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Autore: PaperHero    25/02/2016    1 recensioni
Nell’aria, c’era odore di disinfettate e all’uomo sembrava dare fastidio. Di solito, evitava quel posto ma adesso non poteva fare altrimenti. Dentro a una delle sale operatorie, si trovava una donna che aveva conosciuto nove mesi prima in un bar e con cui aveva passato la notte. Ricordava bene come la mattina seguente se ne era andato e lasciato sola la donna. Non aveva ricevuto più alcuna notizia e solo pochi giorni prima aveva ricevuto una chiamata da parte di lei, dove lo informava che era incinta.
Genere: Generale, Introspettivo, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Chef Hatchet, Chris McLean, Nuovo Personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale
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1.La nascita Un uomo dai capelli neri e la barba sfatta si trovava seduto su una sedia blu, la prima di una fila che percorreva quel lungo e bianco corridoio. Medici e infermieri andavano avanti e indietro trasportando una barella o parlando con altre persone.  
Nell’aria, c’era odore di disinfettate e all’uomo sembrava dare fastidio. Di solito, evitava quel posto ma adesso non poteva fare altrimenti. Dentro a una delle sale operatorie, si trovava una donna che aveva conosciuto nove mesi prima in un bar e con cui aveva passato la notte. Ricordava bene come la mattina seguente se ne era andato e lasciato sola la donna. Non aveva ricevuto più alcuna notizia e solo pochi giorni prima aveva ricevuto una chiamata da parte di lei, dove lo informava che era incinta.
A quella rivelazione, aveva sgranato gli occhi e, per via del suo carattere e della sua incuranza verso gli altri, aveva preferito mentire, dicendo che era troppo impegnato per lavoro. Si era dovuto sorbire mezz’ora di urla da parte della donna e da Chef. Alla fine, convinto dall’amico, Chris McLean aveva deciso di assumersi le sue responsabilità e di andare in ospedale.
Teneva la testa bassa ed era immerso nel suo mondo quando vide una mano entrare nel suo campo visivo e porgergli una tazza.
– Caffè?- si senti chiedere da una voce familiare e, alzando lo sguardo, incontrò il volto di Chef.                   
Senza dire una parola, prese l’oggetto tra le mani e incominciò a sorseggiarlo mentre sentiva l’altro sedersi sulla sedia alla sua destra. I due rimasero in silenzio fino a quando non videro un medico uscire dalla sala operatoria e avvicinarsi a loro. Sul suo volto, si poteva leggere la stanchezza per via del parto ma anche qualcos’altro che gli uomini interpretarono come dolore.
– Signor McLean, dovrei parlarle di una cosa. Mi può seguire, per favore?-
Il conduttore si scambiò un’occhiata con il cuoco per poi annuire e si allontanò insieme al dottore. Quest'ultimo lo condusse verso la nursery che si trovava in fondo al corridoio a destra. I due si fermarono davanti al vetro e Chris notò subito una culla con un cartoncino blu attaccato a essa e su cui c'era scritto:

Matthew McLean,                                                                                                                                          
27 luglio 2013,                                                                                                                                                    
ore 2.50.

Come se avesse capito che il padre fosse nei paraggi, il bambino scoppiò a piangere e un’infermiera lo prese in braccio e incominciò a cullarlo, cercando di calmarlo.        
– Allora di cosa doveva parlarmi?- chiese Chris, distogliendo lo sguardo dalla scena e concentrandosi sul dottore di fianco a lui.
 Purtroppo, ci sono state delle complicanze e la madre del bambino non c’è l’ha fatta-                                 
-Questo significa che sarà completamente solo se non lo prendo con me, vero?-                                                           
-Esatto-   
Il conduttore rimase in silenzio e vide la stessa infermiera di prima uscire dalla sala con in braccio il bambino, che continuava a vagire disperato. Il suo pianto aveva fatto svegliare anche gli altri e la donna sembrava veramente disperata.
– Lei è il padre, vero?- si rivolse a lui l’infermiera, guardandolo negli occhi.    
– Sì, sono io. Ma…- rispose il presentatore, venendo interrotto da lei che gli mise in braccio il bambino.
– Questo bambino è veramente una peste. Con il suo pianto, ha svegliato tutti gli altri. Magari con lei, si calmerà-.               
A quelle parole, Chris sorrise: da quanto gli aveva raccontato mamma, anche lui era una peste appena nato. Abbassò lo sguardo sul bambino e si accorse che aveva aperto gli occhi. Il presentatore non ebbe dubbi che quello fosse suo figlio. Anche se era ancora troppo piccolo, i suoi occhi erano neri esattamente come il piccolo ciuffo di capelli che aveva in testa.
Avverti una strana sensazione al petto e uno strano calore si propagò per tutto il suo corpo. Non si era mai sentito cosi e pensò che fosse per il piccolo che teneva tra le braccia. Quello era suo figlio. Suo figlio.
Il presentatore si chiese se fosse all’altezza del compito. Lui che non aveva mai ricevuto affetto da parte del padre e con cui aveva avuto anche qualche problema legale, si era ritrovato in una situazione del genere.
Guardando il volto del bambino che era ritornato a sonnecchiare, il presentatore prese una decisione: no, non avrebbe fatto gli stessi errori del padre.                          
                                          

   
 
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