TRA LE SPIRE DEL SERPENTE (I parte)
Quella mattina, come sempre
si era alzata e come sempre si era recata a lezione di Trasfigurazione.
Quello però che non ricordava
era come lei fosse finita in quella stanza umida e
buia, dove ogni singolo rumore rimbombava come le radiazioni di una bomba e non
lasciava posto ad altri suoni, che avrebbero potuto condurla all’uscita.
Era un lungo tunnel quello
che stava percorrendo, un lungo corridoio spettrale che sembrava essere senza
fine; aveva i brividi che le percorrevano come scosse elettriche la schiena e
procedeva lentamente, un passo alla volta mentre la sua paura pensando a ciò
che la poteva aspettare cresceva sempre più.
Tutto ad un tratto un rumore
lugubre proveniente dalla sua destra la fece trasalire, e scattò come una
molla.
-Chi è la?- urlò, ma le sue
parole vennero inghiottite da un rombo assordante, che
la terrorizzò.
Avanzò ancora correndo, con
la paura che le impediva di compiere qualsiasi ragionamento coerente e di respirare.
Si ritrovò in una camera
pavimentata da mattonelle di cristallo verde, con molte statue raffiguranti
rettili, in particolar modo serpenti; una grande
fontana si ergeva imponente al centro della sala e da essa sgorgava acqua
cristallina e pura, come il cielo nelle giornate più limpide e serene.
A questa visuale Ginny
Weasley iniziò a rilassarsi, le sembrava di essere capitata in un mondo
infinito che spaziava dietro verdi montagne in paesaggi calmi dove la quiete
regna sovrana.
Il terrore che fino a pochi
istanti prima l’assaliva si stava diradando lentamente, proprio come le nuvole
dopo un temporale.
Improvvisamente, però,
l’acqua si cristallizzò e si trasformo in ghiaccio,
mentre tutte le statue presero vita e la ragazza si ritrovò inconsciamente in
una trappola ben escogitata.
I rettili iniziarono ad
attorcigliarsi intorno alle sue caviglie e ai suoi polsi, mentre dalla fontana
uscì strisciando un orribile serpente, che con un sibilo iniziò ad avvolgerla
nelle sue spire mortali, che non lasciavano speranza a nessuno.
Ginny si sentiva in trappola,
l’aria si faceva sempre meno respirabile, forse perché l’animale le si era ormai avvolto intorno alla gola e ad ogni suo
gemito di sofferenza serrava maggiormente la presa.
Fu tra le spire del serpente
che fece il suo ultimo pensiero, dedicato alla sua famiglia, ai suoi amici, ma
in particolar modo alla persona che lei tanto amava.
L’ultima cosa che udì fu un
sibilo vittorioso e un forte colpo, come qualcosa che si frantuma,
poi il nulla……
*******
-SIGNORINA WEASLEY!-
Una voce imperiosa e dal tono
importante la richiamò all’ordine.
-Mi avranno
forse salvata e ora mi trovo in infermeria-? si
chiese la ragazza.
La giovane aprì lentamente
gli occhi, per poi essere travolta da una forte luce accecante
proveniente dalle finestre: non c’era proprio niente da dire, in quel
periodo le giornate erano davvero splendide, altra cosa che lei adorava.
Ma in quel momento non
capiva: non si trovava in quella maledetta stanza dove miglia si striscianti e viscidi serpenti la stavano strangolando?
-P..
p… Professoressa Mc Granitt!- esclamò Ginny sorpresa.
-Ben tornata tra noi
signorina Weasley, ha dormito bene?-
Ginny avrebbe voluto
risponderle che avrebbe potuto fare sonni migliori semmai, ma si trattenne,
sicura che quella sfacciataggine le sarebbe costata una punizione.
La professoressa infatti aveva l’aria davvero arrabbiata, forse perché non
tollerava che qualcuno parlasse mentre lei stava facendo strabilianti
rivelazioni.
-Prima che lei ci interrompesse con i suoi deliri…- iniziò la
professoressa.
-Deliri? Io non deliro, ma come si permette? – pensò
la ragazza
-… stavo giusto parlando di alcune nuove iniziative che ha preso la scuola; come ad
esempio lo studio di Babbanologia…-
-Ah ecco Babbanologia, materia che mollerei a seduta stante, la studio
solo perché so di fare un immenso piacere a papà!- pensò
Ginny.
-…andando a vivere in
appartamenti, fuori dalla scuola!-
-Ehm professoressa Mc
Granitt, non credo di poter mai…. Come appartamenti fuori dalla
scuola?- domandò Ginny inarcando un sopracciglio; ok la stavano prendendo in
giro: in quel periodo con Voldemort che si divertiva a giocare a nascondino e
con tutti i pensieri che aveva la scuola, avevano deciso di fare queste
fesserie?
Si voltò verso Colin Cannon,
sperando che almeno lui, da buon amico, la riportasse sulla terra esclamando: -
Ehi Ginny, piaciuto lo scherzo?- ma ciò non avvenne.
Così lei, da brava
Grifondoro, dovette prendere tutto il coraggio con due mani e chiedere, ad una
professoressa che sicuramente se la sarebbe mangiata
viva:
-Può spiegarmi meglio la
cosa?-
-Signorina Weasley, il
preside, come d’altronde la vostra professoressa di Babbanologia, ritengono che
studiare la materia applicando direttamente la pratica sia il miglior modo per
imparare, piuttosto che passare ore sui libri a studiare a memoria nomi e usi
di strani aggeggi Babbani- pronunciò la Mc Granitt tutto d’un
fiato, arricciando le labbra in una sottile linea che divenne ben presto invisibile; era chiaro che lei preferisse
lo studio approfondito sui libri.
-Quindi verrete
disposti a coppie, secondo le decisioni del preside, vi verrà data una cartina
e raggiungerete le vostre case: starete via una settimana e per quanto riguarda
le bacchette magiche- disse rivolta a tuta la classe, con gran piacere di Ginny
–vi verranno ritirate!-
Un mormorio contrario iniziò
a diffondersi per tutta la saletta: come ritiravano le bacchette e loro come
avrebbero fatto?
-Ragazzi, sarete in territorio
Babbano, non potremmo mai rischiarci a farvi scoprire
e poi non siamo degli incoscienti abbiamo stabilito regole molto severe non
correte alcun pericolo, senza contare il fatto che tutte le vostre case saranno
collegate tramite “telefoni” apparecchi Babbani che saprete perfettamente cosa
sono! Quindi siete in una botte di ferro!- concluse la
professoressa, con un tono di voce che non ammetteva repliche.
-Certo intanto chi lo spiega
a mio padre che per una settimana sono stato costretto a vivere come un sudicio
Babbano, senza magia…!- aveva esclamato una voce dura e profonda proveniente
dal retro.
Ginny strinse i pugni: Draco
Malfoy.
-Povero chi dovrà convivere con te! –pensò nella sua mente e fu un miracolo se non si
pronunciò ad alta voce.
-Bene stasera riceverete le comunicazioni con le quali vi diremo il vostro
compagno; potete andare!- in quel preciso istante suonò la campanella.
******
-Maledetta me e il giorno in
cui ho mollato Babbanologia, visto che cose belle organizzano al giorno d’oggi?-
-Capirai Hermione, io sarei
stata molto più volentieri al castello, guarda che temporale!- le rispose Ginny che, mentre girovagava per la stanza in cerca
dei suoi abiti da mettere nel baule, osservava il cielo che prometteva altri
giorni terribili.
-Eppure fino ad un paio di ore fa c’era bel tempo- esclamò Hermione, andando ad
aiutare l’amica.
-Te lo dico io, è una
premonizione: capiterò con qualcuno che odio!-
-E con chi vorresti capitare? Con la Parkinson?-
-No, quell’oca se fa le tre
materie obbligatorie è già una vittoria, non segue il
corso insieme a me; in compenso c’è Malfoy lo sapevi?-
-Malfoy? A Babbanologia, ma
sei sicura? Non posso crederci!- esclamò Hermione
letteralmente esterrefatta dalla strabiliante novità.
-Ma si, c’era oggi alla
riunione… Ma sai con chi mi piacerebbe capitare?- le
domandò la rossa con un sorriso malizioso dipinto sul faccino sveglio e
furbetto.
-Ha a che fare per caso con
un moretto di nome Dean?- le fece Hermione con un ghigno.
Il fantastico sorriso che
illuminò il viso di Ginny non poté fare altro che
significare una risposta affermativa, ma chi le assicurava che i suoi sogni
sarebbero stati realizzati?
******
Le serate generalmente amava
trascorrerle serenamente: una ragazza che lo adulava come se fosse il Dio in
Terra (generalmente era Pansy), due compagni che facevano tutto quello che lui
diceva perché sotto minaccia, ma
soprattutto poter vantare del rispetto di molte persone che quando si rendevano
conto di recargli disturbo si scusavano fino a diventare patetici.
Gli sarebbe però piaciuto
uscire da quello stato di “faccio tutto quello che dice mio padre” e poter finalmente
cadere nelle roventi fiamme di un incendio incontrollabile; il fuoco della
passione.
Stava percorrendo il
sotterraneo che conduceva alla sua sala comune, era da solo e i suoi passi
veloci facevano ondeggiare silenziosamente il suo mantello.
Ad un certo punto un piccolo
sibilo lo distrasse- il fischio del suo gufo reale annunciò
l’arrivo di una lettera.
Quando l’aprì, lesse velocemente il contenuto e sul suo viso
perfetto apparve una piccola piega di stupore.
-Hermione sto tremando, no dico, guarda la mia mano!- aveva esclamato la rossa.
-Ginny calmati, hanno detto
che le lettere sarebbero arrivate stasera, ma non c’è bisogno che ti sovrecciti
in questo modo, altrimenti farai innervosire anche me!- disse
bruscamente Hermione.
-Si scusa- le rispose imbarazzata Ginny –ma per me è importante sapere con
chi dovrò convivere, potrebbe cambiare per sempre il corso della mia vita!-
esclamò con molta convinzione.
Lo sguardo feroce che le
rivolse Hermione le fece capire che era meglio non esagerare.
Di lì a poco qualcuno bussò
alla stanza.
-Ciao ragazze!- esclamò Dean felice;
Ginny si illuminò.
-Con chi sei?-
gli domandò la ragazza credendo di conoscere già la risposta.
-Con Blaise Zabini di
Serpeverde e tu?- le domandò preoccupato.
L’entusiasmo manifestato
dalla rossa si spense in un batter d’occhio.
Il suo bel viso si oscurò e
con voce lugubre disse:
-Non lo so, non mi hanno fatto
sapere niente!-
-Beh è solo questione di
minuti!- la rassicurò il ragazzo; Hermione li
osservava e si stupì molto dell’ottusità di Dean e dell’ingenuità di Ginny.
Presto (più di quanto si
aspettasse Ginny) arrivò un gufetto grazioso con una lettera nel becco: era Leo
il gufo di Ron.
Beccò dolcemente la mano di
Ginny in cerca di carezze e la ragazza lo accontentò.
La rossa aprì poi la corrispondenza con foga, ma quando andò a
leggere il contenuto cadde a terra svenuta.
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Questa è una ff dedicata a
Eva_elamela e Avril Lavigne; è su una coppia che non definirei tra le mie preferite,
ma mi piace miracolosamente la trama, quindi… eccomi a torturarvi.
Prego tutti di perdonarmi di poter essere sembrata scontata
in alcuni punti, ma non sapevo come spiegare in modo
meno stupido la mia idea….
Fatemi sapere se mi devo dare all’ippica o se posso
continuare a scrivere. (*_*)
Un bacione a tutti.