timore alla scrivania dell'ufficiale per lasciarvi una folta documentazione cartacea. Sarebbe? chiese il Generale, afferrando il faldone. Il migliore amico del soggetto numero due? aggiunse, ciccando la cenere del sigaro in un bicchiere di plastica colmo d'acqua. No, signore. Pensavamo di procedere con...

MANU

'Lyezar ha abbandonato il gruppo' - 'Ragazzi, che cavolo è successo? Perché ha abbandonato? - 'Non lo so...provo a contattarlo. Comunque è tutto confermato per domani. Ci vediamo all'ingresso della Games Week alle 10:00. Occhio a non farvi fregare il portafogli dai terroni!' - 'Come Maaaanu' -- Che cretini... disse Manu a bassa voce, rileggendo velocemente i messaggi degli ultimi giorni sul suo smartphone. Indugiò con lo sguardo sulla notifica dell'abbandono di Lyezar per qualche attimo prima di riporre il cellulare nella tasca dei jeans. Gli occhi si spostarono verso la finestra alla sua destra, quella del vagone regionale Napoli-Milano, in dirittura di arrivo alla stazione di quest'ultima. Il telefono squillò e, sfilandolo nuovamente dalla tasca, il ragazzo rispose con un secco Pronto? Mamma, sì...sono arrivato adesso. Stiamo entrando in stazione. No...no...mamma, non fa così freddo. No,  non mi serve nessuna mutanda di lana... disse, guardandosi attorno con aria imbarazzata. No, nessun albergo...in realtà dovrei stare da Lyezar...sì, dai...hai capito chi è. No, è vero, non lo sento da un po' ma vedrai che verrà all'appuntamento con gli altri. Sì, ascolta...devo andare. Ti chiamo dopo, ciao. concluse, alzandosi e riponendo il cellulare nella tasca per l'ultima volta. Il treno si fermò un minuto dopo e il vagone si svuotò in fretta, eccezion fatta per una coppia di uomini dall'aria insolita: erano uguali, alla strega di due gemelli. Vestivano in modo identico - vale a dire abito nero con cravatta e cappello borsali - ed erano entrambi sprovvisti di capelli e di sopracciglia. Si alzarono nello stesso momento, bloccando l'uscita. Scusi. Disse uno, rivolgendosi a Manu. Ehm...sì? rispose il ragazzo, intimorito dai due. Respiri. ordinò l'altro. Poi i due gemelli in nero aprirono le bocche in modo innaturale, quasi come se le mascelle si fossero slogate, ed espirarono lo stesso gas che aveva precedentemente colpito Lyear e Mark. Manu fece per urlare ma non riuscì a fare altro che svenire, crollando rovinosamente sul pavimento del vagone, privo di sensi.

Ragazzo? Ragazzo! tuonò forte la voce del controllore, chinato sul corpo immobile di Manu che dopo un paio di schiaffi sul volto si riprese. ...eh? Cosa..cos'è successo? domandò con voce impastata e chiaro acento napoletano. Il controllore, probabilmente un leghista dell'ultima ora, alzò gli occhi al cielo e disse Meridionali... prima di allontanarsi, lasciando il vagone. Manu si alzò, cercando di ignorare le vertigini. Diede uno sguardo all'orologio da polso che segnava le dieci e mezza. Merda! esclamò, caracollando fuori dal vagone. La mezz'ora seguente la passò tra autobus e corse a piedi che gli fruttarono sudore e fiatone ma che, alla fine, lo portarono all'ingresso della Games Week. Cercò i suoi amici per circa cinque minuti senza successo fin quando, letteralmente sommersi da un manipolo di ragazzini, riconobbe iNot e il Gatto che troneggiavano cercando al contempo di tenere testa alla folla assillante. Si avvicinò, muovendo le braccia sopra la testa per cercare di farsi notare ma nessuno lo vide; e nessuno lo lasciò passare. Neanche venti secondi dopo i due Termosifoni si allontanarono - seguiti dalla folla - lasciando Manu da solo, sudato e sconsolato. 
Ore dopo, finalmente, Manu riuscì a ritrovare tutti i compagni. Vide iNot, il Gatto, Mark, Moro e Orothi. Non c'era traccia nè di Lyezar nè di Luke, mentre non provò neanche a cercare Yotobi: sapeva benissimo che odiava le fiere. Ragazzi, finalmente... disse Manu, raggiungendoli. Per tutta riposta il gruppo lo ignorò, continuando a parlare di un solo argomento: l'abbandono della chat di Whatsapp da parte di Lyezar. Qualcuno gli ha spoilerato una serie tv? chiese iNot, rivolgendosi a Mark. Non che io sappia. E comunque è strano che Lyezar sia sparito così...  rispose Mark, scrollando le spalle. Oh! Cretini, volete cagarmi? intimò Manu con aria irritata; ma nessuno lo considerò neanche per un minuto, anzi: iNot, ad un certo punto, disse Manu non doveva incontrarlo? Forse gli ha rubato il portafogli e l'ha lasciato per strada... ​la battuta venne accolta da alcune risate e dal solito coro 'Come Maaaanu' cosa che, ovviamente, fece sbroccare il partenopeo. Ora basta!  urlò, arrabbiato. E' stata una giornata di merda, smettetela di prendermi per il culo e ascoltatemi, cazzo! IO HO UNA VOCE! aggiunse, restando poi a bocca aperta quando su uno specchio alla sua destra. La sua immagine non c'era. Il gruppo dei Termosifoni era perfettamente visibile ma lui, Manu, non c'era.
   
 
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