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Autore: ARed    06/03/2016    1 recensioni
"Illusione" è stata scritta interamente dal punto di vista di Bella, ma Edward come si è sentito, cosa ha provato nel stare lontano dalla sua amata? È ora di scoprirlo! Buona lettura..
"Io sarei stato il mostro che avrebbe spento il suo sorriso"
Genere: Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Edward Cullen, Isabella Swan | Coppie: Bella/Edward
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun libro/film
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BOOM

Tornai a casa e riprovai a chiamare Rose ed Alice, era tutto il giorno che ci provavo ma nessuna delle due rispondeva. Stavo per mettere giù quando Rose rispose.
<< Edward lasciaci in pace!>>
<< Rose ti prego, devo sapere come sta>>, chiesi con la speranza che non mi riattaccasse.
<< Come sta? Uno schifo, ecco come sta!>>, rispose con tono gelido, qualcosa nel mio petto si spezzò nel sentire che stava male per colpa mia.
<< Stalle vicino ti prego, io.. non volevo farle del male>>, dissi sedendomi.
<< Vuole rimanere sola, non si sfoga con nessuno>>
<< È testarda>>, sorrisi, << Dov’è?>>
Senti solo una porta aprirsi dall’altro capo del telefono e poi Rose dirmi: << È appena tornata>>, prima di chiudere la chiamata.
Non aveva rinunciato al suo lavoro, il mio amore, avrei scommesso sul fatto che si fosse comportata come al solito, senza far vedere a nessuno l’inferno che le bruciava dentro.
Il mio telefono riprese a squillare, era lei. Il mio battito cardiaco aumentò, risposi subito.
<< Bella, amore finalmente>>
<< Senti.. non disturbare più Rose ed Alice. Ricorda hai promesso di non cercarmi>>>, il suo tono era gelido, quello di poco prima di Rose sembrava dolce, in confronto.
Nonostante fosse fredda, la sua voce aveva comunque il potere di riscaldarmi il cuore, che solo con lei batteva forte.   
<< Mi dispiace, io.. voglio sapere che.. sati bene>>
<< Non cercarmi>>, un altro colpo al petto.
<< Perdonami ti prego..>>, e non mi fece finire perché mise giù. “Ti amo” le volevo dire.
Avrei fatto di tutto per farmi perdonare da lei, per farla tornare da me, perché io ero il nulla senza di lei.
Il suono del cellulare mi spaventò, oggi continuava a suonare quel aggeggio! L’unica persona che volevo mi chiamasse e che mi dicesse che mi avrebbe perdonato lo aveva appena fatto dicendomi di non cercarla.
<< Pronto?>>, risposi senza nemmeno guardare chi fosse.
<< Mi ha appena chiamato Samantha>>, era Luke.
<< Perché?>>
<< Domani Us Weekly pubblicherà le foto>>, che diavolo, cosi presto?
<< Non riesci a fare nulla vero?>>
<< No>>, rispose secco e io misi giù. 
Dovevo chiamare la mia famiglia in Inghilterra, non volevo lo scoprissero da quello squallido giornale. Chiamai mia sorella Kate. 
<< Chiunque tu sia, sappi che se non è qualcosa d'importante, sei morto!>> 
Cavoli, mi ero scordato del fuso orario, guardai l’ora erano le nove, quindi da loro erano.. le cinque del mattino!
<< Scusa>>, dissi con tono supplichevole.
<< Edward? Sei tu?>>, disse con la voce ancora impastata dal sonno.
<< Si>>, per fortuna c’era un oceano a dividerci o se no sarei...
<< Sei.. morto. Ti rendi conto che qui si dorme!!>>, appunto.
<< Lo so, comunque non ti scomodare ci penserà qualcun’ altro>>
<< Perché? Cosa hai combinato?>>, chiese d’un tratto la sua voce era diventata forte e chiara, molto curiosa direi.
<< Io.. domani una rivista pubblicherà delle foto. E voi non dovete uscire di casa..>>
<< Che tipo di foto?>>, chiese seria e timorosa, come se sapesse che da li a poco avrei lanciato una bomba devastante.
<< Ho tradito Bella..>>
<< Che cazzo hai fatto?>>, urlò.
<< Shh.. non urlare, sveglierai tutti. Lo so che ho fatto una cazzata. Ti prego non uscite di casa domani, i giornalisti vi assedieranno>>, e lo faranno anche con me e Bella.
<< Non posso prometterti nulla. Bella dov’è?>>, era lontana da me.
<< Se ne è andata>>, ammisi con un filo di voce.
<< Vuoi che le parli?>>, mia sorella era un angelo, ma la mia Bella era testarda, si sarebbe solo infuriata.
<< No, ti prego. Non farlo>>, la pregai, << Torna a dormire, mi dispiace averti svegliata, spiegalo tu agli altri>> 
<< Va bene, cerca di dormire anche tu. Non fare cazzate>>, che altre cazzate potevo fare? La più grande l’avevo già fatta!
Dopo aver concluso la telefonata con mia sorella cercai di addormentarmi sul divano, non avevo ne fame, ne sete, ne sonno. Mi sentivo vuoto dentro, un vuoto che solo lei poteva riempire.
Ogni parte di quella casa mi ricordava lei, mobili, oggetti, le pareti, lo scaffale dei premi. 
Il suo profumo, se chiudevo gli occhi sentivo nell’aria il delicato aroma del suo amato Chanel N5.   
Mi alzai e presi un’altra bottiglia di birra, raccolsi quelle maledette foto dal pavimento e le feci in mille pezzi, come se con quel gesto avessi cancellato quello che rappresentavano.
Non so a che ora ma mi addormentai, so solo che mi svegliai di colpo a causa del telefono che squillava.
<< Chi è?>>
<< Edward sono Luke>>, guardai l’ora erano le otto, alle dieci dovevo essere sul set, cosa voleva allora? Non ero in ritardo. La testa pulsava e i resti delle foto sparsi sul pavimento mi riportarono alla realtà, le foto erano pubbliche.
<< Non uscire di casa>>
<< Ma..>>, non mi fece finire.
<< Fa come ti ho detto!!>> disse a denti stretti.
<< Devo andare sul set>>, purtroppo.
<< Tu con quel set hai chiuso!>>, mancavano ancora delle scene, ci tenevo al mio lavoro.
<< Che diavolo dici?>>, domandai mettendomi seduto, mossa sbagliata perché questo mi provocò un forte giramento di testa.
<< Il regista e alcuni produttori sono d’accordo, le scene che hai fatto bastano>>
Ottimo avevo mandato a puttane anche il mio lavoro, mi facevo i complimenti da solo.
<< Va bene, non esco di casa, non vado sul set, non faccio nulla>>, dissi rassegnato.
<< Edward, vedrai si sistemerà tutto>>
<< Questo significa che Bella tornerà da me?>>, chiesi sarcastico.
<< Io..>>, lo avevo messo in difficoltà.
<< Ho capito, ti devo lasciare qualcuno chiama al telefono di casa>>
<< Se è un giornalista attacca subito, non rilasciare dichiarazioni per il momento>>
Che cosa avrei dovuto dichiarare? Che ero un emerito coglione?! Pensai tra me e me.
<< Va bene>>, mi alzai traballante e risposi al telefono di casa.
<< Pronto>>
<< Io non ti ho cresciuto così!>>, era mamma ed era parecchio arrabbiata.
<< Mamma io..>>, provai a parlare ma mi fermò.
<< Tu ora stai zitto e mi ascolti!>>, disse facendomi paura.
<< Avevi tra le mani la ragazza più dolce del mondo, più bella e soprattutto che ti amava, e tu.. per cosa? Una scopata?!>>, era veramente arrabbiata, non avrebbe mai utilizzato quel linguaggio.
<< .. hai rovinato tutto! Perché?>>
<< Mamma io amo Bella, è stato solo una stupida notte di cui non ricordo nulla>>
<< Il figlio che ho cresciuto io non l’avrebbe mai commesso quell’errore!>>, la sua voce esprimeva delusione allo stato puro.  
<< Mi dispiace..>>
<< Non è con me che ti devi scusare..>>, non sentì più nulla, anche mamma mi aveva riattaccato il telefono.
Avevo perso anche lei, mi sentivo solo, nonostante la casa fosse circondata da giornalisti e paparazzi.
Ma in fondo era quello che mi meritavo per quello che avevo fatto alla persona che amavo.
Guardai la foto appesa alla parete di fronte, ritraeva me e lei felici, mi maledivo per aver rovinato tutto.

Eccoci con il terzo capitolo, vi piace questa versione di Edward? Si sente completamente solo, anche la sua famiglia lo abbandona..
A martedì un bacio e buona domenica


   
 
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