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Autore: black_wolf_in_love    25/02/2016    0 recensioni
Una ragazza, una famiglia, una scuola, in pratica una vita normale, finché, una setta che vuole riportare l'epoca medievale in vita crea un attacco interno, il governo e spodestato, tutto ciò che centra con la nostra protagonista? Lei e un lupo nero, ragazzi inconsciamente Addestrati a combattere la setta, ma lei sceglierà un destino prescritto o vorrà scriverne uno?
Genere: Dark, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: FemSlash
Note: Lime | Avvertimenti: Violenza
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Mi sveglio, do un’occhiata alla sveglia vicino a me 10.07, cosa cosa cosa?!?!?!?!?, perché sono ancora quaaaaaaaaaa, panicooo, oh cielo mia madre sarà morta durante la notte e per questo non mi ha svegliato! < mammaaaaaa > < mammaaaa, dove sei? >, nella notte saranno arrivati dei vampiri e oh cielo! Corro come una pazza per la casa, sul frigo, oltre ai miei mille disegni è appeso un biglietto con una calamità che ti trasporta direttamente dall’altra parte del continente, un mare azzurro, l'alba che si specchia sul mare, i gabbiani sembra quasi di poterne udire lo stridio, l'ultimo regalo di mio padre.. , sul biglietto ci sono poche semplici frasi: "Karima non riuscivo a svegliarti, sei stata di nuovo sveglia fino a tardi vero? Ti ho lasciato la colazione e il pranzo avvolti sul tavolo, ricordarti che oggi hai allenamento, e, ah se ti svegli entro le undici, mi raccomando, vai a scuola" do un’altra scorsa all'orologio appeso al muro, le 10.19, non posso deludere mia madre, mi tocca andare a scuola.. ritorno in camera mia, non ho idea di come vestirmi.. decido di vestirmi più sul goth questa mattina, prendo una gonna viola scozzese, delle calze blu e un paio di altre calze, ma stavolta al ginocchio, nere sfumato con blu e viola, una bella camicia nera lucia con delle stecche, e i miei soliti e amati anfibi neri, zaino della comix nero in spalla, un panino in mano, le cuffie, al volume massimo, sento Pellek cantare, le parole delle canzoni mi accompagnano nel mio viaggio verso la mia scuola. "liceo classico Andrea doria" cosa ci fa una come me al liceo classico? Bella domanda! Fosse per me, sarei andata a un liceo scientifico delle scienze applicate, amo la chimica.. ma mia madre sembrava cosi preoccupata, e alla fine ho deciso di accontentarla, anche perché bisogna ammettere che latino e greco non mi dispiacciono mica, sono davanti al cancello, qualcosa in me mi dice che sarebbe molto meglio se tornassi a casa a dormire, ma mi faccio forza e suono < chi è? > < karima liandri .. signora.. > < ti deciderai mai ad arrivare in orario per una buona volta?? > tuona la megera.. pardon, la bidella. Apro la porta della scuola e guardo i avanti, un semplice cartello distrugge tuttta quella gioia che mi era rimasta: appeso all ascensore un cartello recita così: fuori servizio, ci scusiamo per il disagio, allora alzo gli occhi da quello spettacolo desolante, per ritrovarmi a fissarne uno ancor più deprimente,una lunga tromba di scale si arrampica per i tredici piani dell’edificio: oh soave morte che metti fine a queste penose vite, aspettami, le mie gambe ti raggiungeranno molto presto con soave gioia. Ala fine arrivo nei corridoi del mio piano, vado davanti alla porta, mi preparo a bussare e.. beh diciamo che una porta ha bussato su di me, vivessi in uno schifoso romanzo d’amore, ne sarebbe uscito il ragazzo dei miei sogni, mi avrebbe teso la mano, guardate negli occhi e tante altre cose mielose, ma, beh questa è la vita vera, quindi la RAGAZZA che ne uscì non mi notò neanche e saetto rapidamente verso un’altra classe, beh per quanto riguardava la parte dei sogni, era giusta! Erano settimane che continuavo a sognarla. Che cosa assurda pensai. Venni riscossa da una voce, la megera parlò: Liandri, già è in ritardo di ben quattro ore, ora si ferma anche lì davanti alla porta con quell’aria da bambolina innamorata, entri, non abbiamo tutto il giorno, penserà dopo al suo ragazzo, la classe ridacchio e sentì chiari dei commenti : lei innamorata? Dei, povero ragazzo non vorrei essere al suo posto, per crono, probabilmente un bagno nel Lete a quel ragazzo farebbe decisamente bene, pensare che quella lì sia innamorata di me, fossi in lui, mi sarei già suicidata; ma gioco forza, con l’abitudine avevo imparato a fregarmene completamente dei loro commenti, infondo cosa poteva valere il parere di due anatre vestite.. cioè svestite e di un ragazzo che aveva più muscoli che cervello e un taglio di capelli col quale sembrava che li spuntasse direttamente un pennello dalla testa? Perciò mi sedetti al banco senza nessun pensiero suicida o case di questo genere, una cuffietta ancora nell’orecchio, ora mai avevo imparata a nasconderla bene e mi addormentai, ebbi un risveglio decisamente traumatico: fortunatamente la megera non centrava, era la ragazza che prima mi aveva presa per un blocca porta, mi stava fissando e sussurro: sbavi mentre dormi e ti si distruggono le treccine, tirati su che te le rifaccio io; due punti: non mi conosceva come poteva avermi davvero chiesto ciò ? non si era neanche presentata punti due: nonostante questo mi avvicinai immediatamente al suo banco, infondo, era piuttosto normale essere curiosi, sembrava una ragazza alternativa come me, con dei capelli neri legati in una treccia laterale , o per meglio dire, aveva metà capelli legati in una treccia, erano assolutamente asimmetrici, aveva una specie di piccolissima cresta e un cortissimissimo ciuffo , aveva una specie di collana in testa, col ciondolo che pendeva sulla fronte, e due occhi che beh.. erano impossibili da non notare, uno marrone al centro circondato dal viola e dal blu, e uno molto più chiaro azzurro grigio verde con delle pagliuzze ambra, occhi cerchiati da una marcata linea di elayner nero, credo che se l’avessi fissata ancora qualsiasi cosa mmi avrebbe detto lo avrei fatto. Fortunatamente per farmi fare le trecce dovetti girarmi e così la mia mente poté concentrarsi anche sul suo abbigliamento, indossava un paio di leggins neri con sopra una maglia da ragazzo xxl, nera con il simbolo di Pellek , (il mio ammmoreeeee, io sposero questa ragazza ho deciso!!) stretta con una cintura in vita, aveva degli anfibi neri coi lacci blu che andavano fino al ginocchio e pensai che dovevo avere assolutamente quei vestiti, prima o poi mi sarei fatta dire il negozio e sicuramente avrebbero trovato un'altra cliente abituale,. Ero talmente concentrata a fissarla e a diventare quanto meno la sua unny che neanche mi ricordai la botta che mi aveva fatto prendere, cioè insomma provate voi ad essere calcolati da una strafiga che è la dolcezza fatta persona, credo che neanche fosse circe non fareste tutto quello che vi dirà. La campanella suonò, probabilmente era la prima volta in vita mia in cui non avevo atteso la campanella con impazienza.
   
 
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