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Autore: ARed    23/02/2016    2 recensioni
Bella ed Edward sono una famosa coppia di attori, famosi per essere i protagonisti di una delle saghe di più successo degli ultimi anni.
Sono felici e innamorati, ma qualcuno gli vede come delle semplici macchine da soldi. Persone senza scrupoli, a cui non importerà nulla di far soffrire i due protagonisti, colpiti da un tradimento che come un fulmine a ciel sereno gli separerà.
“Era un inferno che visto dall’esterno poteva sembrare il paradiso”
Genere: Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Edward Cullen, Isabella Swan | Coppie: Bella/Edward
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun libro/film
Capitoli:
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TRE

Mi svegliai verso le sette, Edward ancora dormiva ed io sarei rimasta per ore a guardarlo, era bellissimo.
A malincuore mi alzai ed andai in cucina a preparare la colazione ad Edward, tirai fuori dal congelatore le brioche e le misi in forno, preparai il caffè, ma appena il suo aroma si diffuse nell’aria la nausea tornò a farmi compagnia, mi avvicinai al lavandino ma non rigettai nulla, non avendo ancora mangiato nulla.
Aprì le finestre per far cambiare l’aria ed aspettai che le brioche fossero pronte, appena furono pronte le tolsi dal forno, ed una voglia improvvisa me ne fece prendere una e portala immediatamente alla mia bocca, pentendomene subito dopo perché era ancora bollente. 
Preparai il vassoio mettendoci le brioche, il caffè per Edward, il suo odore non mi dava più fastidio, gli ormoni pensai, ed il té per me, ormai ne ero indipendente.
Raggiunsi la nostra camera da letto, Edward era sveglio ma aveva ancora gli occhi chiusi, con una mano mi cercava dal mio lato del letto.
<< È inutile che mi cerchi io sono qui!>>, gli dissi avvicinandomi con la colazione lui in risposta mi regalò uno dei suoi magnifici sorrisi.
<< Non stavo cercando te>>, voleva giocare quindi.
<< Mi scusi signore, credo di aver sbagliato stanza! Che cosa cercava?>>, dissi facendo qualche passo indietro.
<< La mia colazione!>>
<< Oh, lei per caso compie gli anni oggi?>>, dissi avvicinandomi a lui e posando il vassoio sul comodino, lui prese il mio volto tra le mani e cominciò a baciarlo per poi raggiungere le mie labbra, poco dopo mi fece salire a cavalcioni su di lui e approfondimmo la cosa.
<< Buon compleanno amore mio!>>, gli dissi prima di lanciargli le braccia al collo e stringerlo forte a me.
<< Potrei abituarmici alla collazione a letto!>>
<< Non lo fare!>>, lo rimproverai prima di dargli un altro bacio.
Dopo essersi fatto la doccia e la barba uscì per andare sul set, lo salutai a malincuore, ma doveva uscire di casa se volevo preparargli la mia sorpresa.
La giornata sembrava non passare tutto era pronto, tranne io. Mancavano ancora tre ore al suo arrivo perciò optai per un bagno rilassante al posto della doccia.
La vasca era pronta, mi immersi e cominciai a massaggiarmi la pancia ancora piatta, il sapere che li dentro c’era una piccola creatura che presto sarebbe cresciuta e che avrei stretto tra le mie braccia mi emozionava riempiendomi il cuore di felicità e di amore puro verso quel piccolo miracolo.
Alle cinque precise sentì la porta aprirsi e vidi Edward abbastanza sconvolto, mi allarmai cos’era successo? 
<< Amore che succede?>>, gli domandai palesando la mia presenza, appena mi vide sul suo volto comparve uno dei più bei sorrisi che gli abbia mai visto fare.
<< Nulla!>>, rispose mentendomi.
<< Edward?!>>
<< I paparazzi mi stavano  facendo uscire di strada!>>, che cosa? Stava  per fare un incidente? Cominciai ad agitarmi, l’agitazione non faceva bene al piccolo, dovevo calmarmi.
<< Amore tranquilla, va tutto bene>>, disse prendendomi il volto tra le mani.
<< Potevi farti male>>
<< Sto bene>>, mi baciò e solo dopo che ci staccammo per mancanza d’ossigeno notò delle piccole letterine sul pavimento, << Amore che cosa sono?>>, domandò curioso.
<< Boh.. io proverei a raccoglierle>>, mi prese per mano e raccolse la prima lettera; una “B”.
Poi proseguì verso le scale e trovò una “U”, e sugli scalini c’erano la “O” e la “N”.
<< Buon..>>, sussurrò tra sé e sé.
Lungo il corridoio del secondo piano trovò le lettere: C, O, M, P, L, E. L’ultima lettera si trovava davanti ad una delle stanze vuote della casa.
Edward era sempre più confuso, << Ma..>>
<< Vai avanti>>, lo incoraggiai poggiando una mia mano sulla sua muscolosa schiena.  
Entrò e sul pavimento raccolse le ultime lettere: A, N, N, O.
<< Buon compleanno>>, disse con un filo di voce rimanendo basito davanti all’arredamento della stanza, solo un piccolo tavolo bianco con al centro una scatola con un fiocco blu, il suo colore preferito.
<< Aprila>>, gli sussurrai mettendomi dietro di lui e poggiando le mani sulla sua spalla destra.
Lui emozionato la aprì e rimase immobile quando ne lesse il contenuto: << Papà>>, disse con voce tremante dall’emozione, allungò la mano e prese il test positivo, lo sentì sorridere e dopo pochi secondi si voltò prendendomi tra le sue braccia.
<< Sei incinta!>>, disse ancora incredulo.
<< Si, più o meno da sette settimane>>, avevo ancora paura di una sua reazione, ma non fece finire i miei pensieri contorti che cominciò a baciarmi, mettendoci tutto l’amore che provava per me.
<< Da quanto lo sai?>>, domando posando una mano sul mio ventre, quel gesto mi emozionò.
<< Da ieri, credo che il vomito, la stanchezza e la nausea siano opera sua>>, dissi posando la mia mano sopra la sua. 
Lui mi stupì si abbassò, e alzandomi la maglietta fin sotto il seno, cominciò a baciarmi il ventre, << Hey piccolina non fare star male la tua mamma!>>.
I miei occhi alle sue parole si riempirono di lacrime di gioia, ero la donna più felice del mondo in quel momento, nulla e nessuno avrebbe mai potuto rovinare quella bolla di felicità.                                                                                                                                                               
 << Chi ti dice che è una lei?>>, domandai accarezzandogli i capelli.
<< Amore di papà fa la brava!>>, disse prima di baciarmi la pancia un’ultima volta e raggiungere il mio viso.
<< Me lo sento, tutto qui!>>, gli buttai le braccia al collo e all’orecchio gli dissi; << Non hai finito di leggere>>, si staccò da me e prese il biglietto su cui era scritto “PAPÀ”, tra le mani.
<< Giralo>>, gli suggerì, sul biglietto c’era scritto; 
“ Il ciuccio che hai in tasca è mio!”
<< Cosa?>>, si domando confuso mettendo le mani in tasca e trovando il ciuccio che di mattina gli avevo messo dentro la  giacca, sapendo che non se ne sarebbe accorto.
Sorrise e calde lacrime di gioia cominciarono a rigare il suo volto, io prontamente le asciugai; << Dimmi che sei felice!>>, gli chiesi emozionata  a pochi centimetri dalle sue labbra.
<< Felice? Tu oggi mi hai reso l’uomo più felice del mondo!>>, disse prime di prendermi tra le braccia facendomi girare per tutta la stanza.
<< Amore mettimi giù, potrei vomitare>>, mi mise giù e cominciò a baciarmi con passione.
<< Buon compleanno papà!>>, soffiai sulle sue calde labbra.
Mi prese in braccio e mi portò in camera nostra, mi pose sul letto e alzò nuovamente la mia maglietta e cominciò a fissare il mio ventre, sembrava lo stesse venerando.
<< Non vedo l’ora di prenderla tra le braccia, di insegnarle a suonare il piano e andare i bici, poi la mia bambina s'innamorerà e qualcuno le spezzerà il cuore, ed io spaccherò la faccia a quel qualcuno. Anzi, le proibirò di uscire di casa fino ai diciotto anni!>>, stava delirando.
<< Non mi guardare così, lei è la mia piccola>>, disse accarezzandomi la pancia.
<< Fate pure come se io non ci fossi!>>, lo rimproverai.
<< Non essere gelosa>>, io mi portai le mani sul volto e cominciai a ridere, se fosse stata femmina sarebbe stata l’unica donna di cui non sarei mai stata gelosa.
Prendendomi alla sprovvista si sdraiò sopra di me, poggiando i gomiti sul letto per evitare di pesarmi addosso, e cominciò a baciarmi.
<< Grazie, amore mio, è il miglior compleanno della mia vita>>, disse continuando a baciarmi.
Poco dopo ci alzammo e gli dissi di fare una doccia, nel frattempo arrivarono gli ospiti che avevo chiamato a cena, ovvero le ragazze, Tom, Ben ed Emmet, arrivato da poco da New York, pochi ma buoni, Edward odiava i mega party.
Passammo una fantastica serata, tra la cena, la torta e le battute di Emmet.
Al momento del brindisi andai in cucina preparare i bicchieri con lo champagne, Edward  mi raggiunse abbracciandomi da dietro e posando le sue grandi mani sulla mia pancia ancora piatta, << Come stanno le mie due donne preferite?>>, disse al mio orecchio, di loro solo Alice lo sapeva, prima di dirlo agli latri volevamo comunicarlo alle nostre famiglie.
 << Non sai ancora se è una femminuccia!>>, risposi a pochi centimetri dalle sue labbra.
<< Vedremo>>, disse prima di darmi un bacio a fior di labbra.
Finì di riempire i bicchieri ed Edward  mi fissò sconvolto, << Tu non bevi!>>, decisi di prenderlo in giro e mi portai un bicchiere alle labbra e ne bevvi un sorso, lui prontamente lo prese dalle mie mani e lo posò sul ripiano della cucina, << Sei per caso impazzita?!>>, era rosso in viso e quasi arrabbiato, ma aveva ragione, non potevo bere.
Non riuscì a trattenermi e gli scoppiai a ridere in faccia, la sua faccia era uno spettacolo, non ci capiva più nulla, ripresi il bicchiere e continuai a bere, lui rimase immobile a fissarmi.
<< È semplice succo di mela, tonto!>>, gli dissi passandogli il bicchiere.
<< Perdonami amore, io..>>, mi aveva ferita, però, non poteva pensare che l’avessi fatto d’avvero, abbassai lo sguardo, le lacrime stavano tornando a farmi compagnia. 
Edward si avvicinò e, mettendo due dita sotto il mio mento, alzò il mio sguardo incatenandolo al suo.
<< Amore, io.. ho solo paura, ho paura che possa succedervi qualcosa, ora che so della sua esistenza non riesco ad immaginare la mia vita senza voi due. Ora non siamo solo noi due siamo in tre. Tu con i tuoi maledetti scherzi mi farete prendere un infarto prima dei trent’anni!>>, disse abbracciandomi ed io nascosi il volto nell’incavo del suo collo.
Eravamo in tre ora, eravamo una piccola famiglia.
<< Il succo di mela, assomiglia come colore, allo spumante, così gli altri non si sarebbero accorti che, un’italiana come me, si rifiutava di bere>>, confessai ancora stretta tra le sue braccia.
<< Sei un genio amore mio>>.
Tornammo in salotto ed Edward  mi aiutò a distribuire i bicchieri brindammo e poco dopo i nostri ospiti lasciarono la villa, dovendo andare tutti a lavorare il giorno dopo.
Dopo aver messo a posto il salotto e la cucina andammo in camera da letto, cominciammo a fare l’amore in maniera lenta, dolce, e passionale. Edward  passò un’infinità di tempo a venerare la mia pancia, baciandola in ogni suo punto.
<< Vi amo>>, disse stringendomi forte a sé.
<< Ti amo>>, gli risposi stringendomi ancora di più al suo petto. 

Ciao a tutte, Edward ha preso benissimo las notizia, che ne ne pensate?
Manca davvero poco alla fine, perciò voglio ringraziare tutti coloro che hanno letto.
Alla prossima, un bacio AlmaRed!

   
 
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