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Autore: Giulls    25/03/2009    16 recensioni
“Oh mio Dio! Ho Robert Pattinson davanti a me! QUEL Robert Pattinson! L’Edward Cullen di Twilight! Sto sognando, non è possibile! Non posso credere che Teo, mio fratello Teo, sia suo amico…eppure me l’ha appena presentato…" pensai rimanendo estasiata davanti a lui... *La storia di Giulia, una sedicenne italiana che andrà a trascorrere le vacanze estive a Londra, incurante che proprio lì imparerà davvero cosa vuol dire la parola AMORE...* °°°°°°°°°°°°°° Salve ragazze, sono tornata con la mia ultima storia, alla quale tengo moltissimo...spero di piaccia!
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Robert Pattinson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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HO PRESTO 7!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! Non so quanto ve ne possa fregare, ma comunque ve lo dico lo stesso xD Sono veramente contenta di ciò! *-*
Eheheheheh, sapete questo è uno dei miei capitoli preferiti, perché sono morta dal ridere mentre lo scrivevo…sono un po’ stronza però xD capirete poi il perché!
Vabbè, ora è meglio che scappi a studiare, quindi non mi dilungherò xD
Come sempre ringrazio chi ha messo la storia tra i preferiti, chi ha letto e chi ha commentato! (
NON SONO RIUSCITA A RISPONDERE A TUTTE lE RECENSIONI DELLO SCORSO CAPITOLO, SORRY! xD PER SABATO LE AVRETE! :D)
EmilyAtwood: ciao carissima! Grazie 1000, sei sempre gentilissima! :) *al solo pensare di dormire con Rob mi viene la pelle d'oca(dormire? Io non resisterei un secondo a controllare la mia libido!Ma ho 20 anni quindi andrebbe anche bene...)* hey, non fregare Robert a Giulia :P *la nostra piccola Giulia riuscirà a mantenere stretto il suo amato Rob?* mah, chi lo sa xD un bacio, ciaooooo
Sognatrice85: ciao Marghe! *Mi sono letteralmente mangiata questo capitolo!!!Perfetto, anzi perfettissimo...Giulls sei grande!!!* grazieeeeeeeeeeeeeeeeee!!! *-* *aspetto il prossimo capitolo e spero sia mercoledì* contenta??? :D un baciooooooooooooooooo
fedev82: hola gemellì!!! *io ti faccio una statua alta 3.000.000 metri!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!io ti adoro!!!!!!!!!!non vedo l'ora di vedere il seguito!!!!!!!* qualcosa mi dice che ti è piaciuto vedere Ash e Jack, vero? xD *appena ho letto che jack metteva un braccio intorno alle spalle di ash ho iniziato ha fare i salti mortali per la stanza dalla gioia!!!! credo di aver svegliato i miei e i miei vicini!!!!!* speriamo che ora non ci odino xD *ma non ci posso fare niente tu mi fai questo effetto!!!!!!!!!!!!!!!!!* io o Ash e Jack? xD un bacio, ti voglio beneeeee!!!
ilachan89yamapi: ciao carissima!! :) *Che cattivi gli ex amici di robert* già, fortuna che Rob ha altri amici che sono di gran lunga meglio di loro…*quando succederà la prima volta di giulia* beh…è un po’ in là xD è nel capitolo 36 =D un bacio e grazie 1000!!
privi93: ciaooooooooooo!!! ^^ *Jared anche troppo carino c'è lo vedo "insegnate privato"* lo vorrei io un’insegnante come lui, altroché! *gli unici complimenti vanno a te ke hai creato tutto questo* *-* grazie 1000, sei gentilissima! ^^ *mi è venuta troppa curiosità per la storia delle morti di jacob,corro subito a leggerla,cosìmi faccio 4 risate visto ke non lo sopporto come personaggio* evvai, un’altra anti-jake xD poi dimmi cosa ne pensi xD un baciooooooooooo
cold ice: ciao!! *questa ff è stupenda!!!* grazie!!! :) *povero robert sicuramente quelli non lo meritano come amico!* no, infatti! Fortunatamente lui ha amici di gran lunga migliori! Un bacio e spero ti piaccia il nuovo capitolo! ^^
KikiCullen: fragolì ce l’abbiamo fattaaaaaaaaaaaaa!!! Un bell’EVVIVA A NOI!!! :D *equazioni? la mia prof a suo tempo disse: prendete le x e mettetele da un lato, il resto dall'altro e poi cambiate i segni....capito???* ahahahahaha! La tua prof è una sborona xD *non te la prendere ma io a volte vedo bene insieme pure kris e Rob, per la logica se non può stare con me ( nel tuo caso Giulia) o rimane single o sta con Kris* prrrrrrr! Robert è mio U.U *Ma davvero la mamma di Rob si chiama claire?* sisi, davvero! E pensa che ho anche la sua foto xD *e stava con katie e ha tradito cn lei la sua ragazza??* ehm…no, quello l’ho inventato…ma se scopro che è vero il mio lavoro sarà fare la maga!! xD *Finalmente giulia ha letto le morti di jacob, perchè sono miticheee! aggiorna pure quelle quando puoi* purtroppo non ho ispirazione :( ho aggiornato, contenta??? Un bacio ti voglio beneeeeeeeeeeeeeeeeeee!!!!
kiarab: ciao bella!! *ma cavolo questi due dormono sempreeeeee!!* ovvio che dormono alla sera, cosa dovrebbero fare altrimenti? (pas radar attivato xD) un bacioooooooooooooooooooooo
milly92: mon amour!!!!!!!! *Bellissimo chappy, mi è piaciuta moltissimo la scena in cui sono "ricomparsi" tutti, si sentiva proprio la loro mancanza!* a me mancava Kellan!!! :D *Sono morta dalle risate quando Giulia credeva che ci fosse un ladro in casa e invece era la madre di Rob! Ammetto che, visto che aveva indosso solo la maglia di Rob, io al suo posto avrei preferito che fosse il ladro* meglio il ladro di gran lunga, sìsì! Ma…se il ladro fosse stata la mamma? :S *Complimentissimi, ormai non mi stupisco più della tua bravura!* *-* grazie tesorooooooo!!! Un bacio ti voglio benee
CriPattinson: ciao bella!!! *Magari avessi un prof di matematica come Jared, seguirei le lezioni una buona volta!!! Invece mi ritrovo uno k ha sbalzi d'umore incredibili...passa dall'allegria all'isteria in un quarto d'ora!!!* ma…parli del tuo prof o della mia? xD no perché sono uguali…sono fratelli per caso? xD *Ash e jack insieme, li vedo benissimo.Cmq a me Rob e Giulia piacciono sempre di più* teneri come coppie, vero? :D *domani due verifiche e un int!!* oi tesoro come è andata???? Un bacioooooooo ^^

Bene ragazze, ora vi auguro una buona lettura. A sabato!! Baci Giulls

25. TI VOGLIO BENE, LO SAI…MA LEI PROPRIO NON L’APPROVO!

La mattina seguente mi svegliai con l’agitazione alle stelle per il pranzo con la famiglia di Robert e nonostante lui mi avesse ripetuto tantissime volte di stare tranquilla perché mi avevano già presa in simpatia, continuavo ad avere paura perché temevo che chi tra di loro non mi aveva ancora conosciuta potesse pensare che ero interessata a lui solo per la fama e i suoi soldi.
< Hey, bell’addormentata sei ancora tra di noi? > chiese Robert toccandomi il braccio.
< Cosa? > domandai ridestandomi dai miei pensiero.
< Hey, buongiorno! È da dieci minuti che ti chiamo >
< Oh, scusa amore…stavo pensando al pranzo di oggi… >
< Hai ancora paura? >
< Sì, non immagini quanto… >
< Forza piccola, guardami > disse prendendomi per le braccia e portandomi a sedere sul letto < te lo ripeto: a mia mamma e a mia sorella piaci, mio padre e mio nonno quando ci hanno visti alla premiere, mi hanno lasciato un messaggio in segreteria dicendomi che non dovevo lasciarti scappare perché sembravi una bellissima persona a prima vista e i miei nipoti stravedono per te >
< E tua nonna? Se non sbaglio è lei l’osso duro di famiglia > dissi incrociando le braccia.
< Beh, quello è vero >
< Ecco, vedi? E se non dovessi piacerle? > domandai sbuffando.
< Beh, sono problemi suoi. È a me che devi piacere, non a lei…e a me piaci tanto > rispose sorridendo e baciandomi una guancia.
< Credo che l’unica cosa da fare ora sia cercare di farsi poche paranoie > dissi allontanandomi dal letto.
< Bravissima, così ti voglio! > esclamò sorridendomi.
< Grazie. Ora devo solo scegliere cosa indossare > dissi guardandolo pensierosa.
< A quello c’ho già pensato io… > rispose alzandosi dal letto e aprendo l’armadio.
< Ovvero? > domandai inarcando un sopracciglio e lui senza dire niente mi passò una sportina con dentro dei vestiti < e questi? > domandai guardandolo.
< Diciamo un piccolo regalo > rispose sorridendomi.
< O mio dio, sono fantastici! Ma…quando li hai presi? > domandai tirando fuori dalla sportina una camicia a righe sottili in azzurro chiaro e in bianco e un paio di jeans chiari.
< Li ho comprati ieri mattina mentre tornavo a casa dalla palestra. Sono passato davanti ad un negozio e li ho visti in vetrina. Davvero ti piacciono? >
< E me lo chiedi anche? Sono meravigliosi, ma non dovevi spendere soldi per me > dissi baciandolo sulle labbra come ringraziamento.
< Mi fa piacere che ti piacciano… > rispose tra un bacio e l’altro.
< Moltissimo! >
< Forza, ora valli a provare >
< Agli ordini! > dissi dirigendomi verso il bagno e ritornando in camera pochi minuti dopo.
< Stai benissimo! > esclamò Robert non appena mi vide.
< Grazie > risposi sorridendo < mi dai cinque minuti? Poi se vuoi sono pronta per andare via > aggiunsi guardando l’orologio e constatando che era abbastanza tardi.
< Anche dieci minuti se vuoi! > disse facendomi l’occhiolino.
Tornai in bagno e mi lavai i denti, dopodiché mi truccai leggermente, mi pettinai e infine uscii dal bagno.
< Ok, sono pronta >
< Bene. Vogliamo andare? > domandò offrendomi il braccio.
< Certamente, solo una cosa: non è che possiamo fermarci a prendere un mazzo di fiori per tua nonna e una piantina per tua mamma? > domandai guardandolo.
< Tutto quello che vuoi piccola > rispose sorridendomi.
Passammo a casa sua e anche lui si preparò e poi ci dirigemmo dal fioraio vicino a casa dei suoi genitori, dove Robert mi consigliò un mazzo di tulipani per sua Amelia e un bonsai per Claire.
A mezzogiorno e mezza preciso arrivammo davanti a casa Pattinson: era una villetta bianca a due piani, ma a differenza di quelle che vi erano attorno era molto più piccola. Accanto alla casa vi era un garage e un giardinetto con al centro la griglia per il barbecue.
Arrivati davanti alla porta feci un profondo respiro, cercai la mano di Robert trovandola senza fatica e dopo che Robert mi diede un leggero bacio sulla tempia suonò alla porta.
< Zio Rob! > urlarono in coro Samantha e Brian quando aprirono la porta.
< Ciao piccole pesti! Accipicchia Sam, sembri una vera principessa oggi > disse Robert scompigliando i capelli di sua nipote.
< No zio Rob! Ora ho tutti i capelli messi male! > rispose Samantha sbuffando.
< Sam, vieni qui che te li sistemo io… > dissi sorridendo alla bambina, la quale mi regalò un sorriso a trentadue denti.
< Grazie Giulia! > esclamò abbracciandomi e baciandomi sulla guancia non appena finii.
< Di niente tesoro. E tu ometto non mi baci? > domandai rivolta a Brian, che non se lo fece ripetere due volte e mi si attaccò al collo.
< Ehm…Brian che ne dici, ti stacchi dal suo collo? > chiese Robert dopo cinque minuti.
< Lo zio Rob è geloso… > mi disse Brian in un orecchio.
< Sì, è geloso perché sa che sei mille volte più bello di lui > risposi accarezzandogli una guancia e con la coda dell’occhio guardai verso Robert, che sgranò gli occhi ed io divertita gli feci la linguaccia.
< Sono davvero più bello di lui? > domandò Brian felicissimo.
< Sì piccolo, sei bellissimo >
< Talmente bello che mi sposerai quando sarò cresciuto? >
< Assolutamente > risposi sorridendogli.
< Evvai! > urlò correndo in casa con Samantha.
< C’è qualcosa che dovrei sapere amore? > domandò Robert guardandomi con uno sguardo accigliato poco prima che entrassimo in casa.
< Mmm…no, direi proprio di no > risposi sorridendogli con uno sguardo da cerbiatta e lui iniziò a ridere divertito, esattamente come speravo.
Intrecciò le mani con le mie e mi avvicinò a sé baciandomi inizialmente dolcemente e poi approfondendo sempre di più.
< Buongiorno ragazzi > esclamò una voce che mi fece sobbalzare.
< Ciao Lizzy > disse Robert sorridendole e comportandosi come se non fosse successo niente, a differenza mia che la salutai imbarazzatissima.
< Tesoro, come stai? Il piede? > domandò guardandomi apprensivamente.
< Sto bene, grazie Lizzy. Ho smesso di usare le stampelle e piano piano sto ricominciando a camminare senza avere più male >
< Oh che bello, mi fa molto piacere >
< Grazie…e grazie anche per i fiori e per il bigliettino. Siete stati troppo gentili >
< È stato un piacere cara. Ma non state lì fuori, entrate! La nonna è un po’ suscettibile perché ha fame > ci disse facendoci passare.
< Robert! > esclamò un signore sui settant’anni non appena entrammo.
< Ciao nonno! > rispose Robert abbracciandolo e poi aggiunse < nonno lei è Giulia, la mia ragazza. Piccola, lui è mio nonno Alfred >
< Buongiorno signore > dissi sorridendogli e allungando la mano.
< Ciao cara, è un vero piacere conoscerti > rispose stringendomi la mano e sorridendo a sua volta.
< Il piacere è tutto mio > risposi un po’ imbarazzata.
< Ciao ragazzi > disse Claire venendo anche lei nell’ingresso.
< Ciao mamma! >
< Ciao Claire >
< Tutto bene? > ci chiese.
< Sì, certo! > rispose Robert per entrambi.
No, per niente” pensai terrorizzata, ma alla fine mi ritrovai ad annuire.
< Claire, questa è per te > dissi dandole il bonsai.
< Oh, grazie tesoro non dovevi! > rispose sorridendomi e baciandomi sulle guance.
< Eccoli finalmente! > esclamò venendoci incontro un uomo sui quarant’anni: era molto alto, aveva gli stessi occhi di Robert e il suo stesso sorriso ed era biondo.
< Buongiorno papà! > disse Robert abbracciando anche suo padre.
< E chi sarebbe questa splendida ragazza? > domandò il padre di Robert guardandomi.
< Piacere di conoscerla signor Pattinson, sono Giulia >
< Ciao Giulia, il piacere è tutto mio. Caspita, dal vivo sei più bella che dalla TV > disse facendomi arrossire e prendendo la mia mano per fare il baciamano.
< Richard tesoro, non provarci con la ragazza di tuo figlio! > lo intimò Claire.
< Ma sì, tanto scommetto che alla nostra amica qui non dispiacerebbe! > esclamò facendomi l’occhiolino e facendo ridere tutti.
< Sarebbe un onore per me > risposi sorridendogli.
< Tesoro, come ti avrà già detto mia moglie, chiamami pure Richard e dammi del tu. So di essere vecchio, ma mi piace sentirmi giovane >
< Lo farò! > risposi ridendo.
< Robert! > esclamò una ragazza scendendo di corsa le scale e saltandogli in braccio non appena scese: era molto alta e magra, aveva gli occhi verdi ed era bionda con i capelli a caschetto e la frangia.
< Vic, mi sei mancata un casino! Com’è la Francia? > domandò Robert guardandola e sorridendo apertamente.
< È meravigliosa! E poi nella scuola dove lavoro mi trovo benissimo > rispose sorridendogli.
< Sono davvero contento! > rispose abbracciandola di nuovo.
< Tu devi essere Giulia, vero? > domandò la ragazza voltandosi verso di me.
< Sì, sono io > risposi sorridendole.
< Io sono Victoria, la più sexy tra tutti i Pattinson > rispose sorridendomi e allungando la mano.
< Tanto piacere > risposi sorridendole e ricambiando la stretta.
< Finalmente ti conosco! Sei diventata una leggenda per me e mia sorella! >
< Davvero? > domandai sorridendole.
< Certamente! Sei la prima ragazza che Robert presenta alla famiglia. L’hai proprio stregato, eh? >
Sorrisi imbarazzata.
< Ehm…papà, dov’è la nonna? > chiese Robert cambiando discorso.
< Al telefono con sua sorella > rispose lui alzando gli occhi al cielo.
Robert scoppiò a ridere e mi disse che quando sua nonna Amelia e sua sorella erano al telefono, erano capaci di restare al telefono a parlare anche per ore.
< Direi di andare nella sala da pranzo intanto che aspettiamo la nonna. Vieni Giulia, ci sono degli antipasti > mi dissero Lizzy e Victoria prendendomi a braccetto.
< Ah piccola, mia nonna è esattamente come i miei genitori: non le piace essere chiamata con signora perché la fa sentire vecchia. Chiamala pure Amelia > disse Robert quando arrivammo in sala.
< Davvero? >
< Sì tesoro, Rob ha ragione > confermarono Lizzy e Richard.
< Ok, grazie mille a tutti > risposi grata.
< Nonna! > esclamò Robert quando Amelia entrò: era una donna bassa e poco più giovane di Alfred, aveva gli occhi azzurri e i capelli biondi, con qualche striatura bianca.
< Robert, angelo mio, come stai? > domandò tutta sorridente.
< Sto benissimo nonna, tu? Accidenti ad ogni compleanno ti fai sempre più bella > rispose lui dandole un sonoro bacio sulla guancia e involontariamente sorrisi intenerita da quella scena.
< Ma smettila, sono esattamente come la settimana scorsa! > obiettò lei ridendo.
< Nonna vorrei presentarti Giulia, la mia ragazza… > disse Robert prendendomi per mano e avvicinandomi a lui.
< Salve Amelia, è un vero piacere conoscerla. Buon compleanno e questi sono per lei > le dissi sorridendole educatamente e porgendole il mazzo di fiori.
< Oh, grazie Gaia… > disse senza neanche guardarmi.
< Veramente è Giulia > la corressi educatamente.
< Oh, sì certo…comunque grazie, ma io sono allergica ai tulipani… > disse lei.
Sgranai gli occhi e guardai Robert.
< Ma nonna, i tulipani sono sempre stati i tuoi fiori preferiti… > obiettò Robert.
< No tesoro, sono le ortensie. Sono allergica ai tulipani e poi non mi piacciono neanche più di tanto > rispose guardando schifata i fiori e facendomi sentire in un imbarazzo totale.
< Amelia > ma mi corressi quando mi lanciò un’occhiata di ghiaccio < cioè…signora, mi dispiace tanto, non volevo portarle fiori a cui era allergica >
< Mmm…no, tranquilla. Allora vogliamo mangiare? > domandò senza degnarmi di uno sguardo.
Presi posto di fianco a Robert e Brian, mentre Amelia era accanto a Brian e ad Alfred.
< Allora Giulia, da dove hai detto che vieni? > domandò Amelia rivolgendomi la parola dopo dieci minuti.
< Dall’Italia > risposi educatamente.
< Quindi sei solo di passaggio qui > rispose guardandomi sottecchi.
< Sì, sono in vacanza ma resterò a Londra fino ai primi di settembre >
< E dopo cosa pensi di fare con mio nipote? > domandò guardandomi come prima.
< Mamma, ti prego piantala > disse Claire guardando Amelia.
< Che c’è? Sono solo preoccupata per mio nipote > rispose come se fosse la cosa più naturale di questo mondo.
< Piccola, non badarla. Non so perché faccia così… > mi sussurrò Robert quando l’attenzione venne spostata verso Samantha e Brian.
Annuii poco convinta.
In quel momento il telefono squillò e Samantha andò a rispondere: era una chiamata per Amelia, che tornò nella sala da pranzo dopo cinque minuti tutta pimpante.
< Oh, Katie è stata veramente carina! Mi ha chiamato per farmi gli auguri! > esclamò Amelia non appena si risedette a tavola < l’ho invitata a prendere una fetta di torta, ma non poteva venire, aveva un impegno alla radio. Che cara ragazza. Tu Giulia hai mai conosciuto Katie Leung? > domandò guardandomi.
< No signora > risposi sorridendole forzatamente.
< Oh, che peccato! Sai, è davvero una gran bella persona, sia fisicamente che caratterialmente…una cara ragazza > disse lei sorridendomi.
< Nonna, ti prego > disse Robert guardandola severamente, ma lei ignorò il suo sguardo.
< Sai che sono grandi amici lei e Robert? >
< Sì signora, lo so > continuai a rispondere educatamente, nonostante fossi leggermente infastidita.
< Hey nonna, perché non prendi ancora un po’ di pasta? > domandò Victoria tentando di cambiare discorso, ma Amelia non ascoltò neanche lei.
< E poi lei è così bella: ha uno sguardo così innocente e quegl’occhi dolci…sembra una bambolina >
< Nonna, ti dispiacerebbe non monopolizzare la conversazione su Katie? > domandò Robert irritato.
Sulla tavola cadde un silenzio pesante.
< Senti Giulia, quanti anni hai? > mi chiese Amelia.
< Sedici > risposi con un sussurro.
< Sedici? Ma sei ancora una bambina! > esclamò lei.
< Non mi reputo tale. Ho solo sedic’anni, lo ammetto, ma sono in grado di fare le mie scelte e di accettarne le conseguenze > dissi stizzita.
< Quindi sai già cosa vuoi nella vita? >
< In parte… > risposi guardando Robert e sorridendogli e lui fece lo stesso con me. Guardai Amelia con la coda dell’occhio e mi sembrò che stesse roteando i suoi.
< Sai già cosa farai quando finirai gli studi? >
< Veramente no >
< Oh, bisogna imparare a decidersi in fretta nella vita. Per esempio, Katie a dodic’anni sapeva già che sarebbe diventata un’attrice… >
< Un applauso per Katie > risposi sarcastica in italiano.
< Come prego? > domandò Amelia guardandomi.
< Dicevo che è bello avere già in testa le idee chiare > risposi mentendo.
< E tu perché non le hai? > domandò guardandomi.
< Per il semplice fatto che ho ancora qualche anno di liceo linguistico da frequentare e quindi posso ancora permettermi di non decidere già il mio futuro > obiettai un po’ alterata, ma sempre educatamente.
< E finito il liceo vorresti frequentare un’università? >
< Sì >
< Dove? >
< Questo non lo so >
< Sai che Katie avrebbe voluto frequentare Oxford se non fosse diventata attrice? >
< Bene > risposi educatamente ma con una vena di sarcasmo mentre giocavo con le mie patate.
< Oh Robert, a proposito di Katie, ho trovato in un vecchio album le vostre foto di quando siamo andati tutti insieme in vacanza in Irlanda. Voglio fare tre copie di quella dove voi due siete abbracciati al mare con dietro il tramonto: una per te, una per lei e una che io possa appendere in casa. Lei è venuta veramente bene in quella foto, è ancora più bella del normale e siete bellissimi abbracciati così…una coppia perfetta >
< Nonna adesso smettila chiaro? > urlò Robert sbattendo le mani sul tavolo e facendo sobbalzare tutti, me compresa.
< Zio Rob… > sussurrò Samantha spaventata e sgranando gli occhi.
< Piccola, andiamocene > mi disse dopo essersi alzato in piedi e avermi preso per mano.
Riuscii solo a sussurrare un “arrivederci”, dopo di che venni trascinata in macchina da Robert. Mi aprì la portiera per farmi accomodare,poi entrò anche lui e infine partì con una sgommata.
< Giulia sono mortificato, non hai idea di quanto io mi senta in colpa in questo momento. Non pensavo che mia nonna si comportasse così, non l’aveva mai fatto… > disse dopo qualche minuto di silenzio mentre mi accarezzava una guancia.
< Non sentirti così, tu non hai fatto niente > risposi rivolta al finestrino.
In quel momento i genitori di Robert lo chiamarono al telefono e, se all’inizio l’avevano chiamato solo per parlare, finirono col litigare: Robert disse che c’era rimasto male per quello che Amelia mi aveva detto, non se lo aspettava. Lui era andato da loro perché voleva presentarmi e come risultato sua nonna non aveva fatto altro che paragonarmi a Katie, giudicandomi senza neanche conoscermi: era stato il pranzo più imbarazzante della sua vita. I suoi genitori tentarono di calmarlo, ma questo lo fece imbestialire ancora di più.
Oltretutto eravamo bloccati nel traffico a causa di un incidente e la casa di Teo era a pochissimi metri da noi.
Chiusi gli occhi e appoggiai la testa sul finestrino tentando di ignorare le urla di Robert che era ancora al telefono, ma quando mi stancai scesi dalla macchina e corsi fino a casa, chiudendomi a chiave.
Robert mi corse dietro immediatamente, ma fui più veloce di lui e riuscii ad evitare che mi raggiungesse. Nel correre però sforzai il piede e questo cominciò a fare male, così una volta entrata in casa zoppicai fino al bagno, presi un antidolorifico che mi aveva prescritto il medico, ignorai Robert che chiedeva di aprirgli la porta e tutte le sue chiamate, mi stesi sul letto e mi addormentai immediatamente.
Trascorsi tutto il pomeriggio a dormire e mi svegliai alle otto e mezza. Mi cambiai velocemente, misi da lavare l’ultimo pigiama accorgendomi che ne ero rimasta senza, mi vestii e decisi di uscire fuori per mangiare un gelato. Camminai fino alla solita gelateria, contenta del fatto che il piede non mi facesse più male e che Teo anche quella sera fosse andato a lavorare prima. In gelateria mi servii Phil, che salutai educatamente ma senza troppo entusiasmo.
Nell’esatto momento in cui mi sedetti su una sedia per mangiare la mia cena, guardando lo specchio che avevo davanti a me, notai un uomo sulla quarantina che mi guardava sorridendo, soffermandosi sulla scollatura della mia maglia. Quel gesto mi spaventò un pochino e così decisi di rimanere dentro la gelateria finché quel tipo non se ne fosse andato. Dopo che lui se ne andò aspettai una decina di minuti e poi uscii anche io, pronta per tornare a casa.
La strada che stavo percorrendo a piedi quella sera era praticamente al buio perché si erano fulminati diversi lampioni e, come se non bastasse, mentre stavo camminando sul marciapiede sentii dei passi dietro di me. Inizialmente non ci feci molto caso, ma quando voltai lo sguardo verso una vetrina alla mia sinistra, riconobbi il tipo che mi guardava nella scollatura della gelateria.
Finsi di fare l’indifferente ma velocizzai un po’ il passo. Il piede stava incominciando a farmi male di nuovo, ma ero troppo terrorizzata per rallentare. La cosa però non sembrò migliorare la situazione, perché sentii anche i suoi passi velocizzarsi. Terrorizzata velocizzai sempre di più i passi, nella speranza di poter arrivare a casa il prima possibile, di chiudermi dentro e di dimenticare il viso per niente rassicurante di quell’uomo, finché non iniziai a correre. Quando sentii una mano prendermi un braccio urlai un “no!” disperato come riflesso incondizionato mentre mi giravo verso lo sconosciuto e quando scoprii con gioia che era Robert i miei occhi si riempirono di lacrime ed iniziai a piangere con tanto di singhiozzo. Mi lanciai contro il suo corpo, abbracciandolo stretta e affondando la testa sul suo petto, non accennando minimamente a fermarmi.
Robert, che non sapeva cosa fare, mi prese in braccio e mi portò in casa e, non appena fui tra le sue braccia, alzai lo sguardo per vedere se quell’uomo mi stava seguendo ancora: vidi che si era fermato e che mi stava guardando intanto che indietreggiava.
Entrammo dentro casa e Robert chiuse a chiave la porta dopo che lo pregai di farlo, mi portò di sopra, mi adagiò sul mio letto, mentre io mi rannicchiavo su me stessa, continuando a piangere e a singhiozzare, cercò un pigiama, ma, a fatica e ancora singhiozzante, gli dissi che avevo messo tutto da lavare e non avevo niente per dormire; così lui mi tolse dapprima le scarpe, poi tutti gli indumenti, lasciandomi solo in reggiseno e culottes.
< Giulia, che cos’hai? Ti prego, parlami > disse implorante mentre mi copriva con il lenzuolo, ma non riuscivo a rispondere e così, rassegnato, mi diede un bacio sulla fronte e fece per andarsene.
Lo afferrai per la manica.
< N…no, r…resta, ti…ti prego > dissi con un sussurro mentre non accennavo a smettere di singhiozzare e piangere.
Robert senza farselo dire due volte si stese sopra il lenzuolo e mi abbracciò.
< Piccola, calmati. Va tutto bene… > ripeteva sempre mentre mi accarezzava la schiena.
Non gli credevo, ma comunque avevo bisogno di averlo vicino a me e così mi avvicinai maggiormente a lui, gli afferrai i colletti della camicia e addormentandomi dopo moltissimi minuti passati a piangere e ad abbracciarlo.

Mi risvegliai che erano le tre del mattino a causa di un incubo che non riuscivo ricordare, ma che comunque mi lasciò interdetta, mi diressi verso l’armadio per cercare qualcosa che potesse coprirmi per andare di sotto e, dopo essermi infilata una tuta, scesi di sotto, trovando Robert davanti alla TV.
< Ciao > sussurrai piano mentre mi avvicinavo.
< Amore, è tutto ok? > chiese lui voltandosi verso di me e guardandomi preoccupato. Annuii piano, senza un accenno di sorriso.
< Posso? > domandai indicando il divano.
< Naturalmente > rispose sorridendomi e allargando le braccia per farmi stendere su di lui.
< Perché non sei rimasto di sopra? >
< Beh, per due motivi: il primo perché volevo rispettare la tua privacy. Cioè…se fossi rimasto con te e tu ti fossi svegliata constatando di essere solo in biancheria…non lo so, magari ti saresti sentita in imbarazzo >
< E il secondo motivo? >
< Eri troppo sexy e non sapevo per quanto sarei rimasto lucido > sussurrò al mio orecchio facendomi arrossire.
Restammo in silenzio per parecchio tempo ed io pensavo ancora alle parole di Amelia.
< Robert, io…credo che tua nonna abbia ragione… > sussurrai dopo un lungo respiro.
< Riguardo a cosa? > mi chiese preoccupato.
< Riguardo a noi. Cioè…cosa accadrà quando tornerò in Italia? Non ci siamo mai soffermati a parlare su questo… >
< Credi davvero che non ci abbia mai pensato? >
< Non voglio che questa sia solo una storiella estiva > ammisi col magone.
< Nemmeno io >
< È solo che… >
< Che? > domandò incitandomi a continuare.
< Forse tua nonna ha ragione, staresti meglio con Katie >
< Perché dici questo? > chiese facendomi alzare il mento per guardarmi negli occhi.
< Perché lei è bella, famosa, la tua famiglia l’adora, andate in vacanza insieme e abita qui a Londra. E poi è vero, siete bellissimi in foto. Una coppia perfetta > dissi sussurrando le ultime parole.
< Stai dicendo questo solo perché hai paura >
< No, sto dicendo questo perché è vero. Oltretutto lei è più grande di me, ha quasi la tua età, mentre io? Sono solo una ragazzina di sedic’anni > risposi seria mentre mi asciugavo una lacrima.
< Giulia, ascoltami bene. Ti amo e voglio stare con te, voglio te. Non Katie, non una qualsiasi ragazza di Londra, te. E smettila di dire queste cose. È la paura a dettarti questo; tu non sei così e so che non lo pensi davvero. Non è da te fare paragoni con altre ragazze e ascoltare le cattiverie che vengono dette… >
< Ho paura di perderti… > dissi onestamente.
< E non mi perderai. Ti amo e sei l’unica a essere sentire così felice >
< Ti amo > sussurrai al suo orecchio.
< Anche io Giulia…è tutto a posto adesso? >
< Sì > risposi sorridendogli.
< Mi dici perché prima hai urlato spaventata? > domandò mentre mi accarezzava una guancia.
Feci un respiro profondo e gli raccontai dell’uomo che mi stava seguendo dopo essere uscita dalla gelateria.
Al mio racconto sgranò gli occhi.
< Che hai? >
< E se non fossi stato nei paraggi in quel momento? > domandò preoccupato.
< Non lo so, ma non voglio pensarci. Ti prego fa’ qualcosa che mi possa distrarre… > dissi con ancora un po’ di magone e lui non se lo fece ripetere due volte.
Prese il mio volto tra le mani e iniziò a darmi una serie di bacetti, fino a scendere sul mio collo e risalire catturando la mia bocca con un bacio passionale. Infine prese la coperta che era di fianco a noi, me l’adagiò su e mi abbracciò, dopodiché mi addormentai.

   
 
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