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Autore: BlackFenix06    07/03/2016    2 recensioni
Durante la battaglia finale di Naruto contro Sasuke, Itachi usa il potere che gli diede per pulire l'anima e il corpo di suo fratello dal buio del suo cuore trasformandolo in un neonato con nessun ricordo del suo passato. Per quanto tempo può Naruto mantenere questo segreto?
Traduzione del racconto "Phoenix Rising" scritto da Kai Maciel.
Il link alla storia originale è all'interno del primo capitolo.
Genere: Avventura, Fluff, Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Naruto Uzumaki, Sasuke Uchiha
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la serie
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Rinascere dalle ceneri

リボーン灰の中から (Hai no naka kara umarekawaru)




Quasi le cinque del mattino, Naruto si svegliò di nuovo per colpa degli incubi che gli affollavano la mente, rendendogli il sonno agitato. Triste, sospirò per poi alzarsi e vestirsi, cercando poi di far colazione, nonostante il suo stomaco si rifiutasse.
Finito di mangiare, Naruto prese il suo zaino contenente alcuni cambi di vestiti, un po' di cibo, una coperta, alcuni rotoli e armi, che si trovava sul letto e cominciò a dirigersi verso la porta... Fu allora che notò la foto del Team 7. Il giovane prese in mano la cornice e fissò la fotografia all'interno.

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L'anziano fotografo finì di sistemare la macchina fotografica e fissò i giovani Genin con impazienza. Il maestro Kakashi doveva calmare assolutamente i due ragazzi della squadra se volevano scattarla di oggi.
"Va bene, allora! Facciamo la foto, quindi restate fermi" disse Kakashi ai suoi nuovi studenti di pessimo umore.
"Perché dovrei scattare una foto accanto a lui?" Naruto mormorò, indicando con rabbia il suo compagno.
"Questo è lo stesso per me, usuratonkachi." Sasuke rispose di malumore.
"Andiamo... È la regola" Kakashi disse, cercando di calmarli facilmente.
"Ma io sono felice di essere in grado di fare una foto con Sasuke " Sakura si voltò verso il moro, sorridendo con gioia.
Naruto sorrise immediatamente.
"Anch'io! Sono molto felice di fare una foto con la mia Sakura!" pronunciò il biondo.
Immediatamente il sorriso di Sakura scomparve.
"Maestro..." dichiarò "Lasci fuori Naruto."
"AH! No..." Naruto gridò inorridito all'idea proposta dalla ragazza.
Sasuke ridacchiò, facendo rivolgere il biondo di nuovo a lui.
"Non ridere!" il biondo gridò gravemente.
"Che cosa?" Sasuke rispose, aggrottando la fronte.
Kakashi sospirò. Pregò tutti gli dei in cielo che la squadra sarebbe migliorata in futuro, altrimenti avrebbe avuto bisogno del pensionamento anticipato. Dovevano essere ninja, non un gruppo di marmocchi viziati!
Nel momento che il fotografo fu pronto a scattare, Kakashi afferrò le teste dei due ragazzi e li costrinse a tacere.
"Smettetela voi due!" il maestro disse, girando la testa verso la telecamera. "State preoccupando il fotografo, non lo vedete? Hei! Questo sarà un ricordo, quindi sorridete"
Sakura si trovava in mezzo a loro, sorridendo raggiante per la fotocamera, mentre i due ragazzi si fissarono a vicenda.
"Sorridete per favore!"
E il fotografo scattò la foto.


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Naruto sorrise al ricordo e guardò l'orologio. Erano le cinque e mezzo del mattino. Aprì il cassetto del comodino e mise la foto all'interno rovesciata verso il basso.

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Raggiunta la porta del villaggio, Naruto si era preparato con la possibilità di trovare qualcuno che conoscesse la verità sulla sua missione. Tsunade gli aveva dato la sua parola che lo avrebbe lasciato andare da solo senza far sapere a nessuno dove si trovasse o quale fosse l'obiettivo della sua missione fino a che essa non si sarebbe conclusa. Nessuno avrebbe interferito.
Quando passò attraverso il cancello controllò di non esser seguito e si lanciò tra gli alberi. Non voleva dirlo ai suoi amici per diversi motivi, anche se sapeva che erano motivi egoistici: se avessero saputo, sarebbero andati con lui ad aiutarlo. Non che lui non avrebbe apprezzato il loro aiuto o pensava di essere superiore a loro, tutto il contrario. Naruto non voleva rischiare di veder qualcuno morire per mano di Sasuke; non sarebbe mai più vissuto con il senso di colpa. Se qualcuno doveva morire, doveva essere lui stesso.
"Perdonami, Sakura" pensò con amarezza "Perdonami per essere la persone che terminerà completamente il nostro sogno di avere di nuovo la nostra squadra unita."
Sentendo gli occhi bruciare, Naruto si maledisse asciugandosi le lacrime con il dorso della mano. "Smettila di essere un bambino! Le lacrime non risolveranno nulla!"
Grazie alla sua elevata resistenza, Naruto non ebbe bisogno di neanche due settimane per raggiungere il Paese della Terra, a nord del Paese del Fuoco. Si costrinse a mangiare e dormire, perché sapeva che ne aveva bisogno, ma ogni volta che vedeva un villaggio devastato o un sopravvissuto colpito dal dolore in una delle tanti città che costituivano il paese, avrebbe viaggiato senza pause, prima di crollare per colpa della stanchezza.
Secondo i rapporti inviati a Tsunade, Sasuke aveva attaccato i villaggi dal tramonto fino all'alba e sempre nelle notti di luna piena. Stava cercando di ricreare il massacro del clan con lui con il controllo della situazione. Naruto aveva smesso di cercar di capire come la mente del moro funzionasse, ma sapeva che il suo cuore chiedeva agli altri di soffrire come lui aveva sofferto. Inoltre, Sasuke sapeva di sicuro che prima o poi, Naruto sarebbe intervenuto.
"Lui pensa che sia stupido e prevedibile."
Durante una breve sosta in una locanda, Naruto sentì delle voci riguardante un giovane ninja che si stava dirigendo ad ovest, verso le montagne più alte del paese. Le persone erano preoccupate, se fosse stato il criminale che stava attaccando i villaggi?
Naruto fissò un calendario appeso in un negozio di souvenir e si sentì la gola restringere. Era il 22 luglio ed era una notte di luna piena.
La vigilia del compleanno di Sasuke.
Dimenticando di far colazione, Naruto si precipitò saltando tra gli alberi.
Era già notte fonda quando vide il fumo salire nel cielo scuro. Naruto sentiva dolore ai piedi, ma lottò per camminare ancora più veloce, aveva finito le pillole soldato e si maledisse per non averne portate di più.
Era troppo tardi per salvare il villaggio; nessuna delle piccole case era sopravvissuto all'Arte del Fuoco. Naruto si sentì rivoltare lo stomaco quando annusò il fetore di carne bruciata. Entrando in città, doveva proteggersi il viso con le braccia, il caldo era insopportabile per respirare ma doveva assicurarsi che ci fossero dei sopravvissuti.
"C'è qualcuno qui?" gridò con tutta la forza che aveva.
Sensazione di qualcosa sotto i suoi piedi, Naruto quasi saltò dal terrore. Il cadavere di una giovane ragazza era proprio di fronte a lui, era stata lacerata. Naruto aveva calpestato ciò che restava del suo intestino.
"Sasuke... No... No... No..."
Prima che Naruto potesse reagire udì un grido disperato tra il rumore assordante di legna bruciata. Seguendo le urla (e ignorando i cadaveri) il biondo arrivò a quello che rimaneva di un palazzo che sarebbe dovuto appartenere al capo villaggio. Una donna inginocchiata sul pavimento stringeva un ragazzo che sembrava non avere più di cinque anni. Erano entrambi coperti di fuliggine e sangue che Naruto immaginava appartenesse ai corpi che erano proprio di fronte a loro: un uomo e un ragazzo più grande.
Fu allora che lo vide. Sasuke Uchiha era davanti al palazzo in fiamme, il suo chokutō puntato verso la donna.
Era molto più magro di quanto ricordasse, i suoi capelli erano sporchi e trasandati, i suoi vestiti macchiati di sporcizia e sangue. Ma il peggio di tutto era il suo volto, il suo Sharingan era attivo e indossava un enorme sorriso di soddisfazione sul suo volto, come un demone fuori dagl'inferi.
"Per favore... Abbi pietà..." singhiozzò la donna ai suoi piedi, afferrando il bambino terrorizzato "Per favore..."
"Per favore? Perché dovrei risparmiarvi? Ho ucciso tutti gli altri, perché dovrei farvi vivere?" Chiese il moro, guardando la donna come se fosse spazzatura.
"Mio figlio... Per favore risparmia almeno mio figlio... Mi può uccidere... Ma... Non Kosuke. Farò qualsiasi cosa. Ti prego! Ho già perso mio marito e mio figlio più grande..."
Lo sguardo di Sasuke non riservò alla donna e a suo figlio, singhiozzante mentre stringeva la gonna della madre, null'altro che disprezzo. Il suo sorriso si spense e la sua espressione abituale di indifferenza tornò sul suo volto.
"Non meriti la mia attenzione" disse freddamente "Fuori dalla mia vista prima che me ne penta!"
Tremando, la donna prese suo figlio e corse giù per la strada. Quando stava per raggiungere l'angolo, Sasuke utilizzò il suo Chidori e si gettò contro la sua schiena.
   
 
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