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Autore: ARed    02/03/2016    0 recensioni
"Illusione" è stata scritta interamente dal punto di vista di Bella, ma Edward come si è sentito, cosa ha provato nel stare lontano dalla sua amata? È ora di scoprirlo! Buona lettura..
"Io sarei stato il mostro che avrebbe spento il suo sorriso"
Genere: Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Edward Cullen, Isabella Swan | Coppie: Bella/Edward
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun libro/film
Capitoli:
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BUSTA GIALLA

Mancavano pochi giorni alla fine delle riprese del mio ultimo film, e non ne ero mai stato più felice, non amavo molto la compagnia della mia coprotagonista. 
A causa di problemi tecnici le riprese del pomeriggio erano state spostate per il giorno successivo, permettendomi così di tornare a casa prima e preparare la cena alla mia ragazza.
La mia dolce e bellissima Bella, lei mi amava e io ricambiavo, lei si fidava ed io l'avevo tradita. Una sola volta, di cui non ricordavo nulla, di cui lei non sapeva nulla. Glielo avrei detto, lei mi avrebbe odiato, ma non riuscivo più a nasconderle quello che le avevo fatto. Dovevo solo trovare il momento giusto.  
Appena entrai in casa notai una busta gialla sul tavolo, ma ero troppo stanco, perciò decisi, prima, di farmi una doccia. Coco ed MJ giocavano in giardino, ero dei cani a favore dei ladri, non abbaiavano mai.
Dopo la doccia scesi al piano di sotto e il divano di pelle bianca richiamava la mia attenzione, mi ci sdraiai e in pochi minuti ero nel mondo dei sogni.
Bella piangeva, la mia Isabella piangeva con una busta gialla tra le mani.
"Perché piangi amore mio? Cosa è successo?"
Mi svegliai di colpo, era solo un brutto sogno! In quel momento mi ricordai della busta gialla sul tavolo della sala da pranzo. Che cosa conteneva?
Un'agitazione improvvisa mi colpì, in pochi secondi raggiunsi il tavolo ed aprì la busta inviata da UsWeekly. Le immagini del mio tradimento scorrevano tra le mie mani. Io e Jessica che ci baciavamo, io che la abbracciavo, io che la consolavo perché il suo ragazzo l'aveva lasciata. Ma questo lo sapevo io, la gente avrebbe capito tutt'altra cosa. Quelle foto non dovevano essere pubblicate, Bella non doveva scoprirlo dai giornali, l'avrebbe distrutta completamente e mi avrebbe odiato per sempre, ma quello a prescindere da come l'avrebbe scoperto, perché non erano solo quelle foto.. 
L'avevo delusa e lei mi avrebbe lasciato, io non mi meritavo una come lei, lei era troppo per me. Decisi di chiamare il mio agente, Luke.
<< Ascolta..>>
<< Ciao anche a te!>>, non avevo tempo per i convenevoli.
<< Devi impedire che Us Weekly pubblichi delle mie foto>>
<< Dai Edward, ormai tu e Bella siete usciti allo scoperto, cos'è? Sono foto..>>, non lo lasciai finire, perché pensava sempre quelle cose su di me?!
<< Non sono con Bella..>>
<< E di chi sono?>>, silenzio, dalla mia bocca non usciva nessun suono.
<< Cosa cazzo hai combinato Edward?>>
<< Io.. io l'ho tradita>>, dissi tutto d'un fiato.
<< Complimenti, davvero. Ma che cazzo ti passa per la testa? Lei ti ama per diamine!>>, il suo tono era freddo, arrabbiato, deluso, se fosse stato di fronte a me mi avrebbe preso a pugni ed io non avrei reagito, me lo sarei meritato.
<< Lo so, lo so, ma ti prego evita che quelle foto vengano pubblicate>>, lo implorai.
<< Tu glielo devi dire, indipendentemente dal fatto che io riesca a bloccarle o meno!>>
<< Va bene>>, ero un uomo morto, come facevo a guardarla negli occhi e dirle la verità? A reggere il suo sguardo deluso? No, non l'avrei fatto, non avrei distrutto la sua fiducia nei miei confronti, se Luke fosse riuscito a bloccare la pubblicazione di quelle foto.
Ci eravamo promessi di essere sinceri sempre l'una con l'altra, ed io non stavo mantenendo la promessa. Glielo avrei detto, avrei pregato tutti i santi del paradiso per ricevere il suo perdono. Avrei fatto qualsiasi cosa per far tornare tutto come prima.
Perso nei miei pensieri non mi accorsi che il telefono squillava, Luke.
<< Dimmi che ce l'hai fatta!>>.
<< Mi dispiace...>>, l'avevo persa.
<< Pagherò qualsiasi cifra..>>, quelle foto avrebbero umiliato Bella, agli occhi di tutto il mondo. Di quello che avrebbero causato a me, non mi interessava. Sapevo che la mia carriera ne avrebbe risentito. Ma non mi importava, avrei perso lei, la cosa più bella della mia vita.
<< L'ho proposto, ma nessuna cifra sarebbe stata all'altezza dello scandalo>>, bastardi! 
<< Io gli denuncio, gli querelo!>>, la legge mi avrebbe dato ragione.
<< Edward, le foto sono state scattate in un luogo pubblico ad un personaggio pubblico, non hanno infranto nessuna legge sulla privacy. La querela la puoi fare solo dopo che le foto sono state pubblicate. Ho le mani legate>>, chiusi la chiamata lanciando l'IPhone sul pavimento. Maledetti, maledetti. No il maledetto ero io, io avevo dato pane per i loro denti.
L'unica cosa che mi rimaneva da fare era confessarle la verità, poi tutto sarebbe dipeso da lei.
La aspettati per tutto il pomeriggio seduto immobile sul divano, gli occhi fissi al pavimento, cercando le parole giuste per non farla soffrire. Era tutto inutile, qualsiasi parola le avrebbe fatto male. Io sarei stato il mostro che avrebbe spento il suo sorriso.
Alle sette, sentì la porta di casa aprirsi. Il mio cuore cominciò a battere all'impazzita, sentivo la gola secca, non glielo volevo dire, non volevo rovinare tutto, non volevo perderla.
<< Amore sei arrivata?>>, pochi secondi dopo mi raggiunse in salotto, era bellissima, sorrideva ed aveva una faccia sorpresa.
<< Mhmm. No, non hai l’aspetto di un ladro!>>, cosa? Quale ladro?
<< Eh?>>, ero confuso, lei mi confondeva sempre.
<< Ehm, ciao>>, si avvicinò e cominciò a baciarmi con passione.
<< Ciao, bellissima>>
Ricambiai il bacio, ma non me lo meritavo. Si strinse più forte a me e cominciò a sbottonarmi la camicia, la volevo quanto lei voleva me in quel momento, ma se avessi ceduto poi non sarei più riuscito a dirle la verità e lei mi avrebbe odiato ancora di più. 
A malincuore la bloccai, << Bella devo dirti una cosa>>
<< Mhm, mhm. Me la dici dopo>>, era insistente oggi la mia piccolina. Ma non lo potevo fare, mi staccai da lei. Non riuscivo a guardarla, il mio sguardo era fisso al pavimento.
Volevo parlare, ma dalle mie labbra non usciva nulla.
<< Mi vuoi dire che cosa sta succedendo?>>, mi domandò.
Arretrai di un passo, il mio respiro cominciava ad essere irregolare.
<< Edward?!>>, si stava preoccupando anche lei.
<< Bella, sediamoci>>, le accarezzai il volto, beandomi di quel contatto, lei mi fissava ormai completamente confusa.
Ci sedemmo sul divano, l’uno di fronte all'altro. Sentivo che da li a poco l’avrei persa.
<< Ho baciato Jessica>>, dissi tutto di un fiato, osai alzare lo sguardo su di lei e la mia Bella, sorrideva, sorprendendomi.
<< Beh, sai, sei un attore>>, disse sistemandomi i capelli, quanto mi sarebbe mancato quel gesto, che da li a poco mi avrebbe negato per sempre.
<< E Jessica è la tua coprotagonista in un film d’amore, quindi.. >>. No, non aveva capito, mi feci coraggio e specificai, << Fuori dal set>>, senza guardarla in faccia. Codardo!
<< No, non è vero>>, lo disse cominciando ad agitarsi.
<< Mi dispiace, non volevo. Ti amo Bella>>.
Era immobile, le mie parole avevano cancellato il sorriso dal suo bellissimo volto.
<< Dimmi che è stato solo un bacio>>, mi chiese con voce tremante.
I suoi occhi si riempirono di lacrime, quando capì, dal mio silenzio che non ci eravamo fermati a quel bacio.
<< Io.. >>, volevo stringerla a me, ma si allontanò alzandosi in piedi. 
<< Non mi toccare, bastardo!>>. Urlò con tutta la forza che aveva in corpo.
<< Te lo giuro, è successo solo una volta>>, dissi alzandomi anche io.
Tremava tutta la mia Isabella ed io non riuscivo a trovare le parole per dirle delle foto, me ne vergognavo.
<< Se è successo solo una volta, perché me lo hai detto?>>, mi conosceva troppo bene, sapeva che c’era altro.
<< Perché .. è giusto che tu sappia>>, dissi evitando i sui occhi. 
<< Dimmi la verità!>>, come ho detto prima mi conosceva molto bene. 
Sarebbe stato più semplice mostragliele, perciò raggiunsi il tavolo di vetro, al centro della stanza, e presi la busta gialla. 
Bella era come pietrificata, il suo sguardo terrorizzato fisso su quella busta, sembrava non respirare. Dai suoi occhi solo lacrime scendevano.
Le porsi la busta, era vicina a me ma la sentivo lontana, l’avevo persa, e una volta aperta la busta l’avrei persa per sempre.
<< Mi dispiace>>, dissi con una voce che non riconobbi come mia. L’istinto di stringerla forte tra le mie braccia e di dirle che tutto si sarebbe risolto era sempre più forte. In lei vedevo solo odio, solo puro odio verso di me.
Aprì la busta e il mio cuore si fermò, guardava quelle foto con uno sguardo deluso, schifato, di rabbia ed io mi sentivo morire dentro per ogni lacrima che le scendeva dal viso. 
Alzò il suo sguardo ferito su di me e mi lanciò addosso tutte le foto che si sparsero sul nostro pavimento, anche se quel noi io l’avevo distrutto.
Corse al piano di sopra, non doveva andarsene, non poteva lasciarmi, io non potevo vivere senza di lei. La raggiunsi in camera da letto, stava preparando un borsone, se ne voleva andare. 
Io immobile la fissavo dalla porta, la paura di averla persa si era impadronita di me.
<< Non te ne andare, ti prego>>, la supplicai.
Senza pensarci la raggiunsi e le tolsi il borsone dalle mani buttandolo sul letto.
La presi per le spalle, << Non andartene>>, anch'io ormai piangevo.
<< Tu sei l’unica per me, ti amo. Odiami, ma non lasciarmi>>
Non mi credeva lo capivo dai suoi occhi, non mi voleva vedere, mi odiava, ed io me lo meritavo.
<< Lasciami>>, disse con tono glaciale.
<< Ti prego>>
<< Ti ho detto di lasciarmi!>>, lo feci, prese il borsone e scese le scale.
Uscì di casa ed io la seguì fino in giardino. La strada era piena di paparazzi; ottimo! Ma l’avrei seguita anche fuori pur di non farla andare via.
Le afferrai il braccio destro << Non lo fare>>, si voltò.
<< Fuori è pieno di paparazzi, non mi seguire, non vorrei dare spettacolo>>Si mise i Ray Ban scuri ed uscì dal cancello. I miei singhiozzi aumentarono, se ne era andata, l’avevo persa. Avevo rovinato tutto, stupido coglione che non ero altro.
<< Noo!!>>, un urlo squarciò il mio petto senza cuore, perché lei andandosene se lo era portato via, visto che era suo.
Le mie ginocchia non mi sostenevano più, crollai sulla stradina del giardino con il corpo scosso da violenti singhiozzi. Non avevo la forza di alzarmi e rientrare in casa, non avevo la forza di fare nulla.

Eccoci alla fine del primo capitolo.
Cosa vi sembra? Vi piace? 
Spero di essere riuscita a descrivere i sentimenti di Edward..
Aspetto il vostro commento un bacio a venerdì..
AlmaRed

   
 
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