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Autore: ARed    12/02/2016    1 recensioni
Bella ha 16 anni e nel giro di poche ore perde tutto, il suo fidanzato, la sua famiglia, la sua casa, rimane sola. Perché dentro di lei cresce il suo pesciolino.
A 25 anni si trasferisce a Seattle ed li che il destino gli farà rincontrare il padre del suo bambino..
Genere: Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Edward Cullen, Isabella Swan, Rosalie Hale | Coppie: Bella/Edward
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun libro/film
Capitoli:
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Capitolo 1 Bella

UNA NUOVA VITA
MERCOLEDÌ 2 SETTEMBRE 2015

Una nuova vita ci aspettava a Seattle, lasciare Chicago era stato difficile; era li che avevo vissuto negli ultimi otto anni, assieme a mia nonna Marie, prima che venisse a mancare a luglio. A Seattle ero stata assunta come maestra alla scuola elementare, a giugno mi ero laureata in lettere, esaudendo, così, l’ultimo desiderio di mia nonna; almeno uno degli ultimi.  
Il viaggio da Chicago a Seattle fu lungo Daniel non facevo altro che chiedermi quando saremmo arrivati, povero il mio cucciolo aveva ragione, avevamo percorso oltre 3000 km in tre giorni.
<< Mamma siamo arrivati? Quanto manca?>>, come detto.
<< Poco, manca poco>>, l’ho rassicurai, stando al navigatore mancavano solo 200 km, che messi in confronto con quelli già fatti erano un nonnulla.
<< Zia Rose è già li?>>, Rose è la mia migliore amica, la mia ancora di salvezza, dopo mia nonna. Daniel la considera come una zia, ed io non potrei esserne più felice.
<< Si tesoro, zia Rose è già li da una settimana, ci aspetta nella nostra nuova casa>>, la nonna di Rose, la signora Emily Hale, le ha lasciato la casa dopo che ha deciso di trasferirsi in una casa di riposo. 
<< Davvero avrò una stanza tutta per me?>>, mi chiese il mio bambino a Chicago dormiva nella mia stessa camera, sarà difficile non poterlo più coccolare per tutta la notte, ma sta crescendo dovrò farmene una ragione.
<< Si, tesoro>>, gli risposi.
<< E la scuola è bella davvero?>>, la sua più grande preoccupazione era il non essere accettato, a Chicago veniva sempre preso di mira dai bambini che gli chiedevano dove fosse suo padre. La risposta? Beh, non ce l’ha. Ma di questo non ne voglio più parlare.
<< Si, tesoro>>, dissi concentrata sulla strada.
<< Potrò mangiare la cioccolata tutti i giorni?>>, ed ecco che lui ne approfitta, anche suo padre faceva così..
<< No, tesoro>>, fregato tesoro! Lui sbuffò ed io alzai il volume della radio, su cui trasmettevano "On top of the world", dei Imagine Dragons. Io e il mio bambino cominciammo a cantare a squarcia gola, beh nessuno dei due era intonato.
Verso mezzo giorno raggiungemmo casa Hale, grazie alle indicazioni di del GPS, o come lo chiamava Dan; Mrs Cohen.  
Neanche il tempo di spegnere il motore della macchina che Dan scese per andare incontro a Rose che lo accolse stringendolo forte tra le sue braccia. 
<< Zia Rose!!>>, urlò Daniel. 
<< Daniel!>>, disse lei stringendolo ancora più forte.
Con un colpo di tosse feci notare anche la mia presenza.
<< Ci sarei anche io!>>, e solo in quel momento Rose si accorse di me.
<< Bella!>>, prese Dan in braccio ed abbracciò anche me. 
<< Rosalie che bello vederti!>>.
Quando sciogliemmo l’abbraccio mi fermai ad osservare la casa, era una piccola villetta bianca a due piani, davanti aveva un piccolo giardinetto segnato da un piccolo viale che portava al portico.
<< Com'è andato il viaggio?>>, chiese Rose.
<< Tutto bene>>, risposi prendendo la borsa dalla macchina.
<< E tu piccolo ometto hai tenuto compagnia alla mamma o hai giocato per tutto il tempo con la PSP?>>, che domande, è ovvio che abbia giocato tutto il tempo con quell’aggeggio. 
<< Sono il miglior compagno di viaggio che possa esistere>>, ribatté lui.
<< Bravo il mio ometto!>>, gli disse scompigliandoli i capelli, cosa che odiava, come suo padre.. 
<< Scusate se vi interrompo, ma io avrei bisogno di una lunga doccia!>>, ero stanca e non volevo più pensare a lui.
<< In effetti..>>, sempre più simpatica la mia amica.
Entrammo in casa e rimasi a bocca aperta era davvero molto carina, Mrs Hale aveva davvero gusto e classe. 
<< Benvenuti a casa!>>, ci accolse Rosalie.
<< È bellissima..>>, mi complimentai.
<< Nonna ha gusto, pensa che è stata lei stessa ad arredare la sua camera alla casa di riposo!>>, la cosa non mi sorprese conoscendo Rose, aveva preso da sua nonna. 
<< Tipico suo!>>, Rose scoppiò a ridere ed io con lei, fu Daniel ad interromperci.
<< Dov'è la mia camera?>>, chiese a sua zia.
<< Sali le scale, la prima porta a destra piccolino>>, Daniel fece un sorriso a trentadue denti e salì le scale, << Sono grande ora zia!>>, rispose il mio ometto in cima alle scale.
Rose si voltò verso di me sorridendomi, << Ti ho trovato un lavoro!>>.
<< Comincio ad insegnare lunedì, lo so!>>, risposi ovvia.
<< Questo si, ma per quante ore la giorno sarai a scuola?>>, ecco mi aveva messo in confusione.
<< Quattro ore al mattino>> 
<< Perfetto!>>, era entusiasta della mia risposta.
<< Rose non ti seguo..>>
<< Volevi qualcosa per arrotondare e il Bar, dove lavoravo quando frequentavo l'università qui a Seattle, cerca una cameriera per il pomeriggio>>, non potevo crederci, gli avevo accennato che avrei cercato un secondo lavoro, ma non pensavo..
<< Davvero?>>, domandai incredula.
<< Rosalie Hale non scherza mai!>>, disse con aria fiera ed io l’abbracciai di slancio.
<< Grazie, grazie, grazie!!>>
<< Così mi soffochi Bella!>>, la lasciai andare ma continuai a stringerle le mani tra le mie.
<< Quando posso cominciare?>>
<< Domani pomeriggio, fai una prova, ma sono sicura che la signora Denali ti assumerà!>>
<< Con tutti i miei anni d'esperienza>>, non avrei fatto fatica, a Chicago per mantenere me e mio figlio avevo lavorato come cameriera in diversi bar e ristornanti. 
<< Sicuro! E Daniel lo portiamo dalla mia vicina, che ha un figlio della sua stessa età, che non vede l'ora di conoscerlo>>
<< Non è troppo disturbo, neanche la conosco..>>, odiavo lasciare Daniel da solo.
<< Non ti preoccupare, io e lei ci conosciamo da una vita, è la nipote della migliore amica di mia nonna, si chiama Jessica>>, mi rassicurò.
<< Allora mi fido!>>
<< Sei sempre la solita!>>, mi prese in giro.
<< Mamma! Mamma è bellissima!>>, sentì urlare Dan di gioia.
<< Mi sembrava strano che ancora non avesse detto nulla!>>, dissi a Rose.
<< Andiamo su!>>, mi invitò Rose prima di salire le scale.
La camera di Daniel era stupenda, le pareti erano di un celeste sfumato, vi erano appesi dei poster dei Lakers, la squadra preferita di Daniel, il letto era bianco, al centro del quale c’erano dei cuscini a forma di palla da basket.
<< Rose cosa hai combinato?>>    
<< Io?! Nulla!>>, rispose tranquilla.
<< Mamma è bellissima!>>, Daniel era sempre più euforico.
<< Si amore, Rose non dovevi, e poi avremmo messo a posto le sue cose più tardi>>, la settimana prima avevo spedito tutte le nostre, poche, cose. Per Daniel pensavo di comprare una cameretta dopo aver preso il primo stipendio da insegnante. 
<< Shh Bella, è stato un piacere, e poi non ho fatto tutto da sola..>>, cosa mi nascondeva? In che senso non aveva fatto tutto da sola?
<< Cosa mi nascondi Hale?>>    
<< A suo tempo Isabella!>>, al sentire il mio nome al completo Dan scoppiò a ridere contagiando anche noi due.
Passai l’intero pomeriggio a disfare le valige e mettere tutto nel mio armadio, dopo otto anni potevo dire di averne uno tutto mio, anche se condividerlo con mio figlio non mi dispiaceva.
Daniel crollò appena mise la testa sul cuscino, il viaggio lo aveva stremato, Rose ed io ci accomodammo in salotto con una tazza di tè fumante.
<< Rose davvero non so come ringraziarti..>>, la casa, la camera per Daniel aveva davvero fatto molto per noi.        
<< Non devi, sei la mia migliore amica e la mamma del mio nipotino>>, adorava Daniel.
<< Non so cosa avrei fatto senza di te in questi anni>>, oltre a nonna Marie avevo solo lei. 
<< Bella tu, Daniel e la nonna siete la mia famiglia da quando Jasper si è trasferito a New York>>, i genitori di Rose erano morti in un incidente stradale quando lei e suo fratello erano adolescenti, nonna Emily gli aveva cresciuti. 
<< E tu la nostra da quando nonna non c'è più>>, i miei genitori invece.. ricordare fa male, quindi evitiamo.
Rose mi abbracciò ed io ricambiai con tutto l’affetto che avevo e che ho per lei, lei non se ne rendeva conto, ma era davvero tutto quello che avevo assieme a Daniel. 
<< La casa è davvero grande e perfetta, ma appena metto qualcosa da parte mi trovo un appartamento per me e Daniel>>, non potevo approfittare per troppo tempo della sua ospitalità.
<< No!>>
<< Rose..>>, cercai di parlare ma mi fermò.
<< No Bella, voi state qui. Solo se ti sposi potrai andartene, forse!>>, bella questa, io con gli uomini avevo chiuso, l’unico uomo della mia vita era mio figlio.
<< Allora starò qui a vita!    >>
<< Per me non è un problema!>>
<< Scema!>>, lei era così, quando decideva di aiutare qualcuno ci metteva tutta se stessa, ed anche per questo io l’adoravo. 
Verso le dieci decisi di andare a dormire anch’io, avevo bisogno di dieci lunghe ore di sonno, dovevo riprendere le energie. Prima però entrai camera di Daniel per vedere se dormiva, era la prima volta che dormivamo separati nella stessa casa. 
<< Amore sei ancora sveglio?>>, chiesi a bassa voce.
<< Si, mamma>>, farfugliò voltandosi verso di me.
<< Come mai non dormi?>>, domandai sedendomi sul suo letto.
<< Mi devo abituare alla nuova cameretta>>, il mio cucciolo, doveva abituarsi a tante novità.
<< Qui ti piacerà!>>, lo rassicurai, sarebbe stato un nuovo inizio per entrambi.
<< Si, lo penso anche io!>>, disse trattenendo uno sbadiglio.
<< Ora dormi>>
<< Notte mamma..>>, era così dolce il mio ometto.
<< Buonanotte vita mia!>>, gli dissi prima di lasciare la stanza e posargli un bacio sulla fronte.
Poco dopo andai a letto anch’io, stanca ma felice.

Eccomi qui con una nuova storia, non vi preoccupate Illusione continuerà ad essere aggionata.
Recensite ditemi se vi piace (o se non vi piace), a presto..
Un bacio AlmaRed


   
 
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